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Autore: waterdrop    09/10/2014    0 recensioni
Sono Sidney, e ho dodici anni. Vivo a Nuova Londra. I miei genitori sono ricchi e io sono molto brava a scuola.
Sono Sidney, e ho tredici anni. Vivo a Nuova Londra. Non piaccio a molte persone.
Sono Sidney, e ho quattordici anni. Vivevo a Nuova Londra, ma mi hanno confinato nel Riprogrammatore perché ho quasi ucciso una mia compagna di classe. Ho ricevuto il mio primo Marchio.
Sono Sidney, e ho quindici anni. È un anno che sono nel Riprogrammatore. Ho ricevuto il mio ventunesimo Marchio. Ho appena conosciuto un ragazzo, si chiama Ashton Irwin. Quando penso a lui, mi fa male la pancia.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
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Esco dalla stanza di Calum trascinando i piedi, scocciata e più arrabbiata di prima.
Non capisco perché, ma non provo molto rancore nei confronti di Ashton; più che altro, non capisco perché abbia rotto il patto.
Mi arrabatto, considerando le opzioni sui posti in cui Ashton si può essere nascosto.
1) biblioteca (dubito che se uno nasconde un libro si nasconda a sua volta in biblioteca, ma vale la pena provare)
2) camera di Luke (nota: giacché li picchio entrambi, perché Hemmings c'entra sicuramente)
La prima stanza che controllo è quella di Luke, perché è la più vicina a quella di Ashton. Busso, conto fino a tre, e dato che nessuno mi risponde, prendo la rincorsa e tiro un calcio al pomello della porta, che cede.
"MA CHE CAZZO?" urla Hemmings prendendo al volo la porta nell'atto di spalancarsi.
"Dove sta quel pezzo di merda?"
Luke infila una mano in tasca, spalancando la bocca.
Inclino la testa: Ashton è sul letto e in mano ha un libro con le pagine spiegazzate. È quello proibito. Appena mi vede fare capolino da Luke, scatta in piedi, avvicinandosi a me.
"Sidney..."
"Ho visto che hai tu il libro"
"Stava ..."
"Sai quanto me ne fotte? SEI UN PEZZO DI MERDA e un infame, hai rotto un patto e adesso ti picchio"
"Sidney, mi lasci spiegare cazzo?"
Gli tiro una ginocchiata, prendendolo alla sprovvista; Luke chiude la porta, ha lo sguardo distratto e fa segno ad Ashton di lasciarmi perdere.
Ma non mi posso fare distrarre da Luke, quindi torno su Ashton provando a sferrare un altro calcio mentre lui si rialza in piedi, ma Luke mi afferra per le spalle e mi allontana.
"Ci lasci spiegare, cazzo?"
Ashton cammina verso di me. Luke non è difficile da mettere fuori combattimento; scivolo alla sua presa e gli tiro una gomitata nello stomaco per allontanarlo.
"Allora, principessa" dice Ashton in un tono di voce che non gli ho mai sentito. "Se sei intelligente anche solo la metà di quanto sembri, dovresti almeno provare a evitare di finire in situazioni del genere"
"Tipo?" gli dico strafottente mentre lui fa segno a Luke di avere tutto sotto controllo.
"Tipo provare a picchiare due ragazzi che sono il doppio di te"
"Mi fai schifo"
"Chi ti ha fatto questo?" dice sfiorando il mio zigomo gonfio con il pollice.
"Ho picchiato il tuo compagno di stanza"
"Sidney, se ci lasci parlare ti risparmio di essere presa a botte" dice Luke nel tono più acido che riesce a fare.
"Lasciala stare, ti ho già detto che me la sbrigo da solo" risponde Ashton.
"Scusa, ma a questa provocazione rispondo da sola. Luke, tu hai paura persino di avvicinarti a me"
"Tesoro, quando la mia gamba si riprende del tutto riapro volentieri la questione"
"È da più un mese che lo ripeti"
"Perché me l'hai rotta più di un mese fa"
"BASTA" ci interrompe Ashton. "Dammi la possibilità di spiegare, e se non mi credi dopo sei libera di provare a picchiarmi" dice flemmatico, nella solita espressione rilassata che in questo momento ho solo voglia di prendere a schiaffi. Grazie a dio mi è passata la voglia di baciarlo. Stupide cotte.
"Luke non si fidava molto di te, quindi ha fatto passare un biglietto ad Aurora con scritto che doveva trovare il libro e portarglielo. Il messaggio era scritto in inchiostro invisibile sulla lettera stessa, ecco perché quando l'hai trovata non c'era niente dentro. Quando stavi per andare a dormire, ho chiesto spiegazioni ad Aurora"
Mi butto sul letto. Aurora un'infame? Non me lo sarei mai mai mai aspettato.
"Mi ha detto che Luke l'ha minacciata di denunciarla perché nasconde dell'erba in camera. Uno dei ragazzi che è venuto in camera vostra invitato da lei l'ha scoperta. Ho deciso che avrei preso dal libro le pagine che non volevo Luke leggesse e ho accompagnato Aurora da lui per chiedere spiegazioni. Luke, vuoi continuare tu?"
"Certo. Allora, le cose stanno così. Abbiamo bisogno del libro dei Sensori e di quello del Labirinto, perché Clifford, uno dei criminali più potenti di Londra ha scoperto un modo per minacciare il governo, e tante cose che hanno a che fare con un Labirinto qua sotto, e ha bisogno dei libri. Guarda caso, sono stati nascosti nel posto più sicuro di Londra, il Riprogrammatore. È insospettabile. Insomma, Io ho detto che il libro lo hai tu, e lui mi ha risposto che i suoi che sono al Riprogrammatore ti avrebbero fatto del male se non portavamo i libri. Quando Ashton l'ha scoperto mi ha consegnato i libri"
"No. Non ci credo. Perché non aspettare che io mi svegliassi?"
"Perché i libri a Clifford li abbiamo portati stanotte, mentre tu dormivi sotto l'effetto di un narcotizzante che ti ha somministrato Aurora di nascosto"
Stringo i denti. "E adesso come stanno le cose?"
"Stanno che Clifford vuole il resto delle pagine del Manuale del Labirinto, che sospettiamo siano nascosti nella biblioteca privata del Preside"
"Come programmate di prenderle?"
"Ashton ha dato fuoco a oltre cinquanta edifici, quando era in Australia, ed è bravissimo a fare le cose in silenzio mentre le persone si preoccupano di altro"
Ci fissiamo a vicenda per un po', in silenzio, poi io mi alzo e me ne vado sbattendo la porta.
Di preciso non so cosa fare; Ashton si è precipitato a fare qualcosa, dopo che la mia incolumità è stata minacciata, ma io non ho detto niente quando lui ha annunciato di aver deciso di rischiare la sua vita. L'ha annunciato Luke, a dire il vero, ma ormai che fa?
"Sidney" mi chiama Ashton. Mi giro e lo fisso, neutra, mentre lui chiude la porta di Luke e cammina verso di me.
"Forse domani non torno" annuncia al pavimento, prima di cercare il mio sguardo.
Nei suoi occhi non leggo paura; solo un'inquietante euforia che gli illumina le pupille. Mi accorgo di non voler perdere Ashton.
Non voglio di certo mettermi a piangere, quindi mi faccio forza e mi avvicino un po' a lui.
"Quindi, volevo farti vedere una cosa"
"Tipo?" gli dico cercando di sembrare il più tranquilla possibile.
Lui sorride, poi mi prende per mano e mi accompagna verso le scale che portano al tetto.
  
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