Dicevano che la vita era bella sulla Terra,ma io non ho mai vissuto lì.
Tutto accadde quel giorno del 2016 quando credemmo di riuscire a controllare la fusione nucleare,però non fu così. La temperatura incominciò a salire e immediatamente una nube si sviluppò e si espanse sempre più.
La gente andò in panico e dopo un po' incominciarono a diffondersi le prime epidemie e il popolo si ammalò. Solo dopo sei mesi tutte le strutture furono pronte e avvenne così la ricerca di un pianeta adatto alla vita.
Al momento della partenza per la galassia però c'erano già milioni di vittime.
Mio padre faceva parte della squadra militare e quando sono nato, nel 2020, era in viaggio alla ricerca di un altro pianeta perché la nube pian piano si estendeva in tutti i corpi celesti dell'Universo, rendendoli impossibili da abitare.
La ricerca non andò a buon fine e si arrivò a una sola conclusione: dovevamo attivare il generatore che si trovava sulla Terra; ma esso era un pericolo perché chiunque provasse ad attivarlo sarebbe morto a causa dell'enorme quantità di energia sprigionata e inoltre non c'era la certezza che funzionasse ancora. Arrivare su quel pianeta era impossibile dato che la massa di gas si era espansa e non ci si poteva accedere con una semplice navicella spaziale. I saggi, allora,  ci dissero che esisteva un libro su un altro pianeta che li avrebbe potuti teletrasportare sulla terra, tramite una formula magica. La squadra più coraggiosa partì per questo pericoloso viaggio alla ricerca del libro. Arrivati sul pianeta, a loro sconosciuto, iniziano a cercare questo libro. All'inizio pensano che il pianeta sia disabitato, ma, dopo ore di camminata , trovano un villaggio però nessuna forma di vita. Allora iniziarono a cercare il libro in questo villaggio e infatti lo trovano, avrebbero però scoprire di più su quel villaggio, ma non c'era tempo. Ritornarono in fretta sul loro pianeta e subito dopo la stessa squadra si mobilitò, ma questa volta, io volli andare con loro anche se mio padre diceva che era troppo pericoloso per me perché era sicuro che avrei perso la vita dato che non avevo ancora le forze necessarie per affrontare ostacoli del genere: avevo solo 16 anni.
Quando atterrammo sul pianeta, rimasi molto sconvolto perché non era come me lo avevano descritto e come lo avevo immaginato.
Immediatamente andammo alla ricerca del generatore per attivarlo ma ci colpì un piccolo oggetto che si scorgeva in lontananza. Appena ci avvicinammo, con molta cautela, riuscimmo subito a identificarlo: era un pesce.
Allora tutte le nostre speranze non erano ancora perse? Com'è possibile che sia ancora presente una forma di vita in quell'ambiente così ostile?
Ci rimaneva però poco tempo per attivare il generatore, scappare e rifugiarci il più lontano possibile perché i gas tossici incominciavano a sciogliere le nostre tute protettive.
Corsi verso il generatore contro la volontà di mio padre e mi rimaneva solo una scelta da fare: attivarlo sacrificandomi o scappare salvando la mia vita.
Dicevano che la vita era bella sulla Terra era bella, ma non ho mai vissuto lì.