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Autore: PsYcHoGIRL_SYLARtheBEST    09/10/2008    2 recensioni
Introduzione modificata. E' vietato usare il tag b, se non in casi particolari.
Rinoa81, assistente amministratrice.

-Peter, prometti che glielo dirai?-
-Cosa?-
-Che non deve sprecare neanche un secondo con la persona che ama. Che non deve sprecare la sua vita, perchè le belle cose poi non tornano. Promettimelo.-
-Lo prometto Claire.-
SPOILER SPOILER SPOILER SPOILER
[Sylar/Claire]
Genere: Romantico, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Claire Bennet, Peter Petrelli, Sylar
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: Spoiler!
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Disclaimer: Ovviamente non guadagno niente con questa storia, i personaggi non sono miei purtroppo XD
Autore:PsYcHoGIRL_SYLARtheBEST
Titolo:Not even a second
Avvertenze:SPOILER SPOILER SPOILER
per la terza stagione e incesto. Se vi da fastidio l'argomento o non volete anticiparvi niente non continuate.
Personaggi:Claire Bennet, Sylar-Gabriel Gray, Peter Petrelli, FutureClaire, FutureSylar, FuturePeter e Noah Gray? e faranno comparsa gli altri
Paring:Sylar/Claire FutureClaire/Peter (friendship)
Note:Questa fic parte ambientata nella puntate 3X01 (alcune scene quasi uguali) e poi ci sono alcune notizie o eventi delle puntate 3X02 3X03 3X04 riviste e corrette


Questa volta no, non sarebbe stata al suo posto. Questa volta Claire voleve dare una mano.
Il suo sangue sarebbe servito per aiutare Nathan. Buttò il telefono sul letto e tirò fuori un mucchio di vestiti dai cassetti.
Sbattè un borsone sul letto e cominciò a tirare i vestiti sul fondo.
-Che palle!-
Scaricava tutto il suo nervosismo su quei poveri vestiti ammucchiandoli alla rinfusa.
Perchè doveva essere sempre protetta da tutto e da tutti?
Non era forse la ragazza indistruttibile?
-Che manca?- fece una piccola cernita a mente.
Ah già, mancava lo spazzolino.
E perchè Peter le aveva detto di rimanere dov'era? Dio ma perchè nessuno capiva che lei voleva e poteva dare una mano? Aprì la porta di camera sua.
-Ciao Claire.-
Paura, confusione, smarrimento e ancora paura. Sylar era li, davanti a lei.
-Non eri morto!?-
Stranamente la paura non la bloccò, ma la fece straparlare.
Non seppe dire cosa accadde dopo.
Un macabro nascondino.
Ma questa volta se fosse stata scoperta sarebbe stata la fine. Forse.
Non seppe neanche dire quanto tempo rimase nascosta dentro quello stanzino, sapeva solo che stava morendo di paura. Sylar parlava, gironzolando tranquillamente in cucina; sentiva quella voce roca, ma allo stesso tempo così profonda e calda, attraversare e rompere il silenzio.
Era distratto da i fascicoli del signor Bennet. Era il momento giusto; adesso, doveva farlo adesso.
Claire si avvicinò silenziosamente tenendo il coltello nella mano destra. E poi, arrivandogli alle spalle lo trafisse. Cominciò a correrre, ma venne fermata da una forza invisibile che la attaccò al muro.
Sentì la sua testa aprirsi a metà, urlando dal dolore, un dolore lancinante.


Claire era sdraita sul tavolo del suo salotto, con la testa aperta a metà.
Vedeva Sylar corrucciato, impegnato a cercare qualcosa nel suo cervello. Non l'aveva mai visto da così vicino, e sperava di non vederlo mai. -Che cosa fai?- Si sentiva stupida a chiedere una cosa del genere, molto stupida.
-Cerco di non morire dissanguato.- risposta lapidaria che aveva un qualcosa di ironico.
Claire si era sempre chiesta che cosa ne facesse Sylar dei cervelli. Bhè, adesso si poteva togliere il dubbio. E se...?
Sbiancò, almeno per quanto era ancora possibile.
-Mangerai il mio cervello?- la paura la faceva decisamente straparlare.
-Claire...- lui si avvicinò di più, e lei poteva vedere il sorriso che gli si era dipinto sul volto. -...Sarebbe disgustoso.-
La ragazza in un certo senso si tranquillizzò e ancora una volta potè sentire la sua voce così particolare, resa ancora più suggestiva dal suo modo di sussurrare.
Nonostante la situazione le venne quasi da ridere: Sylar che le stava frugando nel cervello, adesso faceva lo schizzinoso.
Sentiva il suo respiro caldo, e da quell'assurda posizione, riuscì a vedere i suoi occhi. Marroni, niente di particolare, ma erano gli occhi più espressivi che avesse mai visto. Sentiva anche l'odore del sangue che le stava facendo rivoltare o stomaco.
Sylar si alzò e si levò il coltello dal petto, guardando soddisfatto la ferita che si andava rimarginando.
Sylar con pochi passi arrivò alla porta.
Poi guardò per terra, vedendo la parte superiore della testa di Claire e poi spostò lo sguardo sulla ragazza che immobile sul tavolo piangeva silenziosa, forse per sfogarsi e levarsi di dosso la paura accumulata.
Si chinò a terra prendendo la parte di testa della piccola Bennet e glielo rimise al suo posto.
Claire riprese colore, continuando a singhiozzare mentre il taglio sulla fronte scompariva.
Lo guardò negli occhi, sperando di capire il perchè di quel gesto così umano.
-Perchè non mi uccidi?- che schifo si stava comportando da ragazzina piagnucolosa.
-Povera ragazza...- Sylar piegò le labbra in un sorriso. - Io non posso ucciderti. Perchè sei diversa, sei speciale. Non puoi morire. E adesso neanche io.-
Uscì lasciandola sola, spaventata e con mille domande senza risposta.


Non seppe spiegarsi il perchè di quel gesto, ma era così contento di aver avuto il potere che voleva dall'inizio che neanche se ne curò. Che strana quella ragazzina però. "Mangerai il mio cervello?". Gli venne da ridere a ripensarci. Come le era saltato in mente?.. Adesso poteva scendere fin nel livello 5 e prendere tutti i poteri che voleva, perchè adesso era immortale. Wow, che bell'effetto che faceva quella parola su di se'. Fantastico.


Uccidere Bob Bishop era stato più che semplice. Adesso con il potere di trasformare tutto in oro poteva risolvere anche i suoi problemi economici. Poteva andare meglio di così?
Scese nel livello 5. -Sylar!-
Si girò trovandosi di fronte a Noah Bennet.
-Noah, che piacere.- sfoderò uno dei suoi sorrisi migliori vedendo Bennet puntargli la pistola addosso. Non schivò le pallottole. Voleva fargli vedere che cosa sapeva fare adesso.
Quando le pallottole gli uscirono dal torace si gustò la faccia di Noah. -Claire...- mormorò Bennet col cuore in gola, pensando al peggio.
-Tranquillo Bennet, Claire è viva.- Rise facendo rimbombare la risata per tutto il corridoio. -Sai tua figlia ha un immaginazone.... pensava che mi mangiassi i cervelli. Ho la faccia da uno che mangia i cervelli?- rise ancora. La cosa lo divertiva da morire.
-Hai la faccia da figlio di puttana.-
Sylar si avvicinò minacciosamente all'altro, quando un rumore di tacchi li bloccò. Guardarono dalla parte da cui proveniva il rumore.
-Angela.- borbottò Noah avendo riconosciuto la figura in tailleur che avanzava verso di loro.
Sylar aveva sentito parlare di lei. La madre dei Petrelli. Peter lo conosceva bene, l'altro, Nathan, l'aveva visto solo sui cartelloni delle elezioni. E in passato non aveva neanche intenzione di votarlo.
Angela si fermò davanti a loro e senza salutare fissò Sylar a lungo, ignorando l'impercettibile "che cazzo guardi".
-Noah.-
-Angela.-
-Devi urgentemente tornare a lavorare per noi.-
Si era ripromesso che non l'avrebbe più fatto, ma era quasi più forte di lui. -Dov'è l'Haitiano?-
-Io avrei un compagno meglio per te.-
-A si? uno di loro immagino.-
-Lo sai come funziona.-
-Uno di loro uno di noi. Lo so.-
Sylar ascoltava. Lo stavano completamente ignorando, si sentiva escluso. Stava per sbatterli tutti e due per terra ma la curiosità era più forte.
-Il tuo compagno è proprio qui davanti a te.-
Noah guardò Angela, poi Sylar, poi di nuovo Angela.
Sylar era sconvolto. Che doveva fare e con chi? e poi chi era questa matta che arrivava e dettava legge. No no doveva prima interperlarlo.
-Tesoro se hai un'oretta ti spiego tutto, intanto che Noah si riprende.- continuò Angela rivolgendosi al ragazzo.
Tesoro? ma chi era questa? ma non si sentì di replicare e la seguì.
Compagno di squadra con Noah Bennet. Forse la cosa era più divertente della domanda di Claire.


Una settima dopo.
Ormai si era abituato a girare in giacca e cravatta, e in fondo in fondo, quando Bennet non faceva il SoTuttoIoMiDeviDareRetta, non era neanche male.
-Perchè mi stai portando a casa tua? Vuoi far prendere un coccolone a tua figlia?-
-Perchè le avevo promesso "niente più bugie"-
Sylar alzò le spalle. In fondo, contento lui...
Si fermarono un isolato prima. -Vieni con me ma rimani fuori. Ti chiamo io.-
Noah corse verso casa e la figlia gli aprì la porta, abracciandolo. Sapeva che aveva ripreso a lavorare per la compgnia. Non in modo diretto ma l'aveva capito.
-Orsacchiotta...-
-Dimmi papà.-
-Avevamo detto niente più bugie.-
-Si...- Claire era impazinte. Che doveva dirle di tanto importante?
-Lavoro di nuovo per la compagnia.-
-Immaginavo... tutto qui.-
-No piccola.-
Claire sospirò. Forse adesso arrivava il peggio. Quache altro trasferimento?
-Ti voglio presentare il mio compagnio. Sai noi lavoriamo in due. Uno come me. E uno come te.-
Claire gli fece cenno di andare avanti. E Noah si sporse dalla porta facendo cenno a qualcuno fuori.
Claire si trovò davanti Sylar. Sbiancò e guardò il padre che con gli occhi sembrava dire "non è colpa mia".
-Papà tu puoi lavorare anche con il diavolo in persona. Non mi interessa. Ma quando stai insieme a lui, io non sono più tua figlia. Chiaro? E non portarlo più qua.-
-Tranquilla ragazzina, abito dall'altra parte della città.-
Claire guardò il padre poi si soffermò su Sylar. In giacca a cravatta sembrava un normalissimo uomo di affari. Gli fece senza motivo un mezzo sorriso, e poi chiuse la porta in faccia a tutti e due.




Salve a tutti. Eccomi tornata con una nuova fic. Si lo so che ne devo finire altre, però questa idea non mi si levava dalla testa. E' solo il prologo in ogni caso. Se siete arrivati fin qua a leggere, vi ringrazio. Fatemi sapere che ne pensate.
Un bacio!!
  
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