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Autore: Cara Jaime    12/10/2014    0 recensioni
Questo racconto è stato ispirato dalla canzone "I Get Off" di uno dei miei gruppi rock preferiti, gli Halestorm. Dopo aver letto la storia di Rigmarole ambientata nel mondo della musica, ho deciso provare a scrivere una cosa simile, lasciandomi ispirare dalla musica che amo. Vi auguro una buona lettura. Spero questa storia erotica vi piaccia.
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
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Cherry Pop sfilava lentamente un guanto rosso ciliegia come il suo nome dal braccio esile, perfettamente consapevole che i suoi occhi la guardavano avidi. Li sentiva scorrere sulla propria pelle come un lieve pizzicore, una lieve scarica elettrica.

"Ti prego..." sussurrava l'uomo stravaccato sulla sedia del locale, la voce sovrastata dalla musica, l'espressione nascosta dall'oscurità velata dalle luci rosse puntate sulla star del Cherry Night. Erano mesi che la guardava spogliarsi, e non le aveva visto indossare un costume identico due sere di seguito. Lei era star del night, e nessuna era come lei. Il suo fascino la elevava al di sopra delle troiette che si esibivano prima e dopo di lei, quasi fosse di origine soprannaturale. Quasi ogni notte sognava di affondare la propria carne nel suo corpo morbido e possederla come solo lui avrebbe fatto, ogni sera in un modo diverso. Avrebbe potuto renderla felice.

Lo sguardo brillante di malizia non lasciava quello del cliente seduto proprio davanti a lei, mentre ancheggiando lasciava le coltri delle tende ed emergeva sul palco dirigendosi verso il palo alla fine della passeggiata, lo strascico rosso in tessuto trasparente leggero sfiorava la passerella come una carezza. Una mano afferra il palo e la ragazza vi gira intorno sui tacchi vertiginosi dei sandali rossi laccati, gli occhi giada ardenti fissi su di lui. Più volte le avevano detto di non fissare un solo cliente, lei era lì per tutti, ma questo gioco fatto di sguardi e desideri non realizzati, guardare senza poter toccare, la diverte troppo. Lei sa come piegare quell'uomo, metterlo in ginocchio.
Alla fine dello spettacolo, la star si ritira nel suo camerino per il resto della serata. Sorridente, leva il trucco da scena dal viso per ridipingere i lineamenti di occhi e labbra con un make up sobrio da giorno. Sa benissimo che lo spettacolo non finisce lì, in quel locale. Cherry Pop ha uno spettacolo privato da portare a termine. Il brivido dell'emozione per l'aspettativa, come prima di salire sul palcoscenico, ma più intenso, le corre lungo la sottile e sinuosa spina dorsale lasciata scoperta dal vestito bianco sottile in tessuto sintetico, un abito dal taglio simil-anni Trenta. Ravviai capelli biondi che si avvolgono su se stessi in spire morbide, si alza dalla sedia sui suoi sandali bianchi dalla suola argentata e il tacco a spillo, afferra la borsetta coordinata di strass e spinge la porta dell'ingresso sul retro.


Il corpo sinuoso si stagliava nella luce dorata della camera da letto arredata in stile antico, nei toni del bianco e del beige. Cherry Pop era una vera diva anche al di fuori del locale. Ogni sera si spogliava lentamente per lui davanti a quella finestra. Avrebbe potuto tirare le tende ma, ora lo sentiva, la sua ciliegia prelibata si divertiva troppo a giocare con lui. Non ne aveva la certezza, tuttavia... se la godeva come uno spettacolo di prima qualità riservato a pochi. Inevitabilmente il calore si risvegliò nei suoi lombi nel guardare la sua pelle di seta scoprirsi e i grandi seni sodi, abbondantemente perfetti per le sue mani rozze. Quante volte aveva sognato ad occhi aperti, mentre la guardava, proprio come quella notte. Il membro turgido dell'uomo premeva urgente contro i jeans togliendogli il respiro. Riusciva sentire le proprie mani accarezzare quella pelle levigata, affondare nelle morbide forme, succhiarne i capezzoli turgidi e il nettare lascivo tra le cosce... le palpebre calarono sugli occhi colmi di sonno dell'uomo e la mano andava a dare sfogo a quella soddisfazione che poteva prendersi solo nella fantasia.

Cherry volse lo sguardo dall'altra parte della strada, alla finestra dove stava il suo osservatore. Aveva percepito il suo sguardo ardente spegnersi e intuì il motivo. Il suo spasimante si era rinchiuso nella sua mente perso tra le sue erotiche fantasie su di lei. Allungò una mano e fece scivolare la tenda bianca davanti alla finestra, riservando un po' di privacy al proprio sonno.
   
 
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