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Autore: ShunLi    10/10/2008    3 recensioni
"E' inutile che la guardi, Greed. E' un alchimista. Possibile che il tuo schifoso egoismo vada a scegliere cose così proibite e pericolose?" "Chiudi quel cesso." Greed continuò ad ammirarla. Alta, longilinea, dallo sguardo inespressivo e imprevedibile. Ormai l'aveva scelta. Ormai era SUA.
Genere: Introspettivo, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Greed
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Greed aveva tutto.
Il potere, le donne, i soldi, la libertà.

Greed desiderava ogni cosa.
Perchè era uno stronzo, arrogante e gelido conquistatore senz'anima.
Si guardava le mani, sempre, a fine d'ogni giornata.
Fremevano, perchè sentiva che quella sensazione di possessione non si fermava mai, era autentica e gli dava un piacere pazzesco.
-Avrò tutto!!- Pensava sempre.

Ma ultimamente non riusciva ad ottenere una cosa.
Il suo nuovo oggetto.
Una donna, una gran bella donna.
Si fermava a bere al Devil's Nest ogni 2 giorni.
Era alta, longilinea, aveva lunghi capelli corvini e uno sguardo amaranto. E nonostante facesse un freddo cane, il suo ventre era perennemente scoperto.
Greed la considerava una mera tortura.
Tante volte aveva sognato di inondare il ventre di quella donna con il suo seme.
Desideri sporchi ma giustificabili, in fondo la voleva, come qualsiasi altra cosa che gli sarebbe passata tra le mani.
Ma non riusciva ad avvicinarla.
A raggiungerla.
Ad instaurare uno straccio di conversazione con lei.
"Greed, perchè non sei concentrato su di me, stasera?" Disse una donna seduta accanto a lui. Somigliava ad una gatta in calore. Ad una puttana pronta ad aprire le gambe. Noiosa quanto costosa, Greed l'avrebbe retta fino a quando non si sarebbe stancato. E lo era già.
Ma stranamente non lo suggeriva la sua testa, il suo istinto... Mentre la femmina accanto a lui beveva, il suo corpo cercava quell'altra donna.
Non era mai capitato... Chi era per destargli tale movimento?
Eccitazione, estasi e poi... Soddisfazione.
Doveva assolutamente farla sua.

La vide entrare in modo pacato, reggendo in mano il suo cappotto. Si sedette sullo sgabello che faceva angolo tra il banco e la luce. Forse cercava di riscaldarsi.
Vide chiaramente il barista versarle un bicchiere di cognac. La donna lo bevve con nonchalance, facendo sparire il liquido alcolico fra le labbra rosee.
Aah.. Quelle labbra... Greed le avrebbe torturate fino a farle uscire sangue, avrebbe assaporato tutto di lei...

"Greed, che cosa ti porto?" Domandò il barista che si allontanato dal bancone.
Dopo un pò d'indecisione Greed disse:" Portami lei. E due bicchieri di cognac." Sorrise compiaciuto, sfregandosi il mento.
"Per il cognac posso fare qualcosa. Ma quella donna te la puoi scordare!" Rise il barista.
Greed si sentì preso per il culo.
"Che cazzo vuoi dire?"
"Quella lì è un alchimista. Se non vuoi avere guai, ti consiglio di lasciarla perdere."
Oh oh, Greed.
E adesso che farai?
Il suo sguardo ametista si accigliò.
"Un alchimista?"
"La chiamano L'Alchimista di Vita. E' ormai un mese sotto l'ordine degli alchimisti. Me l'ha detto lei stessa, qualche sera fa."
-Alchimista di Vita...- Cominciò a pensare Greed. Che titolo del cazzo. Doveva significare qualcosa, ma in fondo, non gliene fregava niente.
"Insomma, hai capito Greed? Cerca di non...EHI!! MA MI STAI A SENTIRE QUANDO TI PARLO?" Gridò il barista.
"E' inutile che ti sgoli." Sbottò Dolcetto.
"Se non è roba per lui, tornerà indietro." Sentenziò Martel, seduta sul divano.

Greed procedette piano, in mezzo alla folla. Nessun sentimento di nervosismo gli attraversava il viso. Era solo curioso.
"Salve bellezza."
Greed si sedette accanto a lei. Ma quest'ultima non fece una piega.
"Salve." Rispose, con lo sguardo fisso nel bicchiere.
"Il mio nome è Greed. Il tuo?"
"Selene."
"Ti posso offrire qualcosa?"
"Se proprio insisti."
"Barista! Due bicchieri di cognac!"
Ordinò Greed e il barista guardò l'homunculus con disapprovazione. Versò il liquido scuro nei bicchieri squadrati e li avvicinò ai due.
"Grazie."
"Di nulla, dolcezza."
Selene si voltò verso l'uomo per osservare il suo aspetto. La sua voce era seducente e quando lo vide per bene, il bicchiere le cadde dalle mani. Greed notò il repentimo cambio d'umore della donna. I vetri del bicchiere erano ormai sparsi in terra e il liquido scuro penetrò nel pavimento in legno del locale.
Il volto di Selene era come sbiancato, era come se avesse visto all'improvviso un fantasma.
"Ehi, che ti prende?"
Selene, tremante, farfugliò qualcosa di incomprensibile, mise i soldi sul bancone e se ne andò, lasciando Greed incredulo, sbalordito, una sensazione strana che gli lacerava il petto.
"Perchè?" Si chiese.
"Forse non le sono piaciuti i tuoi denti." Disse Dolcetto, mentre puliva la sua katana con uno straccio. Greed lo guardò. E se ne era capace avrebbe potuto ucciderlo con lo sguardo.
Dolcetto si spaventò, tanto da raggomitolarsi nell'angolo punitivo dove era poggiato. Sembrava un cane bastonato.
"Secondo me è inutile che te ne curi, capo. Se quella Selene ha reagito così, vuol dire che qui non metterà più piede." Disse Martel, sbadigliando.
Ma Greed non si dava pace.
Quella donna non poteva sfuggirlgi.
L'aveva scelta e desiderata.
Ormai era SUA.
"E se la rapissi?" Disse, con tono sarcastico.
"Gli alchimisti si mobiliterebbero per cercarla e tu saresti nella merda."
Greed mugugnò. Stavolta Dolcetto aveva ragione.

Passò una settimana. Di Selene non si era vista nemmeno l'ombra.
"E' venuta?" Chiese Greed al barista.
"No." Rispose il barista, seccato.

Dopo dieci minuti...

"E' venuta?" Chiese di nuovo.
"LA SMETTI DI FRANTUMARMI I COGLIONI?!?" Rispose il barista, leggermente alterato.
Greed, rassegnato, poggiò la testa sulle braccia conserte.
"Che peccato... Quel bel pezzo di figa... Dovrò trovare un nuovo oggetto per rimpiazzarla." Sospirò.

Poi...

"Per favore, può versarmi un bicchiere di cognac?"
Che voce deliziosa.
Dei brividi attraversarono la schiena dell'homunculus. Sorrise soddisfatto. E dire che non aveva fatto nulla per aspettarla. LEI aveva fatto il suo sporco gioco. Molto più soddisfacente.
"Ciao Greed." Disse.
"Incredibile, ti ricordi il mio nome."
Selene si sedette sullo sgabello, avvicinandosi a Greed.
"Scusa se me ne sono andata via in quel modo, quella sera."
"Non hai nulla di cui scusarti. Forse sono stati i miei denti a inorridirti."
Selene rise.
"No, è che... Tu somigli mlto al mio ex."
"Alt! Non voglio sentir parlare di nessun ex in mia presenza. Ora siamo solo io e te."

...Ma che cazzo stava dicendo?
Era davvero in sè per parlare in quel modo a quella donna?
Ma perchè?
PERCHE'?
Cosa gli stava accadendo?
I suoi occhi si spalancarono dallo stupore quando Selene si avvicinò alle sue labbra.
Un tocco leggero, caldo e irresistibile.
Non aveva mai provato niente di simile.
Era in contrasto con tutto ciò che ricordava al momento in cui era stato generato.
Sangue, nervi saltati, ossa fuori posto, il respiro fuori controllo... Un gelo continuo, un gelo che gli aveva inglobato il cuore (o almeno credeva fosse quello) in una morsa d'acciaio, difficile da liberare in un prossimo futuro.
E ora...
Greed approfondì quel bacio, mordendo le labbra alla donna, stuzzicandole la lingua, rubandole quanto più respiro possibile, per accertarsi che fosse tutto vero.
Alla fine si rese conto che Greed, da lei, non stava prendendo niente.
LUI stava per essere posseduto da quella donna.
"Fammi tuo." Gli bisbigliò Greed.
"Non sono proprio il tipo." Le rispose Selene.
La mano della donna sfiorò il torace dell'homunculus, facendolo trasalire. Scese più giù, usando la mano aperta, che delicata e gentile esplorava quel territorio proibito.
A quel contatto, Greed fece un sospiro rauco e sottomesso.
Lo stava facendo letteralmente impazzire.
Greed le prese la mano con forza.
I suoi occhi duri guardavano quasi con disprezzo quell'oggetto che l'aveva provocato a quel modo!!
"Ma come osi?"
"Me l'hai permesso tu." Gli occhi di Selene furono all'altezza di sostenere il suo sguardo.
"Chi cazzo sei?"
"Un alchimista." Rispose.
"Ma anche il più grande peccato che tu possa desiderare." Concluse.

Greed non ebbe più dubbi.
Si alzò dallo sgabello e portò Selene in uno stanzino.
"Dove vai capo?" Chiese Roa.
"Nel sottoscala. Vedete di fare i bravi."
Selene era di fianco a lui. Una volta entrata, nella stanza, si tolse il cappotto.
Greed chiuse la porta.
L'oggetto che aveva sempre desiderato restò tra le grinfie dell'avaro molto più tempo di quanto gli altri si aspettavano.

OWARI

nda
:Q____________________
Adoro Greed!! X3
E adoro quei suoi maledetti denti...
Piccola shot che ho scritto mentre avevo sonno oO ma ancora non capisco come abbia fatto.
Il pg, che non appartiene a me ma ad Arakawa-sensei, è un pò OOC, ma penso che sia perfetto anche così. Ringrazio Beat che mi ha fatto tornare la Greed-mania XD
Mata ne, by Shunny °O°
  
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