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Autore: Kyasarin    11/10/2014    3 recensioni
La vita di ran era monotona: La scuola andava bene, le sue giornate erano costellate da casi di omicidi e di Shinichi nemmeno l'ombra. Era ormai convinta che non avrebbe mai trovato l'anima gemella, quando in un giorno qualsiasi, un nuovo compagno di classe scombussola completamente il suo cuore. Ben presto il ragazzo si innamora della giovane. Lui è così diverso da Shinichi: farebbe qualsiasi cosa per Ran. La giovane si trovava i fronte a un grande dilemma: Aspettare ancora o rinunciare?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa, Un po' tutti | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama, Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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LA VITA E LA MORTE

Era domenica mattina e Ran si svegliò tardi. Non aveva dormito molto. Quando aprì gli occhi, gli venne subito in mente Ash, il motivo per cui non aveva dormito. Doveva ammettere che non aveva mai baciato nessuno, fino a ieri. Poi si alzò di scatto e corse una doccia fresca.

Rimase in bagno almeno un ora e poi andò in cucina come ogni mattina per preparare la colazione, ma trovò sua madre intenta a preparare la colazione.

-Ciao mamma.

-Buongiorno tesoro. Come stai?

-Ehm... bene...

-Cos'hai?

-Nulla è che sono felice che tu sei qui.

-Sei sicura che non centra un ragazzo?

Disse guardando la figlia di sottecchi.

-Cosa? N-no... come ti...

-Guarda che anche io ho gli occhi. Pensi che non vi abbia visti ieri sera? Stavate ballando e lo hai baciato. Eravate così dolci.

Disse facendo una risatina. Ran divenne rosso cremisi.

-Ti prego dimmi che papà...

-Si ha visto anche lui.

-Oh no... lui è così protettivo.Si arrabbierà come una belva...

-In verità è felice. Dice che un ragazzo molto affidabile e per lui l'importante è... che tu sia felice.

Disse, versando il caffè in due tazze.

-Fai colazione con noi?

-Ehm...

Il quel momento gli arrivò un messaggio.

-Ciao Ran. Io sono al caffè Poirot. Ti va di venire a fare colazione con me?

-Mi dispiace mamma ma devo andare.

Prese la giacca e corse fuori. Poi entrò nel caffè Poirot, cercando Ash con lo sguardo. Infine lo trovò. Il ragazzo stava leggendo il listino del prezzi. Agli occhi di Ran era ancora più bello del giorno prima. Si avvicinò a lui.

-Ciao Ash.

-Ciao Ran.

Il ragazzo si alzò e si baciarono lievemente. Quel gesto gli venne spontaneo e dopo il bacio si strinsero forte.

-Mi sei mancato.

-Anche tu mi dei mancata.

Di divisero e si accomodarono, ordinando la colazione.

-Oggi mi sembri stanca. Hai dormito poco?

-Si. Ieri sera ho mangiato troppo.

-I tuoi hanno litigato ancora?

-No. Sono stati calmi e hanno dormito insieme. Mi sento così bene.

-Questo è l'importante.

-Approposito, non mi hai detto come sta il tuo fratellino.

-Oh be... lui...

Appoggiò la tazza sul tavolo e il suo sguardo divenne cubo.

-Non sta molto bene?

-Esatto. Si è sentito ancora male. Ma i dottori hanno detto che lo salveranno, quindi non c'è nulla di cui preoccuparsi.

Disse, ma sembrava ancora triste.

-Ash... dimmi la verità....

Disse, appoggiado la mano su quella del ragazzo.

-Ti sto dicendo la verità. Non ti mentirei mai, Ran.

Disse, sorridendo. Ash tornò al suo caffè, sorseggiandolo lentamente. Ran gli stava stringendo ancora la mano e sentì che era ancora un po' teso.

-Ash. Ti prego. Se ce qualcosa che ti turba io sono qui per ascoltarti.

Disse stringendogli la mano.

-Te ne parlo quando saremo soli. Va bene?

-Ok.

Finirono la colazione e, dopo aver pagato. Uscirono camminarono verso il parco di Beika. Arrivarono dopo un quarto d'ora.

-Allora, ti va di raccontarmi quello che è successo?

-Keizo non vuole ricevere più cure.

-C-cosa?

-Si... hai capito...

Disse in un singhiozzo, sedendosi su una panchina.

-Oh Ash...

-Stava lì, disteso su quel letto di ospedale. Non mangiava da giorni e non voleva parlare con me. Diceva solo che ha mollato. Non era più lui. Mi sembrava una persona che non conosceva.

Si coprì gli occhi, fermando le lacrime.

-No, Ash. Ti prego, non piangere.

-Mia madre è disperata come le mie sorelle. Mio padre ha fatto affidamento ha l'ultima possibilità. A buone possibilità di di sopravvirere, dovrebbe resistere ancora qualche giorno, ma lui non ne vuole sentire ragioni. Alla fine i miei genitori hanno pagato la cura.

Ran si accomodò accanto a lui.

-Devi fidarti. Se è tuo fratello allora sono sicura che c'è la farà. Tieni, basta piangere.

Gli disse dandogli un fazzoletto. Il ragazzo si asciugò gli occhi.

-E tu? Mi hai detto che anche tu hai la stessa malattia.

-Si mai il mio è... come posso dire... un po' scansafatiche per mia fortuna...

Ran scoppio in una risata. Poi decise di fargli una domanda importante, per lei.

-Ash... posso chiederti una cosa?

-Dimmi...

-Come sono le ragazze di Sapporo?

Il ragazzo la guardò, alzando il sopracciglio.

-Questa tua domanda è in modo carino per chiedermi se stavo insieme a un'altra ragazza prima di incontrarte te?

-No, ho solo chiesto come sono...

-Sono le solite ragazzine ricchie e viziate. E nessuna di loro mi ha mai degnato di uno sguardo. Non hanno mai notato la mia “sexaggine”.

-Ma sentilo. Tu sei matto.

-Già.

Il ragazzo si alzò e la ragazza lo seguì subito dopo. Ma ragazza di avvicinò ancora di più.

-Sono contento di stare insieme a te...

-Anche io sono contenta.

La ragazza si avvicinò a lui e lo baciò dolcemente sulle labbra. Ran non riusciva a staccarsi dalle sue labbra e intrecciò le dita dietro la sua nuca. Lui le cinse i fianchi stringendola a se. Continuarono a baciarsi finchè una voce interruppe i suoi pensieri.

-Hey! Voi due! Mi dite cos'è tutta questa confidenza?

I due si staccarono e videro Sonoko, con gli occhi spalancati, che li fissava.

-Oh no...

Disse Ash staccandosi da Ran. La ragazza si divise da lui, postandosi i capelli dietro l'orecchio.

-Ciao Sonoko.

-che sta succedendo qui?

-N-nulla.

-voi due state insieme? Questo Shinichi lo deve sapere sicuramente!

Appena udì quel nome Ash divenne rosso dalla rabbia.

-Adesso mi devi spiegare perchè Shinichi devi sapere sempre tutto.

Disse facendo un passo avanti.

-Stai calmo. Sonoko stava solo scherzando.

-Ran, io sto andando a vedere “l'Ultimo Bacio” al cinema qui dietro. Vuoi venire?

-Ash, non ti dispiace?

-Macchè, divertiti.

-Grazie. Ti chiamo dopo.

-Va bene.

Ran gli diede un bacio affettuoso sulle labbra prima di allontanarsi con l'amica.

-Ti prego non parlare di Shinichi con Ash. Si odiano... diciamo...

_-_-_-_-_-_

Il piccolo Kudo si trovava da tutta la notte davanti al computer. Cercava notizie relative all'attrice Sharon Vineyard.

-Allora? Hai trovato qualcosa?

Disse il dott. Agasa, portandogli la colazione.

-Si. A quanto parte era fidanzata.

-E con chi?

-Non si sa. Molti dicono che era fidanzata con il nipote di un amico di famiglia e che abbia avuto con lui rapporti intimi.

-E tu credi che Ash sia suo figlio?

-Non sono io quello che si è messo in testa questa sciocchezza.

-Credimi, Kudo. Io li riconosco gli occhi di Vermouth.

Disse Haibara, avvicinandosi a Shinichi.

-Sei sicura di non esserti fumata qualcosa?

-Fottiti.

Gli disse, guardandolo male.

-Ok, io ti credo. Ma secondo me la paura ti ha dato alla testa. Questo è solo gossip su un attrice.

-Tu lo sai che io ho sempre ragione. Be, aspetta e vedrai.

-Ok.

-Dai smettetela voi due. Cosa dice di altro.

-Che poi ha affidato il neonato alle cure di un orfanotrofio. Ah, sono tutte frottole dai.

-Secondo me Ai ha ragione. Potrebbe anche essere che lui è stato mandado da vermoth per te. Potrebbe far del male a Ran.

Shinichi divenne pallido in viso.

-In questo caso il tuo punto di vosta cambia vero Kudo?

Il giovane Kudo si alzò.

-Be, avrebbe un senso.

-In questo caso diventa una questione di vita o di morte.

-Io continuerò a fare ricerche su Ash. Shinichi, devi osservare qualsiasi movimento di Ash. Potrebbe essere tutto un trucco. L'incontro con gli uomini in nero e tutto il resto...

-Ah... Io non so... Vermouth avrebbe sacrificato Gin e Vodka per noi due.

-Lei è molto astuta. Avrà già pianificato tutto per fargli evadere. Shinichi, per ora il nostro compito e tenere gli innocenti lontano dai guai. Ran è una di questi.

-Si.

Disse, prendendo la sua giacca.

 

   
 
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