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Autore: gemellina_93    10/10/2008    4 recensioni
E chi ha detto che dopo Voldemort non ci sarebbero più state avventure, problemi, risate?!?! Come se la cavano i nostri eroi nella vita "normale"? spero che vi piaccia.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini | Coppie: Harry/Ginny, James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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-IL GIORNO DOPO-

 

Era arrivato il momento, non poteva più aspettare altro, dovevano scendere in Sala Grande ormai stava sorgendo il sole e la gente presto si sarebbe chiesta dove i tre fossero finiti, ma lui aveva paura, paura di tornare là e vedere ancora  i volti degli amici morti, aveva paura di perdere tutte le persone care che gli erano rimaste a causa di quelle morti che, in fondo lo sapeva, erano colpa sua, paura di tutto questo nuovo tempo, del tempo senza Voldemort.

Come se gli avessero letto nella mente (siamo sicuri ke non hanno usato la leggimanzia?????? NDA Harry)(Taci tu! NDA Me) i suoi migliori amici lo abbracciarono, lui non fece in tempo a dire niente che la ragazza lo precedette: - Non devi avere paura, non sarai mai solo, le persone che hanno combattuto ieri ne sono la prova e poi non ti incolpa nessuno per le morti, non sei stato tu, è stato Voldemort. Inoltre, so che non è bello da dire... però loro sapevano a cosa andavano in contro, sapevano quello che facevano. Non è colpa tua! Ci hai salvati!--Si amico, evita di autoincolparti e ora scendiamo che ho fame e poi...- aggiunse Ron con un sorriso malizioso -Ginny ti starà aspettando- Anche Harry sorrise, i suoi amici lo mettevano sempre di buon umore e poi con loro si sentiva tranquillo, era la stessa sensazione che provava con la SUA Ginny. -E va bene scendiamo- "Abbiamo affrontato di peggio no?" si disse poi.

Appena prima di uscire si volse verso il ritratto del vecchio preside, che gli sorrideva e gli disse un solo semplice <> che valeva più di mille parole e raggiunse i suoi amici.

Mentre scendeva le scale sentì una musica dolce ed allegra allo stesso tempo e all'istante capì, era l'ultimo regalo di Silente,l'ultima volta che si sarebbe sentito il Canto di Fanny. Esso si dilagò per tutta Hogwarts, era come un balsamo per tutti quelli che avevano combattuto e, sopratutto, per chi aveva perso qualche caro.

Appena mise piede nella Sala Grande fu travolto da un fulmine rosso che lo fece cadere, non aveva bisogno di chiedere chi fosse o di aprire gli occhi, il leggero profumo di fiori che accompagna la ragazza era inconfondibile: era Ginny, la sua Ginny.

-Ehi, cm stai?- le chiese lui, lei senza neanche rispondere, senza vedere gli occhi di tutta la Sala puntati su di loro gli diede un leggero bacio a stampo e gli disse -Ora bene grazie, e tu?- anche lui nn le rispose, disse soltanto -TI AMO-. Lei sorrise e gli rispose -Anchio Harry- , poi si alzarono da terra e, ancora mano nella mano,si diressero verso il tavolo di Grifondoro, dove si trovavano i Weasley insieme a Herm, Neville, sua nonna Luna e i cadaveri di Fred, Lupin, Tonks e Colin.

Harry non riuscì a trattenere le lacrime, con Remus se ne andava l'ultimo Malandrino, l'ultimo pezzo della sua vecchia famiglia e poi lui e Tonks avevano appena avuto un bambino, che adesso si sarebbe trovato nella sua stessa situazione, ma questa volta sarebbe finita in modo diverso, Teddy non sarebbe stato solo, c'era Andromeda, c'era lui, c'erano Ron, Hermione, i Weasley; avrebbe impedito in tutti i modi la solitudine di Teddy.

E poi c'era Fred; nn ci riusciva ancora a credere, Fred nn poteva essere morto, non era giusto era troppo presto, aveva solo 19 anni, aveva tutta la vita davanti, doveva fare ancora tanti scherzi, tante burle, realizzare molti sogni, ma ora non poteva più fare nulla di tutto ciò, non avrebbe più allietato nessuno con la sua presenza, non avrebbe più concluso le frasi di George, non avrebbe più fatto impazzire Ron con i suoi scherzi, non sarebbe più stato Fred.

Poi Colin, lui non era maggiorenne, non sarebbe dovuto essere lì,però era rimasto lo stesso, aveva deciso di combattere in quello che credeva, aveva deciso di sacrificarsi per lui.

I pensieri di Harry andarono anche a Piton, lo aveva sempre giudicato male, pensava che fosse solo un viscido Mangiamorte, che Silente si era sempre sbagliato, invece quello che era in errore era lui, sempre solo lui.

Appena arrivato al tavolo Harry si pulì gli occhi e si sedette vicino a Ron ed Herm (anche loro abbracciati), sempre con la mano di Ginny tra la sua. Percy era l'unico a guardarli stupiti, tutti gli altri infatti avevano capito già da tempo i sentimenti che legavano i ragazzi, così decise di non fare domande (per ora).

A rompere il silenzio fu Harry che chiese -Come state?- tutti risposero bene, anche se non era vero: Neville aveva i capelli un po’ bruciti e dei graffi su tutto il corpo, le bruciature sulla faccia gli erano state curate; anche gli altri avevano dei tagli più o meno gravi, ma che non facevano temere per la loro salute. La verità era che tutti si sentivano devastati nell'anima e nessuno aveva voglia di festeggiare, le morti erano troppe.

Il corpo di Voldemort e degli altri Mangiamorte erano stati portati in un altra stanza, non erano degni di stare con le persone che avevano ucciso. Il silenzio calò di nuovo, ma non era un silenzio imbarazzante, era un silenzio grazie al quale ci si esprimeva meglio di mille parole.

Ad un certo punto alle orecchie di Harry giunse la voce del Sig. Weasley: -Harry, scusa ti dispiacerebbe spiegarci cos’ è successo, perchè noi non abbiamo capito molto, come hai fatto ad uccidere Tu-Sai-Chi?-

Harry guardò Ron ed Hermione e prese la sua decisione:- Va bene, però dovete promettermi che non lo direte mai a nessuno, non credo che Silente sarebbe d’accordo a raccontare questa storia a troppe persone, ok?- Ad un cenno affermativo di tutti i presenti Harry iniziò a raccontare degli Horcrux, dei Doni e del loro viaggio per la Gran Bretagna. Ogni tanto veniva interrotto da Ron o da Hermione che spiegavano meglio alcune parti. Finita la storia erano tutti stupiti, sapevano che avevano fatto qualcosa di straordinario in quegli 11 mesi ma non pensavano a qualcosa di così straordinario e difficile. Anche il modo in cui raccontavano del loro viaggio li aveva stupiti molto, ne parlavano come se avessero fatto una gita al lago, quasi sminuendo le loro avventure. Appena ripresi dalla sorpresa tutti li tranquillizzarono ripromettendogli che da loro non sarebbe uscita una parola; lui annuì convinto, di loro si poteva fidare.

 

 

~•~•~•~MY SPACE~•~•~•~

 

Buon giorno a tutti!

Sono tornata con un’altra fic, la mia prima long-fic per essere precisi.

So che questo capitolo è un po’ noioso, però purtroppo per alcuni (pochi tranquilli) capitoli sarà così.

Per ora aggiungerò una volta a settimana, il SABATO probabilmente, ho già scritto sei capitoli, poi aggiungerò meno spesso, in quanto già da adesso la scuola non mi permette di dare il tempo che vorrei alle mie storie sigh.

Comunque prima di aggiungere mi piacerebbe avere almeno un paio di commenti, giusto per sapere se vi piace la storia, se è scritta bene o se è meglio cestinarla XD

Grazie mille a tutti coloro che leggono e commentano.

Baci Chicca.

 

 

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Le mie storie:

Solo… o forse no  (Harry Potter; One-Shot; Conclusa)

Ricordi (Harry Potter; One-Shot; Conclusa)

Piccola Pietra (Originali- Drammatico ; One-Shot; Conclusa)

 

GRAZIE A TUTTI COLORO ANDRANNO A LEGGERLE

   
 
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