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Autore: Scarr    10/10/2014    1 recensioni
Eccomi, una ragazza non troppo normale, non troppo alla moda, non troppo dolce, non troppo facile da comprendere. In un'epoca in cui (purtroppo) nessuno è incline ad ascoltare, mi affido a questo pezzo di carta misero, tanto quanto me e le mie parole, nella speranza che mi accompagni nei miei tormentati e labirintici pensieri e che, magari, mi conduca verso qualche soluzione. Ah, e se c'è qualche lettore anche meglio.
"Magari qualcosa accadrà.
Magari. MAGARI. Tipregotipregotipregofacheaccada. Mio Dio, peggioro. "
Genere: Comico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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10/10/2014
 
Non riesco a pensare. Insomma, ovvio che per la mia mente passino le frasi scritte nei libri, ciò che sto mangiando, il ragazzo più bello in assoluto ma.. non riesco a formulare delle riflessioni, delle idee, dei concetti. Ecco, proprio ora nello scrivere tutto ciò ho il vuoto totale, non so come continuare. Mi basterebbe iniziare a fantasticare sull’universo, non so, sugli alieni, su questa righetta lampeggiante che non fa che mettermi ancora di più l’agitazione su questa cosa che già di per sé mi “preoccupa”, o sul fatto che ora ho 17 anni e dovrei essere una figona assurda e invece sono qui con i miei occhiali e questi capelli che non ne vogliono sapere di stare come dico io e mi sento tutto fuorché bella. In effetti ancora non ho pensato al fatto che ora ho 17 anni. Insomma, è stato così bello averne 16. Ho vissuto esperienze meravigliose, chi più chi meno insomma, ma tutte mi hanno portato ad essere chi sono ora, e non potrei esserne più fiera. L’impegno assiduo a scuola, tutti i miei amici che facevano 18 anni e che mi hanno portato a chiedermi (inconsciamente) “come faccio a sentirmi alla loro altezza a livello di maturità?”. Anche se in realtà, adesso ( e forse anche prima, il che è forse un po’ grave) sono più matura di molti di loro. Sono contenta perché è stato qualcosa di graduale, e non è stato assolutamente forzato. E’ stato qualcosa del genere insomma:
IMPEGNO A SCUOLA → RIESCO AD ASSUMERMI LE MIE RESPONSABILITA’ → ME LE ASSUMO ANCHE NELL’AMICIZIA → MI ASSUMO LE MIE RESPONSABILITA’ VUOL DIRE ANCHE SAPERE CIO’ CHE E’ GIUSTO E CIO’ CHE E’ NON LO E’ PER ME? → OH ASSOLUTAMENTE SI’ → IL CHE VUOL DIRE CHE HO DELLE MIE IDEE? → DIAMINE SE CE LE HAI! → IL CHE VUOL DIRE CHE SO CHI SONO ADESSO? → SEI UNA BELLISSIMA PERSONA, CON DIFETTI DA MIGLIORARE OVVIAMENTE → MA CONOSCERE I MIEI LIMITI NON FA DI ME UNA PERSONA MATURA? → CAZZO, SONO UNA PERSONA MATURA!
Il che ci porta a quest’equazione credo: impegno a scuola = cazzo, sono una persona matura!
Il che mi porta a pensare che... non sto ancora pensando. Insomma, sto solo tirando fuori qualcosa a cui pensavo già da un po’ ma molto tempo fa.
In effetti potrei partire da questo e formulare un pensiero nuovo.
Rieccomi che fisso la righetta lampeggiante. CAZZO.
Ok, facciamoci venire in mente qualcosa. Mi ritrovo sempre a pensare all’amicizia quando non ho altro da pensare. Non che sia un argomento di riserva, ma è uno degli argomenti che mi sta più a cuore di tutti e al quale non riesco mai ad arrivare ad una conclusione. Io credo che l’amicizia sia una delle... mi sono bloccata perché non so dargli un nome. Emozioni? Relazioni? Abitudini, hobby..? Una delle mie migliori amiche, chiamiamola X, mi ha confidato che per lei l’amicizia è AMORE. Amore vero, come quello che lega due innamorati.
Io sono rimasta abbagliata da questa concezione dell’amicizia, tanto che ci penso ancora (ci pensavo, uff). Abbagliata perché quando rimani abbagliato da qualcosa ti acceca e per qualche secondo rimane lì, e non ti fa più vedere il resto. Wow, abbagliata. Mi piace come cosa, ma mi sembra molto “Twilight”. Sarà.
In ogni caso, amo questa definizione. Perché è vera, autentica.
C’è qualcosa di più che ti lega a qualcuno che conosci da quando eri piccola e con la quale hai condiviso mille esperienze.
C’è qualcosa di più che ti lega a qualcuno con cui hai passato la tua intera crescita e con la quale hai condiviso paure, speranze, ma soprattutto idee, amori, passioni.
Sì esatto sto parlando di due persone diverse, la X di prima e (a questo punto direi di chiamarla) Y.
Entrambe mi hanno portato a quella che sono. Entrambe mi hanno deluso. Qualcuna continua anche a deludermi. Ma entrambe sono fondamentali, e non riuscirei davvero a concepire me stessa senza di loro. Anche se non sempre siamo sulla stessa lunghezza d’onda, anche se non è facile tenere insieme quest’AMORE. C’è voluta, ci vuole e ci vorrà tanta fatica. Tutti questi sforzi saranno un giorno ripagati?
Oddio, sto pensando che sto scrivendo queste cose, con l’intenzione di sfogarmi, di “essere capita”, probabilmente perché nessuno più ascolta, e l’unico modo per dire quello che si prova è affidarsi ad un pezzo di carta.
Ma stiamo scherzando? Ma dove siamo finiti? Merda, l’ho sempre pensato di essere finita nell’epoca sbagliata. La gente si lamenta sempre che nessuno l’ascolta, ma non pensa mai a fare il primo passo ed accogliere i pensieri degli altri. Mi sembra una sorta di mercantilismo, non credete? Mi sembra un atteggiamento da presuntuosi egoisti.
Ne stavo proprio parlando con X un mesetto fa credo. Lei si trovava d’accordo con me, ma diceva che magari non cercavo le persone giuste. Insomma, magari qualcuno che sembrava non molto incline ad ascoltare invece poteva benissimo essere il migliore ascoltatore del mondo.
Poi mi chiese se io invece ascoltassi gli altri. A quel punto iniziai proprio a lamentarmi perché ero sempre quella che ascoltava e MAI quella che parlava, ma che alla fine non ero poi così tanto arrabbiata, perché evidentemente non credevo che gli altri fossero “degni” (giuro che non lo sto dicendo in tono dispregiativo) dei miei pensieri, e che un giorno sarebbe arrivato qualcuno pronto ad ascoltarmi. Mi chiese perché ascoltassi gli altri. “Perché voglio far parlare la gente”
Insomma, non vedetemi come chissà quale santa super-altruista (ah-ah, certo) che mette gli altri prima di sé stessa, solo che è vero ciò che ho detto. Penso veramente che nessuno più ascolti, e che se non mi metto io per prima nella condizione di poter cambiare il mio piccolo quadratino di realtà, come pretendo che lo facciano gli altri?
Perciò per ora il mio unico ascoltatore è questo pezzo di carta – mio Dio, è la pazienza fatta persona – e lo rimarrà per un po’.
Eeeeeee ok. Ehm. In conclusione, ho pensato?
Mh. No. Non credo.
Ho tirato un po’ fuori cose che volevo dire da tanto, sì. Ma era già tutto nella mia testa, prima del “blocco”, insomma. Voglio formulare nuovi pensieri, nuove idee, ho tanta voglia di maturare ancora, di vivere nuove esperienze, perché aver compiuto 17 anni non vuol dire che tutto quello che ho vissuto fino ad ora sia relegato agli scorsi 16 e che non ci sia più la vita più bella che abbia mai avuto. Basta, sì, insomma, ricominciare a pensare. Immagino di aver immaginato (uuuuh) che questa potesse essere una buona idea per sbloccarmi. Magari ci vuole solo un po’  più di confidenza, e magari qualcosa accadrà.
Magari. MAGARI. Tipregotipregotipregofacheaccada. Mio Dio, peggioro. 
   
 
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