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Autore: _m i z u k i_    11/10/2014    5 recensioni
| Minamisawa Atsushi-Kurama Norihito | • | Fluff- Romantico- Comico /forse/ | • | Shonen-ai - MinaKura | • | Verde | • | 888 parole secondo word | • | What if? | • | Scritta per il MinaKura-day. SCLERO. |
"-N-O-R-I-H-I-T-O~
-Cosa vuoi?-
-Sono innamorato di te.-
-Oh davvero? Peccato che sei la persona che odio più di tutti.-"
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kurama Norihito, Minamisawa Atsushi
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Personaggi: Atsushi Minamisawa e Norihito Kurama.
Pairings: MinaKura
Genere: Fluff, Romantico, Comico. /?/
Parole: 888.
Beta Reader: Amica che non è qui sul fandom, amen.


►Mi ami? No.

-N-O-R-I-H-I-T-O~
-Cosa vuoi?-
-Sono innamorato di te.-
-Oh davvero? Peccato che sei la persona che odio più di tutti.-
 
Kurama odiava Minamisawa.
Lo odiava perché era l’unico a mandarlo in tilt, rendendolo vulnerabile.
Sì, proprio così. Non lo sopportava.
Il suo cuore poteva anche pensarla diversamente, ma il suo cervello riusciva ancora a ragionare… più o meno.
Lo stava fissando già da qualche minuto.
Il viola sembrava immerso in un mondo completamente suo, mentre si passava una mano tra i capelli con nonchalance.
Chi si credeva di essere? Chi era lui per farlo stare così male?
A Kurama tornò in mente il giorno e l’ora in cui il suo sguardo si posò per la prima volta sul ragazzo che era diventato la fonte della sua più grande felicità e della sua più totale disperazione.
Avrebbe voluto dimenticar quell’episodio come la persona seduta di fronte a lui, ma invece non era stato così.
Voleva tanto che il suo cuore fosse stato una lavagnetta, un colpo di spugna e via il suo nome scritto in gesso! Ma invece il suo nome c’era ancora, ricalcato con un pennarello indelebile… anche se in fondo non era proprio così sicuro di volerlo cancellare.
 
§
 
Era un normale giovedì autunnale a Tokyo.
Gli studenti erano tornati nelle aule con aria assente, i clacson delle macchine davanti all’edificio suonavano rumorosamente, un venticello umido si infilava ovunque sotto i vestiti e le nuvole grigie che coprivano il cielo promettevano pioggia.
-Quando ti deciderai a credere che ti amo?-
Minamisawa sospirò per l’ennesima volta imbronciato, portandosi le braccia al petto e spostando gli occhi ambrati dal compagno al quaderno di letteratura.
-Dopo quello che è successo pochi mesi fa*, pensi che possa aver fiducia in uno come te?-
Kurama afferrò la penna e la fece ruotare intorno alle dita con abilità.
-Sono tornato in questa scuola, mi sembra. Sono tornato dalla squadra, ma soprattutto sono tornato da te.-
Si morse un labbro fino a sentire il ferroso sapore del sangue in bocca.
Alzò un sopracciglio e corrugando la fronte tentò di avere un’espressione preoccupata.
-Ancora non ti sei accorto che sono cambiato?- chiese la Melanzana sedendosi sul banco di Norihito e incrociando le gambe.
Questi si scansò leggermente con la sedia, indietreggiando verso il muro, tanto per prendere le distanze.
-Forse un po’, dato che adesso mi presti i tuoi appunti di letteratura giapponese.-
-E di storia dell’arte.- aggiunse Minamisawa rivolgendogli un ghigno da bastardo.
-E di storia del’arte. Ma questo non vuol dire niente.-
Il più piccolo parlò nervosamente, cosa assolutamente insolita per lui che riusciva sempre a controllare la sua tensione, la quale gli provocava la pelle d’oca sulle braccia.
-Hai freddo?- chiese l’altro notando i brividi sui polsi di Kurama.
Il giovane negò con la testa, abbassando il viso imbarazzato.
Atsushi posò la propria mano affusolata su quella dell’azzurro, tentando di scaldarla, anche se sapeva benissimo che quest’ultimo non aveva la pelle d’oca per il freddo… non questa volta.
Il viola fissò per alcuni minuti le dita intrecciate, dopodiché posò gli occhi sulle gote arrossate dell’altro, il quale continuava a tenere il viso chino, rivolto verso il pavimento.
-E che hai intenzione di fare adesso?- chiese Norihito sentendo il suono della campana che annunciava la fine della ricreazione.
-Bho, invitarti ad uscire?-
Minamisawa fece scendere le mani lungo i fianchi, agitando la testa per sistemare il ciuffo.
-E’ la quarta volta che mi inviti.-
-La quinta, per la precisione. Prima o poi otterrò una risposta positiva? Se no mi tocca passare allo stupro…-
Kurama sbuffò, dopo di che sorrise leggermente divertito –Domenica?-
-Quando ti pare. Ti aspetterò per sempre, in caso ti venga voglia di amarmi.- rispose l’altro, evitando di guardare il numero 11, poiché rischiava di farlo imbarazzare fin troppo.
Così prese il quaderno di letteratura insieme a quello di storia dell’arte tra le mani, pronto a dirigersi verso la sua classe.
-Devi darmi ancora qualcosa… o sbaglio?- domandò l’azzurro puntando con lo sguardo il quaderno di letteratura.
In quel momento si riferiva appunto all’oggetto, dato che non aveva ancora iniziato a copiare gli esercizi, ma si sa che Minamisawa non può pensare a queste cose a causa della sua mente perversa.
Quindi, girandosi posò le labbra su quelle del ragazzo abbronzato, tenendogli il mento tra le dita.
-Meno male che me l’hai ricordato.- disse Atsushi sorridendo beffardo e porgendo gli appunti.
 
§
 
-Sono innamorato di te.-
-Anche io.-
Minamisawa increspò la fronte sorpreso, appoggiando la testa sul palmo della mano con aria interessata.
-Davvero?-
-No.-
-Bastardo.-
Il viola ci rimase sinceramente male, mentre Kurama scoppiò in una sonora risata, pensando che per tutto quel tempo aveva mentito al numero 10, che non lo detestava, e che, forse, poteva anche essere innamorato di lui.
Egli, per lungo andare, aveva continuato ad avere sentimenti contrapposti.
L’unica verità era che lo aveva sempre amato, ma per poterlo dimenticare, si era costretto ad odiarlo, mentendo a lui, mentendo a tutti, ma soprattutto mentendo a sé stesso.
Però non poteva continuare a soffrire a causa della sua confusione, avrebbe di nuovo commesso un errore ad offrire il suo amore.
Un errore che avrebbe rifatto altre, moltissime volte.

-Ti amo.-
Il narcisista sorrise, sorrise di cuore dopo anni. Riuscì a sorridere di nuovo con sincerità.
-Piantala! Rompi le palle così, oh!- urlò Norhito per poi lanciargli il bicchiere di carta addosso.

 


*Come sapete, Minamisawa esce dalla squadra, ma in questa mia fic, il viola accetta la la richiesta di Shindou e rientra nella Raimon.

Angolo dell’autrice scomparsa:

Konnichiwa minna-san!
Finalmente sono tornata a pubblicare dopo tanto tempo di inattività, ma purtroppo la scuola mi riempie di impegni, aiuto.
Questa è una piccola fic che ho scritto in onore della mia OTP preferita, non è niente di che.
Adesso sto lavorando ad una MinaKura un po’ angst ((finalmente torniamo al mio genere preferito))) e niente, penso che sarà più bella di questa. x”
So che vi avevo promesso un aggiornamento repentino nella raccolta “15 prompt, 15 momenti, 15 coppie” ma vi ho trollato, LEL.
Bhè che dire… buon MinaKura-day o KuraMina-day… aiuto, non so se basarmi sul calendario italiano, ma comunque ho scritto una MinaKura da come si può vedere. /?/
Anche perché Minamisawa è sempre seme. SEMPRE.
Potrebbe esserlo anche con me. (…………………………………………………)
Spero che la storia vi sia piaciuta (ma anche no) e giuro che ora mi dileguo.
Tornerò presto, per vostra sfortuna. ;;D
m i z u k i
  
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