‘’Papà, la storia della buonanotte. Papà svegliati! Papà mi manchi. Papà, ti prego papà..’’
Sono quasi le due di notte e sono sveglio, in questa casa enormemente silenziosa ormai. Sono seduto alla scrivania con la penna in mano, a riflettere sul mio personale incontro o scontro con il destino. Mi capita spesso. Sto fissando questo foglio bianco e non so da dove cominciare. Non perché non sia sicuro della mia storia, ma perché non riesco a capire la ragione che mi spinge a raccontare. I fatti che sto per raccontare accaddero cinque anni fa, ma oggi seduto qui, so con certezza che devo raccontarli, se non altro per gettarmi tutto alle spalle. Ho rivissuto gli avvenimenti di questa storia un milione di volte nella mia mente. Sono come incisi nella memoria. E lo sono. Lo sono davvero. E so che non è facile ricreare tutte le emozioni, anche delle altre persone, ma è quello che cercherò di fare, nel bene e nel male. Quando e se qualcuno leggerà mai queste righe capirà chi è stato il vero Harry Styles, un ragazzo, un amico, un uomo, un figlio, un idolo. Ma soprattutto capirà cosa c’è stato nella sua vita. Non è stata la vita che veniva raccontata dai giornalisti, nelle riviste, la vita di un donnaiolo, di un ragazzo ‘’facile’’, senza emozioni, pieno di soldi e popolarità. Questo è ciò che la gente pensava fossi, e sono sicuro che c’è qualcuno che ancora adesso, a distanza di anni, lo pensa ancora. Per loro ero solo il guscio di un uomo. Vuoto e insignificante. E forse su questo non avevano torto, forse non all’epoca ma adesso si. Ma in quegli anni, no. Non fu nulla di tutto ciò. La mia vita, la vita di tutti, sin dal primo secondo in cui è stato possibile definirla tale, è stata un vero, estenuante,soffocante inferno. E noi c’eravamo dentro quell’inferno, urlavamo per poter uscire, ma eravamo soli. Soli.