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Autore: Monkey_D_Alyce    09/10/2014    4 recensioni
La mia vita...si può definire tale?
Tutto quello che sapevo su di me, sulla mia famiglia, sul mio passato...può essere semplicemente una menzogna.
E, come se non bastasse, arriva un serial killer a sconvolgermi la vita! Cosa vuole, costui, da me?
Genere: Azione, Sentimentale, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Monkey D. Rufy, Nuovo personaggio, Portuguese D. Ace, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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13° capitolo: Affari di famiglia

 
 
Dire che questo posto non mi piace è un eufemismo.
Odio questa musica che pompa come se non ci fosse un domani, odio le persone accalcate tra loro intente a ballare, odio i miei vestiti ed odio Ace per avermi convinto di vestirmi così e di venire.
Certo. Non mi ha proprio convinto… ordinato è il termine giusto, secondo me.
Come se non bastasse, Rufy se n’è andato assieme ad una ragazza dai capelli rossicci in un posto più appartato.
Non che sia gelosa, ma io che faccio, ora?
Di ballare, non se ne parla neppure!
Non ne sono capace!
 
Che pappamolle!
 
Commenta ridacchiando l’altra parte di me, facendomi sbuffare per l’irritazione.
Da quando abbiamo stipulato l’accordo, ho voglia di spaccare il muso a tutti e di fare un mucchio di cazzate.
Possibile? A quanto pare sì.
 
Bevo un altro sorso del mio cocktail, sentendo l’alcolico “bruciarmi” la gola leggermente.
 
“Ehi, ragazzina. Non sei un po’troppo piccola per bere?” mi sento domandare da un ragazzo vicino a me.
Mi giro verso di lui e noto che è un tipo piuttosto bizzarro: capelli verdi e vestiti piuttosto trasandati.
Al fianco porta tre katane come se nulla fosse.
Chi diavolo è sto tipo?
 
“Scusa… ma tu chi sei?” gli chiedo ricominciando a guardare la gente che balla sulla pista.
Lui ridacchia leggermente, ordinando successivamente un boccale di birra:
“Roronoa Zoro” risponde tranquillo, facendomi sussultare dalla sorpresa.
Ho già sentito parlare di lui in passato: da quel che ne so è il miglior cacciatore di taglie in circolazione.
Mihawk lo odia, ma lo rispetta per la sua audacia e il suo lavoro svolto alla perfezione.
Si può quindi dire che la sua fama lo precede…
 
“Sei un tipo piuttosto famoso” osservo guardandolo di sottecchi, facendolo ghignare.
Beve la sua birra tutta d’un fiato, ordinandone un’altra:
“Tu non sei da meno, Kat Mihawk” ribatte prontamente.
Rimango a dir poco allibita, mentre l’altra parte di me si mette in allerta, guardando il nostro interlocutore con crescente diffidenza…
 
Come fa a conoscerci?
 
Domanda con una lieve nota di scetticismo.
Scuoto lievemente la testa, come a dirle che non ne ho la più pallida idea.
“E a cosa devo tutta questa celebrità? Non sono nessuno” affermo sicura, stringendo tra le mani il mio bicchiere di vetro, creando una venatura che parte dal fondo e che si protende verso il bordo.
Stacco immediatamente la presa, spaventata dalla forza dell’altra parte di me.
 
Ti ci abituerai, tranquilla.
 
Mi rassicura svogliatamente, facendomi alzare un sopracciglio dalla perplessità delle sue parole.
 
“Tsk! O sei una tipa modesta o non sai nulla sul tuo conto, mocciosa”- mi richiama all’attenzione Zoro. Ringhio sommessamente al suo “insulto” gratuito, ma il volume della musica mi copre. Già non riesco a capire come faccia a sentirlo abbastanza bene nonostante il casino…- “Non hanno ancora messo una taglia sulla tua testa, ma in questo periodo stanno decidendo se farti diventare una ricercata o di farti rimanere semplicemente un SAP”.
 
Ok. Che cazzo è un SAP?
 
Domanda il “Mostro” con sguardo stralunato, rischiando di farmi ridere come una scema.
Anche se è cattiva, è piuttosto buffa, quando vuole.
“Un…SAP?” chiedo in cerca di spiegazioni, che non tardano ad arrivare…
“Soggetto Altamente Pericoloso. L’FBI ti ha identificata così, non io”.
 
Sono un Soggetto Altamente Pericoloso…
Soggetto…
Altamente…
Pericoloso…
Sacri Spiriti, sono una fottutissima psicopatica che potrebbe avere istinti omicida da un momento all’altro, ora ne sono certa.
Cazzo.
 
Perché cazzo siamo venuti in questo posto pieno di persone di tutti i tipi?
Perché sono stata così stupida a pensare che il mio desiderio di spaccare il culo a Mihawk e Doflamingo sarebbe stata una passeggiata?
Perché mi accorgo sempre troppo tardi di tutto?
Ora che guardo meglio questa gente… non posso fare a meno di vedere ogni minima cosa: uomini che hanno con sé delle pistole, ragazze affamate di sesso e soldi, pronte ad esaudire ogni voglia sessuale.
Fuori dal locale, posso anche scorgere persone che vendono droga.
Dove cazzo sono finita?
 
In un posto che rispecchia la realtà in modo a dir poco esauriente, tesoro.
 
Risponde alla mia domanda la mia “socia”.
 
Tento di calmarmi, sentendo il cuore cominciare a battere un po’più forte.
Dentro di me sento una tempesta d’emozioni: rabbia, mera curiosità, odio, felicità e chi ne ha più ne metta.
Comincio a guardarmi intorno, in cerca della persona che ci ha portati qui, finché non la scorgo malamente grazie alle luci psichedeliche che illuminano il locale.
Sta parlando piuttosto animatamente con qualcuno che non riesco a vedere, indicandomi qualche volta con cenni del capo.
Il mio cuore manca un battito dalla paura ed istintivamente, prendo Zoro per un polso, guardandolo in modo supplichevole:
 
“Per favore, voglio uscire da qui…” lo prego, sentendo l’ansia invadermi come un veleno, sentendo la bocca dello stomaco chiusa in una stretta morsa d’acciaio.
“Lo sai che potrei ucciderti, vero?” domanda ghignando malignamente, alzandosi dallo sgabello su cui era seduto fino a pochi attimi prima.
“Ti scongiuro” dico ancora una volta, stringendo un po’di più il suo polso.
 
Con uno scatto, mi fa balzare in piedi e mi avvolge la vita con un braccio, facendomi “scontrare” contro il suo petto.
Chiudo gli occhi talmente forte da farmi male, mentre il battito cardiaco m’ “invade” la testa, coprendo il suono ritmico della musica.
Sento che ci facciamo largo tra la calca di persone, fino a che la brezza della notte mi fa rabbrividire, facendomi riaprire gli occhi.
Mi stacco da Zoro, cominciando a camminare velocemente avanti e indietro, provocando perplessità nel ragazzo:
 
“Tutto ok?” mi chiede incrociando le braccia al petto, per poi sbadigliare sonoramente.
“Per niente. È normale?” gli domando a mia volta, fermando la mia “corsa”.
Regalo un’occhiata distratta alle persone fuori dal locale intente a fumare, a bere e a fare sesso, per poi voltarmi verso il verde.
“Uhm… non saprei…forse sì” risponde pensoso, facendomi sbuffare dall’irritazione.
“Anche per te ci sarà stata una prima volta”
“Sì, ma sinceramente non mi ricordo nulla di quel giorno. Ricordo solamente di essermi svegliato in un letto di una delle ballerine del locale”
“Grazie dell’aiuto” borbotto sarcastica, scompigliandomi i capelli.
“Di nulla!” ribatte sorridendo in modo genuino.
Ok.
Questo cacciatore di taglie non è per niente serio, o forse lo è.
Pensavo fosse un tipo più cattivo.
 
L’abito non fa il monaco, Kat.
 
Mi riprende l’altra parte di me con fare saggio.
Forse è un sogno.
Un fottutissimo sogno che non vedo l’ora che finisca.
O forse è la realtà, ma inavvertitamente, ho provato l’effetto della droga messami dal barista del bancone dentro il cocktail che ho sorseggiato tranquillamente.
O forse è tutto reale e non sono drogata.
 
“Possono drogarti senza il tuo consenso, al locale?” domando con una punta di curiosità, sentendomi successivamente, una vera idiota patentata.
“Uhm… qualche volta”
“Ah. Bene”
“Già… ma è stato Ace a portarti qui?”
“Sì. Lo conosci?”
“E’ un mio amico. Abbiamo lavorato insieme qualche volta…”
“Simpatico?”
“Sì, cer…ma tu dovresti saperlo se è simpatico o meno!!!” mi riprende irritato, dandomi uno scappellotto sul capo.
“Scusa! Era per fare conversazione!” sbotto, difendendomi come un bambino che cerca a tutti i costi di avere ragione.
“Stavamo già conversando, stupida!”
“E che ne sapevo, io?!?”
“Come sarebbe a dire??? Non vedi che stiamo parlando?!?”
“Ah, sì! Hai ragione!” ammetto tranquilla, per poi sentirmi vagamente in imbarazzo per il suo sguardo allibito puntato su di me.
“Ma ci sei o ci fai?” mi chiede grattandosi la nuca come se stesse risolvendo l’enigma più difficile di tutta la sua vita.
“A dire il vero mi sento piuttosto scombussolata, in questo momento”
“Sì, deve essere così”.
 
Dopo quelle parole, ci appoggiamo contro il muro del locale, osservando un punto indefinito della città pullulante di persone in totale silenzio con la musica che fa “da sfondo al quadro”.
Zoro si accende una sigaretta con noncuranza, accogliendo dentro di sé quel “veleno”, per poi sospirare dalla felicità e buttare fuori una corposa nuvoletta di fumo.
 
“Prendi”.
Il suo sembra quasi un ordine, ma a me non importa più di tanto.
Di sicuro, non è la prima volta che provo l’esperienza.
Eseguo la sua “richiesta” senza fiatare e senza pensarci due volte mi porto la sigaretta alle labbra, sentendo il fumo caldo entrarmi in circolo e riempire i miei polmoni quasi fosse ossigeno, facendomi calmare.
 
“Va meglio?” domanda ghignando divertito.
“Decisamente” rispondo ridandogliela.
 
Andrà decisamente meglio, però questo non toglie il fatto che non ho risolto un bel nulla dell’intera situazione.
Al solo pensiero di venire a sapere qualcosa di “brutto” mi viene l’angoscia.
Certe volte sono davvero stupida…
 
Piangerti addosso non servirà a niente, fidati. Siamo in pista e balleremo fino alla fine.
 
Dice il “Mostro” come se fosse un cosa ovvia, a cui persino un bambino ci arriverebbe.
Ha ragione e non posso darle torto.
Ho deciso la mia strada, no?
Non ritornerò indietro proprio ora.
 
“Torno dentro!” esclamo racimolando coraggio, stringendo i pugni convulsamente al fine di “darmi” forza per la situazione che sto per affrontare.
Zoro sorride mestamente, buttando la sigaretta per terra, spegnendola con la punta della scarpa.
“Ragazzina, devo ammetterlo: sarai un Soggetto Altamente Pericoloso, ma ti ho presa in simpatia. Odio la tua famiglia e so che Ace sta “combattendo” questa “guerra” da molto tempo e credo che tu abbia preso parte alla sua causa. Avrai il mio sostegno, te lo assicuro”- dice dirigendosi verso l’entrata del locale, per poi voltarsi verso di me- “Sei pronta a dimostrare ciò che vali realmente?”
 
Abbasso lo sguardo verso terra, attendendo il verdetto finale dalla mia socia d’affari…
 
Perché cazzo aspetti una mia risposta?!? E’ ovvio che venga con te! Facciamo il culo a tutti quanti, baby!
 
Ghigno con fare mellifluo, per poi raggiungere il mio nuovo compagno d’avventure che si unirà alla nostra causa:
Siamo nate pronte!”.
 
Camminiamo a testa alta tra la gente, che si scosta e ci lascia il passaggio libero, lanciandoci occhiate perplesse, per poi riprendere a ballare come se niente fosse.
Saliamo lungo la scalinata che porta al piano superiore, per poi venire bloccati da due uomini maestosi vestiti con un completo nero.
 
“Siamo qui per parlare coi vostri Capi, signori” interviene Zoro, appoggiando una mano su una delle sue tre katane.
Sorrido divertita dal suo comportamento, mentre i due energumeni ricevono l’ordine di lasciarci passare.
 
Ci avviciniamo a passo spedito verso una zona poco illuminata, riuscendo a vedere Ace, Shanks, altre tre persone (credo di grande importanza) seduti comodamente su un divanetto e una ragazza intenta a pulire due pistole…
 
“E così si è aggiunto anche Roronoa Zoro, assieme ad una misteriosa ragazza! Siete qui per la stessa motivazione o per cose differenti?” domanda un uomo con tono strafottente vestito anche esso con un completo elegante come i due uomini di poco prima, solo che a differenza di loro, indossa una pelliccia dal colore scuro.
Sul viso posso riuscire ad intravedere una lunga cicatrice che lo rende molto più serioso di quel che sembra.
 
“Stessa motivazione, o almeno credo. Nevvero, Ace?” rispondo con semplicità, prendendo in causa il bel serial killer.
Irrigidisce le spalle, per poi guardarmi di sottecchi con diffidenza:
“Sì… Kat” afferma convinto, sorprendendo i tre seduti sul divanetto.
 
La ragazza che stava pulendo le pistole si mette a ridere di gusto, sfottendo i capi (?), per poi avvicinarsi a me ed avvolgermi le spalle con un braccio:
“E così tu saresti la causa per cui è scoppiata una guerra tra i gangster e l’FBI in accordo con il serial killer? Devo dire che ti avevo sopravvalutato!” esclama stringendomi con forza, facendomi scricchiolare le ossa come foglie secche.
Uh, ma davvero? Mi dispiace tanto, allora! Allora tu dovresti essere la solita ragazzetta a cui piace giocare a fare la bulla, giusto?” le domando con tono di finta innocenza, per poi mordermi la lingua.
La mia socia ha preso un po’troppo il sopravvento…
 
La rossa digrigna i denti e mi punta una pistola alla tempia, facendomi ghignare.
Non riesco a capire come non faccia a sentirmi in pericolo e farmela addosso dalla paura!
La stessa cosa era successa con Ace quando mi aveva puntato alla gola il suo coltello, solo che un minimo di timore lo avevo provato.
Ora nulla…
 
Ah! Smettile di farti dei problemi! Io mi sto divertendo un casino!
 
Mi contraddice il “Mostro”  con tono giocoso, facendomi sbuffare.
 
“Qualcosa non ti va a genio, Kat?” mi domanda con tono strafottente colei che mi tiene sotto tiro.
Sì. Ti decidi a sparare sì o no?” le chiedo con insolita impazienza.
Presa alla sprovvista dalla mia esortazione (?), abbassa la guardia e io ne posso approfittare per liberarmi dalle sue grinfie, scivolando con naturalezza dalla sua presa sulle mie spalle, accostandomi vicino ad Ace, seguita a ruota da Zoro.
La rossa sta per dire qualcosa, ma l’uomo di poco prima la ferma:
“Basta così, Revy. Ti sei fatta notare abbastanza, stasera”.
 
Notare? Notare, come? A fare figure di merda?
 
Ridacchio leggermente all’osservazione fatta dall’altra parte di me, per poi tornare seria e squadrare da capo a piedi i tre.
 
“Quindi questo bel zuccherino è Kat-girl? Ace-boy! Complimenti per la scelta della tua ragazza!” commenta un uomo dai capelli viola ad afro.
La parte più stramba di questo tipo è il suo abbigliamento: una sottospecie di costume molto scollato e delle calze a rete.
E poi, come sarebbe a dire che io sono la ragazza di Ace???
 
“I-Iva! Lei non è la mia ragazza!” esclama il killer, colto sul vivo.
“Oh! Non dire così zuccherino! Vi trovo estremamente adorabili!” ribatte tranquillo Iva, agitando leggermente la mano guantata, come a voler scacciare una mosca fastidiosa.
Lo guardo allibita, rischiando di strozzarmi con la mia stessa saliva, mentre la socia se la ride di gusto, irritandomi non poco.
Mi dispiace, ma Ace ha ragione: non siamo fidanzati” intervengo tentando di riprendermi.
“Ah, no? beh! Allora lo diventerete molto presto, zuccherini! Mi raccomando: invitatemi al vostro matrimonio!”
Sacri Spiriti! Ma ti stai ascoltando??? Io ed Ace non siamo nemmeno fidanzati e tu parli già di matrimonio!” sbotto, sentendo la rabbia ribollirmi nell’animo.
“Ok, ora basta!” ferma il nostro battibecco una donna giovane e molto bella vestita con abiti succinti.
L’uomo che ha ordinato poco fa a Revy di smetterla, si accende un sigaro con estrema eleganza, riempendo in poco tempo l’aria circostante di fumo denso.
“Concludiamo gli affari”- dice infine con fare teatrale- “Sono proprio curioso di sapere come ne uscirete”…





Angolo di Alyce: Buonaseraaaaaaaaaaaaaa a tutti!!!
Ok, sono matta da legare.
Ho lasciato in sospeso la storia per far entrare la raccolta di flash su Ace con i vari personaggi di One Piece.
Mi dispiace, dico davvero, è solo che in mente mi frulla una cosa veramente masochista su Ace e un certo bastardo di nostra conoscenza.
Cioè, dai!
Ok, non anticipo niente, anche se non fa parte di questa storia... ora che ci penso...shhhhh. Sto zitta, che è meglio.
Dico cose senza senso, certe volte, non fateci caso -.-''
Passiamo alle cose più importanti!
Ok!
Ora vi sfido a non sbavare!
Cioè, un mucchio di fighi!!!! Tanti, tantissimi fighi che non so nemmeno da che parte girarmi per non trovarne uno!!!!
Ace, Traffy, Croco, Shanks, Smoker, Doffy, Mihawk (sì, lo trovo sexy, perdonatemi), Zoro... ah!!!!!!!!!!! Paradiso!!!!!!
Ok, basta!
Se ci aggiungiamo Marco o Kidd-ya, muoio per disidratazione :Q_____________________________________________________________
Oda-sensei è un mito! Non smetterò mai di ringraziarlo *^*
Ritorniamo serie!
Come potete vedere, si avvicina il momento degli affari!
Uhhhhhh! Non vedo l'ora di scrivere il prossimo capitolo!
Ma... passiamo alle domande: nello scorso capitolo, Ace ha narrato di un biondo che ha spinto Kat.
Avevate capito chi era? Un'idea ve l'eravate fatta?
Bene, ora risponderò!
Era il caro, carissimo Bellamy!
Ok, cosa ci faceva lì? Lui... non ve lo dico, altrimenti vi rovinerò tutto il gusto!
Sì, lo so, sono cattiva u.u
Prossima domanda: chi è la rossiccia che ha "rapito" Rufy?
Provate a rispondere!
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto!
Ciao e un strasuperbacione a tutti!
Alyce :)))))))))))))))))))))
  
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