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Autore: SeRiAl_KiNdEr    05/10/2014    7 recensioni
Violetta Castillo è una giovane e innocente sedicenne. Ama la vita, ma soprattutto ama l'amore. Un'amore che lei crede sincero, puro. Ma tutto questo cambia alla scoperta di un'inaspettata gravidanza della ragazza.
Un'avventura fin troppo grande per una ragazzina.
Dal testo:
“ Ti prego non lasciarmi sola. Non ora. Per quanto tu non voglia pensarci ci sei dentro fino al collo. Dai la colpa a me per averti sconvolto la vita, ma che dovrei dire io? Ho sedici anni, sono incinta, e il padre del bambino mi ignora come se non ci fossimo mai visti. Io non posso affrontare questa situazione da sola, ho bisogno di te.
Ti prego Leòn, resta, resta oggi, domani, per sempre. Non sono pronta per tutto questo, ma non voglio mettere fine a qualcosa che riguarda noi due. ”
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Leon, Un po' tutti, Violetta
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Sono seduta sulla vasca da bagno di casa mia. Ancora non posso crederci. Ho gli occhi gonfi, i capelli scompigliati e l'anima a pezzi. La mia vita sta prendendo una brutta piega, o meglio l'ha già presa. Tra le mani stringo il terzo test di gravidanza, purtroppo positivo. Sto morendo dentro, la testa sta per scoppiarmi come un palloncino troppo gonfio, il maglione grigio è bagnato dalle lacrime. Ho il gomito poggiato sulla coscia, e il mento sul palmo della mano destra.
Sta succedendo, la cosa che temo di più sta prendendo vita. Quando avevo più o meno quattordici anni giuravo a me stessa di non aver rapporti sessuali prima dei diciotto anni, guardare ' Sedici anni incinta ' mi scandalizzò a tal punto da fare certi pensieri, ma quando mi innamorai per la prima volta esattamente un anno dopo, quel pensiero svanì dalla mia mente, ero innamorata, certo non pensavo di avere rapporti ma mi piaceva l'idea di sentirmi amata da qualcuno a tal punto da voler andare oltre il semplice bacio. E adesso eccomi qui, sedici anni e incinta.
Che adolescenza buttata nel cesso. Ma che devo fare? non posso abortire, chi sono io per mettere fine ad una vita, ma di certo non posso avere un bambino a sedici anni, e poi Leòn. Lui che avrebbe detto, certamente non l'avrebbe presa bene, mi avrebbe sicuramente lasciata.
Cancello quel pensiero dalla testa e torno ad osservare il test di gravidanza. Mi sono cacciata in un bel guaio. Prendo la busta di plastica e infilo i test con le rispettive scatole dentro essa, mi sciacquo la faccia e giro la chiave della porta per poi uscire quasi furtiva. Mi guardo intorno e scappo via per le scale, scendo velocemente cercando di fare il più presto possibile, raggiungo la porta ed esco chiudendola alle mie spalle. Indosso il cappuccio del giubbino e mi direggo verso i bidoni della spazzatura, improvvisamente sento qualcosa vibrare nella tasca del jeans e con fretta cerco di prendere il cellulare. Leggo il numero sul display e mi blocco improvvisamente. ' Leòn '. Proprio l'ultima persona da cui voglio ricevere chiamate in questo momento, scosto una ciocca dei miei capelli biondi dietro l'orecchio e rispondo.

-Pronto Leòn?
-Ehy fiorellino. Dove sei?
- Emh...in giro
- Con questo freddo? Comunque ti va di venire da me? ti passo a prendere io
- Meglio di no Leòn. Non mi sento molto bene, magari un altra volta
- Va bene. Ti amo
- Anch'io.


Chiudo la telefonata e getto la busta nel bidone. Sospiro e riprendo la strada per tornare a casa, infilo le mani nelle tasche del giubbino e tiro su col naso. Fa freddo, siamo a metà gennaio e stranamente ha nevicato. Continuo ad andare avanti mentre il ricordo del nostro primo incontro mi sfiora la mente.
Fortunatamente ho lasciato le chiavi nel giubbino, entro in casa e sfrego le mani coperte dai quanti sul giubbino. La casa è così calda, mi sfilo il giubbino e lo poggio sul divano bianco in pelle. Istintivamente poggio una mano sul ventre e gli occhi ricominciano a pizzicarmi fino a liberare le lacrime che rigano le mie guance rosee.
Mi appoggio sulla gamba del divano e mi porto una mano in viso per coprire le lacrime. Singhiozzo, anche troppo forte, ma sto male, sono distrutta e l'unico pensiero che mi passa per la testa e come farò a dire a Leòn e a mio padre della gravidanza.
“ Vilu che succede? ” sento la presenza di mio padre avvicinarsi, senza nemmeno scostare le mani dal viso corro su per le scale lasciando mio padre perplesso in salone. Mi chiudo in camera mia e mi appoggio alla porta bianca in legno facendomi scivolare fino a sedermi per terra, alzo lo sguardo per poi guardarmi in torno. 
Una camera da principessa fa da sfondo alle mie lacrime, quella camera che apparteneva ad una bambina dolce e innocente che ormai non esiste più, la purezza che solo i bambini posseggono è stata letteralmente cancellata dalla mia anima.
Sento la porta bussare incessantemente alle mie spalle e la voce di mio padre pronunciare il mio nome insistentemente, ma non gli do conto, continuo a piangere senza sosta. Il telefono vibra per i messaggi, sicuramente di Francesca che mi chiede le foto dei compiti di filosofia, ma la ignoro come ho fatto con papà e con il resto del mondo nell'ultima ora. Mi alzo e prendo tra le mani la cornice che contiene la foto di me e Leòn. Quante ne abbiamo passate insieme, quando ci scattammo quella foto fu durante la festa di matrimonio tra papà e Angie, quel giorno mi confessò il suo amore, fu imbarazzante abbastanza insolito, ma comunque romantico.
E pensare che tra qualche mese avrà vita il nostro bambino, un piccolo noi. Abbasso lo sguardo e ripongo la cornice sul comodino, mi lascio cadere sul letto e mi copro il volto con il cuscino lasciandomi ai miei pensieri.


Angolo Autrice: Buona sera a tutti. Penso che pochi si ricorderanno di me, avevo già scritto una storia purtroppo fallimentare, bene spero che questa sia migliore anche perché ci ho passato più di tre ore. So che non è un idea originale ma siccome ADORO le storie incasinate come le gravidanza adolescenziali così ho deciso di scriverne una. Spero vi incuriosisca anche se non è all'altezza delle altre storie che trattano questo argomento spero che la seguiate.
Non mi trattengo molto, sono stanca XD dopo tre ore a scrivere d'avanti al compiuter mi fa male la testa ( Non sono abituata. Infatti stimo chiunque abbia la forza di volontà di scrivere capitoli Kilometrici XD ). 
Ciao a tutti Amici XD.

 
   
 
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