PERSONE

C'è molta gente stasera, per le vie del centro.
 
All'angolo fra il bar  e la gelateria, due ragazzi ridono sguaiatamente: uno ride sul serio, l'altro fa solo finta. Lo si capisce dalle sopracciglia poco inarcate e dallo sforzo che ci mette per mostrare tutte e due le file di denti.
 
Dopo di loro c'è una coppia: lei è bionda con gli occhiali rossi, lui è alto e magro. "Guarda!" grida lei indicando un paio di scarpe in vetrina. Lui guarda, dice "Belle". Ma subito storce la bocca in uno sguardo di sdegno.
 
Un gruppo di ragazzi e ragazze della mia età: uno tiene in mano una bottiglia di birra ancora piena. Ridono: loro sono felici sul serio.
 
In piazza ci sono due ragazzi: me li presentano. Uno di loro mi stringe mollemente la mano, in bocca ha una sigaretta. Mi guarda e sorride con un solo lato della bocca: forse quella non è una semplice sigaretta. Inarco un sopracciglio: incredibile come ognuno cerchi se stesso in cose diverse.
 
Una donna sulla sessantina porta a spasso il cane: guarda le vetrine senza vederle sul serio, il suo sguardo è vuoto. E' sola. Poi guarda il cane, gli sorride. Ora è meno sola.
 
Tre ubriachi in bicicletta, ci urlano degli insulti che forse colgo solo io. Poco mi importa, so quanto male faccia essere senza più freni inibitori e lasciar andare tutto. Loro non ce l'hanno con noi. Ce l'hanno con loro stessi.
 
Una ragazza guarda una vetrina di scarpe, il suo uomo le tocca il sedere credendo che io non lo veda. Ma stasera vedo tutto. La ragazza si volta, lo guarda, sorride. Se non lo hanno già fatto poco fa, stanotte faranno l'amore.
 
Poco distante c'è un giovane uomo con una sigaretta fra le labbra. Ha gli occhi arrossati e le guance bagnate. Piange. Per un secondo intercetta il mio sguardo. Tira dalla sigaretta e poi gira sui tacchi e si allontana.
 
Poco più in là c'è una coppia che si bacia: le mani di lui sono sui fianchi della ragazza e lei lo stringe forte a sé, le dita premute forte contro la sua schiena. Quelli lì non ci sono per nessuno se non per loro stessi.
 
Forse è così che funziona: una sera ti alzi, vai in centro e ti ritrovi con tutta l'umanità davanti agli occhi.