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Autore: check_for_double_meanings    06/10/2014    6 recensioni
"Quella è stata la prima volta che ho avuto il coraggio di accettare le conseguenze delle mie scelte senza dubbi di alcun tipo.
Quella è stata la prima volta che ho riconosciuto quello che provavo come amore."
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Nagisa Hazuki, Rei Ryugazaki
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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La mia prima volta 


Rei-chan è stato la mia prima volta.

Non solo quella prima volta, molte altre.
So che sembra che stia per parlarvi dei primi approcci al sesso di un ragazzo omosessuale, ma non è così, vi prego di credermi. È un racconto più romantico, drammatico, forse un po' poco da uomo, ma è la mia storia e io l'ho vissuta così.

Rei è stato la prima volta in cui ho sentito il mio cuore battere per qualcuno. Pensavo fosse una cotta da manuale, con il classico sudore delle mani e il rossore delle guance. Sdolcinato, lo so.
La prima volta che ho sentito di provare dei sentimenti veri, forti, intensi, per qualcuno. Ho sentito un calore sconosciuto invadermi e scaldarmi il petto.
Non mi sono mai fatto troppi problemi a stringere amicizia con le persone, sono sempre stato piuttosto sicuro di me, sempre con un gran sorriso e un fiume di parole. Ma di fronte a lui mi bloccavo e rimanevo a bocca aperta, privo di parole.

Ecco, lui è stato la prima volta in cui ho dubitato di me stesso.
Mi sono chiesto se fossi abbastanza per le sue aspettative, abbastanza bello, abbastanza desiderabile, se fossi degno della sua attenzione.
Ricordo che stavo davanti allo specchio per lunghi minuti a soppesarmi, a ricercare le imperfezioni e i difetti che non mi avrebbero mai reso all'altezza dei suoi desideri.

La prima volta che ho pianto per qualcuno.
Mi facevo davvero un macello di problemi, non sapevo se davvero non gli interessavo, non avevo nessuna certezza, ma io mi struggevo convinto di non avere possibilità.

Ma ho anche avuto la sua dichiarazione.
È stata la prima volta che la mia felicità è stata data in maniera così importante da un altro essere umano.
Il peso più gravoso mai avuto sul petto che si volatilizzava.
Il nostro rapporto si è evoluto rapidamente, al contrario di ciò che mi aspettavo.

Il primo bacio è arrivato in fretta, un po' per la mia impazienza un po' per la sua necessità di certezze.
È stata la sensazione più bella della mia vita.

Era il mio compleanno e nella sua immensa dolcezza mi aveva fatto una torta di fragole e panna. Non era proprio perfetta, però si era impegnato tanto e io non volevo essere scortese. Come da programma mi sono impiastricciato la faccia di panna, e Rei me l'ha tolta con dei baci. Prima sul naso, il mento, e presto è arrivato alle mie labbra. Non saprei dire esattamente chi dei due ha baciato chi, ma è stato bellissimo.

Sentivo di dimostrargli di fidarmi ciecamente di lui, mi stavo affidando a lui, gli avevo aperto il mio cuore.
Era la prima volta che concedevo a qualcuno il privilegio di avere un simile controllo sui miei sentimenti, ma non potevo fare altrimenti.
Rei per me era diventato un chiodo fisso, un bisogno, un'ossessione in piena regola.

La prima volta in cui sono diventato dipendente da qualcuno.
Mi svegliavo al mattino pensando solo a Rei, la forza per scendere dal mio letto caldo e affrontare il gelo mattutino la trovavo nella consapevolezza che ad accogliermi alla fermata del treno ci sarebbe stato Rei. Rei con i suoi abbracci calorosi e i suoi baci al sapore di sogni.
Appena le sue labbra sfioravano le mie io non capivo più niente, riuscivo solo ad abbandonarmi a quella stupenda sensazione di beatitudine che mi pervadeva la mente. Ne ero intossicato.
Come dicevo, il nostro rapporto si è evoluto rapidamente, e con esso, naturalmente, i nostri desideri.
La mia mente andava di pari passo con il mio corpo, che lentamente ha iniziato a chiedere di più dei semplici baci.
Voleva le attenzioni di Rei, voleva sentirlo suo, sentirsi suo.

Era la prima volta che sentivo questo genere di impulsi, e non sapevo come gestirli, controllarli o come resistergli. Ma in verità, non volevo resistergli.
Non volevo perché le mani di Rei erano grandi e forti come le sue braccia, e sulla mia pelle avevano l'effetto di una droga. Ne volevo sempre di più sempre più frequentemente, come i suoi baci.
Ormai facevamo incontri al solo scopo di compiacere i nostri istinti.
A volte temevo volesse mangiarmi da quanta foga impiegava per baciarmi, ma in realtà non mi dispiaceva per nulla, anzi.

Rei è stata la mia prima volta, quella prima volta.
Ero pronto, prontissimo, dopotutto sono stato io a fare la prima mossa, ma non ero pronto a ciò che è realmente accaduto. Come avrei potuto?
Pensavo che Rei sarebbe stato lento, impacciato, speravo molto inesperto, non mi aspettavo niente.
Invece sono rimasto sconvolto da ciò che è accaduto.

Ricordo che è stato epico, magistrale, nulla a che vedere con qualcuno alle prime armi.
Rei mi confessò di essersi informato su internet, e io scoppiai a ridere.
Ricordo di essermi sentito esposto e vulnerabile, ma di non essermi mai sentito più vivo di così. Mi sono sentito sopraffatto, quasi soffocato, lui era così aitante e magnifico e io non potevo che lasciare che giocasse con il mio corpo, penetrasse sotto la mia pelle, riempisse i miei polmoni.

Ricordo che mi ha spogliato di fretta, quasi con urgenza, e subito mi ha tempestato di baci ovunque riuscisse ad arrivare. Le sue mani scorrevano ovunque ad esplorare ogni zona remota di me, e quando si sono soffermate sulla parte più bassa del mio ventre ho perso la ragione.
Era elettrizzante nel senso letterale del termine, sentivo vere e proprie scariche elettriche percorrermi la schiena, insieme al movimento delle sue carezze su essa per farmi alzare il bacino. Ma a quello ero abituato, più o meno.

Ciò a cui non ero abituato era la lingua di Rei che entrava dentro di me lasciandomi una sensazione di bagnato in un posto in cui le lingue non dovrebbero entrare. Ma era sublime.
Non sapevo che mi stava preparando a qualcosa di molto più duro e più grande.
L’ho scoperto quando mi sono sentito praticamente aprire con forza e violenza, e porca vacca se ha fatto male. Ho urlato dal dolore, mi sono arpionato alla sua schiena lasciandogli dei graffi enormi.

Ma Rei non aveva intenzione di fermarsi, e non glielo avrei mai perdonato se lo avesse fatto.
Ha assestato una spinta più vigorosa delle altre e ha toccato un punto dentro di me che mi ha fatto urlare. Ma non di dolore, no. Di piacere. Un godimento mai provato prima, pura estasi.
E mi corressi, questa era la sensazione più bella che avessi provato in tutta la mia vita.

Era la prima volta che mi concedevo completamente a qualcuno.

Era la prima volta che i miei sensi venivano annebbiati da sensazioni tanto forti. Dio, ho davvero pensato di poter svenire.
La prima volta che mi sono sentito totalmente suo, da quel momento io appartenevo a lui.

E il nostro legame andava via via stringendosi, l'imbarazzo iniziava a scomparire e veniva sostituito dalla fantasia, e sperimentavamo cose sempre nuove ed eccitanti.
Ma io sentivo che non era una semplice questione fisica, io sentivo di poter sorridere veramente solo in presenza di Rei, potevo dirmi al sicuro solo tra le sue braccia, vedevo il mio futuro solo con lui.

E qui ho iniziato a preoccuparmi.
Non ero mai stato così possessivo nei confronti di qualcuno, così geloso. Volevo che nessuno guardasse Rei, volevo che lui avesse occhi solo per me, parlasse solo con me, passasse il suo tempo solo con me. Ero diventato troppo pressante.

La prima volta che abbiamo litigato. Era stata tutta colpa mia, non mi ero mai sentito così mortificato.
In sua assenza mi sono reso conto di avere bisogno di Rei più di quanto credessi, davvero non potevo fare a meno di lui.
Era come se mi servisse per respirare, come se mi servisse in circolo nelle vene. Non era un normale desiderio, era una necessità fisiologica.

La prima volta che mi sono scusato perché sentivo che era giusto e non perché ero stato forzato a farlo.
Sono stato un tantino teatrale, lo ammetto.
Mi sono presentato sotto casa sua nel cuore della notte e mi sono messo a piangere dando sfogo a tutta la frustrazione e la paura che avevo represso.
Pensavo che sarebbe stato difficile e lungo, che Rei pensasse che fossi un bambino, che mi odiasse ormai e mi avrebbe cacciato.

Invece, per la prima volta, mi ha sorpreso. Mi si è avvicinato e mi abbracciato, lasciandomi sfogare finché ne avevo bisogno. Ricordo di avergli bagnato la maglia, lui ha riso e mi ha invitato ad entrare in casa. Diceva che non voleva che tornassi a casa da solo a quell'ora della notte.

Era la prima volta che abbiamo passato la notte insieme.
E per notte intendo notte. Intendo che mi ha portato in braccio fino a camera sua, mi ha adagiato sul suo letto e mi ha fatto smettere di piangere baciandomi. Abbiamo fatto l’amore, che bello chiamarlo in questo modo, e quando, stanchi e appagati, abbiamo smesso, mi sono accoccolato accanto a lui.
Mi ha messo la sua maglia perché non prendessi freddo e mi ha preso tra le braccia, cullandomi con il battito del suo cuore e delle carezze sulla schiena.
Quando, la mattina dopo, mi sono svegliato, Rei era accanto a me, in tutto il suo splendore con i capelli spettinati e un lieve russare, e ho sorriso.

Per la prima volta non ho desiderato più di ciò che avevo, ho deciso che era esattamente quello che volevo e che avrei voluto sempre. Ho capito che volevo svegliarmi ogni mattina con Rei affianco nel letto, nel nostro letto magari. Un nostro letto in una nostra casa, mentre vivevamo la nostra vita.

Quella è stata la prima volta che ho riconosciuto quello che provavo come amore.

Quella è stata la prima volta che ho avuto il coraggio di accettare le conseguenze delle mie scelte senza dubbi di alcun tipo.

Quella è stata la prima volta che, quando Rei si è svegliato e mi ha salutato con un ‘buongiorno’, ho risposto con sole due parole.

Rei è stato la prima volta che ho detto ‘ti amo’.

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