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Autore: Kitsune911    10/10/2014    3 recensioni
Dopo un litigio, Jack e Finn non riescono proprio a restare arrabbiati uno con l'altro... Faranno pace con una piccola dose di fluff!
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Finn Harries, Jack Harries
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chiunque pensi che i gemelli non litighino mai si sbaglia di grosso. Non solo i gemelli litigano, ma riescono a farsi davvero male, con le parole. È un po’ come quando ti arrestano: ogni cosa che confidi al tuo gemello potrà essere usata contro di te, quando litigherete. E spesso non c’è neanche bisogno di confidare niente, in realtà… Dopo aver passato letteralmente tutta la vita insieme, conoscono tutto uno dell’altro, ogni paura, ogni cosa che rende tristi o che fa arrabbiare.

È difficile che ci sia vera cattiveria dietro i loro litigi, però… Semplicemente, un gemello è la persona perfetta con cui sfogarsi, perché ti capisce meglio di chiunque altro e, soprattutto, ti perdonerà sempre –e in tempi relativamente brevi-.

Jack e Finn avevano litigato, quella sera. Per un motivo piuttosto stupido, a dire il vero… che era poi il motivo per cui iniziavano sempre a litigare… 

Jack cominciava a dare fastidio a Finn, a urlargli nelle orecchie, a saltargli addosso, cose così… E Finn resisteva fino a un certo punto, ma dopo avergli detto almeno 30 volte di smetterla perdeva la pazienza. E allora era lui che si metteva ad urlare. Poi - non sapevano nemmeno loro come le cose precipitassero ogni volta- si ritrovavano a dirsi cose terribili e si rintanavano ognuno nella propria stanza, più col dispiacere di quello che loro avevano detto all’altro, che per quello che l’altro aveva detto a loro. 

Il passo successivo era evitarsi; non importa quanto fossero pentiti e quanto volessero fare pace, nessuno dei due voleva cedere per primo. La testardaggine era una delle cose che i gemelli Harries avevano in comune, oltre alla passione per i viaggi e per il girare video e all’amore smisurato per le Maoams. Per il resto, Jack era espansivo e fin troppo esuberante, mentre Finn era più serio e riservato.

Comunque, dopo un litigio epico, Jack era nella sua stanza e non sapeva davvero cosa fare. L’umore non era proprio il più adatto per caricare un video su YouTube… e poi senza Finn non era la stessa cosa. Il problema era che Jack non era abituato a essere triste, perché era sempre felice. Quasi sempre, insomma… Ad eccezione di quando era malato –ma in quel caso Finn gli faceva compagnia, quindi non era così male- e di quando litigavano. E ora gli stavano venendo in mente un sacco di cose che gli erano successe quella settimana e che non aveva ancora avuto modo di raccontare al gemello e ogni due per tre era pronto a saltare su dal letto e correre da lui, ma… hey, lui non era mai stato il primo a chiedere scusa e non aveva intenzione di cominciare ora. E poi, Finn si era davvero arrabbiato stavolta e un Finn arrabbiato mette sempre un po’ paura…

Era solo questione di tempo e Finny avrebbe bussato piano alla porta, avrebbe infilato dentro la testa e gli avrebbe chiesto qualcosa come “sei incazzato?”, al che lui avrebbe risposto di no e si sarebbero messi a guardare un film o a cazzeggiare insieme. Andava sempre così, non sarebbe stato diverso questa volta…vero?

Ma i minuti passavano e Finn non arrivava. Jack decise di dormire, sperando che il mattino dopo tutto sarebbe tornato a posto.

 

Nel frattempo, Finn non sapeva se andare a scusarsi o no.

“È sempre lui che comincia, perché ogni volta devo essere io a chiedere scusa per primo?”, pensava.

Jack sapeva che lui non aveva poi molta pazienza, sapeva che doveva smetterla quando gli diceva di farlo e nonostante questo riusciva sempre a causare un litigio.

È anche vero che, come Jack sapeva della sua poca pazienza, lui sapeva che Jack non poteva proprio fare a meno di essere il rompiscatole che era... E in fin dei conti, bisogna essere in due per litigare.

“Fanculo! L’ho fatto mille volte, non smetterò ora…”

Uscì dalla sua camera e andò a bussare alla porta del gemello. Quando non ottenne risposta, entrò lo stesso, come faceva sempre, aspettandosi di trovare il fratello con un finto broncio stampato in faccia. Lo trovò addormentato, invece, raggomitolato su se stesso come un gattino.

Sorrise e si sedette piano sul suo letto.

“Jack?”, sussurrò, toccandogli un braccio per svegliarlo.

Jack si mosse leggermente e aprì gli occhi, puntandoli in quelli del fratello.

“Credevo che non saresti venuto questa volta…”, mormorò a bassa voce.

“E non ti è passato per la testa che potessi venire tu da me?”

“Pensavo fossi arrabbiato…”

Finn sospirò. “Lo sai che con te non riesco a stare arrabbiato per più di 10 minuti, Jack…”

Jack sorrise felice al commento del fratello. “Quindi è tutto a posto, ora? Mi dispiace, Finny, ho esagerato questa volta…”

“No, sono io che ho reagito male, scusami… Va tutto bene, stai tranquillo…”

Felice di aver chiarito, Finn si alzò dal letto del gemello.

“Buonanotte, Jackamo”

“Notte, Finn”

Non fece in tempo ad arrivare alla porta che Jack lo chiamò.

“Finn…”

“Dimmi”

“…no, niente…”

Finn ridacchiò, capendo subito cosa in realtà volesse il suo gemello. Tornò da lui, si sedette di nuovo sul letto e lo abbracciò.

Jack si attaccò a lui come un koala e non voleva saperne di lasciarlo andare.

“Vuoi che resti qua con te, stanotte?”

“Sì, per favore…”

Gli fece spazio e Finn si infilò sotto le coperte accanto a lui.

“Perché non volevi chiedermelo?”, domandò curioso. Jack era tutto tranne che timido, soprattutto con lui.

“Perché so che non ti piace se ci coccoliamo e ti ho già scocciato abbastanza oggi!”

“Non è che non mi piace… è solo un po’ strano, tutto qua”

“Ma Emmy la coccoli sempre!”

“Emmy è la mia sorellina!”

“E io sono il tuo fratellino!”. Jack si pentì dopo mezzo secondo di aver pronunciato quella frase.

“AHAH! Quindi lo ammetti?!”, esclamò trionfante il fratello.

“Che sono due minuti più piccolo di te? Sì, ok, ok, sono più piccolo di te… Sei contento, ora che l’ho detto?”

“Sì, molto contento! Vieni qui, idiota…”, lo abbracciò di nuovo e gli stampò un bacio sulla fronte. “Lo sai che non penso davvero le cose che ti dico quando litighiamo, vero?”

“Lo so, non preoccuparti… Neanche io penso le cose che ti dico… Non litighiamo più però, ok? Odio litigare con te, è come litigare con me stesso!”

“E dimmi un po’… litighi spesso con te stesso? Perché sospetto che tu abbia dei seri problemi mentali, fratellino…”, scherzò Finn, cercando di portare il discorso su un piano meno smielato.

“Ah ah, molto divertente… Che stronzo che sei!”

“Hey, se sono così stronzo posso tornarmene nel mio letto, mh?”, lo punzecchiò il più grande.

“No, daaaiii, per favore, Finn!”

“Scherzo scemo…”

Jack gli fece una smorfia e poi sbadigliò.

“Dormi, dai… Io non mi muovo”

Jack si strinse contro al fratello e chiuse gli occhi.

“Notte, Finny”

“Notte, Jacky”, rispose lui, guadagnandosi una gomitata nel fianco.

 

 

 

“Finn?”

“Mmh?”

“Ti voglio bene”

“Anche io, Jack”

 

 

 

 

 

 

 

Grazie a chiunque abbia letto questa cosa! Ho scoperto questi due da pochi giorni e con la scusa che è la mia ultima settimana libera prima dell’università  -e che quindi non scriverò niente per i prossimi… tre anni, diciamo!- non potevo non scrivere niente su di loro, perché li amo troppo!
Questo mi sembra un fandom fantasma, per cui… se ci siete battete un colpo! So che non sono l’unica ad avere un debole per il fluff tra gemelli, soprattutto se si parla di Jack e Finn!

  
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