L'estate è ormai finita e la parte migliore dell'autunno, con i suoi cieli tersi e le foglie variopinte, non sembra voler indugiare a lungo. Sakura cammina guardando davanti a sè fra parenti e amici, attraversa silenziosa una città vociante che non sembra vederla, o ricordarla. Perché Sakura, a volte crede proprio che sia vero, è come Azoto: mediocre, incolore, strana. Troppo e allo stesso tempo non abbastanza complessa. Ma forse c'è qualcuno che la osserva da lontano, che vede in lei una primavera soleggiata dimenticata da tutti gli altri; qualcuno che vorrebbe prenderle la mano e accompagnarla fuori dal suo fortino di libri. E l'Azoto? Se non fosse un simbolo di imperfezione, bensì un compagno speciale pronto a seguirlo in una memorabile avventura?