-Capelli?-
-Apposto-
-Vestito?-
-Apposto.-
-Lucidalabbra?-
-Non hai messo nessun lucidalabbra,
Ino.- Affermò Sakura
divertita. Ino si tuffò al volo vicino alla mensola dei
lucidalabbra e ne prese
uno di uno delicato color pesca. Fece per metterlo, ma
l’amica la fermò.
-Te l’ho già
ripetuto. Lui li odia. – affermò spazientita e
Ino lo richiuse con uno scatto secco lanciandolo poi sul letto. Odiava
non
poter indossare il lucidalabbra. Solo su quella mensola poteva trovarne
di ben
cinquanta sfumature diverse e il primo cassetto del comodino ne
conteneva molti
di più.
-Sono nervosa. – Sakura
ghignò quasi beccandosi
un’occhiataccia.
-è troppo io non ce la
faccio.- affermò di nuovo Ino
cercando di raggiungere la porta del bagno. Si sarebbe buttata
un’ asciugamano
bagnato in faccia e avrebbe rovinato ore di lavoro. I suoi boccoli si
sarebbero
sciupati, ma il leggero pallore che stava ricoprendo il suo viso
sarebbe
diventato un rosato più naturale.
Sakura le bloccò la strada
costringendola a sedersi sul
letto e la bionda sbuffò scostandosi una ciocca di boccoli
dalla spalla e
incrociando le braccia al petto in un gesto stizzito. Ancora non
riusciva a
capire perché stesse capitando a lei.
-Non capisco perché debba
farlo io.- sbottò cercando di
rialzarsi. Sakura la rispinse seduta.
-Ha bisogno di
un’accompagnatrice e tu sei una ragazza molto
solare, disponibile, aperta alla chiacchiera e
educata. Conosci lui e potrai prevenire eventuali sue
battute di pessimo
gusto. – ripetè a memoria e Ino gonfiò
le guance trattenendo una serie di
rispostacce.
-Prendila come una missione. Dovrai
essere un’attrice, far
finta di essere fidanzata con un tuo compagno non dovrebbe essere molto
difficile. – mormorò Sakura cacciando un paio di
sandaletti da una scatola e
porgendoglieli. – Non credevo avesse un gusto cosi raffinato.
– affermò poi
osservando Ino guardarsi allo specchio. Il vestito era corto di un
celeste
brillante, in tinta con gli occhi del suo accompagnatore.
Lo scollo a cuore era formato da un
tessuto di raso
intrecciato e impreziosito da una rete di piccole pietre brillanti e la
scollatura dietro, molto profonda, era coperta, appena, da un nastro
che
passava da parte a parte fino a formare una treccia con fiocco finale.
I
sandali erano semplici, con un tacco alto e con il cinturino intarsiato
di
piccoli diamantini.
Ino aveva aggiunto
all’insieme una collana
di piccole dimensioni, una pietra celeste.
Sakura aveva proposto anche un paio di orecchini, ma i suoi capelli, pieni di boccoli definiti
le coprivano
interamente le orecchie.
-Non potrò neanche
indossare armi con questo vestito.-
affermò improvvisamente. Quasi preoccupata. Sakura la
guardò come se fosse
pazza. Le mise le mani sulle spalle e la guardò negli occhi.
-Ino. – iniziò
seria e composta – vai ad una festa
diplomatica in cui saranno presenti le persone più
importanti dei cinque regni.
La sorveglianza sarà massima e tu sei
l’accompagnatrice di Naruto Uzumaki. Futuro
Hokage di Konoha, eroe dell’ultima grande guerra e portatore
della Volpe. Sarai
praticamente la ragazza più in vista della serata.
– la ragazza la guardò
afflitta. – ancora mi domando perché Tsunade mi
abbia chiesto di fare questa
cosa. Insomma perché io e non … - si
accigliò. Hinata era troppo timida, TenTen
era occupata con Neji, Sakura… bè Sakura era
impegnata a far sentire una merda
Sasuke.
-Vedo che comprendi.- le disse la
rosa divertita. Ino fece
per protestare nuovamente, ma qualcuno bussò alla porta e
lei sussultò. –Oh no
Oh no Oh no…. – iniziò a ripetere come
un mantra.
Si sentiva nervosa, troppo nervosa
perché quella fosse una
semplice missioni. Insomma si stava parlando solo di recitare la parte,
di fare
qualche chiacchiera con un paio di diplomatici e di stare al braccio di
Naruto.
-Fallo andare via. –
ordinò secca correndo in bagno e
chiudendosi la porta alle spalle. Scivolò lungo la porta
fino a trovarsi seduta
a terra con le gambe stese.
Non riusciva neanche a capire che
diavolo le stesse
prendendo. Insomma lei era un Ninja, i ninja facevano le missioni, ergo
lei
doveva solo eseguire la missione.
Un paio di colpetti alla porta e lei
singhiozzò. Non poteva
affatto fare una missione del genere con un ragazzo che aveva baciato e
da cui
era stata rifiutata. Insomma lei Ino Yamanaka rifiutata da Naruto
Uzumaki… era
solo una dannata battuta.
-Ino?- si accertò di aver
girato la chiave nella serratura e
tornò sospirando a terra. –Sakura è
andata a casa, Ino. Quanto ancora intendi
rimanere chiusa in bagno?- chiese Naruto con tono divertito. La ragazza
strinse
i denti ricacciando una bestemmia e evitando una rispostaccia.
–Abbastanza da
far terminare la festa. – borbottò seccata.
-Ino. È la tua missione
presentarti alla serata con me. –
mormorò Naruto con tono calmo. La ragazza scalciò
via le scarpe.
-Posso rifiutarla. –
affermò secca.
-non puoi.- Ino si alzò
irritata. – SI che posso.- ringhiò
contro la porta mentre tentava in vano di non scoppiare a ridere.
-Non puoi Ino. Ormai tocca quasi a
noi. Dovrei portarti in
braccio per arrivare in tempo. – Ino sbuffò
giocherellando con un riccio.
–
la volta precedente
mi hai portato in braccio a prescindere. –
borbottò aprendo la porta del bagno.
Naruto ghignò afferrandola per la vita e stringendola a
sé. – la volta
precedente eri molto reticente ad uscire per una cerimonia, senza un
vestito
adatto e con un ragazzo che ti aveva rifiutato precedentemente
– soffiò scoccandole
un bacio sulla guancia.
– questo vestito
è molto bello. – mormorò la ragazza
sfiorandogli il petto con le mani. – grazie per il regalo.
– sussurrò alzandosi
sulle punte per un bacio a fior di labbra. –considerato che
preferisco non
ripetere il casino dell’anno scorso ho deciso di prevenire.
– sussurrò il
ragazzo stringendola.
Ino ridacchiò liberandosi
dalla stretta. Si rimise i sandali
e si guardò un ultima volta allo specchio.
-Credi di essere pronta? –
chiese Naruto indicandole la
porta. Ino si guardò in giro un momento. La sua stanza ormai
veniva utilizzata
solo quando si organizzavano per fare queste scenette, giusto per
ricordarsi
come era iniziata la loro storia. Ormai abitava con il ragazzo, hokage
di
Konoha, nel palazzo, ma tornare li la rendeva sempre immensamente
felice.
Il suo sguardo cadde sul mobile
vicino la porta. Una piccola
fedina d’oro era sistemata in un piccolo cofanetto in bella
mostra. Ino lo
prese delicatamente e la indossò mostrandola al ragazzo
orgogliosa. Naruto
sorrise prendendole la mano e baciandole la fedina proprio come aveva
fatto
quando glielo aveva messo la prima volta.
–
Ora sono perfetta.
– affermò scoccandogli un bacio e lasciandosi
sollevare. La porta venne chiusa
e Naruto saltò verso il palazzo dell’hokage.
Esattamente come era accaduto l’anno
precedente.