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Autore: Beeble    07/10/2014    0 recensioni
[Il Restauratore]
L'ispettore Flavio Mangano è secondo me uno dei personaggi più di spessore della serie 'Il Restauratore'.
Con questa lettera a Daniela, scritta da Mangano stesso, voglio ripercorrere alcuni momenti del percorso che lo portano (dalla morte della moglie alla fine della puntata 2x4) ad accettare seriamente l'aiuto di Basilio.
Dal testo:
"Sento il suono del grilletto,
sento la morte uscire da quest'arma.
Perchè tu eri mia,
eri mia per sempre
ma il nostro per sempre è stato troppo breve.
Lacrime che scendono, spacco tutto,
piatti, bicchieri, tutto.
Mi faccio male."
Genere: Drammatico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Cara Daniela,


Il dolore
mi colpisce
nello stomaco,
nel cuore.
L'odio, l'odio brucia
e tasto la pistola
infilata nei pantaloni.
Sento il suono del grilletto,
sento la morte uscire da quest'arma.
Perchè tu eri mia,
eri mia per sempre
ma il nostro per sempre è stato troppo breve.
Lacrime che scendono, spacco tutto,
piatti, bicchieri, tutto.
Mi faccio male.
Odio Basilio quasi più che i tuoi assassini.
Rabbia cocente,
mi toglie il respiro
e nemmeno stare a terra,
fra le rovine di casa nostra mi salva
da questo dolore inarrestabile.
La pistola ancora lì,
davanti a me a ricordarmi qual'è la mia missione.

Poi tento in altro modo.
Un bicchiere,
poi una bottiglia,
poi una fiaschetta da portare con me,
poi confondo la realtà con quello che è nella mia mente.
Per qualche giorno, settimana
o addirittura penso di aver trovato una soluzione
o almeno un modo per rivederti, per dirti ancora una volta,
una sola, porca puttana, una sola maledetta volta in più,
- una ancora, ti prego -
"Ti amo".

Ma mi sveglio piangendo un mattino
e la realtà del mio letto vuoto quasi mi uccide:
troppo grande per una persona sola.
Dove sei?
Non ci sei.
Non ci sei più.
Piango, ma in casa non c'è più alcool, nemmeno una goccia.
Penso che tu mi voglia dire qualcosa.
Solo una persona può aiutarmi.
È il mio nemico,
è colui che mi costringo ad odiare ogni giorno.

Mi dice "Devi accettarlo"
e, Dio, è così difficile da fare.
Tu, amore mio, non ci sei.
Eppure in qualche modo,
quando posso salvare - che parola assurda - qualcuno
sento nel cuore che tu,
tu mi avresti guardato con quel tuo sguardo,
quello che mi rivolgevi quando ti raccontavo di un'indagine finita bene,
quello che mi avevi regalato quando ti avevo chiesto di sposarmi,
quello che quando ci penso, sento il cuore far male, male da morire.
Eppure sento il tuo sguardo alle mie spalle
- dove non posso vederti -
e tutto, tutto quanto fa un po', solo un poco,
meno male.

Eppure Basilio ha - maledettamente - ragione.
Se posso aiutare qualcun'altro allora posso farcela.
Posso sapere che non ci sei e sopravvivere.
Posso dare nuovamente un senso alla mia esistenza.

Ti amo, Daniela.
Ti amo e niente cambierà questo sentimento.
Ti prego, ti scongiuro, in qualunque modo tu riesca a starmi vicina,
stammi vicina.
Altrimenti mollo tutto e ti raggiungo.
Aiutami a trovare un senso a tutto questo.

Ti amo, ti amo e mi manchi da morire.
Spero che tu possa essere orgogliosa di quello che sto diventando.
Attribuiscitene tutto il merito.
Amore mio.






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Mi sono commossa scrivendo questa fic.
Se vi ha suscitato un minimo di emozione fatemelo pure sapere anche solo con un parola nei commenti.

Ciao, Fabiola
  
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