LETTERE DI UN AMORE PROIBITO
Isolato
dal mondo, indifferente
alle sue idee, non aspettavo altro che di morire, distogliendo
così lo sguardo
per sempre da un calore che non suscitava in me alcuna emozione, ma poi
sei
arrivato tu, e ogni mia convinzione, si è dissolta intorno a
me, gettandomi
nella spirali di un nuovo mondo che non conoscevo.
E invece di esserne spaventato,
sentivo la mia anima urlare di gioia, perché la
libertà era scesa sulle ali di
un sogno che invece di lasciarmi morire, mi avrebbe spinto a vivere
ancora,
solo per poterti vedere, giorno dopo giorno...
Te lo ricordi il nostro primo
incontro? Io ero lì, intento a dipingere su un telo bianco,
lo sguardo perso,
indifferente a quell’anonima statuina che avrei dovuto
ritrarre,e tu entrasti
di corsa...
I tuoi capelli, così scuri, così
simili alle ali della notte, s’illuminarono per un breve
istante, mi sei
sembrato un angelo.
Il pennello scivolò a terra, mi
chinai, seppur debolmente, vinto da quella strana sensazione che mi
faceva sentire
così vivo, e tu ti chinasti nello stesso istante... blu.
Blu come il mare, blu come le
onde dell’oceano che s’infrangono sulle rive delle
isole, blu... i tuoi occhi
erano così belli, sono così belli da non sembrare
veri!
Si amore mio, lo sono ancora,
anche se tu non sei più qui...
Te lo ricordi?
I nostri volti erano così vicini,
le nostre mani erano lì, ferme su quel pennello che possiedo
ancora, eravamo
così vicini.... il tempo sembrò fermarsi di
colpo.
Tu sorridesti, lentamente,
dolcemente, maliziosamente, come se cercassi di sussurrarmi un segreto
che solo
io avevo il diritto di sapere e il mondo si dissolse...
Iniziai da quel momento, a vivere
solo per te.
Non esistevi che tu.
Tu avevi afferrato un anonimo
ragazzo e lo avevi trasformato in una creatura capace di sentire!
Non mi hai mai creduto. Eppure è
così.
Altrimenti, come spiegare, che
alla fine della lezione d’arte, rimanemmo lì, a
fissarci per un lungo
meraviglioso, dolcissimo istante, prima che le nostre mani cercassero
il volto
dell’altro?
Come spiegare quell’armonia,
quella fiducia che ci aveva spinto a unire le nostre labbra?
Senza parole... solo con lo
sguardo.
Iniziò tutto così.
Scusate
il disturbo ma quello che avete letto è solo un estratto.
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Teriel Donovan