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Autore: Dakota Blood    09/10/2014    0 recensioni
Un sogno che diventa realtà.
L'amore non dichiarato, ma voluto, i corpi, le anime gemelle.
Genere: Erotico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Brian Molko, Stefan Osdal
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Una stanza buia. Le pareti rossastre  assomigliano a delle guance pallide ricoperte da uno strato di fard.
Due corpi gracili. Un letto sfatto.
Una coperta con delle roselline nere e piccoli gatti grigi.
La musica si diffonde in tutta la camera da letto, senza  però svegliarli.

Sucker love is heaven sent.
You pucker up, our passion's spent.
My hearts a tart, your body's rent.
My body's broken, yours is spent.


Due ragazzi che dormono mano nella mano, come avessero ancora dodici anni, come se il tempo non li sfiorasse nemmeno, come se il mondo non li stesse aspettando.
Il più basso fra i due, Brian, schiude appena gli occhi, quelle pietre preziose che incantano e rendono quasi ciechi, poi si gira, mostrando una schiena bianca e morbida, simile a quella di un gatto. 
-Stef, è tardi, svegliati-
Sbadiglia distrattamente e si alza, inciampando in un paio di pantofole nere.
Sorride e rivolge lo sguardo verso il suo ragazzo, l'uomo dei suoi sogni.
Non gli toglie gli occhi di dosso, proprio non ci riesce, così come non riesce a credere al fatto che Stef abbia scelto proprio lui, la diva per eccellenza che spesso rompe le palle un po' a tutti e vuole averla sempre vinta. 
Decide di svegliarlo in un modo meno romantico del solito, forse perché il sogno che ha appena fatto ridesta in lui delle voglie strane, oppure perché quello è il giorno del loro terzo anniversario. 
Un sacco di cose, un turbinio di idee, un mix di 'estasi' ed eccitazione, improvvisamente prendono il sopravvento sulla colazione che vorrebbe preparare ( tavoletta di cioccolata inclusa, come sempre d'altronde) e lo fiondano sul corpo mezzo nudo di Stef.
Il ragazzo brontola e cerca di corprisi il volto con il lenzuolo grigio.
-Che ca..-
Brian ridacchia e si morde un dito.
Sono tre anni che si svegliano assieme ogni giorno, sono tre anni che si guardano negli occhi desiderando l'uno il corpo dell'altro senza sosta, come fossero due leoni impazziti.
Tre anni che ancora non è riuscito a dire a Stef quanto davvero lo ami e quanto sia importante nella sua vita, e non solo per il sesso... Sente di provare qualcosa di forte e sincero per lui, sente di voler morire per lui, di volerlo proteggere in ogni modo e in ogni circostanza, per lui lascerebbe addirittura la band, litigherebbe con il mondo intero se fosse necessario... insomma, per lui sarebbe disposto addirittura ad uccidere qualcuno.
Stefan finalmente apre gli occhi, si guarda intorno e intravede la sagoma di Brian, capisce che lo sta fissando. Lentamente inizia ad arrossire, lo sguardo emozionato non sa bene dove posizionarsi, sceglie di fissare un punto indefinito e allora addocchia un vecchio peluche abbandonato sulla sedia, a soli cinque passi dalla testata del letto.
Che buffo, gliel'aveva regalato sua madre quando aveva appena compiuto sei anni, e dopo vent'anni aveva deciso di fare una sorpresa a quello che sarebbe diventato il suo uomo, la sua ossessione, la sua droga. Un po' come il cioccolato per Brian, una vera dipendenza, molto più della coca e dell'eroina messe assieme.  L'aveva impacchettato per bene, ( busta rossa con cuoricini arancione, molto romantico) e aveva aspettato che la 'diva' scendesse le scale, aprisse il portone e gli saltasse addosso spalacando le braccia e piangendo per l'emozione.
Quell'orsacchiotto ne aveva viste proprio delle belle. Baci innocenti, schiaffi volati per la troppa gelosia, pianti disperati, sesso e droga alle ore più strampalate e grida soffocate. Un orgasmo dopo l'altro, se ne andavano via il fumo, l'innocenza e le risate, se ne andava via la consapevolezza che un'altro fottuto giorno si stava spegnendo e che il successivo sarebbero  potuti essere troppo lontani l'uno dall'altro, troppo perché le loro labbra non ne soffrissero cosi tanto da far star male il cuore... perché loro erano tutto, un'anima sola in due corpi distinti.
Poi, le mani calde di Brian sul suo viso ancora stropicciato dal sonno.
-Sei sveglio da molto?-
-Diciamo che ti ho guardato dormire per mezz'ora, sembravi proprio un angioletto. Però mi è venuta una strana idea, non so perchè-
Lo guarda dal basso dei suoi centosessantotto centimetri, lo assapora da lontano, con quelle sue labbra morbide e seducenti, gli attraversa l'anima con quei suoi occhi verde/azzurro, gli mangia il cuore come un mostro incantevole e poi lo respinge non appena vede che Stef avanza verso di lui gettando le lenzuola per terra.
-No no Stef, non ci siamo, sai benissimo che devi stare al tuo posto. Prima parliamo-
Era sempre così con lui, stessa storia, stessi anni, stesse polemiche, ma stesso incredibile sesso.
L'avrebbe sbattuto al muro, ci avrebbe giocato con quei capelli deliziosi, lo avrebbe divorato se avesse potuto, gli avrebbe detto le cose peggiori facendogli le migliori cose che mai si sarebbero potute fare al buio. Avrebbe strappato la luna, se solo fosse servito per poter creare un'atmosfera più romantica e al contempo lussuriosa, sentiva che ogni volta che il suo battito perdeva colpi a causa della sua vicinanza, un nuovo sentimento andava crescendo dentro di lui, amore/odio/strafottenza/vigliaccheria/spudoratezza e voglia di possederlo in ogni modo e in ogni cirocostanza possibile.
-Che cosa devi dirmi?-
Tentò di coprire la sua eccitazione, ma sentiva che sarebbe stato tutto inutile. Brian sapeva leggergli nella mente, conosceva il suo cervello, ogni suo minimo pensiero, sapeva riconoscere la sua improvvisa rigidità muscolare, un rossore immotivato, un lieve imbarazzo... Niente sfuggiva al signorino Brian Molko. 
Gli si avvicinò pericolosamente, prendendogli una mano e facendo dei piccoli cerchi perfetti proprio lungo la linea della vita. Le sue dita un po' tozze e smaltate di nero, improvvisamente si tuffarono sul suo collo, ridiscendendo lungo il petto, segnando una linea immaginaria tra le costole del ragazzo. Un brivido lo ricoprì come un manto innevato e fu subito sesso e delirio.
-Bri... Non-
-Shh, volevo solo dirti che ho fatto un sogno molto, molto particolare-
Ridacchiò sadicamente mentre cercava alla cieca il membro del ragazzo. Lo trovò caldo e pronto a soddisfare le fantasie eccentriche del cantante, che gettò la testa all'indietro, lentamente, con un misto di soddisfazione e nervosismo.
-Ti voglio così tanto Stef-
Il ragazzo deglutì e non si mosse. Sapeva com'èra fatto Brian, per queste cose era davvero una testa di cazzo. Non poteva mai raccontargli una cosa che subito iniziava ad infilargli le mani nei pantaloni, a persuaderlo in ogni mondo affinchè riuscisse ad avere ciò che voleva, a costo di sudare sette camicie. Era un fottuto egocentrico testardo. Eppure lo amava, ah se lo amava!
Era assurdo come riuscisse a provare qualcosa di così grande per un ometto così piccolo, eppure  era la verità. Sapeva che senza di lui, il mondo sarebbe stato un posto freddo e marcio, un po' come lo sono le vecchie metropolitane di Berlino.
Shaiser. 
Sapeva anche che amava fare il duro, quel piccolo stronzetto dagli occhi verdi. Voleva farlo ma lo faceva aspettare almeno un ora, e gli raccontava di com'era andata la giornata mentre intanto le dita scivolavano dentro i boxer neri, gli diceva che il loro batterista non era riuscito a cavarsela tanto bene negli ultimi giorni ( a causa di un infortunio)  e intanto lo sguardo malizioso non abbandonava mai quegli occhi incantevoli. Tutto in lui era potere e sesso, obbligo e dovere, voglio ma solo quando lo dico io.
Era una cazzo di diva, punto. 
-Allora, me lo dici che cos'hai sognato?-
-Certo...-
Le sue labbra si avvicinarono tremendamente al lobo del suo orecchio sinistro, sentì i piccoli  denti  del cantante che gli foravano la pelle, come piccoli piranha amorevoli.
un 'Ahia' debolissimo riempì la stanza, facendolo ridere, come sempre.
-Allora, io e te danzavamo sul palco, come dei ballerini professionisti. Ad un certo punto tu mi hai spogliato mentre il pubblico iniziava a ridere e gridare, le ragazzine si strappavano i capelli perchè volevano essere al tuo posto e io facevo di tutto affinche tu la smettessi, si insomma, provavo una vergogna incredibile nel mostrarmi così davanti a tutti. Poi non so perché, ho iniziato ad avere caldo, molto caldo, e mi sono buttato a terra. In un secondo, ti ho ritrovato su di me, stradiato come se fossi un materasso bello comodo, mi hai sfilato la camicia ( almeno quella l'avevo ancora)  e abbiamo fatto l'amore davanti a tutti, è stato bellissimo. Mi sono svegliato sudato, stanco e appagato, come se lo avessimo fatto sul serio. Come lo definiresti un sogno del genere?-
Ci pensò un attimo, poi rise e abbracciandolo, rispose.
-Assolutamente osceno-
Risero assieme, in contemporanea, come sempre d'altronde. 
Le mani si intrecciarono, i respiri iniziarono a farsi sempre più corti e pesanti, gli sguardi soffocati dalla malizia e dall'estasi, i corpi fremettero sotto il peso dell'ardore e del piacere ancora inesplorato.
-Adesso, possiamo?-
Brian accennò un fuggevole si e prese tra le mani la testa del ragazzo.
-Devo dirti una cosa Stef-
-Cosa? 
-Nel sogno avevamo solo diciannove anni-
-Ah ma che tenerezza. E ora aprimi il tuo cuore signorino Molko, che non posso più attendere!-
Rise tra un bacio e l'altro.
-Ti amo, Stef-
Pensa al sogno di cui gli ha parlato Brian, pensa al fatto  che ora hanno già trent'anni  e che nel periodo in cui è collocato il sogno non stavano ancora  insieme. Pensa a quell'amore sporco ma anche pulito, pensa al resto del mondo che si è sempre diviso tra appassionati sognatori e dementi machiavellici e crudeli, che non hanno mai accettato il loro rapporto.
Poi, pensa ad un'altra cosa, la più importante.
E la dice, senza indugiare oltre.
-Ti amo Brian-
-Lo sapevo già-
'Got no friends, got no lover.
Si buttano sul letto, come se avessero appena diciannove anni, ma non li hanno, solo che quel sogno osceno puà realizzarsi ancora, e mentre la stanza sembra colorarsi di un rosso sempre più acceso, anche i loro corpi iniziano ad infuocarsi, ora e per sempre.
E la musica continua, continua, e la radio non vuole saperne di spegnersi.
Le grida aumentano.



Every me and every you.
Every me and every you,
Every Me...he



Premetto che è la mia prima FF su questi due meravigliosi ragazzuoli ♥
ditemi ciò che ne pensate, cioè vi prego di non leggere senza aver lasciato almeno una piccolissima recensione. Please.
Peace and love.
and Dream Obscene :) ♥


   
 
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