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Autore: thinias    05/10/2014    8 recensioni
“I’m proud of us” sono le ultime parole che Sam sente pronunciare da suo fratello prima che Dean muoia tra le sua braccia. Tutto quello che resta al minore è il dolore insopportabile della perdita e un corpo da riportare a casa.
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dean Winchester, Sam Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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Titolo Fan Fiction: Your Blood

Autore: Thinias

Pairings: -

Rating: R

Personaggi: Sam Winchester, Dean Winchester

Warning: angst, drammatico, introspettivo, missing moment

Spoiler: nona stagione

Conteggio parole: 1005

Disclaimer: i protagonisti sono personaggi di SPN e non mi appartengono, questa è una storia di pura invenzione, l’autrice scrive senza alcuno scopo di lucro e non intende violare alcun copyright. 

Trama: “I’m proud of us” sono le ultime parole che Sam sente pronunciare da suo fratello prima che Dean muoia tra le sua braccia. Tutto quello che resta al minore è il dolore insopportabile della perdita e un corpo da riportare a casa.

Note: C’è una cosa del finale di stagione oltre la quale non sono riuscita ad andare, la mia mente è rimasta bloccata su quell’immagine e non ho potuto fare a meno di pensare a quanto fosse forte il significato di quella cosa, almeno dal mio punto di vista.

Quando Sam adagia il corpo del fratello sul letto, facendoci capire che lo ha portato a casa dalla fabbrica in cui ha lottato con Metatron e dove è stato ucciso, non ho potuto non vedere come il volto di Dean fosse stato pulito.

Mi sono chiesta in che momento Sam gli avesse pulito il viso e perché lo avesse fatto. Le mani del fratello e i vestiti sono ancora impregnati si sangue, ma non il volto. Ho immaginato quella scena mancante, perché avevo bisogno di dare la giusta valenza ad una cosa che, se mostrata, forse avrebbe reso ancora di più il legame che Sam ha con suo fratello, e che è stato così messo alla prova durante la nona stagione. Alla fine infatti, per quanto venga continuamente messo alla prova, quello che lega i due fratelli va al di là di tutto.

La one shot non è betata per cui ogni errore sarà solo colpa mia XD

 

 

 

"I'm proud of us."

Sono le ultime parole che gli sento dire prima che si accasci contro di me.

La mia mente si è congelata in quell'attimo di incredulità, perché non può essere, non posso averlo perso di nuovo. Tutto il mio essere si ribella a quell'idea, il mio stomaco si è chiuso in una morsa, ad ogni battito il mio cuore minaccia di esplodere.

Ho preso il suo viso tra le mani ed ho urlato il suo nome, come se, con la sola forza della mia voce, potessi riportarlo indietro; come se con quella sola supplica disperata, avessi potuto farlo tornare da me.

 

Non è successo.

 

Il suo corpo si è fatto pesante contro il mio ed io l'ho tenuto stretto, la sua testa appoggiata contro la mia spalla, sorretto solo dalla forza del mio abbraccio. Non sono pronto a lasciarlo andare. Ho chiuso gli occhi, le lacrime rigano le mie guance senza che io possa fare nulla per fermarle, il senso di perdita mi travolge e mi lascia senza fiato, inerme sotto il suo peso schiacciante.

Si è sacrificato di nuovo, trascinato dal volere della Prima Lama. "Non importano le conseguenze", aveva detto, ma importano, importano eccome.

 

È morto.

 

Il dolore mi ha colpito con forza implacabile e crudele e con esso, la morsa del senso di colpa mi ha raggiunto con la sua estrema ferocia.

Non sono riuscito a dirgli che gli voglio bene, che è la persona più importante, la mia famiglia, tutto il mio mondo.

…e che mi dispiace.

Mi dispiace di averlo ferito, mi dispiace di averlo tenuto lontano, di averlo spinto via per colpa della rabbia e della delusione, per un torto subìto che ora mi sembra così inutile, così stupido.

Non sono riuscito a salvarlo, non sono riuscito a impedirgli di sacrificarsi, non sono nemmeno riuscito a dirgli quanto fosse importante per me, che avrei fatto lo stesso per lui. Cazzo, lo avrei fatto! Avrei fatto di tutto pur di salvarlo, perfino da se stesso…

Avrei dovuto farlo.

Sembra tutto così inutile adesso, così lontano. Ogni risentimento, la rabbia, le incomprensioni, sembrano solo sentimenti privi di significato.

 

Lo stringo a me sperando di potergli trasmettere tutto questo, anche se ora non può più sentirmi.

 

Le lacrime continuano a scendere silenziose, solo il suono soffocato dei miei singhiozzi riempie l'aria immobile intorno a noi. Il mio corpo è attraversato dai sussulti, mentre lascio che il dolore salga in superficie.

Non so per quanto tempo l'ho tenuto stretto a me, non so per quanto tempo sono rimasto a piangere sulla sua spalla, è una perdita che riesco a malapena ad elaborare.

 

Il tempo si è fermato. Il suo corpo è ancora caldo.

 

Lo sollevo senza riuscire davvero a guardarlo. Pesa tra le mie braccia, come un fantoccio di pezza, senza vita, senza nulla che dia rigidità ai suoi arti che penzolano morti, la testa è piegata all’indietro oltre l’incavo del mio gomito.

È mio fratello quello che tengo tra le braccia, eppure di lui non resta che questo guscio vuoto.

 

Quasi non ricordo il tragitto fatto per tornare alla macchina, l’unica cosa che so, è che non posso lasciarlo lì, che devo riportarlo al sicuro in quella che è diventata la nostra casa. Nella sua camera, nel suo letto.

Lo adagio sul sedile del passeggero, dentro l’Impala, e non posso distogliere lo sguardo dal suo volto.

 

Tutto quel sangue…

 

La sensazione di quanto tutto questo sia sbagliato mi colpisce come uno schiaffo in pieno viso, perché quello non è il suo posto, non è lì che dovrebbe stare. Il suo viso è coperto di tagli e c’è tutto quel sangue…

Non riesco a continuare a guardarlo, non posso.

 

Tutto quel sangue…

 

La mia mente si ribella a quell’immagine, non posso sopportarlo, non posso vederlo in quello stato.

Come impazzito mi muovo velocemente, frugo freneticamente nel baule alla ricerca di qualcosa ed è come se ne andasse della mia vita, come se potessi cadere in pezzi da un momento all’altro.

Tutto quello che trovo è una maglietta, la afferro, ed è in quel momento che mi rendo conto che anche le mie mani sono sporche di sangue ed è il suo sangue.

Prendo una bottiglia che avevo abbandonato sul sedile. Le mani tremano mentre cerco di svitare il tappo, a malapena ci riesco. Mi appoggio con la schiena sul fianco della macchina, le ginocchia non sembrano in grado di reggere il mio peso ed io mi lascio scivolare verso il basso, piegando le gambe, accucciandomi quasi a terra.

 

Guardo di nuovo le mie mani, resto immobile per un momento, poi ci verso sopra l’acqua cercando di portare via il suo sangue. È solo dopo lungo tempo, dopo che ho finito, che finalmente i tremiti passano e sembro in grado di riprendere il controllo sul mio respiro. Quando mi rialzo so quello che vedrò e so quello che devo fare.

Non so se sono pronto a farlo, non è un pensiero razionale, eppure non posso farne a meno. Non posso lasciarlo in quello stato, non riesco a sopportarlo.

 

Tutto quel sangue…

 

Bagno la maglietta con l’acqua e la accosto al suo viso. Comincio a pulirlo piano, portando via il sangue che già si sta coagulando. La sua pelle sotto di esso sta impallidendo, le ferite sul suo volto sono come lame rosse che risaltano sulla carnagione esangue. Sfumature blu sono comparse dove è stato colpito da Metaron. Le mie mani si muovo piano su di lui, quasi come se potessi fargli male mentre strofino la sua pelle.

Le lacrime che riprendono ad inondare i miei occhi rendono quella vista più sfocata, meno nitida e forse più facile da sopportare. Continuo a pulirlo fino a che tutto il sangue non è sparito, ed è di nuovo il volto di mio fratello quello che vedo. Ora riesco a guardarlo ed il dolore della sua perdita è forte, insopportabile.

Lo chiamo per un’ultima volta, ben sapendo che non potrà rispondermi, ma bisognoso di sentire pronunciare il suo nome ancora una volta.

 

Dean.





N.d.T.

Non ho saputo resistere, perchè il fatto che Dean avesse il viso pulito una volta che Sam lo ha riportato al bunker, mi ha colpito talmente tanto da far rimanere quell'immagine bloccata nella mia testa, a sedimentare per tutto questo tempo. Ora che la decima stagione è ormai alle porte, ho sentito il bisogno di mettere nero su bianco questo missing moment e di descrivere quei momenti per riempire quel vuoto.

Portate pazienza la mia testolina lavora in modo strano a volte :P

Se vi è piaciuta e avete voglia di lasciare un commento, fatemi sapere cosa ne pensate.

Ciao a tutti ^___^

   
 
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