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Autore: TheGirlWhoDanceWithfire    12/10/2014    0 recensioni
dato che non sono andata molto bene nella versione comica delle fiabe, mi cimenterò nel "mio terreno" - ovvero quello che mi riesce un pò meglio - lo stile romantico: vediamo altre versioni delle fiabe, anche queste raccontate a modo mio. Buona lettura
Genere: Drammatico, Poesia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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C'era una volta, tanto tempo fa una giovane fanciulla...
il suo nome era Nina. Nel suo villaggio, lei era la più bella: sedici anni, lineamenti dolci, pelle chiara quasi quanto il latte, capelli fini di un colore castano tendente al nero e gli occhi azzurri che si diceva provenissero da due pezzi di cielo, o meglio, il suo "lui" diceva così. Aveva le labbra rosse, quasi quanto il mantello che la sua nonnina aveva fatto per lei, e che portava puntualmente tutti i giorni, per questo prese il nome di "Cappuccetto Rosso".                                                                                                                                             "Mamma, mamma! è oggi! Oggi devo andare dalla nonnina" disse con un entusiasmo che lasciò perplessa la madre. Infatti per arrivare alla dimora della nonnina ci volevano giusto tre giorni, ma il motivo per la quale Nina era così entusiasta era un altro: il suo vero amore, l'unico di cui si era mai innamorata e che si cielava tra i boschi: il lupo. "Certo, Nina. Eccoti qui un cesto dove ho riposto le provviste per te e i dolci preparati per tua nonna, mi raccomando non prendere la strada che passa per i boschi e aiuta tua nonna a sistemare la casa" dopo che Cappuccetto Rosso salutò la madre con un abbraccio, incominciò ad inoltrarsi per i lunghi sentieri che invece conducevano proprio al bosco: doveva trovarlo subito. La voglia di vederlo era troppa, così tanta, da non farla riuscire proprio a resistere, così cominciò a correre fino ad arrivare al loro posto. Il laghetto si estendeva placido per quel piccolo ed accogliente spazio, le rose si intrecciavano fra di loro a formare un disegno che neanche i più bravi pittori avrebbero potuto immaginare, il muschio giaceva sulle rocce più grandi e le piante rampicanti salivano sempre più in alto per quei grandi fusti, insomma: un luogo in grado di far sognare anche chi non ha mai dormito. Scrutò il corto perimetro di quel luogo e fece un sospiro sconsolato quando realizzò che lui non era lì. Si sistemò sul prato, adagiando il cestino a terra e guardando i fiori che le stavano attorno: erano così belli che prima di andare ne avrebbe di certo colto qualcuno. Quando, immersa nei suoi pensieri più profondi si senti toccare da dietro, e quando si voltò, lui era lì. Capelli corvini, occhi grigi, pelle bianca esattamente come quella di Nina, un paio di pantaloni sgualciti e una camicia un pò strappata che lasciava intravedere il corpo muscoloso, e quando si avvicinò a lei per baciarla il suo profumo la rapì: un profumo di fiori tanto intenso da non lasciare scampo proprio a nessuno con quel sottofondo di menta. Cominciarono a baciarsi e continuarono fino a sera inoltrata vogliosi l'uno dell'altra. Quando tutto d'un tratto lui la guardò negli occhi e subito dopo averle dato un altro bacio, le disse: "Ti amo" al sentire quelle parole istintivamente sorrise: era la prima volta che gliele diceva: "Anch'io, non immagini quanto" arrossì leggermente in volto, cosa che lui amava: "Sei tutta la mia vita, la cosa che conta più di tutte, ti amo e non smetterò mai di ripeterlo!" con le lacrime che le rigavano il viso, continuò a baciarlo, finchè un suo gemito di dolore non li fermo: "Scappa Nina!" gridò con il dolore dipinto in volto: "Non me ne andrò! Ce la possiamo fare!" ma lui non ne volle sapere, e con un falso sorriso per rincuorarla le disse: "Domani  alle sette di mattina sarò qui, ma ora ti prego scappa!" stava succedendo ancora: la trasformazione. Gli succedeva dalla sua più tenera età, e non poteva farci nulla, era incontrallabile e succedeva ad ogni luna piena. Per paura di farle male le diceva di andare via, anche se avevano provato tante volte e lui anche da lupo non le faceva un graffio. Nina scappò via, o meglio si nascose in un albero lì vicino per osservarlo ancora, e quando se ne fu andato, alla candida luce della notte scrisse tutto l'accaduto nel suo diario, finché non s'addormentò sdraiata nell'erba. La mattina dopo, quando si svegliò la prima cosa che sentì fu la fresca rugiada che giaceva sull'erba, e subito dopo, sentì due braccia che l'avvolgevano, era tornato, e tutto d'un tratto la vita tornò ad essere a colori. S'incamminarono per il bosco, mano nella mano parlando, scherzando, ridendo, rincorrendosi, baciandosi, amandosi, finché sfinita, lei cadde in un sonno profondo, e lui rimase lì, a contemplare quel viso perfetto, di quella ragazza, che almeno un pò era sua, e che sentiva lo sarebbe stato per sempre... sì, forse era ora, forse doveva dirle che senza di lei non voleva vivere, ma come avrebbe fatto con l'altra parte di lui? Avrebbe dovuto trovare un modo. Ormai erano vicini alla casa della nonnina in cui Nina avrebbe alloggiato per qualche giorno, e lui sarebbe stato lì, a guardarla ridere, ad imprimere la sua immagine nella sua mente, mentre silenziosamente la amava, e quando il giorno dopo furono d'avanti quella porta, quel bacio gli sembrò troppo triste, quasi come se aspirasse ad un addio: "Io sarò qui fuori, per qualsiasi cosa, qualsiasi emergenza, tu esci, ed io sarò qui per te. Ti amo" le ripetè quasi in un sussurrò e non potè fare a meno di sorridere. Bussò alla porta: nulla. Ci riprovò, ma niente ancora una volta. Nina si voltò e chiamò il suo nome: "Nathan! Vieni ti prego" neanche a dirlo, lui si trovava già dietro di lei con sguardo preoccupato: "Che succede?" e come risposta lei bussò, ed ancora una volta nessuno rispose. Nathan, aprì con una delicatezza impossibile la porta, e guardò all'interno della casa. Sul letto della nonnina però, non stava quest'ultima, ma bensì qualcun'altro. Qualcun'altro che lui conosceva bene: "Carl, fuori di qui!" disse con la sua voce profonda: "Che succede?" disse in un sussurro Nina, ma subito, il lupo dal manto castano con un balzo arrivò d'avanti alla porta e Nathan si ritrovò a minacciarlo di non avvicinarsi alla sua amata e non sapendo neanche come, si trasformò in un lupo, e la dura e dolorosa battaglia tra i due lupi comiciò e Nina non riuscì a trattenere le lacrime: "Nathan! No! No!" Continuava a gridare, finché non sentì bussare violentemente dal ripostiglio e con coraggio, andò ad aprire alla sua nonnina, che sparò ai due lupi. Nina gettò un grido spaventata, e con le lacrime si gettò sul corpo da lupo di Nathan: "Amore mio, no" sussurrò tra i singhiozzi. Portò il corpo del lupo fuori, rifiutandosi di stare un minuto di più dentro quella casa, anche se fuori era ancora notte fonda e tra i pianti violenti si addormentò con la testa cacciata su quel corpo privo di vita. La mattina seguente, non riuscì a realizzare subito cosa fosse successo, ma quando si ricordò rimase profondamente ferita dal fatto che il corpo di lui non era lì vicino a lei. Era scomparso. Si alzò disperata, cercando da un punto all'altro della foresta per trovarlo, ma nulla, quando sconsolata si sedette su una roccia, tra i singhiozzi si sentì abbracciare: "Amore mio,sono qui, non sono più un lupo!"

Cappuccetto rosso non tornò mai più a casa, ma scappò con il suo amore, per questo fu inventata una storia più credibile: "il lupo l'ha mangiata" dicevano, ma no, non era così, loro si amarono e continuarono ad amarsi. Per sempre.


Angolo Autrice
Salve a tutti, spero che questa FF sia per lo meno accettabile, anche se so che è abbastanza lunga e per questo ringrazio chiunque l'abbia letta! Non continuerò con le FF divertenti perché non penso siano piaciute. Come ben saprete sono ben accette le critiche positive, negative e neutre. Non so voi, ma a me questa storia d'amore piace molto ma di più, mi piace la coppia. e se ve lo state chiedendo, sì, si sposeranno ed avranno anche dei bellissimi bambini.
Bacioni, la vostra 
SweetMelody.
   
 
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