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Autore: RyogaHibiki    07/10/2014    3 recensioni
si mise la mano in viso cercando conforto.
lo affermò con sguardo serio battendosi nel mentre il petto.
scoppiò in lacrime e si buttò nelle braccia del fratello per essere rassicurata ancora una volta.
Il Fratello la strinse dolcemente, prese il volto della sorella asciugandole le ultime lacrime che gli scorrevano giù per il viso.
Gli diede poi un affettuoso bacio sulla fronte e mettendogli le mani sulla spalla disse:"Tu non ti devi preoccupare ci sono io con te,devi stare tranquilla". facendogli un sorrisetto a trentadue denti.
La sorella si rassicurò con i gesti del fratello ed annui con la testa in segno di essere rinsavita. Dei Nuovi Arrivi nella famiglia di Ryoga ed Anche in Ranma. Ci Saranno nuove baraonde al liceo Furinkan? Ci Saranno nuovi Amori?vecchi Amori?.
Sono appena arrivati la famiglia Ryoga ma gli aspettano nuove avventure di fronte ha loro.
Non Sono tanto bravo con le introduzione Spero che vi piaccia
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Nuovo personaggio, Ranma Saotome, Ryoga Hibiki, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Nuove Emozioni a Nerima

Capitolo 3

Serata Tra Amici

 

Il Sole era ancora alto nei cieli di Nerima ed accompagnavano i nostri Kiba e Ayumu.

Durante la Strada avevano lasciato Daichi nello studio di suo Padre,lo salutarono e si avviarono verso casa.

 

Contemporaneamente a casa Hibiki c'era un insolito silenzio, Ryoga era in palestra ad allenare i suoi allievi,sua moglie Akari stava preparando i piatti per i suoi amati figli,che dopo una giornata pieni di vicissitudini dovevano essere stanchi.

Ryoga dopo l'allenamento domandò al suo allievo Tanaka un favore,siccome aveva origliato dalle loro madri che gli piaceva suonare musiche messicane,gli spiegò il piano e quando sarebbe giunto il momento glielo avrebbe detto.

Il Ragazzo arrossi sonoramente e con un cenno della testa e un sorriso a trentadue denti acconsentì alla richiesta del suo maestro.

Ryoga gli diede un pacca nella spalla e lo lasciò andare a casa.

Liquidò anche gli altri due ragazzi e si incamminò verso la cucina,l'odore del riso ormai lo aveva catturato.

Il profumo gli fece da guida verso la cucina.

Vide la moglie vestita con un vestitino rosa con indosso un grembiule di fiori ed un foulard attorno al collo per non fargli prendere sbalzi di temperatura.

Con Passo felpato senza farsi sentire gli mise le mani davanti dicendogli con un tono soave:"Chi Sono?"

"Sei il mio caro Maritino" si girò verso suo marito dandogli un bacio.

Ryoga strinse in un abbraccio la sua mogliettina,accarezzandogli delicatamente quei capelli lisci.

"Amore lo sai che fra tre giorni ci sarà il nostro anniversario di Matrimonio,Vero? Continuando ad accarezzare il volto della mogliettina,lei sentendo ciò arrossi sonoramente ed gli diede un altro bacio profondo.

"Certo Amore,lo aspetto con ansia quel momento"Sussurrandoglielo dolcemente nell'orecchio.

"Ti Ho preparato una stupenda sorpresa" Ammiccando verso Akari.

"Cosa prepari di buono?" osservando attonito le pietanze che stava preparando sua moglie.

"Sto preparando il Riso al Curry,Il pollo al Curry ed infine una insalata" Sorridendo al marito.

"Sei Stupenda tesoro,Sei il mio caro giglio di primavera" dandogli un bacio in fronte ed invitandola ad sedere.

Si prese di impegno,apparecchiò la tavola con molta finezza,coltelli a destra, forchette a sinistra,tre bicchieri per l'acqua,per il vino rosso e bianco.

Dopo tanti tentativi con il tovagliolo creò una spiga di grano e li poggiò nei posti assegnati di ogni componente della famiglia.

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I Due ragazzi per tutta la strada non proferivano parola.

Kiba aveva un chiodo fisso verso Kenta il figlio di Ranma,voleva la rivincita.

*Non può offendermi e oltraggiare mio Padre,in passato ha avuto qualche problema con il senso dell'orientamento ma non è un buon motivo per offendere* Sudava per la rabbia,in pochi secondi si giro di scatto verso un palo e gli caricò un pugno con tutta l'energia che aveva in corpo.

La sorella dalla borsa prese delle bende,le aveva sempre a portata di mano se il fratello si faceva del male.

Gli prese con dolcezza le mani e glieli fasciò e poi dandogli un bacio nella guancia affermò:"Kiba mi devi promettere che non scaricherai la tua rabbia contro gli oggetti,rischieresti di farti male" gli corse giù dal viso una lacrima,il fratello sussulto vedendo la sorella piangere,con un gesto gli asciugo la lacrima e gli disse:"Te lo prometto sorellina".

"Kiba sbrighiamoci i nostri genitori saranno in pensiero per noi" Incominciarono a correre per le strade di Nerima.

Dopo Alcuni minuti arrivarono a casa,bussarono e la madre li accolse con baci e abbracci.

"Dai venite che ancora il mangiare è caldo"facendogli strada verso la sala da pranzo.

 

Videro il padre che leggeva il giornale per sapere le ultime notizie.

Sentendoli arrivare posò il giornale a terra ed andò ad domandare come era andato il primo giorno di scuola ma i due cercavano disperatamente di cambiare discorso.

"Papà,come andata la gestione della palestra? domandarono incuriositi i due giovani.

"Tutto bene figlioli,per ora abbiamo solo quattro allievi,ma credo che nel tempo saranno di più,ma ancora non avete risposto alla mia domanda come andata a scuola?Lo Sguardo dei loro figli non gliela dicevano giusta.

"Papà lascia stare,non ne ho voglia di parlarne" Distogliendo lo sguardo da suo padre e cercando disperatamente quella della sua sorella per trovare aiuto.

"Dai sediamoci a tavola prima che si raffredda" invitandoli a sedere a tavola.

Dopo alcuni minuti,dopo aver iniziato da poco il secondo si sentì squillare il telefono.

Ryoga prese il telefono lasciato nel comodino all'ingresso,ma poi vide scritto il nome Ranma.

Ma che sarà mai?cosa vuole?.

Con tono sommesso disse:"Ranma dimmi,che è successo?

"No niente siccome ho sentito che sei arrivato a Nerima mi farebbe piacere consacrare questo evento invitandoti tu e la tua famiglia a casa mia,Ci stai?"

"Certo con piacere verso che ora dobbiamo essere lì"

"Diciamo verso le sette vi va?"

"Si Certo devo portare qualche cosa?

"No,Non ti preoccupare,ci penserà tutto Akane". Ryoga deglutì sonoramente e continuava a grattarsi la nuca dall'emozione.

"No Ranma porterò qualche cosa ci tengo, guarda che ci tengo" lo dichiarò con tono deciso senza giri di parole.

"Va bene se ci tieni tanto Pi-Chan" Sbuffò a ridere.

"Ahah... il vizio di scherzare così amico non lo perdi mai...ragazza con il codino" contraccambiò anche con la sua risata.

"Certo Amico ci vediamo dopo"

"Certo Ciao Ranma a dopo" posò il telefono nel comodino e si avviò in cucina.

Kiba ed Ayumu si stavano domandando chi era al telefono, volevano sapere a tutti i costi chi era.

Akari era intenta a posare i piatti nella lavastoviglie per azionarla in un secondo momento per far iniziare il lavaggio.

Kiba e Ayumu si avvicinarono a Ryoga,erano messi in ginocchio,guardando fisso gli occhi profondi del loro Padre.

"Papà chi era? cosa volevano?Dicci...non lasciarci nelle spine" balbettando contemporaneamente.

Il Padre si avvicinò,prese i fianchi di sua moglie e la invitò a sedersi,così avrebbe sentito anche lei.

"Stasera siamo dalla famiglia Saotome" Kiba colpì con violenza il tavolo facendo sussultare tutti.

"Che ti prende figliolo" il suo atteggiamento lo stordì,perché non si immaginava che aveva questo carattere forte,poi quando aveva detto il cognome Saotome negli occhi del figlio divampava un incendio d'ira funesta.

In Quel momento la sua ira era incontrollabile.

Calmò l'animo accesso del figlio fu Akari che appoggiando la sua mano a quella di Kiba lo fece tranquillizzare del tutto.

 

Il Ragazzo dal gesto incontrollabile fatto precedentemente,dalla vergogna corse verso la stanza chiudendosi la porta dietro di sé.

La Ragazza si prese l'impegno davanti ai genitori di poterlo calmare, d'altronde Il padre non poteva capire,perché non conosceva la verità,Non voleva nemmeno spiegarglielo perché ci sarebbe rimasto male.

Quindi con un forzato silenzio salì sulle scale ma poi davanti alla porta del giovane, Ayumu si fermò pensando come glielo avrebbe detto.

*Devo fargli comprendere che lo deve fare per il suo caro Padre Ryoga, lo so quando lo voglia bene e non lo vuole deluderlo in nessuna situazione,sì,glielo farò capire con dolcezza.*

Ayumu busso per ben tre volte ma nessuno gli rispondeva sentiva soltanto dei lievi gemiti provenienti dalla stanza.

Spalancò lentamente la porta senza farla scricchiolare, i suoi occhi videro uno stato pietoso.

Era Sdraiato nel letto con le mani attorno alla nuca,lo sguardo fermo sul soffitto con le lacrime che gli scendevano a dismisura.

Ayumu lo conosceva molto bene,lui pensando alle ingiustizie subite le odia e quindi si adira con il mondo intero,ma poi dopo che si rende conto di ciò che ha fatto, si sente in colpa e cerca di scappare in un luogo sicuro,in quel momento il suo rifugio era la sua camera.

Ayumu si poggiò hai bordi del letto e chiese dolcemente di guardarla.

Il Ragazzo distoglieva lo sguardo verso la sorella continuando a borbottare parole demoralizzanti su di sé.

La ragazza cercava disperatamente il confronto con suo fratello ma lui non glielo permetteva per paura di farla stare male.

"Perché ti vuoi abbattere Kiba,lo sai che senza di te sono persa,Lo Sai?

Cercando con la mano di velare quelle lacrime che chiedevano disperatamente di uscire.

"Non puoi capirmi Ayumu sono uno scemo,idiota e irrispettoso verso mio padre sono soltanto una nullità ecco cosa sono... una nullità! alzando leggermente la voce.

Nello stesso momento con le mani stringeva forte le coperte ed abbassava lo sguardo.

La sorella prese il viso del fratello e con le dita asciugò quelle ultime lacrime.

"Kiba non ti deprimere così, secondo te perché non ti vogliamo bene?"

La sorella colpì il cuore di suo fratello facendolo ragionare per alcuni minuti ma poi affermo:"La Causa e per le sfuriate che faccio".

"No Kiba,No!... Tuo Padre ti vuole Bene ed anche tua madre.

Loro sono le persone più importanti della nostra vita. Ci hanno messo al mondo,ci hanno allevati e insegnato le buone maniere. Secondo te solo per quello che hai dimostrato sotto non ti vogliono un infinità di bene...Non Credo Affatto!!

poi infine ci sono io che in ogni situazione,eri pronto ad aiutarmi contro le persone che cercavano di darmi fastidio. Ricorda Questo che noi tutti ti vogliamo bene...e imprimetelo senza scordartelo mai" Glielo disse schiettamente senza giri di parole facendolo ragionare.

Kiba dal discorso fatto dalla amata sorella incominciò ha infondersi coraggio sempre più.

Da una faccia sciupata dal pianto, il viso era luminoso come il sole di prima mattina.

Sgusciò fuori dalla stanza per andare di fretta e furia ad abbracciare il padre per fargli capire che non lo voleva fare di proposito ma era il suo carattere che lo faceva comportare così,intensificato anche dalle vicende capitate di prima mattinata.

Lo notò seduto nel dojo che rifletteva profondamente,quasi quasi pareva addormentato.

Si lanciò con tutta l'energia che aveva in corpo per abbracciarlo,il padre non ebbe il tempo di girarsi per guardare chi era.

Suo figlio era già addosso di lui,stringendolo con tutta la sua forza.

Kiba gli scendevano sempre più lacrime dal viso,"Papà scusami per quello che ho fatto prima"singhiozzando energicamente.

"Figliolo non ti preoccupare è acqua passata,qualcosa di profondo che tieni dentro ti fa soffrire e lo percepito,ti capisco anch'io odio i soprusi ma dobbiamo metterci una pietra sopra e continuare il nostro cammino" glielo sussurrò continuando ad abbracciarlo.

Nessuno dei due voleva terminare quel momento di Commozione e Gioia, si erano compresi perfettamente.

Ryoga delicatamente si staccò dal figlio e pose le sue mani sulla sua bandana levandogliela,poi si levò la sua e gliela diede al figlio facendogliela indossare.

Gli strinse forte le mani e gli disse con tono sommesso:"Figliolo,qualsiasi cosa ti fa stare male,con questa bandana che ti offro sigilliamo un patto, facendo assopire questo astio che provi nei confronti di quella persona;Promettimelo".

"Certo Padre"stringendogli forte le mani,poi lasciò la presa e si diresse in camera per potersi sistemare.

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Dalla luce ristoratrice del pomeriggio,la sera prese il suo posto.

Era calata di brutto la temperatura,infatti i due ragazzi erano indaffarati per scegliere i vestiti giusti per quello inaspettato sbalzo di temperatura.

Ayumu scostava continuamente i suoi vestiti per trovare quello adatto al suo gusto, Kiba era indaffarato a radersi le basette e farle più fine.

Ayumu prese un vestitino di color rosa con dei gigli stampati, prese un fermaglio ha forma di orchidea da attaccare nei capelli.

Kiba, aveva addosso una casacca con delle tigri siberiane che combattono; per raffigurare la sua tenacia anche se in quella sera doveva rimanere calmo.

C'era il suo avversario Kenta Saotome.

Doveva farlo per il suo padre,non voleva deluderlo.

Attorno ai capelli si mise la bandana tigrata datagli dal suo amatissimo Padre.

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Ryoga era nel bagno che osservava titubante due boccette di profumo,

era indeciso di mettere fra il Sandalo o L'acqua Di Colonia.

Con un grido chiamò la moglie che sopraggiunse al più presto.

Domandò al marito quale era il problema lui gli rispose che non sapeva quale mettersi, la moglie siccome era esperta di profumi, ma adorava tantissimo e glielo consigliò.

Un Odore delicato che metteva voglia di sentirlo passare attorno alle narici, accogliendolo con tutta armoniosità.

Ryoga era vestito con una camicia a righe con un gilet nero lucido,e delle scarpe nere lucide.

Akari aveva un cerchietto attorno ai capelli,un vestito lungo sul fucsia e delle ballerine dello stesso colore del vestito.

Ryoga chiamò tutti per scendere e farsi trovare all'entrata che prendeva un attimino la macchina dal vicolo.

Lì fece salire subito prima che si sarebbero presi dal freddo.

 

Successivamente dopo aver percorso un po' di strada sono arrivati al mastodontico portone con su scritto "Casa Saotome".

Bussò e chiamava energicamente per trovar risposta.

Poi un ombra con le mani nelle tasche si avvicinò ma poi l'ombra si mise a correre verso di loro.

Era Ranma che si precipitò ad abbracciare Ryoga e dirgli tremila cose in un secondo sopratutto avendo trovato il suo ex avversario,ormai diventato migliore amico e confidente.

Ranma con un inchino e dei baci sulla guancia salutò sua moglie e i suoi adorabili figli, gli parvero di avere la stessa età dei loro due figlioli.

Con Gran voce da grande festa chiamò la sua famiglia.

Akane con un vestito azzurro con spalline fece impietrire Ryoga, Emozionato e nel con tempo triste,pensava alla sua lontana giovinezza che ripercuoteva ancora nel presente.

Amava ed ama tuttora Akane,ma da quando aveva fatto il Testimone al matrimonio di Ranma,si era promesso con se stesso che qualunque cosa gli sarebbe successo ad Akane lui era sempre lì,pronto ad aiutarla e difenderla rischiando addirittura la sua stessa vita.

Ma a farlo ritornare nel mondo dei viventi fu Ranma che sventolava la mano sui suoi occhi.

"Scusate non mi era accorto che ero sovrappensiero" guardava attentamente Akane con quel Vestitino un po' scollato sulle spalle,ma ad un tratto iniziò ad uscire lentamente sangue dal naso e glielo fece notare Akari.

Ryoga prese dalla sua tasca un fazzolettino e si asciugò il naso.

Accampo diverse scuse per velare l'emozione provata dal vestito e dalla bellezza di Akane.

Si Era fatta crescere un po' i capelli,gli parvero che così gli stavano meglio come gli piacevano a lui.

Akane prese i cappotti degli invitati e li posò nell'appendiabito.

Ranma con un gesto delle mani fece accomodare la famiglia Hibiki.

Ranma esasperato dai suoi ragazzi che non si decidevano di scendere gli urlò di scendere subito e salutare gli ospiti.

Kiba era seduto vicino a sua sorella completamente crucciato,Doveva rivedere il volto di Kenta.

Ci fu un immenso silenzio.

Stavano aspettando che Kenta e sua sorella scendevano,si sentiva solo un vociferare di vicini che parlavano del più e del meno.

Kiba avendo l'udito scaltro sentì dei passi scendere non pote fare a meno di osservare quanta bellezza c'era.

Aveva degli occhi blu profondi come il mare,capelli lunghi e lucidi con un fiore di ibisco rosso attaccato hai capelli. Le Labbra piccole carnose che gli venivano voglia di baciarla ed inoltre un kimono molto antico con fiori dipinti di diverso tipo,come ciliegio e pesco.

Kiba si alzo immediatamente andandogli incontro e ponendogli la mano per salutarla ma voleva velare che il suo viso a poco a poco si stava arrossendo.

Gentilmente e mossa dall'intraprendenza del suo coetaneo gli diede la mano.

Kiba col contatto vide che la sua mano era piccola ma liscia.

I due Padri,messi a disparte là dietro, stavano studiando minutamente la scena e sussurrandosi a vicenda,capirono che qualche scintilla fra i due era appena nata.

Ranma adirato dal comportamento del figlio lasciò la stanza ed andò sopra in camera a prelevare con forza il figlio.

Kenta era sdraiato a terra che leggeva un giornaletto sulle tecniche di arti marziali, ma il padre sopraggiunse e gli tolse con forza il giornaletto posandoglielo sulla scrivania.

"Ma che fai Screanzato,abbiamo invitato i nostri amici e tu che fai stai qui a leggerti un giornaletto" alzò leggermente la voce,crucciava il viso e sbatteva a terra i piedi.

"Non mi va di scendere e stare con quelli lì" Bofonchiando le ultime parole.

"Ti ho detto di scendere subito" Continuando a guardarlo con sguardo minaccioso.

"No"

"Ok allora lo devo fare per forza" prese il ragazzo e lo porto letteralmente in braccio fino alla rampa di scale inferiori.

"Kenta fallo almeno per me" implorandolo disperatamente.

"Ok,Papà questo vale tre pacchi di ravioli al vapore".

Il Padre acconsentì senza esitazione,si incamminò insieme al figlio alla sala.

Indicò il figlio e disse:"Questo è Kenta" Ma il figlio non fece caso alla presentazione era intento a tirarsi sguardi amari con Kiba seduto vicino a sua sorella.

"Ah mio caro Kiba,e da stamattina che non ci vediamo vero".

"Si Certo mio caro Kenta"Tirandogli un altro sguardo.

"Vedo che stai facendo conoscenza con mia sorella,Stupido" Punzecchiandolo per avere l'appiglio per iniziare un combattimento.

Kiba non gli dava nemmeno conto facendo seccare Kenta,lui dava attenzione a sua sorella.

"Ciao,Io mi chiamo Kiba Saotome,tu come ti chiami?" Sorridendogli.

"Mi Chiamo Misaki,Piacere"facendogli l'occhiolino.

Kenta dalla rabbia lo prese dal colletto facendogli la mossa di dargli un pugno in faccia,ma ad interrompere tutto fu Misaki facendo scansare il fratello.

Ayumu stava lì in disparte ha guardare la scena,Kenta era un vero uomo audace ma era curiosa di vedere se sotto la corazza c'era un ragazzo dolce e sensibile.

Misaki prese per mano Kiba trascinandolo nella sua stanza in un luogo sicuro e silenzioso dove poter parlare.

Kiba girava la testa e con una mano appoggiata al viso non voleva vedere quello sguardo fulminante della ragazza che lo lasciava senza fiato.

La ragazza si sedette nel letto ed invitava calorosamente il ragazzo a sedersi accanto a lei.

Kiba Distoglieva lo sguardo ma poi non poteva trattenere il rossore che ormai lo aveva bruciato in viso.

Per Cercare un argomento il Ragazzo guardava la libreria piena di libri e l'album fotografici,la ragazza fece un passo in avanti e gli disse:"Guarda che ti faccio vedere" prendendo con uno sgabello l'album dei ricordi.

"Guarda qua,qui ero quando avevo otto anni,avevo fatto la prima recita.

Stavo interpretando la moglie di un contadino di buoni ideali,guarda come ero carina col Kimono" Lui con l'udito era assorto da quella voce soave ma il suo sguardo era costantemente incentrato su quelle labbra,non poteva fare almeno di guardarle era più forte di lui.

"Qui e con mia madre Akane,avevo 15 in questa foto, qui se vedi stavamo facendo una passeggiata nei giardini zen di Osaka".

"Oh Wow veramente bello" ridacchio un po'.

"Tu cosa Pratichi" Chiese incuriosita Misaki.

"Io Pratico Arti marziali con mio Padre".

"Ah...capito come mio fratello" posando le foto al suo posto e appoggiò l'album nella scrivania.

*Mii...sempre lui*borbotto fra sé e sé.

Dal Corridoio della stanza si sentì la voce di Akane che lì invitava a scendere per la cena.

Prima Di scendere la ragazza bloccò Kiba avventandosi su di lui con un caloroso abbraccio,Kiba lo accettò con piacere.

Appoggiandosi sulla sua spalla un profumo di infuso di fiori di ciliegio gli invase l'olfatto,gli sussurrò dolcemente:"Hai un bel profumo Misaki,sei come il fiore di Ciliegio quando sboccia in Primavera" glielo disse con un tono sommesso ma poetico.

C'era ormai nell'aria del romanticismo,erano nata una bella simpatia fra i due ma ancora si dovevano conoscere più profondamente.

Dopo essersi seduti a tavola,tutti parlavano del più e del meno e mangiarono a sazietà.

Si Salutarono tutti ma poi Ranma con gli occhi fece capire a Ryoga di rimanere un minuto.

Ryoga liquidò dolcemente la famiglia a sedersi in macchina.

"Dimmi Ranma"guardandolo fisso negli occhi.

"Mi fa piacere che sei tornato,lo devo ammettere in questi anni mi sei veramente mancato,credimi" lo abbracciò fortemente dandogli colpetti con le mani sulle spalle.

"Mi Sei mancato pure tu,Ranma ora dovrei andare,se vuoi domani ci vediamo,ok?Facendogli un sorriso.

"Per me va bene".

Ryoga si girò all'indietro verso la macchina,ormai si era fatto buio pesto,poi le energie gli stavano venendogli a mancare.

Quindi durante la strada fece un cenno di saluto verso Ranma, accese la macchina e partì verso casa.

 

Nota dell'autore(RyogaHibiki).

Ringrazio chi passa e legge la mia storia, e ringrazio Drem_of_Love,PChan05 e Whiteserval che prendono un po' del loro tempo per recensirmi.

 

Questo Capitolo è veramente lunghetto ma spero che vi piace lo stesso, abbiamo notato qualche cosa in queste vicende,

Cosa Faranno i Due Migliori Amici domani? Kiba è Kenta discuteranno fortemente domani a scuola? e da vedere nel prossimo capitolo.

 

Misaki "Bellezza Che Sboccia"

Il Significato del nome.

 

*Kimono tipico Abito giapponese.     

 

   
 
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