Swirl corse più veloce che poteva saltando tronchi schivando pioppi. Ansimava come se stesse correndo da un‘ora ma la fatica era tanta. Ogni tanto si fermava nascondendosi fra i cespugli aspettando che il cacciatore arrivasse. L’arco la seguiva come un ossessione e la freccia puntava verso di lei. Si fermò dietro un cespuglio tenendo sempre d’occhio il cacciatore e i suoi stramaledetti aggeggi. Ad un certo punto un grosso lupo saltò addosso al cacciatore graffiandolo come non mai. Lei vedeva con i suoi occhioni il lupo k mordeva e i lamenti del cacciatore finche un respiro finale non si fece sentire: era quello del cacciatore. Il grosso lupo aveva vinto! Lei sbucò dal cespuglio trionfante e sorridendo buttandosi addosso al lupo che si scostò bruscamente e la fece inciampare a terra. Swirl lo guardò stupita: l’espressione del lupo non fu una delle migliori e si sentì gridare: “Cosa diavolo ci fai qui, mostriciattolo!” “Scappavo dal cacciatore!” rispose gridando anche lei e aggiunse: “E poi sono una lupa proprio come te!” Aveva un bel caratterino. Nonostante tutto si faceva sottomettere dai grandi ma non da quelli della sua età. Swirl aveva solo 1 anno di età in confronto. Il lupo ricominciò: “Hai una bella faccia tosta a farti vedere qui!” “Ah, si?” disse con un sorriso di sfida e incominciò a correre veloce come il vento attorno a lui. Il lupo non capiva più nulla. La lupa correva veloce e formava un cerchio nero come la pece per via del suo pelo colorato. Swirl si fermò. Ormai per la sua età era adulta e si fece vedere in tutta la sua bellezza. Mediamente alta, occhi grigi, pelo nero e dei strani segni sul corpo. Il suo naso era bianco e sembrava brillare. Elegante e con gli occhi leggermente socchiusi e con un sorriso accattivante fece girare la testa al lupo he le diede il permesso di entrare nei suoi territori e anche…nel branco. Swirl esultò e corse con lui verso il branco. Era numeroso e tutti erano pronti ad accoglierla. Alla fine Swirl chiese al lupo come si chiamasse. “Non mi hai ancora detto come ti chiami grande lupo” chiese con curiosità. “Oh io non sono un lupo grande…il mio nome è Kain.” disse con un leggero sorriso: ormai le stava già simpatica. Poi Kain la porto vicino al Grande Capo, un lupo possente ancora più grande dal pelo marroncino chiaro. “Buon giorno, Capo” disse umilmente Kain al lupo. “Buon giorno…ehm…Capo” disse arrossendo Swirl guardando negli occhi il Capo. “Buon giorno. Io sono Stone.” “Piacere di conoscerla!” disse pimpante e piena di energia Swirl. Sapeva già di piacergli e a lei piaceva… già lui. Kain si ritirò da solo e li lasciò da soli con un po’ d’amarezza ma non lo mostrava. Venne la notte e l’ululato di Kain si fece sentire. Era il momento d’agire. Tutti i lupi si misero in postazione. C’era chi ululava, chi grattava la terra facendo rumore, chi passeggiava ansimando, chi ringhiava al vento. Era un rito che il branco faceva per allontanare i cacciatori impauriti. Kain passeggiava ansimando tant’è che Swirl intervenne: “Kain ti senti bene?” Sorpreso Kain rispose: “Ma certo. E’ un rito che facciamo per allontanare i cacciatori. A proposito Stone ti ha detto in che rango starai?” “Veramente ha detto che posso scegliere.” “Cosa!? Non ha mai fatto scegliere a nessuno il rango!” “A me sì. Mi sa che gli piaccio!” Disse ridacchiando Swirl e aggiunse: “ Perché a te non piace il tuo rango? Cosa fai tu?” “Io sono un guerriero. E per fortuna era proprio questo che volevo fare. Secondo me tu saresti perfetta come vedetta: sei agile e veloce e poi hai buon occhio.” “Grazie Kain.” Disse Swirl con un sorriso poi lentamente strisciò contro il pelo di Kain. Lui rimase rigido. Nessuna lupa prima d’ora gli era passato così vicino e gli aveva parlato così amorevolmente. Arrossì un poco e poi pensò che sarebbero diventati ottimi amici.