LA FAVOLA DELL'UOMO BLU

Le tenebre calavano discretamente sul piccolo villaggio tra le montagne, quasi avessero timore di scendere troppo velocemente, disturbando così il maestoso fulgore del giorno morente.

Le strade, mute e silenziose, cominciavano a essere inghiottite dall'oscurità e le prime stelle, le più brillanti, rilucevano nascostamente nel manto blu scuro della notte.

In una delle piccole case del minuscolo centro abitato, una famiglia terminava giusto allora di cenare. La madre sparecchiava col sorriso sulle labbra, canticchiando a bocca chiusa un'arietta popolare.

Suo figlio, un sorridente marmocchietto di cinque anni, seguendo i preventivi ordini materni, si diresse verso il bagno, si lavò i denti con cura - non sapeva con precisione cosa fossero, ma quelle "carie" di cui parlava sempre la mamma non gli piacevano per niente- e poi tornò saltellando in cucina.

-Mamma, posso stare ancora un po' sveglio?-

-E' già tardi, tesoro...- gli rispose gentilmente la madre, continuando a strofinare una teglia ostinatamente sporca.

-Allora mi racconti una storia?- domandò il bambino facendole gli occhioni.

-Ti prego!-

-E va bene!- gli fu risposto dopo una breve esitazione. - Ma ora va', svelto!-

Il bimbo si precipitò nel letto e quando la madre arrivò, dieci minuti dopo, era già in pigiama e dal lenzuolo completamente rimboccato spuntavano solo gli occhi e una scarmigliata zazzera di capelli violacei.

-Allora, la vuoi sentire questa storia?-

La risposta fu un entusiastico -Siiii!-

E la madre incominciò a raccontare:

«C'era una volta un uomo, alto, con la pelle blu..."

-Come la mia?!- La interruppe il bimbo.

-Già. proprio come la tua...- gli rispose la madre arruffandogli i capelli con un pizzico di malizia nella voce.

Ma il piccolo non colse questa sfumatura e la storia continuò.

«Ma quest'uomo non era sempre stato così.

C'era stato un tempo in cui era un bambino e viveva con la sua mamma in una piccola casa in un piccolo villaggio e la sua vita era normale.

Il bambino non sapeva di essere speciale..."

Il bimbo osservava la madre con spasmodica attenzione e aveva gli occhi dilatati per quella storia che sembrava toccarlo così da vicino.

«...fino a quando non trovò in giardino, nello stagno dove giocava con l'acqua un oggetto straordinario, talmente straordinario da cambiargli totalmente la vita.

Perchè ciò che il bambino trovò era una Pelle-Di-Squalo, una Samehada lucente, il potere di un ninja.

E il bambino crebbe, e divenne grande e forte.

E l'uomo che il bambino era stato sarebbe diventato uno dei ninja più potenti del suo tempo e avrebbe sempre amato l'acqua e la sua spada di Pelle-Di-Squalo, invincibile e incorruttibile, perfetta nella sua bellezza.

E l'uomo blu avrebbe compiuto grandi imprese. Ma non avrebbe mai saputo chi era realmente...o forse sì?"

E su questa domanda senza risposta la madre si interruppe, baciò il figlio sulla fronte e gli sussurrò:

-Dormi, ora.-

Il bambino dalla pelle blu si addormentò e in quella notte chiara, rara oasi nella Nebbia perenne, sognò la favola dell'Uomo Blu, e sognò la sua vita futura.

Questa fanfic è il primo prodotto della mia mente contorta che decido di postare. tengo a precisare che quando l'ho scritta non avevo mai aperto un manga di Naruto nè visto una puntata dell'anime. Quindi la colpa di questa epica scempiaggine è da imputarsi:

1- Alla signorina Zalk909192, che con i suoi discorsi monotematici ha instillato nei neuroni del mio stanco cervellino la figura di Kisame Hoshigaki;

2- Alla signorina Tobichan responsabile indiretta in quanto autrice della fic Akatsuki Life, fonte di malefica ispirazione.

Quindi, recensite!