C'era una volta, molto, ma molto lontano, un regno in cui una giovane fanciulla puliva disperata la sua enorme dimora...
"Hei Cenerentola! Non dirmi che hai perso di nuovo una scommessa con quelle laride delle tue sorellastre, cioè" Era stata Christie a parlare. La migliore amica di Cenerentola, che ogni giorno passava d'avanti alla casa di quest'ultima: "Sì, non ne parliamo, cioè. Ero sul punto di vincerla la scommessa" disse masticando la gomma: "Sta volta qual'era la scommessa, cioè" "No, ma cioè, non puoi capire... era di rubare le mutande di quella vecchiaccia della mia matrigna, poi sono stata scoperta." a quel punto Christie scoppiò in una sonora risata: "Cioè Cenerentola..." ma quest'ultima la interruppe: "Ma, cioè, ancora Cenerentola mi chiami? Era il mio nome d'arte. Fumavo così tanto che la cenere era da per tutto, ma ora mi sono cioè stufata, perciò chiamami Natasha" Inarcò le sopraciglia: "Va bene tesoro, tutto quello che vuoi, ma tu sta sera ci vieni alla festa di Alfredo il principino, cioè quello che sta sempre al-freddo" disse ridendo: "Tesoro sei simpatica come uno starnuto mentre ci si mette il mascara cioè" disse masticando nervosamente: "Ma dai, cioè, ha invitato Eric il bello, Gaetano il Ciarlatano..." "Senti, cioè ci penserò, prima devo prendere il gatto randagio che c'è in giardino: in camera mia ci sono degli strani topi parlanti che mi chiamano Cenerella" Christie la guardò stranita: "Oh, madre .A sta sera... Natasha"

la sera...

"Oh porca carota, cosa mi metto per la festa!" neanche il tempo la vibrazione del telefono la riportò alla realtà: "Cioè, dai che sono tutti qua. cioè, magari ci facciamo un fidanzato, sbrigati Natasha" le chiuse in faccia e prese i primi jeans strappati che le capitarono per le mani, insieme un top rosa con su scritto "Cioè" e le converse, poi uscì, ma d'un tratto qualcosa di turchino le venne incontro: "Cenerentola! Io sono la fata turchina..." ma lei la interruppe: "No cioè, non ho ancora iniziato a fumare marijuana, quella buona la prendo da Christie e non sono ancora da lei, cioè" e la fata turchina: "Ma io sono qui per qualcosa di importante che varrà la tua vita o la tua morte..." "Senti, cioè, fai in fretta" e lei: "Non ti sei truccata" E Cenerentola iniziò a piangere per la disperazione, una scimmia vestita da Michael Jackson che era nei paraggi iniziò a sfotterla ed una zanzara le rubò il motorino: "E ora cosa faccio, cioè" ma prima che lei potesse terminare la frase la fata turchina prese la bacchetta magica e iniziò a truccarla con la magia, un bel calcinculo e Cenerentola era già a casa di  Alfredo il principino. Girò per la sua dimora, finché non iniziò a parlare con lui, ma al momento di andare, chissà come, Cenerentola perse una scarpa, ma data la puzza di piedi che si diffuse per la dimora, tutti morirono intossicati. Il giorno dopo la polizia - con le mascherine per i gas nucleari - andarono a casa di Alfredo il principino e presero la scarpa per cercarne il proprietario,  per andare da casa in casa, ma tutti quelli che toccavano la scarpa morirono, solo arrivati alla casa di Cenerentola capirono che la scarpa era la sua: era stata l'unica a non morire. Così i poliziotti felici festeggiarono togliendosi le maschere, morirono anche loro, fine.


Angolo Autrice
Ciao a tutti e grazie per aver letto questo primo racconto, forse sarà - un pò troppo - squallido, ma spero di avervi strappato un mezzo sorriso, fatemi sapere se sono proprio negata oppure posso continuare con le altre fiabe. Sono ben accette critiche positive, negative e neutre.
Un bacione, vostra SweetMelody.