Chiunque
pensi che i gemelli non litighino mai si sbaglia di grosso. Non solo i
gemelli
litigano, ma riescono a farsi davvero male, con le parole. È
un po’ come quando
ti arrestano: ogni cosa che confidi al tuo gemello potrà
essere usata contro di
te, quando litigherete. E spesso non c’è neanche
bisogno di confidare niente,
in realtà… Dopo aver passato letteralmente tutta
la vita insieme, conoscono tutto
uno dell’altro, ogni paura, ogni cosa che rende tristi o che
fa arrabbiare.
È
difficile
che ci sia vera cattiveria dietro i loro litigi,
però… Semplicemente, un
gemello è la persona perfetta con cui sfogarsi,
perché ti capisce meglio di
chiunque altro e, soprattutto, ti perdonerà sempre
–e in tempi relativamente
brevi-.
Jack e Finn avevano litigato, quella sera. Per un motivo piuttosto stupido, a dire il vero… che era poi il motivo per cui iniziavano sempre a litigare…
Jack cominciava a dare fastidio a Finn, a urlargli nelle orecchie, a saltargli addosso, cose così… E Finn resisteva fino a un certo punto, ma dopo avergli detto almeno 30 volte di smetterla perdeva la pazienza. E allora era lui che si metteva ad urlare. Poi - non sapevano nemmeno loro come le cose precipitassero ogni volta- si ritrovavano a dirsi cose terribili e si rintanavano ognuno nella propria stanza, più col dispiacere di quello che loro avevano detto all’altro, che per quello che l’altro aveva detto a loro.
Il passo
successivo era evitarsi; non
importa quanto fossero pentiti e quanto volessero fare pace, nessuno
dei due
voleva cedere per primo. La testardaggine era una delle cose che i
gemelli
Harries avevano in comune, oltre alla passione per i viaggi e per il
girare
video e all’amore smisurato per le Maoams. Per il resto, Jack
era espansivo e fin troppo
esuberante, mentre Finn era
più serio e riservato.
Comunque,
dopo un litigio epico, Jack era nella sua stanza e non sapeva davvero
cosa
fare. L’umore non era proprio il più adatto per
caricare un video su YouTube… e
poi senza Finn non era la stessa cosa. Il problema era che Jack non era
abituato a essere triste, perché era sempre felice. Quasi
sempre, insomma… Ad
eccezione di quando era malato –ma in quel caso Finn gli
faceva compagnia, quindi
non era così male- e di quando litigavano. E ora gli stavano
venendo in mente
un sacco di cose che gli erano successe quella settimana e che non
aveva ancora
avuto modo di raccontare al gemello e ogni due per tre era pronto a
saltare su
dal letto e correre da lui, ma… hey, lui non era mai stato
il primo a chiedere
scusa e non aveva intenzione di cominciare ora. E poi, Finn si era
davvero
arrabbiato stavolta e un Finn arrabbiato mette sempre un po’
paura…
Era solo
questione di tempo e Finny avrebbe bussato piano alla porta, avrebbe
infilato
dentro la testa e gli avrebbe chiesto qualcosa come “sei
incazzato?”, al che
lui avrebbe risposto di no e si sarebbero messi a guardare un film o a
cazzeggiare insieme. Andava sempre così, non sarebbe stato
diverso questa
volta…vero?
Ma i minuti
passavano e Finn non arrivava. Jack decise di dormire, sperando che il
mattino
dopo tutto sarebbe tornato a posto.
Nel
frattempo, Finn non sapeva se andare a scusarsi o no.
“È
sempre lui che comincia, perché ogni
volta devo essere io a chiedere scusa per primo?”, pensava.
Jack sapeva
che lui non aveva poi molta pazienza, sapeva che doveva smetterla
quando gli
diceva di farlo e nonostante questo riusciva sempre a causare un
litigio.
È
anche vero
che, come Jack sapeva della sua poca pazienza, lui sapeva che Jack non
poteva
proprio fare a meno di essere il rompiscatole che era... E in fin dei
conti,
bisogna essere in due per litigare.
“Fanculo!
L’ho fatto mille volte, non
smetterò ora…”
Uscì
dalla
sua camera e andò a bussare alla porta del gemello. Quando
non ottenne
risposta, entrò lo stesso, come faceva sempre, aspettandosi
di trovare il
fratello con un finto broncio stampato in faccia. Lo trovò
addormentato,
invece, raggomitolato su se stesso come un gattino.
Sorrise e si
sedette piano sul suo letto.
“Jack?”,
sussurrò, toccandogli un braccio per svegliarlo.
Jack si
mosse leggermente e aprì gli occhi, puntandoli in quelli del
fratello.
“Credevo
che
non saresti venuto questa volta…”,
mormorò a bassa voce.
“E non
ti è
passato per la testa che potessi venire tu da me?”
“Pensavo
fossi arrabbiato…”
Finn
sospirò. “Lo sai che con te non riesco a stare
arrabbiato per più di 10 minuti,
Jack…”
Jack sorrise
felice al commento del fratello. “Quindi è tutto a
posto, ora? Mi dispiace,
Finny, ho esagerato questa volta…”
“No,
sono io
che ho reagito male, scusami… Va tutto bene, stai
tranquillo…”
Felice di
aver chiarito, Finn si alzò dal letto del gemello.
“Buonanotte,
Jackamo”
“Notte,
Finn”
Non fece in
tempo ad arrivare alla porta che Jack lo chiamò.
“Finn…”
“Dimmi”
“…no,
niente…”
Finn
ridacchiò, capendo subito cosa in realtà volesse
il suo gemello. Tornò da lui,
si sedette di nuovo sul letto e lo abbracciò.
Jack si
attaccò a lui come un koala e non voleva saperne di
lasciarlo andare.
“Vuoi
che
resti qua con te, stanotte?”
“Sì,
per
favore…”
Gli fece
spazio e Finn si infilò sotto le coperte accanto a lui.
“Perché
non
volevi chiedermelo?”, domandò curioso. Jack era
tutto tranne che timido,
soprattutto con lui.
“Perché
so
che non ti piace se ci coccoliamo e ti ho già scocciato
abbastanza oggi!”
“Non
è che
non mi piace… è solo un po’ strano,
tutto qua”
“Ma
Emmy la
coccoli sempre!”
“Emmy
è la
mia sorellina!”
“E io
sono
il tuo fratellino!”. Jack si pentì dopo mezzo
secondo di aver pronunciato
quella frase.
“AHAH!
Quindi
lo ammetti?!”, esclamò trionfante il fratello.
“Che
sono due minuti più
piccolo di te? Sì, ok,
ok, sono più piccolo di te… Sei contento, ora che
l’ho detto?”
“Sì,
molto
contento! Vieni qui, idiota…”, lo
abbracciò di nuovo e gli stampò un bacio
sulla fronte. “Lo sai che non penso davvero le cose che ti
dico quando
litighiamo, vero?”
“Lo
so, non
preoccuparti… Neanche io penso le cose che ti
dico… Non litighiamo più però, ok?
Odio litigare con te, è come litigare con me
stesso!”
“E
dimmi un
po’… litighi spesso con te stesso?
Perché sospetto che tu abbia dei seri
problemi mentali, fratellino…”, scherzò
Finn, cercando di portare il discorso
su un piano meno smielato.
“Ah
ah,
molto divertente… Che stronzo che sei!”
“Hey,
se
sono così stronzo posso tornarmene nel mio letto,
mh?”, lo punzecchiò il più
grande.
“No,
daaaiii, per favore, Finn!”
“Scherzo
scemo…”
Jack gli
fece una smorfia e poi sbadigliò.
“Dormi,
dai…
Io non mi muovo”
Jack si
strinse contro al fratello e chiuse gli occhi.
“Notte,
Finny”
“Notte,
Jacky”, rispose lui, guadagnandosi una gomitata nel fianco.
“Finn?”
“Mmh?”
“Ti
voglio
bene”
“Anche io,
Jack”
Grazie a
chiunque abbia letto questa cosa! Ho scoperto questi due da pochi
giorni e con
la scusa che è la mia ultima settimana libera prima
dell’università -e che quindi non
scriverò niente per i
prossimi… tre anni, diciamo!- non potevo non scrivere niente
su di loro, perché
li amo troppo!
Questo mi sembra un
fandom fantasma, per cui… se ci siete battete un colpo! So
che non sono l’unica ad avere un debole per il fluff tra
gemelli, soprattutto
se si parla di Jack e Finn!