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Autore: buffyTVS    08/10/2014    2 recensioni
One shoot prevalentemente Izzex.
Sì, io sono una di quelle che non vuole proprio mollare perchè:"Things happen,but Alex and Izzie are meant for each other. Remember that." -Shonda Rimes.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alex Karev, Izzie Stevens, Jo Wilson, Meredith Grey
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro, Contesto generale/vago
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"No Meredith, tu non capisci, io ho bisogno che tu mi dia quel numero!"
"Non posso, non ora. E' inutile che continui ad insistere, da me non avrai nulla."
"Ma andiamo! Eravamo amiche un tempo..."
"Già, ma questo non cambia il fatto che io non posso."
"Ti giuro che non è per nient'altro. E' solo per lavoro."
"No,ora devo andare, oggi è un bel giorno per il mio migliore amico e per te non posso fare niente."

La chiamata fu staccata improvvisamente dalla dottoressa Grey che si voltò rapidamente sentendo chiamare il suo nome dall'altro lato della casa.
Si bloccò quando lo vide in smoking, tutto elegante, con cravatta e barba curata. Non era facile vedersi in quelle occasioni così speciali, erano sempre in ospedale e l'unica cosa che indossavano era quel dannato camice blu.
Ora che erano strutturati ancora più tempo di prima.
"Con chi parlavi che facevi tutto quel casino?" sorrise lui. "Naah, non mi interessa...allora..." fece una pausa.."come sto?" disse tutto d'un fiato guardandosi un'ultima volta allo specchio emozionato.
"Sei bellissimo Alex, sei davvero bellissimo." sorrise dolcemente con quegli occhi che parlavano.
"Bene, cioè non avevo dubbi di essere bellissimo!"
"Ah, non cambierai mai."
"Mai Mer, mai!"
"Andiamo, la cerimonia ha inizio tra un'ora e Jo non è il tipo a cui piace aspettare.."
"Lo so bene, sarebbe capace di uccidermi seduta stante!"
Le tese il braccio e Meredith lo afferrò con forza guardandolo un'ultima volta negli occhi attraversando la porta di casa: "E' il tuo giorno dottor Karev, non rovinare tutto come al solito!" sorrise. "Ci vediamo in Chiesa."





"Zola, forza, mettiti le scarpette che poi andiamo...zio Alex si sta per sposare! Non sei contenta?"
"Sìììììììì" esclamò la bambina.
"Allora aspettiamo papy che torna con tuo fratello e poi andiamo.." le infilò anche l'altra scarpa prima di darle un tenero bacio sulla fronte.
*Din don*
Il campanello di casa bussò più volte prima che la bionda si fiondasse ad aprire.
"Questo deve essere papà!" le parole le morirono in gola. Non riuscì a professare sillaba se non qualche gridolino strozzato.
"Oh mio Dio Meredith, ciao...quanto mi sei..."
"Non dire niente, non dire niente ti preg-" non riuscì a terminare la frase che sentì due braccia lunghe stringergli il collo.
E a Meredith venne spontaneo abbracciarla anche lei, erano passati cinque anni, ma certi legami non si dimenticano.
Poi la magia di quel momento svanì e tornò un pò più fredda. Si staccò lentamente.
"Cosa ci fai quì?"
"Te lo avevo detto, ho bisogno di quel numero."
"Beh, mi sa che potrai dirglielo di persona!"
"No, non posso vederlo, non riuscirei..."
"Tu non riusciresti? Tu,Izzie?Te ne sei andata. Hai fatto le valigie e sei partita!!! Ti ho pregata, ti ho pregata a singhiozzi e non è bastato."
"Mi dispiace, ma tu non puoi capire e di certo non ti biasimo."
"No, certo che no. Tanto cosa ti importa, basta fuggire e non avere il coraggio di combattere."
"Non sono venuta quì per litigare, ti capisco, ma tu non avevi perso il lavoro. Non avevi perso l'amore della tua vita. Non avevi perso te stessa con il cancro! Quindi ti prego Meredith, non puoi ancora rinfacciarmi questo. Avevo perso tutto!"
"No, Iz. No. E' vero, non avevo perso tutto quello che avevi perso tu, ma non ci hai neanche provato! E poi avevi me. ME! E invece mi hai lasciata con le lacrime agli occhi supplicandoti di restare. E lo capisco che non ero abbastanza, ma io, tu,George,Cristina ed Alex eravamo una famiglia...E poi George è morto e tu, tu te ne sei andata. Non si abbandona la propria famiglia Izzie. Non si abbandona!" gli occhi cominciarono a velarsi di lacrime.
"Mi dispiace......" una lacrima le rigò il viso. "Mi dispiace..." fece un passo in avanti afferrandole la mano e Meredith la lasciò fare, perchè alla fine le era mancata. Le era mancata tanto.
"Mi sei mancata...." sussurrò la bionda più alta e Mer si asciugò il viso senza risponderle.
"Non avrei mai voluto lasciarvi...." poi accennò con un sorriso amaro.
"Neanche io avrei voluto che tu lo facessi, ma Alex è andato avanti ed ora devo andare, sennò faccio tardi al suo matrimonio."
Una pugnalata al cuore. La Stevens si irrigidì di colpo lasciando la mano dell'altra.
Dopo un paio di secondi in silenzio prese coraggio: "Vengo con te...."
"Cosa? No, no... non ti permetto di fargli questo."
"Ti prometto che non professerò parola. Mi nasconderò tra la gente e lui mi vedrà solo a cerimonia finita."
"Non posso... lui è felice e non posso.."
"Io voglio che lui sia felice, ma non hai voluto darmi il suo nuovo numero di cellulare e io devo sempre parlargli per lavoro."
"Sei sicura che sia solo per lavoro? Ti prego dimmi di sì perchè sennò sarò costretta a chiuderti nello sgabuzzino."
"Lui mi ha mandata via, lui mi ha lasciata. E' stato lui. Io ero tornata per lottare, ma lui ha voluto arrendersi, quindi sì. Sono quì solo per lavoro."
Meredith non professò parola. La fissò dritta negli occhi castani.
"Tua figlia comunque è adorabile!" la prese in braccio sorridendole allegramente scacciando quella malinconia che fino ad ora le aveva fatto da padrona.
"Meredith andiamo?" entrò improvvisamente Derek...."Oh ciao Izzie..." si bloccò di colpo... "Izzie?"
"Ciao Derek, ciao piccolino.... siete proprio una bella famiglia!"
"Non chiedermi niente, ti prego, sbrighiamoci che sennò facciamo tardi... e sono la damigella d'onore!" sbuffò Meredith baciando dolcemente suo marito e chiudendo la porta di casa frettolosamente.





La porta della Chiesa si aprì e appena la sposa ci mise piede, la solità melodia cominciò a risuonare nell'aria.
Jo era bellissima. Capelli leggermente mossi. Velo bianco e abito che le stringeva leggermente la vita.
Accompagnata cominciò a percorrere la navata sotto le grida di gioia di tutti.
Alex si voltò emozionato,ma con uno strano senso d'angoscia che sostava nella parte bassa dell'addome.
Eppure le promesse di matrimonio le aveva scritte. Quindi di cosa aveva paura?
E fu improvvisamente che i capelli castani e lunghi della ragazza diventarono corti e biondi.
Il suo viso allegro si trasformò in un viso stanco, ma emozionato come mai visto prima.
Poteva sentire il respiro lento di Izzie che faceva più rumore di tutti gli applausi in sottofondo.
La figura di Jo era sempre più distante, improvvisamente era di nuovo Izzie quella che attraversava la navata.
Vacillò un momento e poi quell' "Alex" sussurrato da Meredith lo riportò alla realtà.
Jo era ormai arrivata al suo fianco e gli aveva teso le mani.
Lui tremante le afferrò e la guardò negli occhi facendo cenno di sì con la testa al prete.
"Oggi siamo quì per festeggiare il matrimonio di..."
"Isobel Katherine Stevens ed Alexander Micheal Karev."
Quel flash improvviso gli fece girare la testa. Cominciò a sudare.
"Josephine Wilson ed Alex Karev"
Jo sorrise sentendo i loro nomi che si fondevano alla perfezione.
Alex continuava a sorridere, ma forzatamente.
"Prego, potete fare le vostre promesse..."
"Oggi è il giorno in cui la mia vita comincia. Per tutta la vita sono sempre stato solo io, un ragazzino che parla troppo. Oggi divento un uomo. Oggi divento un marito. Da oggi dovrò rendere conto ad un'altra persona, oltre che a me. Da oggi divento responsabile di te. E del nostro futuro. E di tutte le possibilità che il nostro matrimonio ha da offrire. Insieme, qualunque cosa accada io sarò pronto. Per qualsiasi cosa, per tutto. Per affrontare la vita, per affrontare l'amore. Per affrontare le responsabilità e le possibilità. Oggi Izzie Stevens inizia la nostra vita insieme, e ad essere sincero non vedo l'ora."
Un altro flashback gli annebbiò completamente la vista.
Sudò ancora di più e chiuse un momento gli occhi. Senza neanche volerlo le parole gli uscirono spontanee con un sussurrò strozzato:"Non posso..."
Il sorriso di Jo scomparve piano piano, i suoi occhi si riempirono di lacrime.
"Non posso..." sussurrò ancora incredulo e si volto piano incrociando gli occhi di Meredith che lo guardava con compassione, ma senza giudicarlo.
E fu in quel momento che tra i mille volti di quelle persone, riconobbe il suo.
Scosse la testa incredulo, chiuse gli occhi ancora una volta e poi li riaprì, ma lei era ancora là.
La fissò intensamente e poi scappò via sotto gli occhi increduli di tutti.





Meredith bussò alla porta ed entrò senza il permesso in quella stanza.
"Vattene ti prego" la supplicò Alex con le lacrime agli occhi.
Mer lo abbracciò senza dire nulla.
"Lei, lei era lì.."
La bionda si irrigidì.
"Percorreva la navata e poi..." le lacrime cominciarono a scorrere "e poi era Izzie. Jo era diventata Izzie ed io non potevo!"
Lo strinse più forte tirando un sospiro di sollievo.
"E poi di nuovo l'ho vista seduta tra la gente, sulla sinistra. Non potevo Mer lo capisci? Non potevo!"
"Shhh..andrà tutto bene."
"Sono un pazzo visionario che il giorno del suo matrimonio vede i fantasmi della sua ex moglie malata di cancro! Come può andare tutto bene!"
"Non sei pazzo." Alex si bloccò di colpo fissando il pavimento e riconoscendo quella voce. "Grazie Meredith. Puoi lasciarci soli?"
La Grey fece cenno di sì con la testa e lasciò la stanza velocemente.
Passarono cinque minuti buoni in silenzio, ma poi il ghiaccio fu spezzato dal moro che con rabbia si alzò in piedi fissandola negli occhi: "Tu, tu che diavolo ci fai quì?"
"Alex.."
"No, non ti permettere di pronunciare il mio nome. Tu mi hai rovinato la vita. Me l'hai distrutta. Mi hai rovinato!!! E anche oggi è stato una merda a causa tua! Io ero felice, ero felice con Jo, ma tu sei ovunque!!!! Sei nella mia testa, sei nel mio cuore ed io ti odio!!! Mi hai distrutto Izzie, con quale faccia ti presenti quì il giorno del mio matrimonio dopo cinque anni che non ho notizie di te e della tua cazzo di vita!" urlò lui avvicinandosi alla ragazza con impeto.
"Eh no, non ti permetto di dirmi questo! Sei tu che mi hai mandata via!!!! Ricordi? Sono diventato così buono da non meritarti! Ricordi eh Alex? Stronzate. Sono solo stronzate! Era stato tutto un cazzo di malinteso... tu che parli con il capo, il licenziamento, io che me ne vado!! Pensavo mi avessi voltato le spalle.. pensavo mi avessi abbandonata anche tu!! Ma poi sono tornata, sono tornata per te perchè sei... eri l'uomo che vedevo nel mio futuro! E invece tu mi hai spinto via... E sai una cosa? Non sono stata felice! Non lo sono stata mi dispiace! Eppure non speravi questo? Sono cinque anni che mi hai lasciata. Cinque. Cinque anni che sono stata licenziata dal Seattle Grace e solo pochi mesi fa ho ripreso in mano la mia vita! Quindi smettila di raccontare stronzate per favore. Io ero tornata per restare perchè IO..." urlò più forte "vedevo un futuro con te! E mi dispiace, mi dispiace per tutto, ma meritavamo una seconda occasione. E tu mi hai spinta via come tuo solito Alex.. quindi smettila di raccontarmi cazzate perchè non sei l'unico che ha sofferto quì."
Il tono di voce pian piano era diventato sempre più alto fino a spezzarsi del tutto quando gli occhi le si fecero lucidi.
Il ragazzo non rispose. Piangeva, gli occhi spalancati. Piangeva.
Izzie gli si avvicinò piano fino ad accarezzargli lievemente il volto con la mano destra portandosi via alcune lacrime con il pollice. Lui alzò gli occhi nei suoi e si beò di quel tocco così dolce.
Improvvisamente quel contatto svanì, fece un passo indietro:"Comunque non sono quì per parlarti di noi, ma per lavoro. Sono diventata il primario del reparto di chirurgia neonatale all'ospedale di Tacoma. Solo un anno fa sono diventata strutturato, è stato difficile per me, ma poi Addison mi ha raccomandata e il talento di certo non mi mancava e ce l'ho fatta. In ritardo, ma ce l'ho fatta. Ho ripreso in mano la mia vita ed ora sono quì per offrirti un posto da primario nel reparto pediatrico dove lavoro."
Alex rimase incredulo. Non riusciva a parlare.
"Lo so che è difficile, ma quello che avevamo è morto poco tempo fa a causa di un infarto e so che insieme ad Arizona sei il più bravo del Paese. Il capo ti vuole ed anche io. Non voglio una risposta subito, ma ti prego, pensaci."
"Jo, io devo tornare da Jo..devo chiederle scusa.." Fu tutto quello che riuscì a dire.
"Probabilmente dovresti. Se la ami dovresti stare con lei, ma io so che potremmo funzionare."
Fece per andarsene, ma poi tornò indietro e lo abbracciò. Inspirò  forte il suo profumo, gli era mancato tantissimo. "Io non ti ho mai dimenticato Alex..." gli sussurrò dolcemente all'orecchio.
Alex intanto aveva ricambiato l'abbraccio e si sentì vuoto quando i loro corpi si staccarono.
Izzie gli stampò un lieve bacio sulle labbra e poi si allontanò piano raggiungendo la porta asciugandosi una lacrima.
"Neanche io Iz, neanche io ti ho mai dimenticata." ebbe il coraggio di dire una volta rimasto solo in quella stanza in cui il tempo si era fermato,anche se solo per pochi minuti.




Angolo della cacciatrice.
Lo so che scrivo prevalentemente per Buffy, ma una delle mie OTP è sicuramente la Izzex e avevo in mente questa shoot da un pò di tempo, so...eccola quì.
Ormai non ci spero più, ma nel mio cuore loro saranno sempre endgame. E lo sarebbero stati se non fosse successo quello che è successo.
Quindi boh, spero vi piaccia e che vi dia tanti bei feels. La Stegrey è una delle mie friendship preferite e il "Please don't go" di Meredith risuona ancora nella mia testa.
Scusatemi per gli eventuali errori, spero vi piaccia e mi facciate sapere cosa ne pensate!
Un bacio e alla prossima!
(Dedico questa os alla mie compagnelle di scleri per Grey's anatomy: Ros aka Robbins, Silvia aka Montgomery e Fra aka Yang! Un bacione dalla vostra dottoressa Stevens ;) )
  
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