Fanfic su artisti musicali > EXO
Ricorda la storia  |       
Autore: Selene_Miyuki    07/10/2014    1 recensioni
quel giorno stavo peggio del solito. Mio padre mi odiava, mia madre mi ignorava. La casa così grande non aveva senso se era così vuota. La mia unica consolazione erano le foto, nascoste alla vista dei miei genitori, dei miei amati EXO. A volte mi chiudeva nella camera del pianoforte, per suonare e risuonare le canzoni che tanto amavo. Eppure, la mia vita era destinata a cmbiare grazie a un poster che decisi di proteggere dal diventare pezzetti di carta e grazie a una porta, nel mezzo del laboratorio di mio padre...
Genere: Commedia, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Baekhyun, Baekhyun, Kai, Kai, Sehun, Sehun, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Mi chiamo Selene, e quando la mia storia cominciò avevo diciassette anni. Ero una ragazza ne troppo alta, ne troppo bassa. I capelli lisci come spaghetti erano lunghi quasi fino ai fianchi, mentre gli occhi erano di un marrone chiaro, tendente all'ocra.

Mio padre era uno scienziato di fama mondiale che aveva fatto una fortuna grazie alle sue invenzioni, mentre mia madre era la proprietaria di una ditta di cosmetici.

Erano due persone terribilmente all'antica, e per mio padre era come se non esistessi. Mi ripeteva continuamente che non servivo a nulla, che ero inutile, che avrebbe tanto voluto avere un figlio maschio piuttosto che un'inutile femmina.

Dal canto suo, mia madre mi ignorava. Per lei io ero una bocca da sfamare, che doveva solo tacere e sorridere in un angolo della grande sala dei ricevimenti durante le numerose feste.

Avevo fatto di tutto per essere riconosciuta da loro: anni e anni di lezioni di danza classica che odiavo profondamente, ma che era una tra le cose più amate da mia madre. Parlavo cinque lingue come sapevo l'italiano, avrei potuto comodamente superare l'esame finale di conservatorio di pianoforte, le mie conoscenze in campo artistico erano quasi alla pari di un professionista.

Eppure tutto questo non era abbastanza.

Ai miei genitori non importavano i miei risultati, i miei sacrifici, le miei lacrime, il mio dolore.

Poi, quando avevo dodici anni, mio padre cominciò a picchiarmi. Ogni volta che mi vedeva fare qualcosa che non gli andava a genio mi tirava uno schiaffo. Ormai avevo imparato a sopportare bene il dolore.

L'unico motivo che mi permetteva di sopportare quella vita infernale erano loro, gli EXO. Li avevo sentiti per caso, su un autobus, quando a una ragazza era partita XOXO a tutto volume.

Me ne ero totalmente innamorata. Ogni volta che i miei genitori erano fuori casa (ovvero spesso) suonavo le loro canzoni sul pianoforte a coda, cantando con tutto il fiato che avevo in gola.

Erano la mia vita. Finché, quel giorno, mio padre mi vide tirare fori da un cassetto un poster degli EXO.

-tu! Figlia degenere!- gridò con aria minacciosa, gli occhi fuori dalle orbite per la rabbia -come osi nascondere qualcosa del genere nella MIA casa!- gridò tirandole uno schiaffo.

-no papà! Ti prego!- gridai, cercando di proteggere il poster dalle mani di mio padre, che lo avrebbe tramutato in piccoli pezzi di carta.

-non osare contraddirmi, tu piccola ingrata!- continuava lui imperterrito.

Io non ce la feci più, e in quel momento scappai. Le gambe si mossero da sole, portandomi a una velocità che non credevo possibili dato in mio esile corpo dritta vero una stanza qualunque.

-dove pensi di andare? Vieni qui!- gridò inferocito mio padre, cominciando a inseguirmi.

Col poster stretto tra le mani, pregai tutte le divinità e gli astri del cielo di aiutarmi.

Trovai una porta socchiusa, con dentro la chiave. Non mi lascia sfuggire l'occasione. Entrai e mi chiusi la porta a chiave alle spalle. Mi guardai attorno, e un brivido gelido mi percorse la schiena. Ero entrata nella stanza più proibita di tutta la villa: il laboratorio di mio padre.

Carte di tutti i tipi erano sparse per il pavimento, mentre un grosso banco da lavoro era cosparso da fialette, computer, libri e quant'altro. Quello era il tempio di mio padre, il luogo sacro dove nemmeno gli addetti alle pulizie potevano entrare, tanto meno me.

Mi guardai intorno terrorizzata, stringendo sempre più forte il poster che avevo tra le braccia, quando vidi quella che sembrava una porta chiusa nel centro della stanza, collegata a decine e decine di fili colorati.

La mia curiosità mi travolse. Ormai sarei morta per le botte di mio padre, quindi tanto valeva andare fino in fondo. Aprii, e all'improvviso una forza mi tirò verso la porta, come un vento risucchiante.

-oh mio dio! Non voglio morire! Non così!- pesai gridando nella mia testa. Nella mente mi balenò l'immagine del poster per cui mi ero messa nei guai. Lì sorridevano. Pensai a loro, al loro sorriso perfetto, alla stupenda voce di Kyungsoo e Chen, ai passi di danza di Kai e Lay, a....non finii di pensare, perché tutto divenne nero.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > EXO / Vai alla pagina dell'autore: Selene_Miyuki