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Autore: Papillon_    11/10/2014    7 recensioni
Poi Blaine alzò le braccia e una mano la posò sopra il petto di Kurt, lì dove batteva il cuore – con l'altra avvolse il suo fianco, e improvvisamente erano intrecciati, proprio come se non potessero lasciarsi andare.
“Voglio sconvolgerti la vita.”, sussurrò Blaine. “Voglio essere la tua emozione, perché sento che hai qualcosa. Lo vedo, sei diverso.”
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OS nata un po' per sognare e un po' per gioco, basata interamente sul video Thinking out loud di Ed Sheeran. Perchè, ammettiamolo: chi che ha visto il video e non ha immaginato nemmeno una volta che fossero Kurt e Blaine i protagonisti?
Genere: Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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People fall in love in mysterious ways

 

Kurt si mordicchiava le labbra appoggiato contro il muro fuori dalla loro aula di canto, ascoltando Rachel che proprio non la smetteva di parlare di quanto esattamente quel periodo fosse snervante per lei e pieno di cose fare – Davvero Kurt, avrei bisogno di sette vite per stare dietro a tutto, credimi – e Kurt ce la stava mettendo davvero tutta per ascoltarla, annuendo di tanto in tanto e guardandola negli occhi, quegli stessi occhi cioccolato che a volte gli avevano salvato la vita.

Desiderò sparire per un attimo, un solo istante in cui non avrebbe dovuto preoccuparsi di nulla. Era un periodo orribile, quello: dicembre presagiva l'arrivo degli esami e per questo c'erano appunti da recuperare, persone da vedere e lezioni da ripetere, e Kurt si sentiva un po' scombussolato. Naturale, quando si era al terzo anno di college – e più precisamente, la NYADA, uno degli istituti più prestigiosi di tutta la nazione.

“...quindi ho pensato che potrei saltare le prove della band ed esercitarmi.”, stava dicendo Rachel, la sua voce che sembrava un cinguettio superficiale.

“Rachel, la band è l'unica cosa che ti impedisce di impazzire. Vienici.”, la rimproverò Kurt, giocherellando poi con la punta del suo labbro inferiore con i denti.

“Kurt, forse non hai capito. Quel pezzo venerdì dovrà uscire perfetto dalla mia bocca, oppure posso considerarmi bocciata.”, si lamentò Rachel, passandosi una mano tra i capelli. Si appoggiò anche lei al muro, scalciando qualcosa di invisibile che trovò di fronte ai suoi piedi.

“E tu?”, chiese a un certo punto. “Tu che esame dai la settimana prossima?”

Kurt ci pensò per un attimo. “Credo ballo.”, mormorò, anche se non ne era del tutto sicuro.

“Uhm, buona fortuna.”, borbottò Rachel, il tono di voce di chi la sapeva lunga. “Non passa quasi nessuno con quell'arpia di Cassandra July.”

E sì, Kurt lo sapeva benissimo, come sapeva benissimo che nessuno in quella scuola ballasse come ballava lui. Quindi si limitò a scrollare le spalle.

“Hai già trovato qualcuno con chi ballare?”

Okay, a quel punto Kurt abbassò lo sguardo, ormai sconfitto.

“In realtà no.”

“Stai scherzando.”

“I-io...ci devo solo pensare. E' uhm...una scelta complicata.”

“Una scelta complicata.”, ripetè Rachel alzando un sopracciglio. E sì, Kurt avrebbe voluto gridare a tutto il mondo che era frustrante non avere nessuno con cui preparare la meravigliosa coreografia che aveva in testa, che era snervante – soprattutto perché nessuno in quella scuola sembrava disposto a ballare con lui. O per lo meno, nessuno di interessante.

Rachel stava borbottando qualcosa riguardo a dei ragazzi con la calzamaglia del primo anno, quando Kurt alzò lo sguardo e lo vide.

E fu come se una scossa partisse al centro del suo cuore e si propagasse in tutto il corpo, lasciandolo per un momento senza fiato.

Era il ragazzo con gli occhi nocciola. Okay, era ridicolo chiamare qualcuno il ragazzo dagli occhi nocciola, ma Kurt non conosceva il suo nome e, fino a prova contraria, quel ragazzo aveva gli occhi nocciola, quindi era più che legittimo che lo chiamasse così. Ed era...assurdo, sì, che lo conoscesse ormai da due anni e mezzo ma che non avesse mai trovato il coraggio di rivolgergli la parola. Kurt a volte si sentiva così ridicolo ad osservarlo da lontano e desiderare di trovare in fondo al cuore quella forza che lo avrebbe spinto a parlargli – ma ogni volta la paura era più forte, e Kurt si tirava indietro.

Il ragazzo gli sorrise, e Kurt perse mille battiti di cuore.

Era basato su quello, il loro rapporto – se si poteva chiamare tale: timidi sguardi e sorrisi imbarazzati pieni di cose non dette. E Kurt a volte sognava di strappare via quel sorriso con un bacio – e dopo arrossiva, perché non era possibile che di fronte a quegli occhi si trasformasse in un adolescente alle prese con la sua prima cotta del liceo.

E' solo che era difficile non sognare ad occhi aperti quando un ragazzo come quello ti sorrideva – e che sorriso, dei. Il sorriso più aperto e adorabile del mondo, di quelli che al mattino ti fanno pensare che il posto in cui vivi sia migliore, di quelli grandi che venivano dal cuore e scaldavano i corpi di coloro a cui erano rivolti. Quei tipi di sorrisi a cui non potevi fare a meno di rispondere.

Kurt non conosceva il suo nome – avrebbe volentieri dato sacche di sangue per scoprirlo, ma non era così semplice quando facevi parte di un college così grande. C'erano volti nuovi ogni giorno, ma il volto di quel ragazzo era impossibile da dimenticare. Quei lineamenti marcati e dolci disegnati su una pelle olivastra, quegli occhi nocciola che diventavano verdi quando fuori pioveva – o magari quando era triste, Kurt non poteva saperlo – e quella pelle abbronzata, dio; quella maledetta pelle abbronzata: tutto, di quel ragazzo, gridava armonia e perfezione. E Kurt non poteva fare a meno di guardarlo e di sentire il cuore palpitare - così forte che temeva di smettere di essere sé stesso e cominciare ad appartenere ad un completo sconosciuto.

“Kurt?”, lo chiamò Rachel, un po' impaziente. “Kurt, va tutto bene?”

Ma Kurt non rispose, perché il suo sguardo era intrecciato a quello del ragazzo dagli occhi nocciola – e poi un ricciolo ribelle della sua folta chioma nera cadde sulla fronte, e Kurt desiderò con tutto sé stesso afferrarlo con due dita e portarlo in mezzo agli altri – gli pizzicavano le dita, da quanto lo voleva.

Non ci fu un rumore o un battito di ciglia che li interruppe: continuarono a guardarsi per un momento infinito e denso di loro, almeno finchè Rachel non si mise davanti a Kurt e gli schioccò le dita davanti agli occhi.

“Pronto? Qui c'è qualcuno che parla ma non viene ascoltato.”

Kurt distolse lo sguardo dal ragazzo dai capelli ricci e chiuse gli occhi un attimo prima di tornare a guardare Rachel. “C-come scusa?”

Rachel alzò un sopracciglio a livelli così alti che Kurt pensò potesse scappargli via. Si voltò, alla ricerca della cosa che stava prendendo tutta l'attenzione di Kurt, poi rigirò il capo verso di lui con un mezzo sorriso sulle labbra.

Oh.”, sospirò, facendogli l'occhiolino. “Ora si spiega tutto.”

Kurt sapeva di stare arrossendo, anche se non c'era nessuno specchio che potesse confermarglielo.

“Rachel, non-”

“Quel ragazzo ti piace.”

“Non dire stupidaggini.”

“Stai arrossendo.”

“N-non è vero.”, sputò Kurt.

“Oh, è così vero. E tu piaci a lui.”

Kurt stava avendo seri problemi di respirazione. “C-credo che tu sia completamente fuori strada.”

“Ma davvero?”, gli chiese Rachel roteando gli occhi. “Non ti stacca gli occhi di dosso, stellina.”

Kurt fece una piccola prova. Si morse il labbro e guardò sopra la spalla di Rachel, alla ricerca di quei bellissimi occhi nocciola, e li trovò, intenti a fissarlo. Quel ragazzo era appoggiato a una colonna poco distante da loro – le mani in tasca, quel sorriso disarmante e qualche amico intorno – e aveva occhi solo per lui. Solo per lui. E dio, quanto avrebbe voluto gettare via ogni inibizione e andare là e afferrare quei suoi maledetti ricci e avvicinare le loro labbra e poi-

“Terra chiama Kurt.”

Kurt distolse lo sguardo.

“Ti stava fissando.”, constatò Rachel, un ghigno che a Kurt non piaceva per niente e che sapeva di guai.

“Sì.”

“Non credo che ti fissi perché hai un bel maglione. Ti vuole, Kurt.”, sussurrò Rachel facendoglisi più vicino. “Quegli occhi sono gli occhi di una persona che ti desidera.”

Kurt sospirò a fondo e incrociò di nuovo gli occhi di quel ragazzo, e questa volta non sorrideva, ma lo guardava seriamente. Ed era più che bellissimo.

“Credo di volerlo anche io.”, soffiò Kurt, senza paura, senza inibizioni. Lo voglio lo voglio lo voglio. E non poteva farci niente, era così e basta.

“E allora vai a prendertelo.”, gli disse Rachel, con un occhiolino. Kurt osservò il corpo di quel ragazzo nella sua interezza un'ultima volta, prima di voltarsi e percorrere il corridoio verso la sua lezione successiva.

 

Kurt sapeva di non essere bravo in quelle cose. Non aveva mai avuto storie, non aveva mai baciato qualcuno – era stato baciato, e la cosa era molto, molto differente. Aveva desiderato farlo più volte nella sua vita, ma alla fine si era sempre tirato indietro.

Quindi quello era il classico clichè: il ragazzo che non si era mai innamorato che prende un'improvvisa e alquanto imbarazzante cotta per il più carino della scuola, il ragazzo con tanti amici e quel sorriso disarmante che cancellava tutto il resto. E Kurt ci provò, a non farci caso. Ci provò davvero a stare alla larga da quel bellissimo ragazzo, ma ogni giorno lo vedeva tra i corridoi e gli sorrideva e oh – non esisteva sorriso più bello del suo.

Un giorno però successe una cosa.

Kurt andò a lezione di teatro come sempre, si sedette al suo solito posto e tenne la borsa sulla sedia accanto per indicare agli altri che quel posto era assegnato a Rachel. Kurt l'aspettò sistemando alcuni suoi vecchi appunti, e forse fu anche per quello che non si accorse che la sua borsa era stata fatta scivolare di lato.

Quando si accorse chi si era seduto, sussultò. Era il ragazzo dagli occhi nocciola, e Kurt non sapeva cosa dire, cosa fare. Cercò di dire qualsiasi cosa, ma quando aprì la bocca naturalmente non uscì nulla – e il ragazzo lo guardava con una tale intensità da destabilizzarlo, ed era come se il cuore di Kurt fosse sospeso.

Gli occhi di quel ragazzo scivolarono un attimo sulle sue labbra, prima che gli afferrasse una mano – e Kurt lasciò che lo facesse, lasciò che gli prendesse la mano, e da quel groviglio di dita nacque una scossa che li destabilizzò entrambi nello stesso istante. Era perfetta, e si propagò in ogni piccolo centimetro dei loro corpi, facendoli sussultare.

Poi il ragazzo gli lasciò andare la mano e si rialzò – e solo allora, Kurt si rese conto che gli aveva lasciato qualcosa. Guardò attentamente per poi notare un biglietto stropicciato, così lo distese con abili dita.

 

Vediamoci in sala da ballo alle 17.

So che vuoi esserci.

 

Quando Kurt alzò lo sguardo vide quel ragazzo ancora intento a fissarlo e si morse le labbra, perché sapeva di aver già perso in partenza. Sapeva di non avere scelta.

Beh, non aveva niente da perdere, giusto?

 

***

 

Alle cinque di quello stesso pomeriggio, Kurt andò nella sala da ballo.

Non ci andò a mani vuote – prima si fermò in un bar che avevano vicino alla NYADA per prendere un caffè, sperando quel ragazzo apprezzasse il gesto.

Il corridoio era in penombra, estremamente silenzioso. Kurt avanzò lentamente, il caffè da una parte e la tracolla dall'altra, finchè nell'aria sentì una musica espandersi e diventare sempre più chiara nella sua mente – e finalmente, dopo qualche altro passo, Kurt arrivò di fronte alla sala da ballo e osservò il ragazzo che gli aveva mandato un biglietto.

Stava ballando.

Stava ballando - ed era bellissimo. Faceva passi semplici in realtà; roteava i piedi o semplicemente alzava le braccia e provava qualche passo base – però era perfetto, e ogni muscolo che si tendeva sembrava disegnato con cura, una concentrazione di linee e purezza e bravura, e Kurt ne rimase rapito.

Ascoltò la canzone e si innamorò del modo di ballare di quello sconosciuto, e alla fine naturalmente entrò nella sala, la tazza di caffè che tremava nelle sue mani.

“Sei bravissimo.”

Il ragazzo si bloccò di colpo e si voltò verso di lui, la fronte sudata con qualche ricciolo che cadeva di qua e di là e gli occhi spalancati fatti di miele sciolto – e Kurt pensò di poter morire adesso, e sarebbe comunque morto felice.

“Erano passi semplici.”

“Non sminuirti. E' come se...tu vivessi per ballare.”

Kurt adorò il modo in cui quel ragazzo arrossì.

“Aspetto da una vita che qualcuno mi dica queste cose.”

Kurt avrebbe voluto dirgli che se lo avesse saputo gliele avrebbe dette moltissimo tempo prima, ma alla fine si avvicinò a lui senza dire nulla, i loro occhi incatenati e il respiro affannato.

“Il mio nome è Blaine.”

“Kurt.”, soffiò l'altro, inclinando le labbra in un piccolo sorriso. “E ti ho portato questo, sperando che il caffè ti piacesse.”

Blaine rise e accettò il bicchiere volentieri, mordendosi poi le labbra.

“Sei fantastico.”, mormorò. “Voglio dire- potresti seriamente conquistarmi con il caffè.”

Questa volta fu Kurt a ridere, e poi cominciò a camminare, camminare e camminare ancora con lunghi passi in mezzo alla sala – aveva sempre bisogno di muoversi, se stava fermo non riusciva a pensare. Di tanto in tanto faceva qualche passo o qualche giravolta, i suoi occhi perennemente incatenati a quelli di Blaine.

“Perchè sono qui, Blaine?”

Vide Blaine seguirlo con lo sguardo, gli occhi che ardevano di qualcosa di particolare.

“Non lo so. Perché sei qui?”

“Volevo venire.”, ammise Kurt. Poi fece una piroetta rimanendo solo su una gamba. Quando tornò in equilibrio, conficcò gli occhi in quelli di Blaine. “Volevo conoscerti.”

Blaine si avvicinò a lui, ma Kurt fece un passo indietro ridacchiando.

“Ora tocca a te, Blaine.”, sussurrò ridacchiando, e Blaine si leccò le labbra.

“Ero stanco di guardarti da lontano.”

Kurt fece qualche passo leggero fino alla fine della sala, e toccò con due singole dita lo specchio nel punto in cui vi era riflesso Blaine.

“Non basta.”, sussurrò, osservando gli occhi di Blaine attraverso il vetro. Blaine si avvicinò a lui finchè non gli fu praticamente dietro, il petto di Blaine praticamente sfiorava la schiena di Kurt.

“Credo di volerti.”, soffiò infine, così vicino al suo orecchio che Kurt sentì il suo fiato caldo infrangersi sulla pelle – e poi il brivido si espanse, e Kurt dovette aggrapparsi allo specchio per non cadere.

Kurt poi ruotò il capo e Blaine era lì, il suo volto a pochi millimetri, i suoi occhi erano un oceano verde e giallo e forse qualche piccola sfumatura di arancione – e gli toglieva il fiato.

Poi Blaine alzò le braccia e una mano la posò sopra il petto di Kurt, lì dove batteva il cuore – con l'altra avvolse il suo fianco, e improvvisamente erano intrecciati, proprio come se non potessero lasciarsi andare.

“Voglio sconvolgerti la vita.”, sussurrò Blaine. “Voglio essere la tua emozione, perché sento che hai qualcosa. Lo vedo, sei diverso.”

Kurt deglutì.

“E allora fallo.”, soffiò. “Sii la mia emozione.”

Blaine fece per avvicinarsi, le sue labbra che ormai erano a un soffio, ma Kurt scivolò via dalla sua stretta ridendo e passandosi una mano tra i capelli, poi.

“Non correre, Blaine.”, gli disse, le braccia lasciate dietro la testa. “Hai tutto il tempo di trovarmi.”

Kurt si voltò, ma presto una mano calda e accogliente fu sul suo polso e lo costrinse a voltarsi bruscamente, un gesto netto e possessivo eppure dolce, e Kurt si trovò improvvisamente tra le braccia di Blaine, le mani sulle spalle larghe e ben proporzionate, petto contro petto.

“Balla con me.”, sussurrò, le loro labbra quasi a contatto, occhi negli occhi. “Balla con me, Kurt.”

“Blaine-”

“Per l'esame. Non per...sfizio, o altro. Dio, voglio ballare con te.”, ammise Blaine, stringendolo più forte. “Ti ho visto farlo tante di quelle volte, voglio poterti tenere fra le braccia mentre lo fai.”

Kurt deglutì, le parole bloccate da qualche parte nella gola.

“...vuoi davvero ballare con me all'esame?”

Blaine gli sorrise, quel sorriso disarmante e pieno di promesse.

“Io spero che l'esame sarà solo la prima volta.”, disse, e solo dopo allentò la presa.

 

E come un colpo di fulmine che attraversa un corpo e arriva dentro, in profondità, sotto gli strati, Blaine arrivò al vero Kurt con un semplice tocco – un tocco leggero di mani, niente di più, che poi si era trasformato in quella presa salda in cui Kurt era diventato qualcun altro, o forse semplicemente era rimasto sé stesso ma in modo più completo, non poteva saperlo.

Il giorno dopo Kurt tornò in quella sala da ballo, ma questa volta fu lui ad attendere Blaine. Indossò una calzamaglia scura e una maglia grigia che lasciava la spalla completamente scoperta, e quando si guardò allo specchio per la prima volta in più di vent'anni di vita si sentì desiderabile.

Quando Blaine arrivò lasciò cadere il borsone e rimase a fissarlo con occhi enormi per dei secondi buoni.

“Sei mozzafiato.”

Kurt rise abbassando gli occhi e sbattendo quel ventaglio di ciglia chiare, e solo dopo andò allo stereo per preparare la canzone che aveva scelto.

“Spero che Ed Sheraan ti piaccia.”

Il volto di Blaine si illuminò.

“E' uno dei miei preferiti.”

Kurt fece qualche passo fino al centro della pista per mettersi di fronte a Blaine, e gli sorrise timidamente.

“Ho bisogno che tu mi prometta che non mi farai cadere.”

Blaine gli si fece più vicino e afferrò una sua mano.

“Non ti lascerò cadere.”, gli promise, la voce che era un soffio. “Fidati di me.”

“Sento che posso farlo.”

Blaine gli sorrise e allungò l'altra mano per afferrare il suo braccio e portarselo sulla spalla. “Lasciati andare. Segui me, ti guido io.”

E Kurt pensò che fosse impossibile fidarsi di una persona che si conosceva appena, ma con Blaine fu diverso. Con Blaine si lasciò andare, e quando la canzone partì, per la prima volta in tutta la sua vita Kurt sentì di essere giusto, come se ogni pezzetto di puzzle fosse al suo posto, incastrato con l'angolo che era nato per incontrare.

 

When your legs don't work like they used to before
And I can't sweep you off of your feet
Will your mouth still remember the taste of my love
Will your eyes still smile from your cheeks

 

Kurt si ricordò improvvisamente che la prima volta che aveva visto Blaine effettivamente stava ballando. Era intento a fare dei piccoli giri in quella stessa sala da ballo, a un certo punto si era voltato e attraverso il vetro aveva scorto Blaine – che lo stava osservando a sua volta. E poi si erano sorrisi, proprio come se non avessero aspettato altro da tutta una vita.

Blaine fu dolce, premuroso; lo sfiorò come se fosse di vetro, ma al contempo aveva il dominio di tutto e Kurt fremeva per lasciarglielo. Si lasciò prendere i fianchi e poi le mani; lasciò che le guidasse in cerchi perfetti e lasciò che le loro dita si intrecciassero; e poi Kurt mostrò a Blaine come doveva tenerlo, guidando le sue mani sul suo corpo, e poi semplicemente, come aveva chiesto Blaine, si lasciò andare.

 

And darling I will be loving you 'til we're 70
And baby my heart could still fall as hard at 23

 

Quando tra un passo e l'altro i loro sguardi si incontravano, Kurt e Blaine si sorridevano proprio come se non avessero scelta – come se ci fosse un filo invisibile che li univa, che li aveva uniti per tutto il tempo, e così sentivano il cuore aprirsi, e dentro ci entrava tutta la bellezza del sorriso dell'altro.

Blaine non aveva mai visto nessuno muoversi con tale grazia – sembrava di avere un fiore tra le dita, pieno di vitalità e purezza ma anche fragile, così fragile; e Blaine voleva solo proteggerlo, allontanarlo da ogni tipo di male tenendolo tra le sue braccia. Aveva un corpo bellissimo, un corpo che in qualche modo riusciva a modellare come preferiva – e Kurt si lasciava trasportare, abbandonandosi a Blaine, seguendolo ovunque lo portasse.

E poi Blaine alzò una mano e la passò tra i capelli di Kurt e Kurt alzò le dita per appoggiarle sotto il mento di Blaine per far sì che lo guardasse negli occhi – la canzone seguiva i battiti dei loro cuori.

 

And I'm thinking 'bout how people fall in love in mysterious ways
Maybe just the touch of a hand
Oh me I fall in love with you every single day
And I just wanna tell you I am

 

La canzone pulsava nelle loro vene come sangue e sembrava improvvisamente così vera, così reale; Blaine lo teneva tra le braccia e lo sollevava e lo proteggeva da tutto ed era incredibile il modo in cui tutto quello era cominciato – da un sorriso, da loro che si sfioravano la mano, ed ora si guardavano negli occhi ed ogni battito gridava qualcosa di diverso, qualcosa di più forte, e Kurt si sentiva morire dentro perché era così bello da far male. Kurt sollevò le gambe e le agganciò al bacino di Blaine e le loro labbra adesso erano vicine, così vicine che sembrava impossibile staccarsi, ma le parole della canzone scorrevano insieme al tempo e loro dovevano lasciarsi per la mossa successiva – e fu quasi doloroso.

 

So honey now
Take me into your loving arms

 

E Blaine lo strinse più forte, più forte che poteva, come a chiedergli se poteva tenerlo lì per sempre e imprimerselo nella pelle, e ancora sotto, più sotto dove il sangue scorreva-


Kiss me under the light of a thousand stars
Place your head on my beating heart

 

E Kurt mise una mano sopra il cuore di Blaine e insieme imitarono il movimento di un battito di cuore – i loro petti uniti da un filo invisibile, e fu intenso, fu come trovarsi dopo mille vite passate a cercarsi-


I'm thinking out loud
Maybe we found love right where we are

 

E si guardarono negli occhi, i nasi a contatto e le ciglia che sbattevano solo perché dovevano farlo e non perché lo volevano loro; e poi Blaine chiuse le mani attorno al volto di Kurt e sembrava che volesse baciarlo così tanto-

Ma poi si staccò, e Kurt danzò da solo, danzò come poteva senza il suo appiglio – ed era come essere spezzati.
 

When my hair's all but gone and my memory fades
And the crowds don't remember my name
When my hands don't play the strings the same way
I know you will still love me the same

 

A un certo punto però Blaine lo afferrò di nuovo e lo trascinò giù, per terra; ed era bello perché si rincorrevano ad ogni passo con i sorrisi sempre pronti ad affacciarsi. Kurt tese una mano e Blaine la afferrò e in qualche modo si trovarono intrecciati in un modo strano, la gamba di Kurt vicino al volto di Blaine, e Blaine la usò come un accordo di chitarra, e Kurt rise perché Blaine aveva quell'effetto su di lui. Era semplice, semplice e reale; così istintivo e vero e tutto, e per qualche strano motivo aveva scelto di ballare insieme a lui.

E Kurt usò il corpo di Blaine come appiglio, si aggrappò a lui per alzare le gambe più che poteva e gli sembrava di volare ma non aveva paura, perché sapeva che ci sarebbe sempre stato qualcuno lì, a tenerlo stretto e aggrappato alla vita. E Kurt amava il modo in cui Blaine si aggrappava al suo viso, il modo in cui le sue mani modellavano tutto – e respiravano vicini, senza mai smettere di essere uno.

 

'Cause honey your soul could never grow old, it's evergreen
And, baby, your smile's forever in my mind and memory
I'm thinking 'bout how people fall in love in mysterious ways
Maybe it's all part of a plan
Well, I'll just keep on making the same mistakes
Hoping that you'll understand

 

Kurt fece qualche passo lontano da Blaine ma Blaine venne a riprenderlo aggrappandosi a lui; poi Kurt sentì le mani bollenti di Blaine farsi strada sul suo corpo e poi sul suo mento, e adesso erano di nuovo vicini, le labbra che si sfioravano ad ogni respiro, e gli occhi ormai perduti nelle sfumature dell'altro.

E Blaine era così maledettamente invitante, così desiderabile e facile da amare – ma Kurt aveva paura, così chiuse gli occhi e scivolò via dalle sue braccia, anche se non poteva mai davvero separarsi da lui.

 

But, baby, now
Take me into your loving arms
Kiss me under the light of a thousand stars
Place your head on my beating heart
Thinking out loud
That maybe we found love right where we are

 

C'era un ultimo passo, un ultimo passo che spaventava Kurt a morte; Blaine lo fece volteggiare e poi Kurt avvolse la sua vita con una gamba sola, poi con entrambe; le sue labbra tremavano e tutto improvvisamente era fragile come vetro.

“Non ti lascio cadere.”, soffiò Blaine, e anche se la musica era alta quelle parole si impressero comunque chiare nel cuore di Kurt. “Ti tengo io, Kurt.”

E Blaine lo tenne, lo tenne stretto, lo tenne ancorato al suo corpo e alla sua anima e insieme si mossero in pose che Kurt non pensava nemmeno di riuscire a fare – e si fidava così completamente di Blaine da averne paura, perché con lui era come essere liberi, era come volare, come se non avesse inibizioni.

 

So, baby, now
Take me into your loving arms
Kiss me under the light of a thousand stars
Oh, darling, place your head on my beating heart

 

E a un certo punto Kurt e Blaine si fermarono al centro della pista e rallentarono i movimenti, rimanendo semplicemente l'uno aggrappato all'altro mentre dondolavano sul posto; Kurt ridacchiò e Blaine gli accarezzò la schiena, mentre con l'altra mano gli teneva ferma la nuca e i loro occhi ardevano di qualcosa di così intimo da non poter essere nemmeno compreso.


I'm thinking out loud
That maybe we found love right where we are
Oh, baby, we found love right where we are
And we found love right where we are

 

La fine fu buffa, perché Kurt fece un salto verso Blaine e Blaine si allontanò ma poi Kurt allungò una mano e se lo trascinò vicino, la canzone del frattempo sfumava e loro sorridevano e si lasciarono andare, distendendosi sul pavimento senza mai smettere di guardarsi – e il soffitto della sala sembrava un cielo costernato di stelle.

I loro sorrisi erano timidi, le fronti leggermente bagnate di sudore e gli occhi pieni di luce e qualcosa di più profondo. Blaine si morse piano il labbro, poi alzò una mano per percorrere il braccio di Kurt piano, fino ad arrivare al suo collo e afferrare dolcemente la sua nuca, le dita immerse tra i suoi capelli di seta.

“Ci sono riuscito?”, chiese, un po' senza fiato. Kurt si fece più vicino a lui, il cuore che batteva come mille cuori. Poi alzò un sopracciglio, e Blaine capì che aveva bisogno di un'ulteriore spiegazione.

“Ad essere la tua emozione. Ci sono riuscito?”, sussurrò, accarezzando con la punta del pollice la guancia di Kurt. Kurt sorrise, il suo cuore che si fermava un attimo prima che prendesse abbastanza coraggio e cancellasse completamente la loro distanza, baciando Blaine sulle labbra. Si aggrappò alla sua maglietta e Blaine rispose avvolgendo più completamente il suo corpo – ed era come se si fossero trovati per sempre e non potessero lasciarsi più.

Quando Kurt si staccò, spostò la propria mano sul cuore di Blaine e sentì chiaramente ogni suo battito – e ogni suo battito era suo, gli apparteneva.

“Sì.”, disse flebilmente. “Sì, Blaine - sei la mia emozione.”

Blaine sorrise e gli baciò il naso, poi il punto al centro della fronte, poi gli sfiorò appena le labbra. Gli occhi di Kurt erano come l'infinito.

“Ti ho trovato, finalmente.”, sussurrò Blaine. “Ti sto cercando da una vita.”

Il colore degli occhi di Blaine era indecifrabile, e Kurt assottigliò le palpebre per capirne ogni sfumatura – ma era impossibile.

“A cosa pensi?” chiese Blaine a un certo punto, accarezzandogli una guancia con due dita.

“Penso al fatto che le persone si innamorano in modi misteriosi.”, ammise Kurt, sfiorando il naso di Blaine con il proprio, prima di farsi piccolo piccolo contro il suo petto e appoggiare una mano sul cuore. “A volte basta solo il tocco di una mano.”

Blaine gli baciò i capelli.

“E' vero.”, confermò con voce dolce.

“Tienimi stretto tra le tue braccia, Blaine.”

“Non ti lascio andare.”, gli promise lui. “Non ti lascerò mai andare.”

Kurt alzò il volto per poter guardare Blaine negli occhi – il suo cuore tremava.

“Forse noi l'amore l'abbiamo trovato proprio qui.”, soffiò infine, lasciando che poi Blaine lo attirasse a sé per un nuovo, bellissimo bacio.

.





 

.





 

.

Questa cosa non sarebbe mai nata senza le mie Baguette's girls and boy, quindi in primo luogo e prima di dire qualsiasi altra cosa, volevo ringraziare voi. Siete così speciali per me.
E' una OS semplicissima, basata come potete vedere sul bellissimo video di Thinking out loud, nuovo singolo di Ed Sheeran. Perchè, ammettiamolo: chi di noi ha guardato il video senza immaginare almeno una volta che fossero Kurt e Blaine a ballare? E' nata un po' per sognare, un po' per gioco. E perché la danza fa parte della mia vita praticamente da sempre. E niente, spero di avervi lasciato qualcosa.
Un bacio grande, e se ne avete voglia fatemi sapere cosa ne pensate!
 
Je <3
   
 
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