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Autore: ice_cream    10/10/2014    7 recensioni
Tratto dal primo capitolo:
"Signorina Beckett, la sto per caso annoiando?", alzi la testa di scatto e ti metti sull'attenti.
"Cosa? N-no professore, assolutamente no!" Maddie, di fianco a te, soffoca una risata e tu le tiri una gomitata per farla smettere.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kate Beckett, Nuovo personaggio, Richard Castle
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima dell'inizio
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All my life I've been waiting for you



"La fisica quantistica descrive la radiazione e la materia sia come un fenomeno ondulatorio, sia come entità particellari, al contrario..."

Sei praticamente sdraiata sul banco ormai, con la mano destra cerchi di sorreggerti la testa mentre disegni figure astratte, sulla superficie bianca, con l'indice della mano sinistra.
Ogni sacrosanta lezione, il professor Porter ripete quanto sia importante per il vostro corso di studi la sua materia e puntualmente, due secondi dopo tu sei già persa nei tuoi pensieri. Oggi proprio non riesci a stare attenta. La cosa buffa è che, in realtà, la sua materia è proprio una delle più inutili per il tuo corso! A cosa serve la fisica quantistica se vuoi diventare presidente o avvocato? Bah, non lo capirai mai. E prendi pure dei bei voti! Sbuffi sonoramente, forse troppo sonoramente.

"Signorina Beckett, la sto per caso annoiando?", alzi la testa di scatto e ti metti sull'attenti.

"Cosa? N-no professore, assolutamente no!" Maddie, di fianco a te, soffoca una risata e tu le tiri una gomitata per farla smettere. Il professore sta per replicare ma la campanella, per tua fortuna, suona. Era ora! Pensi.

"Salvata dal gong, Katie!", ti sussurra Madison, continuando a sfotterti.

Scuoti la testa e raccogli i libri; li metti nella tua borsa a tracolla, decorata con tutti i tuoi disegni, e te la infili pronta a cominciare il tuo turno pomeridiano al bar di Luke.

"Ci vediamo domani Mad!", saluti la tua amica ed esci di fretta.

Quest'anno sei decisa: vuoi racimolare soldi per prenderti una Harley Davidson. Hai sempre amato le moto e così ora dovrai farti un semestre pieno di lavoretti per raggiungere il tuo scopo.
Arrivi alla fermata del pullman e accendi il tuo fidato ipod. Un po' di musica ci vuole dopo una lezione con il signor Porter! Strano ma vero, il pullman è in orario, così sali e trovi anche posto a sedere!

"Hey Katie! Oggi niente ritardi, hai visto?", ti saluta Bobby, l'autista. Appoggi la tracolla tra le gambe e cerchi una canzone che ti dia la carica per lavorare tutto il pomeriggio e poi fare una fantastica nottata in compagnia di filosofi e intellettuali: stai male solo al pensiero.
Guardi fuori dal finestrino per rilassarti.

"Scusa, è libero?", senti qualcuno che ti tocca una spalla ma non capisci nemmeno una parola di quello che dice a causa del volume della musica troppo alto. Ti togli una cuffietta e lo guardi. "Come scusa?", gli chiedi. Finalmente riesci a vederlo bene. È un ragazzo alto, ben piazzato e con i capelli biondo cenere, un po' scompigliati. Gli occhi blu, profondi come l'oceano.

"Chiedevo se era libero il posto.", ti ripete con un sorriso.

Resti per un secondo incantata a fissarlo, poi annuisci e gli fai spazio.
Lui si siede e tu ti volti di nuovo a contemplare il paesaggio fuori dal mezzo di trasporto, anche se psicologicamente sei ancora persa nei suoi occhi. Perché il cuore ti batte così forte? Hai solo visto un ragazzo carino, molto carino... tutto qua!

"Comunque piacere, io sono Alex." , ti porge la mano e sorride di nuovo.

Dio mio se sei bello!

"Piacere, Kate!" Stringi la sua mano per ricambiare.

Restate così per qualche secondo, poi le vostre mani si dividono e tu riprendi a respirare.

Ma che diavolo ti prende?!

"Scusa per prima, non volevo disturbarti mentre ascoltavi la musica."

"Ah, tranquillo. Anastacia non scappa!", gli fai un occhiolino.

"Sei un'amante di Anastacia?", annuisci. "Mi piace, ma preferisco JLo.", ti risponde, fiero dei suoi gusti musicali.

"Mmm sì, mi piace anche lei. Ma Anastacia non la batte nessuno!"

"Cosa? Naaah, JLo è l'icona della musica pop! Non puoi non amarla!", ribatte sentendosi colpito nel profondo.

"Guarda che ho detto che mi piace!", rispondi ridacchiando. Lui scuote la testa sconsolato.

"Va beh, che mi dici di te? Che fai nella vita?", ti domanda poi cambiando totalmente discorso.

"Studio legge. Alla Standford."

"Uh sei una secchia!", ti prende in giro. Scoppi a ridere e rotei gli occhi.

"Scemo!", gli dai un buffetto sulla spalla. "Tu invece?"

"Io lavoro nel bar della Standford! Ma siccome sei una secchia e te ne stai sempre rinchiusa in classe, non lo puoi sapere!", ti punzecchia di nuovo.

"Guarda che in realtà sono parecchio conosciuta al college! Ma siccome tu te ne stai sempre dietro al bancone a servire caffè, non lo puoi sapere!"

Touchè.

"In realtà ti ho vista qualche volta al bar, ma in ogni caso non ti conosco quindi dovremmo rimediare!", suggerisce con ovvietà.

"Se è così che rimorchi le ragazze allora stiamo proprio andando in rovina!", lo prendi in giro. "Comunque ora devo scendere, questa è la mia fermata ma se ci tieni così tanto a conoscermi, puoi sempre passare più tardi al bar all'angolo!"

Il pullman si ferma e Alex non ha il tempo per ribattere. Prendi la cartella e salti giù dal pullman.

 

Percorri il vialetto nel parco continuando a ripensare ad Alex. Chissà se passerà davvero al bar oggi? E se non passasse? O peggio... se passasse? Cosa faresti in quel caso? Devi lavorare, non puoi perderti in chiacchiere...
Controlli di sfuggita l'orologio e strabuzzi gli occhi. Ricontrolli per sicurezza. Sono le 14:20. Avresti dovuto cominciare il tuo turno al bar alle 14:00. 
Sei terribilmente in ritardo, Luke ti ammazzerà.
Ti prendi ancora due secondi per scegliere una canzone che ti dia la carica, poi prendi fiato e cominci a correre. Devi assolutamente muoverti!

 

Arrivi davanti al bar tutta sudata e affannata. Sei decisamente impresentabile! Entri nel locale cercando di darti un minimo si contegno e, come previsto, Luke ti sta aspettando al bancone, con il suo asciughino bianco e rosso in spalla.

"Sei in ritardo, ragazzina!", ti riprende puntandoti un pezzo di focaccia contro e fingendosi arrabbiato. Cerchi di scusarti restando seria ma non riesci, così scoppi a ridere e gli rubi la focaccia.

"Hey! Guarda che quello era il mio pranzo!", ti rimprovera, questa volta più serio. Gli fai segno con la mano che gliene offrirai uno dopo mentre porti un paio di caffè a un tavolo e Luke scuote la testa.



 

Stai servendo caffè, birre, bibite e insalate da ore ormai. Oggi il bar è pieno di gente e non hai un attimo di tregua. Come avevi previsto, però, Alex non è venuto. Sbuffi per la seconda volta nell'arco della giornata e riprendi a servire i clienti. 
Sai che se la situazione continua così, stasera farai tardi a casa e non hai la minima voglia di passare la notte a studiare. Sono settimane che vai avanti così, hai bisogno di dormire un po', senza pensare a nulla. Necessiti relax.

"Mi faresti un caffè macchiato, per favore?", la voce di un cliente ti riporta alla realtà. Ti asciughi le mani che ti eri bagnata nel lavare lo straccio con cui hai pulito il bancone e ti volti.

"Certo! Faccio sub...", ti blocchi di colpo e non puoi fare a meno di sorridere. "Alex!"

Lui ricambia il sorriso. "Ciao Katie!", fai una smorfia, solo i tuoi genitori e le persone a te più care ti chiamano così. Lui rimane a fissarti con un sorriso sornione stampato in faccia. Scuoti la testa e vai a preparargli il caffè, mentre lui pensa all'ennesima domanda da porti.

"Allora, a che ora finisci il turno?", ecco, appunto. Non ti piace quella domanda, implica un 'dopo' che tu non ti puoi concedere.

Appoggi il suo caffè macchiato sul bancone. "Probabilmente tardi, oggi non abbiamo un attimo di tregua!", rispondi restando sul vago, sperando che lui lasci perdere e cambi argomento.

"Quindi per cena sei bloccata qui?" butta lì la domanda. Di colpo diventi rossa e non sai cosa rispondere. Ti gratti la testa con una mano.

"Temo di sì.", sei davvero dispiaciuta. Avresti mandato al diavolo volentieri gli studi per stare anche solo un'ora con lui.

"Okay, vorrà dire che aspetterò che tu finisca di lavorare.", ti avvisa mentre beve l'ultimo sorso del suo caffè. Spalanchi la bocca. Cosa? Dici sul serio?

Lui scoppia a ridere quando si accorge della tua espressione. "E' inutile che fai quella faccia, sono super serio!"

"Alex, potrei finire veramente tardi!" , provi a convincerlo a lasciar perdere. "E poi devo studiare quando torno a casa, domani ho due test.", aggiungi sconsolata.

"Che materie devi fare?", ti domanda sporgendosi un po' più verso di te, facendo leva sulle braccia.

"Filosofia e letteratura inglese. Non ce la posso fare!", sei disperata, non hai la minima voglia di studiare dopo una giornata così, specie quando hai dall'altra parte del bancone un ragazzo troppo bello per essere vero che vuole passare la serata con te.
Lo vedi sorridere per l'ennesima volta da quando è entrato. Ma quanto sei bello? Quanto? Sorridi ancora, ti preeego! Sorridi a tua volta quando ti rendi conto che i tuoi pensieri sono comparabili a quelli di una quindicenne in preda agli ormoni.

"Filosofia e letteratura inglese! Sono un genialloid! Ti aiuto io!", si offre subito volontario, alza una mano mentre l'altra se la mette sul petto.

Ridi. "Sei un che?"

"Un genialloid, un genio!", spiega, incredulo sul fatto che tu non abbia la più pallida idea di cosa sta dicendo.

"Tu non sei normale!", lo prendi in giro, portando un bicchiere di vino bianco al tavolo vicino al finestrone, dove ogni pomeriggio si siede il Signor Carlson. Ti ringrazia con un cenno della mano, senza staccare gli occhi dal suo quotidiano.

"Dico sul serio, ero bravo in quelle materie! Ti aiuto io a studiarle." Questa volta tono di voce del ragazzo si fa più serio. "E prometto, niente distrazioni. Studiamo e basta."
Eccolo, sorride di nuovo. Come faccio a dirti di no se mi fai un faccino da cucciolo come questo!?

"Oh, d'accordo. Mi arrendo. Tanto ho già capito che con te è una causa persa!", sbuffi e rotei gli occhi. Lui esulta alzando un pugno. "Non te ne pentirai!", aggiunge poi.

"L'ho già fatto.", allunghi il panino cotto e maionese alla Signora Callagan e prendi in cambio la banconota. Quindi la metti in cassaforte e le dai il resto.

"Partendo da ora!", si corregge intanto Alex, che si alza per prendere una lattina di coca cola dal frigorifero. "Allora, più o meno a che ora finisce il turno di solito?", domanda aprendo la lattina.

"Non mi avevi già fatto questa domanda? Ho un deja vu."

"Sì, ma non avevi risposto!"

"Ciao! Mi puoi portare un toast, per favore?", un ragazzino è appena entrato nel bar, tutto sudato e sporco. Le opzioni sono due: o ha appena fatto una corsa come quella che hai fatto tu prima, oppure la squadra di calcetto del quartiere ha appena finito la partita, il che significa che tra circa trenta secondi il locale sarà invaso da ragazzini affamati e urlanti. Speri con tutta te stessa nella prima ipotesi ma cominci a disperarti, quando vedi una schiera di ragazzini e allenatori farsi largo nel bar. Ti batti una mano sulla fronte e dici al ragazzino di sedersi che gli avresti portato il toast a breve.

Alex si volta verso l'entrata e quasi gli viene un mancamento.

"Capisci perchè non ti avevo risposto prima?"

"Mi fai un hamburger?", "Mi porti una lattina di coca cola?", "Un panino con il salame.", "Una pizzetta per favore.".
Prendi fiato e ti rimbocchi le maniche, pronta a soddisfare tutti i desideri di questi bambini. Appunto mentale: pensaci due volte prima di fare un figlio, Katie!

"Puoi darmi due birre medie, per favore?", ti chiede un ragazzino riccio e biondo, con una vocina soave.

Tu e Alex lo guardate shocckati.

"Sono... per il mio...allenatore...", specifica poi il biondino.

"Mmm...", annuisci un po' incerta sul da farsi e solo dopo aver appurato che fossero destinate ai due allenatori, gliele porti al tavolo.

Intanto, metti panini e pizzette a scaldare nel microonde.
Alex ti osserva ammirato e tu, talmente sei presa nel tuo lavoro, non te ne accorgi neanche.
Il fornetto suona di nuovo, segno che anche la pizzetta è pronta ma sei troppo impegnata a consegnare i panini e le bibite per sentirlo, quindi Alex si alza e fa il lavoro al posto tuo. Si infila un grembiule che trova appeso alla parete, probabilmente è di Luke, e tira fuori la pizzetta. La mette su un piattino con un tovagliolo e la porta al tavolo.
Te ne accorgi quasi subito e un sorriso sfugge al tuo controllo. "Che diavolo stai facendo?", domandi.

"Ti do una mano!", ti risponde con ovvietà. Effettivamente, potevi anche arrivarci! O forse pensavi che volesse rubare la pizzetta al ragazzino? 
Lo ringrazi con un cenno del capo e vai avanti a servire le squadre di calcetto.
Andate avanti così per almeno altre due ore fino a che la situazione non sembra calmarsi, verso le otto di sera. Stremata, ti accasci su una sedia mentre Alex finisce di pulire gli ultimi tavolini. Probabilmente gli sarai eternamente grata per quello che ha fatto oggi!

"Scusami, non eri obbligato a farlo.", ti scusi, non volevi che passasse il suo pomeriggio così. Era compito tuo servire tutta quella gente.

"Scherzi? Io mi diverto! È il mio lavoro, Katie. Se non avessi voluto farlo, non l'avrei fatto!", ti strizza l'occhio e appoggia l'asciughino sul bancone. Ancora una volta ti ha chiamata Katie e l'hai lasciato fare. Ci sta prendendo troppo gusto.

"Grazie Alex.", sorridi.

"Allora, facciamo dieci minuti di pausa prima di cominciare a studiare?", ti domanda sorridendo. È davvero intenzionato a passare la serata con te, a studiare filosofi e letterati.
Approvi la proposta con un sonoro e annuisci.

"Perfetto, allora resta lì!", ti ordina rimettendosi il grembiule e cominciando a frugare nel frigorifero della cucina.

Inarchi un sopracciglio in attesa di una spiegazione che, però, sembra non voler arrivare così ti alzi e decidi di chiudere la porta del bar per evitare che entri altra gente, visto che ormai è orario di chiusura.

"Hey! Ho detto di stare seduta!", si lamenta Alex mettendo su il broncio.

"Calmo Mr. Genialloid, sto solo andando a chiudere il bar!", gli spieghi.

"Oh..."

"Tu piuttosto mi spieghi che vuoi fare?", gli chiedi mentre torni a sederti.

"Ti preparo la cena!"

Ecco, ti ha stupito di nuovo. Lo conosci solo da mezza giornata, eppure si prende cura di te come se ti conoscesse da sempre. È adorabile!
Resti a fissarlo imbambolata ed incredula, mentre lui continua a cucinare. Senza farti vedere, avvisi a casa che tornerai tardi o forse addirittura dormirai da Maddie. Qualche bugia bianca non ha mai fatto male a nessuno, no?
Lo osservi attentamente mentre taglia i pomodorini e tosta il pane, poi ci mette su un filo d'olio, di sale e di origano e ce li adagia sopra per completare la bruschetta. Intanto affetta un po' di prosciutto e lo arrotola attorno a dei grissini che trova vicino al frigorifero.. Versa alcune patatine in un ciotolino e apre due lattine di coca cola. Dopodiché, ti serve tutto su un vassoio. È fiero del lavoro che ha fatto e tu sei sempre più incredula.
Probabilmente lo stai fissando con occhi da innamorata persa. No, un attimo! Non sono innamorata! ...Però tu sei un tesoro...
Ti mordicchi un'unghia imbarazzata e dopo averlo ringraziato, iniziate a mangiare.

 



Dopo la cena squisita dello chef Genialloid, tiri fuori i tuoi libri e lo avvisi del fatto che probabilmente avrebbe dovuto fare nottata con te per studiarsi tutto. Provi a convincerlo di nuovo ad andare a casa ma lui continua a rifiutarsi, così ti rassegni e cominci a sottolineare le cose importanti sul testo di filosofia, mentre lui sfoglia quello di letteratura per vedere cosa lo aspetta dopo.
Una volta sottolineato tutto ciò di cui hai bisogno, ti prende il libro e inizia a farti domande a raffica.
Rispondi subito alle prime domande, semplici, brevi e concise. Fai un po' più fatica quando invece ti chiede qualcosa di particolare sul pensiero filosofico del protagonista dei tuoi incubi: Ralph Waldo Emerson.
Hai un'ansia atroce per il test di domani e hai paura di non riuscire a fare tutto in modo decente.
Sei una studentessa modello quasi, Maddie e gli altri tuoi amici non capiscono come tu faccia a lavorare, studiare e avere una vita sociale allo stesso tempo, gestendo tutte le cose alla grande ma questa volta temi davvero di non farcela. Alex prende la borsa a tracolla con cui è venuto al bar e ne tira fuori un block notes tutto colorato. Lo appoggia sul tavolino e ti passa una penna. Tu non capisci quindi stai ferma.

"Scrivi tutto ciò che non ti ricordi. Anche solo una parola. Ogni cosa. Per ogni cosa che ti dimentichi, appendiamo un foglietto da qualche parte.", ti spiega. Sul momento ti viene da ridere, ma chi sei tu per dire che il suo consiglio non funzionerà? Fino ad ora è stato terribilmente utile averlo al tuo fianco quindi decidi di ascoltarlo e cominci ad appuntarti le prime cose. Alex ti prende i post it e li attacca in giro per la stanza, mentre ti fa altre domande alle quali tu, prontamente, rispondi. Soltanto quando finisci di ripetere tutto quanto ti fa alzare dalla sedia per bere un bicchiere d'acqua. 
Riprendi fiato e torni al tavolo.

"Non sederti. Ora viene la parte comica!", ti dice ridendo.

"Sarebbe?", domandi con un po' di timore nella voce. Hai paura di sentire quello che ha in mente.

"Ora ti chiederò di nuovo le cose che non sapevi prima e dovrai riportare qui il post it con su la risposta corretta, ovviamente dovrai spiegarmi la risposta mentre me la riporti!", finisce di spiegarti e beve un sorso d'acqua.

Incurante del fatto che i post it sono sparsi per la stanza, accetti e cominciate il gioco. 
Vi divertite tantissimo e cosa più importante, rispondi a tutte le domande, cosa che lo rende il triplo fiero e felice di te. 
Ti fa un'ultima domanda e quando vede che parti spedita con la risposta, ti chiude il libro e lo lancia sul tavolino a fianco. Tu ti zittisci per un secondo e poi scoppi a ridere.

"Beh? Non vuoi sentire come finisce?", chiedi.

"No. Basta. La sai, e io sto cominciando ad odiare Mr. Emerson!", scoppia a ridere a sua volta e ti piazza davanti il libro di letteratura.

Proprio in quel momento ti arriva un sms da Maddie che ti avvisa di una mail della vostra prof di matematica, che vi ha assegnato degli esercizi da fare. Lasci cadere la testa sul tavolo e cominci a lamentarti mentre Alex continua a ridere.

"Non c'è niente da ridere!", lo rimproveri mentre sbatti la testa sul tavolo.

"Sì invece! Devi sapere che sono un genio anche in matematica! Coraggio, dammi il quaderno. Li faccio io gli esercizi, tu intanto studia!" , sollevi la testa e, d'istinto, gli dai un bacio sulla testa. "Grazie! Non so cosa farei senza di te!", gli passi il quaderno e inizi a studiare.

Rifate tutto quello che avevate fatto con filosofia e alla fine, Alex ti fa ripetere di nuovo vita, morte e miracoli di Emerson e dei letterati. 
Sono quasi le tre quando finisci di ripetere le ultime cose e tu continui a sbadigliare. Anche Alex è abbastanza stanco e ti senti terribilmente in colpa quando ti dice che la sua sveglia suonerà alle cinque per andare ad aprire l'altro bar, quello del college. 
Ti ripete almeno sessanta volte di non preoccuparti ma tu ti senti in colpa comunque, quindi gli prometti che saresti passata a prendere un caffè da lui l'indomani mattina, tanto ne avreste avuto bisogno comunque! 
Ti accompagna a casa con la sua macchinina piccola e blu, con il cd di JLo a ripetizione per convincerti del fatto che sia meglio di Anastacia: ormai è una questione personale! 
Ora che arrivi a casa sono praticamente le quattro. Non sai davvero come ringraziarlo.

"Non ce l'avrei mai fatta senza di te, Alex. Grazie, davvero!", gli dai un bacio sulla guancia e scendi dall'auto.

"Buonanotte Katie. Ci vediamo domani!", ti saluta sporgendosi verso la tua portiera. Poi tu entri in casa cercando di fare il più silenzio possibile e lui riparte.






ANGOLINO DI POLLA:
E ma buonaseeeeera! :D
Chi non muore si rivede! Hahahah Ebbene sì, sono tornata con una nuova long che finalmente (per la gioia di Ivi xD ammmore santo) ho finito! 
Spero di avervi incuriosite almeno un po' con questo primo capitolo e che vi venga voglia di seguirla fino alla fine, in caso contrario... peace & love comunque hahah 
Okay, scherzi a parte, ringrazio tanto, tanto, tanto, tantissimo la mia super sorellina Ivi per l'aiuto che mi ha dato, praticamente l'abbiamo scritta metà a testa hahah ;) Lovviu sorella <3 :*
Per chi volesse continuare a leggere la mia ennesima cavolata, ci sentiamo prossimamente con il secondo capitolo! ;)
Bacissimiii e buona notte,
Ari 
  
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