Una luce biancastra svolazza verso la luce della luna.
Atterra verso un terreno arido mentre prende forma.
Un uomo.

Un ragazzo con lunghe immense ali bianche osservavo il cielo.
Sorrideva alzando le braccia verso di esso sussurrando:
Sarà fatto, mio signore.






[ 12 Dicembre 2014]
Il freddo vento penetrava da ogni spiffero della casa, rinfrescando la stanza. La finestra umida, continuava a muoversi freneticamente, spinta dal fastidioso vento, mentre le foglie gialle cadevano morenti dagli alberi sfogli, nudi, e infreddoliti.
La musica forte inebriava la stanza, mentre una ragazza mora piuttosto alta e snella e occhi marrone nocciola in grado di seguire ogni tua mossa, saltava sul letto, da dove si sentiva il potente scricchiolio, mentre addentava ogni tanto una patatina.
Cantava a squarciagola, senza nessun impedimento, senza nessuna preoccupazione di chi la potesse sentire oppure dire.
Era una ribelle, con tutti di vestiti neri e di pelle, unghie nere come la pece, ma un tempo di un color molto brillante.
Un tempo credeva nella vita, nell'amicizia, adesso avevo lasciato tutto alle spalle, dimenticandosi chi era davvero, creandosi uno pseudonimo: Kash Viole.
Il frontino nero, che teneva tra i capelli, cade sul pavimento interrompendo il momento di ribellione della mora.
Raccolto il frontino, spegne la musica, notato che erano soltanto le dieci di sera, troppo presto per smettere di fare baccano, ma poi si ricordò che domani era un giorno molto importante ed aveva bisogno di essere in forma.


*


Il mattino precedente gli spicchi del sole, attraversavano la persiana, facendo entrare un po' di quella luce nella camera. Il rumore della sveglia interrompe il riposo della mora, che vorrebbe tanto sbatterla dritta sul pavimento, ma purtroppo era la terza che rompeva e non avrebbe voluto comprarne un altra.
Di mal voglia, come tutti i giorni, si alza dal letto portandosi la mano sulle labbra sbadigliando.
La scuola come ogni mattina era noiosa, priva di qualsiasi entusiasmo, e talvolta la mora la saltava per fare quattro passi. Lei era una donna libera, senza regole o restrizioni, e la vita scolastica non facevo proprio a caso suo. Vivere ristretta in quella quattro mura, soffocata dagli insegnati, compiti, e i compagni di classe, ritenuti da lei degli idioti. Per lei tutti era idioti, imbecilli, proprio perché non seguivano le sue tendenze. Loro credevano che la studio li avrebbe aiutati ad ampliare le loro conoscenze, e sicuramente gli avrebbe aiutati a cercare lavoro, ciò che lei non pensava. Per lei studiare era una perdita di tempo, cercare di apparire brava davanti a tutto, in modo santarellino, non era una cosa che gli si addiceva, non più.
Ma, qualcosa, quella stessa mattina gli aveva fatto cambiare radicalmente idea. Un nuovo ragazzo, alto e snello, capelli castano scuro, occhi marroni, un portamento da ragazzo intelligente, ma anche di un tipo tosto. Violetta non sapeva come esprimere quel portamento, perché era alquanto insolito, ma interessante.
Sotto lo sguardo di tutti i presenti, si avvicinò al banco del ragazzo, spiccando qualche parola.

''Piacere, il mio nome è Violetta il tuo?'', un gesto che cambiò drasticamente la sua vita.







Delirio dell'autrice: Buona domenica!
Non mi sono fatta sentire per molti giorni, motivo sempre la scuola che ruba parecchio tempo, ma quest'oggi non solo ho aggiornato una nuova storia però corta rispetto alle altre massimo sei o sette capitolo non di più. La storia tratta di un argomento fantastico, sempre della coppia Leonetta, dove però lui è un angelo che deve far cambiare stile di vita alla terrena Violetta. Non sarà molto facile, soprattutto perchè verrà spesso contrastata dai diavoli, servitori di Lucifero, mandati da quest'ultimo per reclamare l'anima di Violetta.
Perchè? A me piacciono molto le storie sugli angeli, ma l'idea mi è venuto guardando per televisione il film di Raoul Bova.
Buona lettura!

Ah, ho terminato di scrivere il capitolo della mia storia: Quando il destino ci mette lo zampino. Oggi o domani lo pubblicherò. E aggiungo che stiamo quasi arrivando alla fine.