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Autore: Defective Queen    12/10/2008    10 recensioni
La tua ultima ed ennesima bugia, Lyra.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Lyra Belacqua, Pantalaimon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Another Lie”

 

It seems                                                                 Sembra che

That you live in someone else's dream                      tu viva nel sogno di qualcun altro

In a hand-me-down wedding dress                           in un vestito da sposa di seconda mano

 

But you said your vows                                            Ma hai pronunciato i tuoi voti

And you closed the door                                          e hai chiuso la porta

On so many men                                                    a tanti uomini

Who would have loved you more                             che ti avrebbero amata di più

 

And soon everybody will ask                                    E presto tutti ti chiederanno

What became of you                                              cosa ne è stato di te

'Cause your heart was dying fast                             perchè il tuo cuore stava morendo in fretta

And you didn't know what to do                               e non sapevi cosa fare

 

[Cath – Death Cab for Cutie]

 

 

Tutti ti guardano, Lyra. Con quei capelli biondo scuro, che non hai mai lasciato crescere troppo, il sorriso smagliante, gli occhi chiari e lucenti. Hai la bellezza di tua madre, ti hanno detto, e per quanto questo possa farti piacere, al tempo stesso ti rattrista.

Non sai che fine abbia fatto, quella tua madre, né se adesso affascina ancora gli uomini come un tempo.

 

Ma tu, Lyra, nel fiore della giovinezza, li attrai come il polline fa con le api.

 

Non è una cosa di cui sei conscia, ma lo fai lo stesso. La grazia dei tuoi movimenti, la soave curva degli zigomi, la pelle candida sono le tue armi più efficaci.

 

Che ne è stato della ragazzaccia del Jordan sempre sporca dalla testa ai piedi?

 

Nessuno ti ha mai fatto una domanda del genere, ma se solo lo facessero, potrebbero scorgere in quegli occhi pallidi il fantasma di lucenti lacrime.

 

Sei cambiata, Lyra, sei cambiata in tutto, meno che in una cosa: continui a dire bugie.

 

«Sei sicura?», ti chiede Pantalaimon, e tu annuisci.

Lui ti guarda con gli occhietti neri e grandi. Sai cosa pensa e lui sa quello che pensi tu, ma hai preso una decisione e non intendi tornare indietro.

 

Qual è stato il motivo, Lyra? Sono state le chiacchiere di quella donna a farti cambiare idea?

 

«Tom è un ottimo ragazzo», ti ha detto la signora Cage, «Ha delle intenzioni serie. Vuole sposarti.»

 

All’inizio faticavi a crederci. Tom era stato sempre molto gentile nei tuoi confronti, ma mai avevi intravisto lo scopo intrinseco nei suoi gesti. Nemmeno una volta.

Hai risposto di non volerlo sposare, quel giorno, a Mariette Cage. Lei ne è rimasta delusa.

 

«Perché fai così Lyra? C’è qualcun altro che ti piace più di lui?», ti ha domandato.

 

Tu hai scosso la testa; era la verità. Non c’era nessuno che ti piacesse più di Tom, almeno in quel mondo.

 

«E allora dovresti farci un pensierino, cara, gli anni passano e anche la tua bellezza svanirà. Tom non ti inseguirà per sempre. Rimarrai da sola

 

Le sue parole hanno continuato a vorticarti in testa, privandoti anche del sonno.

 

Non volevi restare sola, Lyra. Hai sempre temuto la solitudine.

 

Hai rivisto Tom, il giorno seguente. Lui ti ha sorriso, amorevolmente, sfiorandoti distrattamente i capelli. Per la prima volta ti sei resa conto dei suoi sentimenti. Hai avvertito il suo tocco come un soffio di calore ed affetto. Per te che non hai mai ricevuto carezze, nemmeno da piccola, è stata una sensazione piacevole.

 

Una sensazione piacevole, ma non nuova.

L’avevi già provato prima quel calore all’altezza del petto.

 

Ciò che ti trasmette Tom, in confronto, non è altro che una debole fiammella, destinata a spegnersi. Non è una lingua di fuoco potente e distruttiva, come quella che hai avvertito quasi tredici anni fa.

 

No, quella sensazione ti è stata preclusa per sempre, ormai, al di là di una finestra a mezz’aria, quando lui è scomparso per sempre dalla tua vita.

 

Hai pianto, Lyra. E Pantalaimon è restato a guardarti impotente, asciugando le tue lacrime con il suo muso peloso.

 

Erano anni che non piangevi più in quel modo.

 

Erano anni che avevi barricato quel ricordo in uno dei meandri più oscuri della tua mente. Non immaginavi che, una volta tornato alla luce, avrebbe fatto ancora così male.

 

Una settimana dopo, Tom ti ha chiesto personalmente di sposarlo. Aveva comprato per te già un anello di fidanzamento, con un diamante incastonato al di sopra.

 

Non hai potuto dirgli di no.

 

Hai imparato a convivere con i suoi baci, a rispondergli adeguatamente. L’hai persino ammonito per i troppi regali di cui ti colmava.

 

Ruth ti ha aiutata a scegliere il vestito da sposa. Sarebbe stata anche la tua damigella nel fatidico giorno.

Secondo Pantalaimon quel vestito ti rendeva grassa, tu l’hai ignorato.

 

I preparativi per le nozze non ti hanno lasciato nemmeno il tempo di respirare. Hai tagliato fuori qualsiasi pensiero o tua opinione. Non hai fatto altro che assecondare i desideri altrui.

 

Ma tu, Lyra, di cosa hai bisogno per essere felice?

 

La minuscola scintilla nei confronti di Tom, si è affievolita sempre di più durante i mesi di fidanzamento, eppure hai continuato a tener fede alla tua promessa, come se volessi realizzare i desideri di tutti i quelli che ti circondano, meno che i tuoi.

 

Bloccata da una sorta di nebbia spessa, come quella che da Svalbard ti aveva condotta a Cittagazze, hai affrontato lo scorrere dei mesi, senza percepirne il passaggio.

 

Quando verrai fuori da questa nebbia, cosa troverai al di là di essa? Un nuovo mondo?

O forse incontrerai ancora Will?

 

Non osi nemmeno sperarlo, ma lo fai lo stesso.

 

C’è una luce davanti a te, adesso, la distingui tra il fumo plumbeo. Ti dirigi verso di essa con aperta fiducia.

 

Tutti ti guardano Lyra, mentre avanzi verso l’altare. La Chiesa nel tuo mondo, ormai, non è nient’altro che un organo di fede puramente celebrativo.

 

Sui volti dei presenti, puoi scorgere espressioni felici ed  incoraggianti, mentre tu sei consapevole di possedere un sorriso timido e timoroso, quasi avessi paura di sbagliare qualcosa, di deludere qualcuno.

 

Ed eccolo lì, il tuo futuro marito, raggiante. Ti conduce verso il parroco, mettendoti una mano sulla schiena.

 

Ti sembra di vivere il sogno di qualcun altro, Lyra.

 

Proprio per questo, mentre il tuo cuore si spegneva dentro le mura di quella Chiesa, sei restata a guardare inerme.


Hai giurato a Tom il tuo amore fino alla morte.


La tua ultima ed ennesima bugia, Lyra.

 

 

***

 

Dunque, avevo voglia di scrivere qualcosa di non proprio allegro…sono stata inspirata un po’ dalla canzone “Cath” dei Death Cab for Cutie ed ecco com’è venuta fuori questa ff. (Giusto per specificare, la traduzione iniziale è mia :P)

Niente di pretenzioso, dunque, giusto una sorta di “esperimento”, infatti dopo aver letto che in “Once Upon a Time In the North”, Lyra scrive una lettera ad un certo Tom, mi sono domandata chi potesse essere questo tizio …e  perciò l’ho usato come uno dei personaggi della storia.

 

Impressioni?

 

   
 
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