Sorride quando mi vede, ma poi prende il treno che corre, e va via nel suo fumo che sa smog.
Era un treno a vapore quelllo che sta spruzzando nuvole nere.
Scappi.
Torni.
Piangi.
Mi tormenti.
Mi tormento.
Volo.
Sopra una luna di cioccolato.
Prendo il tram che sferraglia lì vicino. Mi perdo nel buio di una Milano che non c'è.
E' verde questa Milano. Verde militare.
Soldati sbucano da ogni parte, e si mimetizzano tra tutto questo verde.
Ed è ancora più triste questa nuova città che non mi appartiene.
Mi piaceva quel grigore che sapeva un po' di vecchio e un po' di sporco.
Mi piacevano le acque scure dei navigli.
Non ci sono più i navigili in questa triste nuova realtà.
C'è un gondola però che galleggia tra le stelle.
La guidi tu quella gondola.
E mi fissi mentre io ho paura di cadere.
Sono su un grattacielo, ed infatti proprio il cielo sto graffiando, con un lento stridere di unghie su una lavagna in sottofondo.
Respiro.
Lentamente urlo.
Inciampo.
Cado.
Verso il verde militare (che ho sempre odiato)
Vomito tutto quello che avevo riluttatamente ingerito.
Lo sento lo schianto.
Lo sento il dolore e poi il nulla.
Lo sento il distaccarsi delle membra.
Lo sento che qualcosa sale e qualcosa scende.
La parte che ama sale e mentre sale vede quel vecchio corpo insagnuinato che macchia la strada.
Urla una bambina che passa di lì.
"Shh" non urlare piccolina.
Va tutto bene.
Sono solo morta.