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Autore: Klaineinlove    07/10/2014    4 recensioni
Dopo la morte di sua moglie, Burt decide di tenere Kurt al sicuro. Diventa molto protettivo nei suoi confronti facendolo studiare a casa e permettendogli raramente di uscire. Con il tempo Kurt cresce restando all'oscuro della realtà che lo circonda.
Le cose cominceranno a cambiare quando Blaine Anderson entrerà lentamente nella sua vita.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Un po' tutti | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Da quando sua moglie era morta, Burt Hummel aveva cercato di sopravvivere con il suo unico figlio Kurt.

Kurt aveva perso la sua mamma a soli sette anni e da allora lui aveva solo il suo papà.

Burt era diventato iperprotettivo nei confronti del figlio,tanto che lo aveva lasciato studiare a casa, lavorando il doppio solo per pagare degli insegnati privati e raramente lo aveva lasciato uscire dalla loro abitazione.

Kurt non aveva molti amici. Aveva la sua migliore amica, Rachel, che abitava due case di distanza da lui. Erano diventati amici perché un giorno, mentre rincasava, Burt si era ritrovato a parlare con i suoi due papà e scoprirono di avere dei figli della stessa età.

Così Rachel era andata a casa di Kurt all'età di quattordici anni.

Kurt in un primo momento si era nascosto in camera sua, perché incontrare nuove persone (che non fossero idraulici o il fattorino delle pizze) lo faceva sentire a disagio.

Il loro primo incontro fu strano. Kurt non parlò molto e Rachel invece non la smetteva di parlare, però alla fine Rachel gli mostro i dischi che adorava e Kurt scoprì di apprezzare quella musica.

Con il passare dei giorni, Rachel si recava ogni pomeriggio dagli Hummel e insieme a Kurt ascoltavano i cd che Rachel portava. Kurt scoprì di adorare i Musical, ecco perché oltre i pomeriggi insieme spesso Kurt e Rachel facevano dei pigiama Party passando la notte a sgranocchiare schifezze e guardare i film in dvd

Poi Kurt conobbe Tina, Brittany e Mercedes, erano delle amiche di Rachel e divenne un buon amico anche con loro. Purtroppo però le ragazze non volevano sempre restare chiuse in casa. A loro piaceva girare per i centri commerciali e andare a mangiare al ristorante e purtroppo Kurt non poteva uscire perché il padre glielo impediva, quindi a lui non restava altro che studiare o leggere qualche libro preferito.

La prima volta che Burt si convinse di far uscire Kurt di casa era a sedici anni. Burt era consapevole di sbagliare nei confronti di suo figlio. A sedici anni Kurt non era come tutti i ragazzini, era molto ingenuo proprio perché Burt gli aveva proibito parecchie cose: non guardava film vietati oltre ai quattordici anni, usava internet solo per le ricerche e in presenza dei suoi insegnanti. Una cosa che Kurt aveva imparato a farsi da solo, erano i vestiti, stando tanto tempo speso in casa con delle riviste di moda, Kurt aveva spolverato la vecchia macchina da cucire di sua madre e aveva iniziato a fare pratica. Certo, Burt lo portava a comprare dei vestiti, ma non erano mai andati in un centro commerciale.

Quindi sì, Kurt era molto ingenuo, ancora un bambino per la sua età, ignaro di parecchie cose della sua vita e sopratutto della realtà che lo circondava.

Comunque, dopo parecchie preghiere da parte delle amiche di Kurt e dall'intervento dei papà di Rachel, Burt acconsentì a far andare al figlio con le amiche al centro commerciale a patto che gli desse un passaggio lui stesso.

Così un Kurt eccitato si ritrovò circondato da un centinaio di persone in un posto enorme.

 

Quando tornò a casa, Kurt era in uno stato di eccitazione ai massimi livelli.

“...e papà lo sai che c'è un negozio di animali? Cioè tu vai lì e scegli il cane che vuoi, proprio come vedemmo in quel film! E poi c'era un negozio che vendeva caramelle, ci credi? Rachel ha preso una bustina e ha messo tanti tipi di caramelle e poi le abbiamo mangiate seduti su una panchina. Non credevo che potevo stare seduto su una panchina senza fare nulla. Oh e poi nei negozi mettono anche la musica! E c'erano televisori ovunque con tanti programmi, ma ho visto i prezzi delle Tv e non possiamo proprio permettercele . Una aveva addirittura tre zeri, assurdo!”

Burt ascoltava il figlio mentre preparava la cena, era felice per suo lui ma doveva ammettere che per tutta la durata della giornata aveva avuto l'ansia addosso.

“Credi che possa andarci di nuovo papà? Sono stato così bene. Così tanto!”

“Vedremo figliolo. Vedremo. Ora mangia la tua cena e non dimenticare di lavarti subito i denti”

“Certo. Oh grazie. Non ho mai visto così tanta gente sai? Però non ho avuto paura, sono stato bene, Mercedes mi ha tenuto per mano anche se non c'era bisogno, voglio dire...sono abbastanza grande, nemmeno tu mi tieni per mano.”

“Voleva solo assicurarsi che non ti perdessi in mezzo a tutta quella gente” spiegò il padre. In realtà non disse che era stato lui a dire a Mercedes di tenere suo figlio per mano tutto il tempo.

“E poi c'era un gruppo di ragazzi, uno mi ha detto una cosa strana, e Rachel si è arrabbiata e gli ha detto delle parole veramente brutte. Ma tranquillo papà non le ripeterò mai”

Burt smise di cenare e poggiò con troppa forza la forchetta nel piatto “Che ti hanno detto quei ragazzi, Kurt?”

Anche Kurt smise di mangiare, agitandosi sul suo posto, il suo papà non aveva mai alzato il tono di voce in quel modo.

“I-Io non so se ho capito bene. Tina mi ha detto che è una brutta parola, non voglio ripeterla. Il professor Tyler mi farà scrivere una pagina intera di punizione se dico cose di cattivo gusto”

Burt sospirò, doveva ammettere che a volte il modo di comportarsi così infantile di Kurt lo irritava, ma era una cosa che aveva voluto lui e adesso doveva pagarne le conseguenze.

“Non preoccuparti Kurt, sono io che te lo sto chiedendo. Cosa ti hanno detto quei ragazzi?”

“Era una parola strana, l'ho sentita una volta in un film e..”

“Kurt!”

“Frocio” disse Kurt abbassando subito la testa e tenendo le mani strette in grembo.

Burt si alzò da tavola e smise di cenare “Ecco perché non ti lascio uscire. Niente più centro commerciale!”

“Ma papà...”

“Niente ma. Io sto solo cercando di proteggerti Kurt. Queste persone, che ti hanno chiamato in questo modo, fanno cose peggiori che usare solo semplici parole. No Kurt mi dispiace, ma tu lì non ci metti più piede!”

Kurt annuì e poi si diresse al lavandino per lavare il suo piatto.

“Lascia stare finisco io. Vai pure in camera tua”

 

Quella notte, Kurt non dormì. Rimase a pensare a quella parola e a quanto suo padre avesse dato fastidio, purtroppo Kurt, pur non capendo a pieno la parola, aveva intuito dal perché era stata usata. In un certo senso sapeva a cosa si riferiva.

Quando aveva circa tredici anni Kurt non si sentiva bene fisicamente. La notte faceva strani sogni e si svegliava bagnato nelle parti intime. Dopo una settimana di notte insonni si era deciso a parlare con suo padre.

Cominciarono a parlare di pene e erezione. Di quando gli uomini e le donne si eccitavano e gli ormoni. Entrambi furono in imbarazzo e Burt cercò di spiegare al meglio la situazione.

Kurt scoprì che le sue “eccitazioni” avvenivano sempre guardando gli uomini. Aveva trovato una rivista di sport di suo padre e gli uomini sudati e a petto nudo gli diedero una sua prima vera e propria erezione.

Con la “scoperta” della masturbazione Kurt passava più tempo in camera con quella rivista rubata che in cucina a inventare nuove ricette. Con il passare del tempo le acque si calmarono e Kurt era in grado di trattenere la sua eccitazione in situazioni che sarebbero potute diventare imbarazzanti.

Quando ne parlò con suo padre, Burt dovette fargli un discorso sull'omosessualità.

 

**

 

Di pomeriggio erano tutte in camera di Kurt, Tina leggeva una rivista e rispondeva a delle domande di un quiz.

“Ragazze, posso chiedervi una cosa?” Kurt aspettò che tutte annuissero “Perché i ragazzi gay vengono insultati con...quella parola che quel ragazzo ha detto ieri?”

“Oh Kurt tesoro, non devi pensarci” disse Rachel avvicinandosi a lui e cingendogli le spalle.

“Ragazze so che era qualcosa riguardante l'essere gay. Solo che non capisco perché.”

Le ragazze sconsolate spiegarono la situazione tra gli etero e gli omosessuali.

Kurt sapeva che i gay non erano apprezzati in tutto il mondo, ma di certo non si immaginava l'odio descritto dalle ragazze.

 

Con il passare del tempo, purtroppo Kurt non ebbe molte possibilità di uscire, si era allontanato fino a casa di Rachel e lei gli aveva mostrato diverse foto di attori e modelli. A Kurt piacevano, piacevano tanto. Ma poi ci fu un momento in cui Kurt scoppiò in lacrime.

Visto che ormai Rachel lo stava introducendo nel mondo degli uomini, pensò bene di mostrargli dei peni su internet. Alla vista di quelle foto, Kurt scattò via scappando e non parlò con Rachel per due giorni.

Forse il suo papà faceva bene a proteggerlo, lui non voleva vedere queste cose.

 

A diciassette anni, Kurt era un ragazzo ben sviluppato, alto e bello. Molto bello. Tanto che Mercedes aveva iniziato ad avere una cotta per lui, ma che Tina e Rachel le fecero passare dato che per tutti ormai era chiaro che a Kurt piacevano i ragazzi.

 

“Papà, sto per compiere quasi diciotto anni, credi che possa andare al centro commerciale?”

Era una serata tranquilla, Burt stava guardando una partita in tv e Kurt era sulla poltrona di fianco a lui leggendo un libro.

 

“Kurt non lo so...”

“Ma è passato un anno papà.” disse sconsolato il figlio.

“La gente fuori è strana Kurt”

“Ma io sto crescendo papà! Ho bisogno di conoscere il mondo”

Burt abbassò il volume della televisione “Chi ti ha detto queste cose? Rachel? Kurt da quando hai seguito ogni mio ordine non hai vissuto bene? Credi che non ti abbia cresciuto in modo sano?”

“Io non penso questo papà!”

“Beh a me pare proprio di sì! Non ti ho fatto mancare niente, ti ho lasciato studiare e andare a casa di Rachel. Se non ti lascio fare altre cose è solo per proteggerti!”

“E lo apprezzo molto ma-”

“Lo apprezzi? Non mi pare. Kurt io lo sto facendo per il tuo bene!” urlò Burt con il viso rosso dalla rabbia.

Kurt capì che non poteva provare a ribattere così si arrese “Va bene. Hai ragione, mi dispiace tanto. Scusami”

Burt sospirò e bevve l'ultimo sorso della birra. “Va bene”

“Uhm quindi non andrò nemmeno a dormire da Rachel questa sera?”

Burt si alzò dal suo posto “No, non dovresti andare per come ti sei comportato, ma per questa volta lasciamo stare. Ti accompagno”

 

Una volta arrivati a casa di Rachel, Kurt salutò suo padre e entrò in camera di Rachel

“Ho portato il pigiam-Rachel che stai facendo?”

Kurt vide la sua migliore amica indossare dei tacchi altissimi e una gonna corta

“Tuo padre è andato via?”

“Sì ma che signif-”

“Oh bene. Tina, Mercedes Brittany e la sua amica Santana ci stanno aspettando dietro al vicolo. Questa sera ti portiamo a ballare!”

 

 

 

 

Note:

Rieccomi tornata dopo avermi preso una lunga pausa.

Ho passato un periodo che posso definire il peggiore della mia vita, sono in una fase di ripresa e credo che tornare a scrivere forse mi sta aiutando un po'.

La storia è ancora in fase di lavorazione dato che l'ho scritta tre volte, infatti la trama è un po' cambiata rispetto a come l'avevo descritta su facebook. Più che altro a cambiare è stato il personaggio di Blaine che vedremo nel prossimo capitolo.

Vi chiedo di avere pazienza con questo adorabile “piccolo” Kurt, poverino non è colpa sua e sopratutto non arrabbiatevi con Burt, è un brav'uomo.

 

Ringrazio la mia beta Zurry Klainer. Ci rivediamo la prossima settimana:

 

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