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Autore: Babo    12/10/2014    1 recensioni
"Allora non vuoi capire, Zane? Tutto quello che hai fatto fin'ora si ricollega a questo momento. Il tuo passato, il presente che stai vivendo e il futuro che verrà, tutto è legato indissolubilmente a questo evento. Sin da quando sei nato, il tuo destino era già collegato a questo giorno. Tu sei nato per questo momento! Il resto non conta. Era scritto che così doveva andare, e così infatti accade. In questo preciso istante, tutta la tua storia e la tua vita si riassume, si riavvolge. Perciò, ti invito a non abbandonare la speranza! Lei è l'ultima a dover morire!"
Saaaalve a tutti XD eccomi con questa pseudo-prima fanfic. Ne avevo già scritta un'altra, ma visto che non ne ero convinto, mi sono cimentato in questa seconda, che spero vivamente sia migliore dell'altra. Ma prendete le mia parole con le pinze, è comunque la prima volta che mi cimento in questo genere di scrittura, abbiate fede ma soprattutto clemenza XD Comunque sia, vi auguro buona lettura, spero che questo crossover sia di vostro gradimento :)
P.S: i vari universi che ho usato sono saranno tutti elencati nell'introduzione.
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Dopo la serie
Capitoli:
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Ringrazio Anticipatemente KuRaMa KIUUBY e gaara_3 (fidati che manca poco ai tuoi Pg di Naruto :) per le loro recensioni XD 
Grazie ragazzi, continuate a supportarmi e vedrete che non vi deluderò :)





CAPITOLO 3:

"IL RISVEGLIO!"

"Vedevo l'ombra che mi ha controllato fino adesso. Ho visto quello che ho fatto. Ho meglio quello che non ho fatto. Ha fatto del male ai miei amici! Ora ricordo tutto! E' Come se un flusso di acqua fredda mi abbia investito e mi abbia ridato tutti i ricordi. Ma c'è ancora quel buco che non riesco a ricordare...Chi è Sargeras? Perchè mi controllava? Come ha fatto ad entrare dentro di me...? E' tutto confuso...Ho molti dubbi che non riesco a decifrare. Ho molte idee confuse che non riesco a riordinare. Vorrei capire di più, ma sembra che per ora debba accontentarmi di questo...".

Erano questi i pensieri che Zane aveva dopo che lo avevano riportato nella stanza da cui tutto era iniziato. Dopo che la voce nella sua testa svanì, forse solamente temporaneamente, Zane iniziò a ricordare molte cose. Dapprima vide Leon, sì il ragazzo moro si chiamava così, se lo ricordava, sbracciarsi e chiamare chiunque fosse rimasto illeso dal suo attacco. O meglio, dall'attacco di chi lo controllava.
Poi vide un'altro ragazzo biondo, forse doveva essere Cloud, chinarsi su di lui. Dopo di che sentì un calore strano provenire dalle sue mani e il dolore iniziò a svanire. Era sicuramente Cloud, l'unico che poteva creare una sensazione così piacevole di cura era lui. Durò tutto molto poco. Non appena sentì le parole di Leon, o meglio, quella parola, "Sargeras" il dolore ritornò più forte che prima. Iniziò a contorcersi e a lanciare grida strazianti.
Poi tutto fu come ombre.
Riuscì in parte a distinguere "cose" mentre veniva portato su quella che doveva essere una barella verso qualcosa di ignoto per lui. Grazie al cielo riuscì a distinguere la stanza dove si era risvegliato poche ore prima. Sentì parecchie grida e movimenti. Vedeva con la coda dell'occhio tantissimo sangue colare dalla barella. Non sapeva quante persone aveva intorno. Non era in grado di contarle. Probabilmente erano medici o infermieri. Chi lo sa. Stava forse morendo dissanguato? Che morte banale per uno come lui. Le ultime cose che sentì furono una voce femminile che diceva "Salvatelo, vi prego!!" tra le lacrime ed una mano calda, morbida e delicata che racchiuse la sua. Poi più nulla.



Erano in quattro in totale nella stanza. Non se la ricordavano così piccola. Era picolla non tanto per i loro corpi. Più che altro per i loro pensieri. 
Leon era seduto su una di quelle due sedie che facevano da decoro alla stanza. Si rigirava tra le dita l'elsa della sua strana spada, che sfortunatamente aveva dovuto estrarre contro un suo compagno e amico. Forse, più che amico, fratello. Già. Zane , così come Cloud, era come un fratello per lui. Mai si sarebbe aspettato di sguainare la sua spada contro di lui. Il capo glielo aveva riferito, qualche mese fa. Doveva prepararsi al peggio, doveva prepararsi a quello che sarebbe inevitabilmente accaduto. Ed infatti è successo. Anche se non era proprio lo Zane che conosceva, il corpo era comunque il suo e attaccarlo a spada sguainata era come una pugnalata al suo cuore. Ma ora i problemi erano altri e molto più gravi. Voleva tanto sapere perchè un'entità potente come Sargeras era entrata nel corpo di Zane e più di tutto, se mai Zane sarebbe riuscito a liberarsene. Ci soffriva per questo. Sperava con tutto il cuore che Zane si ricordasse chi davvero fosse, dove vivesse, quali fossero stati i suoi veri amici. Non avrebbe mai sopportato di doversi staccare da Zane. Non dopo tutte le avventure, le missioni, i pericoli in cui loro tre si erano cacciati. La vita di Zane valeva troppo per lui e avrebbe fatto qualsiasi cosa per riportarlo da lui. Non sapeva ancora cosa. Ma doveva trovare una soluzione. 
Tuttavia pensò che era una in particolare la persona che veramente soffriva per la situazione in cui si trovavano. Aqua fin dal momento dell'incidente di Zane cadde in uno stato di depressione totale. A nulla valsero il suo aiuto e quello di Cloud per riportarla alla realtà. Non partecipava più alle missioni ed evitava contatti con chiunque. Passava quasi tutte le giornata nella stanza di Zane a tenergli la mano e sperare che guarisse, che tornasse lo Zane di una volta. Aqua amava molto Zane, forse molto di più che come fratello, ma non lo aveva mai dato a vedere agli altri. Solamente Cloud e Leon avevano intuito qualcosa, ma evitavano di parlarne, soprattutto dopo l'incidente. Ci furono miglioramenti da quando i medici avevano riferito che Zane si sarebbe ripreso da lì a qualche giorno, anche se con qualche vuoto di memoria che avrebbe riguadagnato col tempo. O meglio, questo era quanto riferivano in presenza di aqua e degli altri. Solamente lui, Cloud, Cecil e il capo sapevano le reali condizioni di Zane. Ma non potevano divulgarlo in tutta la base. Ci sarebbe stato il caos generale. Anche di questo probabilmente se ne rammarica. Se lo avrebbero detto a tutti, forse Sargeras poteva essere contrastato molto prima, evitando tutti quelle morti tra i soldati. Tuttavia Aqua in quei giorni era la persona più felice del mondo. Riprese a combattere, a parlare, a scherzare com'era il suo solito. Poi venne il giorno. Quando Zane scappò dalla sua stanza, circa tre mesi fa, Aqua non seppe se esserne felice o triste. Zane, lo sapevano, poteva guarire da tutte le ferite superficiali del mondo, ma ne aveva un interna che mai sarebbe guarita. Una malattia chiamata Sargeras. Leon ne parlò con Aqua, che tuttavia la prese sul ridere, forse anche un sorriso forzato, rispondendo che Zane era molto più forte di quel Sargeras e non avrebbe avuto problemi a contrastarlo. E invece si complicò tutto. Quando effetivamente tutti i presenti videro o meglio sentirono la voce di Sargeras tremarono. Anche Aqua. Dopo quel lavaggio del cervello ad opera del demone verso Zane, le condizioni di quest'ultimo precipitarono. Quel maledetto tatuaggio che aveva sulla schiena iniziò a sanguinare copiosamente e Zane rischiava di morire dissanguato. I medici cercarono in tutti modi di salvarlo, ma le sue condizioni erano critiche. Alla fine riuscirono a stabilizzarlo, ma purtroppo Zane caddè in uno stato di coma che ormai durava da tre mesi. Nessuno ormai sperava in una sua ripresa. Solamente Aqua e Leon erano convinti che Zane potesse riprendersi. Gli altri erano ormai diventati tutti pessimisti. 
Un coma di tre mesi significava che ormai la sua fine era segnata. 
Ed era un pensiero che condivideva anche Cloud. Lui fu uno dei primi a convincersi che Zane potesse ristabilirsi. Secondo il biondo, era una delle persone più forti e resistenti che avesse mai visto. Un coma non sarebbe stato un problema per lui. Era guarito da ferite ben più gravi di quella. E invece col passare dei giorni e delle settimane, questa convinzione abbandonò lo Strife. Si maledì per non essere riuscito a salvare il suo amico. Maledì se stesso per aver fatto provare tanta sofferenza a Leon e Aqua. E così pianse, per la seconda volta in vita sua. Pianse per ore. Ovviamente non lo diede assolutamente a vedere. Le uniche persone che lo avevano visto piangere erano Zane e la ragazza per cui molto tempo fa provava dei sentimenti. Ora rischiava di perdere un'altra vita troppo importante per lui. Non si fece più vedere agli allenamenti e anche lui smise per un pò di combattere. Finchè una notte non gli comparse in sogno l'altra persona che aveva perso. Credette si trattasse di un sogno, ma era un segno fin troppo chiaro. Ne parlò con Leon, che tuttavia cercò di sdrammatizzare, considerandolo solo un sogno, ma Cloud ormai aveva perso ogni speranza. La sua unica speranza era quella di vedere morire in fretta Zane, almeno non avrebbe sofferto e avrebbe raggiunto LEI. 
Perciò ora guardava con sguardo completamente neutrale il copro di Zane, maledicendo Aqua per tutte quelle sue preghiere che diceva ogni volta che entravano nella stanza del loro amico.
"Adesso basta Aqua! La vuoi piantare di farneticare preghiere a caso!?", sbottò Cloud verso l'amica. 

"Ma che ti prende Cloud!? Io prego perchè spero ancora che qualcuno lo salvi! Tu non vuoi che Zane si salvi?!", rispose Aqua, mentre delle lacrime iniziavano a scendere dalle guance della
ragazza.

"Qualcuno?! Chi vuoi che possa salvarlo Aqua?! Ormai non c'è più speranza, arrenditi! Prega che vada meglio la guerra piuttosto, almeno è qualcosa che può ancora succedere!!"

"Come puoi essere così senza cuore!? Un tempo non eri così Cloud...Un tempo ti importava di Zane!"

"Mi importava finchè non è successo quello che è successo! Finchè non ci ha tradito e non ha ucciso tutte quelle persone! Hai visto quanti soldati ha fatto fuori!? Come puoi provare pietà per lui!", rispose Cloud che iniziava a spazientirsi. Sapeva che non era stato Zane, lo sapeva. Ma doveva autoconvincersi che così non avrebbe sofferto come prima. Doveva dare la colpa a lui e a lui soltanto.

"Sai che non è stato lui! Non era in lui quando ha fatto quello che ha fatto!", rispose Aqua, ormai sull'orlo delle lacrime.

"Si, come no! Sai benissimo che ne era capace e non avrebbe esitato a farlo per fuggire! Ti ricordo che per lui eravamo come dei carcerieri, non lo biasimerei se avesse avuto tanta....", ma Cloud non finì la frase che in un lampo Leon si alzò dalla sedia, buttandola per terra e lanciandosi verso il biondo che venne preso al collo con furia dal compagno.

"Come puoi dire una cosa simile...affermare che Zane avrebbe potuto fare del male a delle persone per fuggire...affermare che vedeva i suoi compagni e amici di una vita come carcerieri...", disse a denti stretti, senza urlare, ma con uno sguardo che spaventò persino il suo compagno biondo. Al che Cloud iniziò ad annaspare, ma non rispose all'attacco di Leon. Sapeva benissimo che aveva ragione. Anzi, morire lì, soffocato dal suo migliore amico, per aver "tradito" l'altro suo migliore amico, sarebbe stata la fine perfetta per porre fine a tutte le sue sofferenze e a quello che ha provato fino ad ora. Almeno l'avrebbe raggiunta insieme a Zane...
Maledisse perciò Tidus quando bloccò Leon e cercò di farlo ragionare.

"Avanti, adesso basta Leon! Non vedi cosa stai facendo!? Non ti riconosco più, togli quelle mani da Cloud e calmati! Lui non voleva dire questo, perciò siediti, prendi un bel respito e calmati!!", ci volle un pò alla quarta persona presente, chiamata Tidus, un ragazzo moro, un pò più basso di Leon, a togliere le mani del compagno dal collo di Cloud. Quando Leon si infuriava, erano poche le persone che sapevano resistergli. Fortunatamente Tidus era una di queste. 
Alla fine Leon si calmò, ma continuò a guardare in cagnesco Cloud, mentre quest'ultimo abbassò lo sguardo, con qualche lacrima che iniziava a solcargli il viso. Si sarebbe messo a piangere davanti ad Aqua e Tidus. Ormai non gli importava più di nulla. 
Mentre Aqua ormai era scoppiata in un pianto quasi silenzioso ed ora l'unico rumore nella stanza era il respiro affannoso di Tidus e i singhiozzi della ragazza. 
L'aria era tesa e a Leon mancava comunque poco per risaltare addosso a Cloud. 
Fortunatamente per Tidus, soprattutto, qualcuno bussò alla porta e fu lo stesso Tidus a rispondere.

"Avanti...", disse in tono lugubre. La porta venne spalancata e da quest'ultima entrò un'altro ragazzo, sui 18 probabilmente, alto quanto Tidus. Aveva capelli che gli arrivavano sulle spalle di un colore viola chiaro, dagli occhi azzurri ed un fisico slanciato. Portava delle scarpe da ginnastica e dei jeans blu lunghi. Una maglietta nera accollata ed un jilet color panna. Ai polsi portava dei polsini neri. Sembrava il classico ragazzo "ribelle". Carattere che di certo non apparteneva al ragazzo. 
Quando entrò desiderò di non averlo mai fatto. Davanti a lui aveva un Cloud atterrito e con lo sguardo basso, appoggiato alla finestra, mentre si strofinava gli occhi con una manica. Un Leon con uno sguardo feroce indirizzato verso il biondo, mentre un Tidus che lo guardava con uno sguardo come per dire "Grazie che sei entrato, ora aiutami a sistemare la faccenda...", mentre una Aqua che piangeva a dirotto mentre stringeva una mano di Zane, che ancora sembrava dormire. Ma lo sapeva bene quali erano le sue condizioni. Si decise a parlare.

"Scusate l'intrusione, ma ho delle notizie importanti da riferirvi. E' stato deciso di indurre un'altro consiglio d'emergenza", disse tutto d'un fiato. Leon a quelle parole si adirò ancora di più.
"Un altro consiglio!? Ne hanno fatto uno anche la scorsa settimana! Cosa sperano di ottenere con tutti questi consigli!?". Riku si spaventò non poco. Sapeva benissimo cosa poteva fare un Leonhart arrabbiato.

"Lo so, Leon. Ma gli ordini sono ordini, dobbiamo sottostare. Il colonnello ha chiesto la presenza di tutti i Maggiori e Capitani della struttura". 
A quelle parole, Cloud e Leon risposero, dato che erano due Maggiori dell'esercito. Seguì i due anche Tidus, dato che era un capitano di squadra. Leon tuttavia sbuffò, mentre Cloud, si ravvide bene dall'avvicinarsi a Leon, tant'è che fece posizionare Tidus tra lui e il compango. Così i tre, distanziati l'uno dall'altro, guardarono ancora una volta il corpo di Zane e si allontanarono chiudendosi la porta alle spalle e lasciando Aqua e Riku che rimasero con Zane. 
Riku ne approfittò per capire quali erano le emozioni di Aqua in quel momento. Sapeva benissimo il legame che univa Cloud e Leon a Zane e Aqua.

"Aqua? Come stai? Tutto ok?", chiese con apprensione. L'interpellata si asciugò le lacrime e sorrise, forzatamente, verso il ragazzo.
"Sisi, tutto ok, grazie per avermelo chiesto". Riku sapeva che stava mentendo, ma decise di non indagare oltre. 

"Sai, l'unica cosa di cui mi pento è di non aver detto a Zane quanto io tenga a lui, da molto tempo. Di non avergli detto che provavo e provo ancora qualcosa di forte per lui. Di non avergli detto quanto gli voglia bene e che mi manca da morire...", e altre lacrime riniziarono a scorrere
sulle guancie di Aqua.

"Senti, Aqua, io sono sicuro che Zane si possa riprendere. Dopotutto, non è detto che nessuno possa uscire dal coma. Ci sono molte persone che sono riuscite ad uscirne, magari dopo molto tempo, ma alla fine hanno vinto loro. Non perdere la speranza Aqua. Lei è l'ultima a dover morire", disse Riku sorridendo alla ragazza, che rispose di rimando, annuendo con la testa e stavolta sorridendo in modo sincero. Almeno era riuscito a farla sorridere sinceramente.

"Senti Riku, posso dire una frase, se non ti dispiace? Sai mi imbarazzerei molto a dirla in presenza di altri, ma viste le circostanze, vorrei davvero dirla adesso, non riesco più a tenermela dentro. E vorrei farti promettere di non dirla a nessuno e di non ridere o fare battute, ok?", chiese sorridendo e asciugandosi le lacrime a Riku. Quest'ultimo annuì e sorrise di rimando, intuendo già quale fosse la frase, anzi, quali fossero le tre parole che volesse dire la ragazza. Passò qualche secondo prima che le labbra di Aqua si mossero.

"Ti amo, Zane...". Queste parole risuonarono per la stanza silenziosa, accompagnate dal suono stridulo delle cicale nei campi. Passò qualche minuto di silenzio, poi successe qualcosa che entrambi non si sarebbero mai aspettati, ma a cui ci speravano da lì a tre mesi. Uscì qualcosa come un grugnito dalla bocca di Zane e la sua mano in qualche modo strinse in modo delicato e impercettibile quella di Aqua, la quale nonostante tutto riuscì a sentire. Anche Riku udì il grugnito di Zane e guardò in faccia Aqua, con gli occhi spalancati. Si stava forse svegliando....?





Non seppe per quanto dormì. I sogni e i ricordi fluivano leggeri e senza ostacoli, mentre il suo sonno diventò sempre più leggero. 
Fu svegliato da alcune voci che parlavano sottovoce. All'inzio pensò fossero solamente altre tracce dei suoi sogni. Poi diventavano sempre più nitide. In principio semravano lontane, come se qualcuno gli stesse gridando contro, poi diventarono via via più vicine, finchè non si accorse di averle ad un passo da lui. L'udito forse stava tornando? 
Non aprì subito gli occhi. Forse perchè non ci riusciva. Non poteva aspettarsi di recuperare tutti i sensi in così poco tempo. Aver recuperato l'udito era già tanto. 
Ogni tanto sentiva un forte dolore alla schiena e qualche volta un forte mal di testa, ma nulla di più. Questo era "quasi" un buon segno. Almeno sapeva che non si trattava di un sogno e che il tatto stesse in qualche maniera tornando. 
Decise di non muoversi, ma di rimanere lì. Prima di svegliarsi voleva capire dove si trovava precisamente e chi erano le persone che stavano parlando. 
Cercò, perciò, di rimettere in ordine un attimo le idee. Scandagliò nel profondo dei suoi ricordi qualcosa che potesse dargli qualche indizio. Si ricordò di qualche mese fa, non seppe quanti, di quel brusco risveglio e di Sargeras. Già, Sargeras. Quel demone che aveva controllato la sua mente in quella bruttissima giornata. Purtroppo si ricordava anche dei danni che aveva causato a tutta la base. Si ricordava delle parole di Sargeras, quel "Zane, tu sei mio. Aspettami, ritornerò". Al solo pensarci aveva i brividi. Non voleva assolutamente rivivere quella situazione. Poi il momento in cui veniva trasportato in quella stanza in cui si era risvegliato. Era possibile che si trovasse tutt'ora in quella stanza. 
Sentiva che qualcuno gli teneva la mano, ma non seppe chi. Probabilmente una ragazza, essendo la mano calda e delicata. Non seppe però quale, anche se sperò con tutto il cuore che fosse lei...
Non riusciva ad aprire gli occhi, anche se si sforzava. Non riusciva nemmeno a riaprire la bocca. Era come se fosse diventato una mummia. Fatto sta che capì comunque di chi erano le voci. Infatti non appena sentì le voci di Leon e Cloud fu felice di essersi "quasi" risvegliato. Voleva far sapere a quei due che era ancora vivo, che non era più un bello addormentato. Ma nulla, non gli usciva nulla dalla bocca. 
Ad un tratto sentì che i toni dei due si erano fatti più accesi. Finchè ad un tratto non sentì anche la voce femminile, probabilmente della ragazza di fianco a lui. Aqua. Ebbe un tuffo al cuore. Aveva voglia di riabbracciarla, di rivedere quel suo sorriso che scaldava il cuore. Ma nemmeno gli occhi davano segno di aprirsi. 
Poi quelle frasi di Cloud. Lo fecero impallidire. Non si sarebbe mai aspettato delle frasi del genere da Cloud, che considerava come un fratello. Aveva voglia di alzarsi e andare a tirargli un cazzotto in faccia. Venne anticipato da un qualcosa che cadeva a terra con un tonfo e dalle successive parole di Leon, che invece sembrarono confortarlo di più. 
E poi successe di tutto. 
Aqua che iniziò a piangere sempre di più, una quarta persona, Tidus che cercò di bloccare Leon dall'uccidere Cloud. 
Ed infine ancora quel dolore straziante alla schiena. Non riusciva a gridare dal dolore. Non riusciva a muoversi dal dolore. Era una sofferenza silenziosa. Non seppe quando durò, ma era un dolore che non provava da molto tempo. Vide con la coda dell'occhio due occhi rossi nel buio che lo fissavano, che gli sussurravano solamente il suo nome. 
Cercò di gridare, di stringere la mano di Aqua. 
Poi sembrò che in quel momento che le sue fatiche fossero finalmente state premiate. Sentì uscire dalla sua bocca un grugnito e la mano di Aqua farsi più stretta. Il dolore cessò all'improvviso. Socchiuse gli occhi. Leon, Cloud e Tidus erano scomparsi. La vista gli stava ritornando, la parola anche. Era il momento...?




Non appena Zane aprì gli occhi, quelli di Aqua e Riku iniziarono a riempirsi di lacrime. Non stavano sognando! 
A Zane ci volle un pò per mettere a fuoco il luogo in cui si trovava. Le prime immagini che lo catturarono erano quelle del soffitto. Bianco. Quel bianco che lo accevava quasi sempre. Poi si decise a muovere la testa di qualche centimetro. Non appena voltò la testa a sinistra, vide il ragazzo che aveva sentito parlare qualche minuto prima. Il ragazzo dai capelli viola. Riku! Se lo ricordava, allora non era un sogno! Poi faticando girò la testa a destra e rimase ancora più stupito nel vedere il viso sorridente e pieno di lacrime di una ragazza dai capelli azzurri. La conosceva fin troppo bene. Conosceva all'infinito quei capelli azzurri come il mare più limpido. Quegli occhi del medesimo colore e quella pelle così delicata che gli stringeva la mano. La strinse, per farle capire che lui c'era. Per farle capire che ormai non era più un sogno. Lui si era risvegliato! 
Provò a spiccicare qualche parola, fare capire meglio ad entrambi che ormai si stava ristabilendo. Ma uscirono solamente dei grugniti. come prima. Riku e Aqua rimasero in attesa, trepidanti. Riku fissava a occhi spalancati il ragazzo, mentre Aqua tremava per l'emozione, non poteva crederci. Non poteva credere a quello che stava accadendo. Zane si maledisse per non riuscire a parlare.

"Forza voce, ritorna! Parla! Parla! Dì qualcosa! Maledizione!", si ripeteva nella testa, sperando che la voce gli tornasse. Allorchè iniziò a ripetere nella sua testa continuamente il nome
"Aqua", sperando servisse a qualcosa.

"Aqua....Aqua....Aqua....Aqua....", fece diversi tentativi, ma non successe nulla. Si maledisse ancora di più.

"Ti prego...Ritorna...Aqua...Aqua...".

"AQUA!". La parola uscì come un urlo dalla bocca di Zane. Per lui sembrava un urlo ma per Riku e Aqua era come una parola pronunciata normalmente. 
All'attesa di qualche secondo prese il posto la gioia. Riku scoppiò a ridere in modo fin troppo esgaerato alzandosi dalla sedia ed esultando, gettando le mani per aria. Aqua scoppiò in un ennesimo pianto liberatorio, nonn più lacrime di tristezza, ma di gioia, ridendo come una pazza, felice che la prima parola pronunciata da Zane dopo tutto quel tempo fosse il suo nome. 
Zane nonostante fosse intontito, capì la felicità dei due. Cercò di alzarsi ma faticò parecchio. Prima di ritrovare la parola doveva assolutamente ritrovare l'equilibrio. Riku e Aqua si ripresero e cercarono di aiutare Zane, cercando comunque di non forzare la situazione.

"Forza Riku, tu prendigli l'altro braccio, io lo sostengo da questo", gli disse tutta felice.

"Ok, ma cerchiamo di non farlo faticare troppo, si è appena svegliato, non esageriamo", ma Zane sembrava d'accordo con Aqua, voleva a tutti i costi rimettersi in piedi.

"Ahahaha sembra non voglia darti retta Riku", scoppiò a ridere Aqua, mentre Riku sorridendo malediceva entrambi.

"Eh va bene, ma almeno facciamo piano Ahahaha". Così mentre entrambi lo tenevano per le braccia, Zane cercò di alzarsi. Con sua somma sopresa ci mise meno del solito e in pochi minuti era in piedi, seppur malfermo, e sostenuto da Riku.

"Allora, come va Zane, come ti senti le gambe? Ce la fai a stare in piedi da solo, o devo sostenerti ancora?", chiese con molta calma il corvino.

"Abbastanza bene, tranquillo ce la faccio da solo". Le aveva dette abbastanza piano e a bassa voce, ma Riku e Aqua sentirono benissimo. Così come Zane. Aveva pronunciato una frase! Una frase completa e non più grugniti. Si stupì seriamente. Si era svegliato da una decina di minuti ma già riusciva a stare in piedi e a parlare. Prima non riusciva ne a vedere ne a parlare. E ora riusciva persino a spiccicare delle frasi. Com'era possibile?

"S-to...Sto parlando? D-Davvero sto parlando?", chiese sempre più stupito il ragazzo. Aqua che ormai non aveva più lacrime, anche se gli occhi rossi, annuì sorridendo mentre Riku lentamente lasciò la presa su Zane. Quest'ultimo se l'aspettava, perciò si preparò. Incredibilmente stette in piedi senza fatica. Anzi riuscì anche a stiracchiarsi e a sgranchirsi le mani e le gambe. Aqua e Riku erano sempre più sorpresi. D'accordo erano anche felici, ma non si aspettavano che si riprendesse così in fretta dopo un coma di tre mesi. Tre mesi e non un giorno. 

"Ahahaha riesco a parlare e a stare in piedi non ci posso credere!", Zane era felice come una pasqua. Camminò avanti e indietro dalla stanza, poi si recò davanti alla solita finestra e ammirò il paesaggio che già tre mesi prima aveva guardato. Inspirò come allora l'aria fresca del mattino. Ma stavolta non era come prima. 
Stavolta si ricordava tutto. I suoi amici, dove viveva, come si chiamava, com'era fatto. 
Perciò non resistette al desiderio. Inspirò a pieni polmoni e lanciò un grido fuori dalla finestra.

"IO SONO ZANE CRUSHER!!". Riku e Aqua felici lo osservavano esultare come fosse un bambino. Poi Aqua ripensò alle frasi, o meglio alla frase che gli disse mentre era ancora addormentato. Non se la sentiva di parlargliene. Voleva prima che si godesse la vita. Di nuovo. 
Di scatto si girò verso loro due e Aqua, sorpresa da quel gesto, girò di colpo la testa e arrossì.

"Riku, da quanto tempo! Sono felice di rivederti, amico mio. Vedo che ti sei irrobustito Ahahah", e corse verso l'amico abbracciandolo con forza. Riku rispose felice all'abbraccio, ridendo anche lui come un bambino.

"Ahahahaha, beh, grazie mille. Anche tu vedo che in questi tre mesi ti sei rincitrullito più del solito!", rispose. Zane sorrise come mai aveva fatto. Restarono così per circa un minuto, poi Riku fece cenno a Zane di Aqua, che nel frattempo, era rossa come un peperone e non riusciva a guardare in faccia Zane.

"Credi che mi sia dimenticato di te, Aqua?", chiese anche lui un po rosso in volto. Non ci pensò due volte ad abbracciare di sorpresa l'amica, che tremò come una foglia e non seppe cosa fare. Per lei abbracciare Zane non era mai stato un problema, ma dopo quello che gli aveva detto mentre era in coma, non sapeva più come fare. 
Zane d'altro cantò non lo capì ma continuò a sorridere come un pazzo e a saltellare di qua e di la mentre Aqua si riprendeva e Riku scuoteva la testa.

"Sei proprio un bambino Ahahah", gli disse.

"Ehehe, eddai Riku, è da tre mesi che non assaporo queste sensazioni. L'aria sulla pelle, il profumo della vita, il calore umano. Qualcosa che non provo da tantissimo tempo. Fammi godere questi minuti!". 
Così per dieci minuti buoni, Riku e Aqua rimasero a osservare Zane che si specchiava, urlava il suo nome, saltava sul letto. Sembrava davvero un bambino. Poi l'imbarazzo. Si accorsero che Zane era in pantaloncini corti e non aveva addosso solamente le mutande. Riku impazzì di risate e Aqua fu costretta a girarsi tutta rossa.

"Mettiti addosso qualcosa, razza di babbeo! Non vedi che sei pseudo nudo!?", gli disse la ragazza, che si ricordò solo ora che l'aveva abbracciata a petto nudo. Per poco non morì d'infarto.

"Ops, ah già. Ahahahaha, Riku non è che avresti qualche vestito da darmi?", chiese al ragazzo corvino. Il quale non si dimenticò dei vestiti di Zane e andò verso il comodino tra le due porte, prendendo i vesiti neri che Zane solitamente vestiva, quelli con cui si è risvegliato anche tre mesi or sono. Se li mise addosso, mentre Riku faceva battute spiritose sugli attributi di Zane, per far arrossire ancora di più Aqua. Che per tutta risposta gli tirò un cazzotto sulla nuca. 
Zane sorrise. Non era cambiato nulla. Loro erano quelli di sempre. Era lui che forse era cambiato. Non sapeva se per il meglio o il peggio, ma per ora non contava. L'unica cosa che importava davvero era far sapere a tutta la base che lui era vivo. 

"Riku, Aqua muovetevi, dobbiamo far sapere a tutti che mi sono ripreso! Forza andiamo!". Non stava più nella pelle e Riku fu costretto a trattenerlo.

"Calmati, stallone. Per prima cosa datti una sciaquata che puzzi come una pantegana di fogna. Poi pensiamo al resto!", Zane sbuffò e decise di andare a farsi una doccia, come consigliato, anzi ordinato, da Riku. Il bagno era la porta accanto a quella della sua stanza e lo accompagnarono lì. 
Mentre Zane entrò in doccia, Aqua e Riku discussero sul da farsi, ancora emozionati.

"Pensi che dovremmo andare in giro a sbandierarlo ai quattro venti? Secondo me è una pessima idea", disse Aqua.

"Hai ragione. Secondo me è meglio andare prima nella sala dei leader a dirlo prima alle squadre e agli ufficiali. Poi penseremo a come dirlo a tutta la base. Dopotutto Zane era molto amato da tutti. Sono sicuro saranno felici di sentirlo sano e salvo. Vivo soprattutto", disse il corvino. Aqua annuì. Era la cosa migliore da fare. 





Nel frattempo Zane era in procinto di entrare in doccia. Ripensò a quei minuti che avevano caratterizzato il suo risveglio e a quello che aveva sentito poco prima si provare quel dolore che gli fece perdere momentaneamente i sensi. Ripensò a quello che disse Cloud. A mente lucida, capì che probabilmente non era quelle che realmente voleva dire. Probabilmente era dovuto al fatto che avesse perso le speranze. Si diede dello sciocco per aver dubitato dell'amico fraterno. Tre mesi di coma sono tanti e farebbero perdere le speranze a chiunque. Lui per primo non ci avrebbe minimamente sperato. 
Ricordò anche la reazione di Leon. Una reazione che si aspettava. Era la persona che conosceva pi di tutti. Sapeva che poteva fidarsi di lui e viceversa. Quella reazione era la dimostrazione che Leon confidava nelle sue capacità. Sapeva che si sarebbe risvegliato. Decise perciò di non parlare a nessuno dei due riguardo quelle frasi. Anche se, ora che ci pensava, aveva una voglia assurda di incontrarli. 
Perciò finì in pochissimo tempo la doccia ed uscì. 
Tuttavia prima di aprire la porta del bagno, ripensò anche all'atteggiamento di Aqua. Era sembrata molto imbarazzata di vederlo. Che lui si ricordasse, prima di tutto ciò, lei non era così con lui. Decise per il momento di non pensarci, alzò le spalle ed uscì, recandosi dai compagni col sorriso sulle labbra.

"Allora, amici, avete deciso come annunciarmi al mondo?", disse scherzosamente il ragazzo, mentre si infilava i guanti della veste.

"Si. Prima di schizzare in giro come una trottola dacci retta Ahahaha", gli disse Riku, senza perdere il sorriso dalle labbra.

"Prima ci recheremo nella sala dei leader, dove lo diremo agli altri ufficiali, poi penseremo a come fare con tutti gli altri", gli spiegò brevemente Riku. Zane annuì. 

"Quindi incontrerò di nuovo Cloud, Leon e tutti gli altri della squadra?", chiese, non stando più nella pelle. Aqua annuì felice. Sapeva benissimo quanto Zane volesse bene ai suoi compagni leader.

"Allora forza, diamoci una mossa!", ripetè Zane, prendendo per mano Aqua e Riku e trascinandoli, letteralmente, per il corridoio.

"Avrà anche perso la memoria, ma la forza non sicuramente", disse Riku tremante ma sorridente. Si lasciarono dietro una scia di polvere.

"Aspetta, non agire così di fretta, non sai dove devi andare!", gli disse Aqua. Ma Zane scosse la testa.

"Tranquilla, mi ricordo benissimo com'è fatta la base. Mi ricordo tutto!", disse raggiante il ragazzo, rassicurando entrambi, che comunque scossero la testa, sorridenti.



Nel stesso momento, in una sala non molto grande, vi erano quattordici persone che discutevano animatamente tra di loro. 
La sala era molto illuminata da ampi finestroni. Si vedeva che davano sulla sala principale della base. Vi era un lungo tavolo di legno, con altrettante sedie in legno. Vi erano anche diversi tavolini anch'essi lignei sulla cui sommità si potevano distinguere bevande e cibarie di ogni tipo. 
Alcune di queste persone erano sedute al tavolo a chiacchierare, altre invece adocchiavano i cibi e le bevande, mentre altre ancora erano in piedi. 

"Hey, Light. Non dovresti entrare anche tu? Cloud e Leon sono già entrati da un pezzo", era la voce maschile di un ragazzo, intento a mangiare con le mani un cosciotto di pollo. Era magro, ma in forma. Capelli neri, racchiusi da una bandana viola con un fiocco rosso. Portava un vestito molto simile a quello dei pirati. Dietro la schiena aveva un fucile molto rifinito di colore marrone. 

"Già, Locke ha ragione, non dovresti essere già dentro? E anche tu, Cecil. Come mai non siete ancora entrati?", replicò un'altra voce, stavolta femminile di una ragazza non molto alta, dai capelli corti a caschetto di un nero profondo. Il ragazzo che parlò per primo si riferiva ad una ragazza in piedi, appoggiata al muro, intenta a chiacchierare con un altro tipo, molto alto, capelli neri e vestito anch'esso nero. Mentre la ragazza aveva lunghi capelli rosati e occhi azzurri. Aveva un vestito lungo, senza maniche che gli arrivava di poco sopra le ginocchia. Portava lunghi stivali marroni. Mentre al dietro la schiena una lunga spada, molto simile a quella di Leon.

"No, Locke. Leon e Cloud sono stati chiamati dal capo prima di tutti noi. Non so il motivo, ma sembrava importante, forse centrava in qualche modo la situazione di Zane...", disse abbassando la testa. Quel nome era ancora nella testa di tutti. Era ben voluto da chiunque e sapeva farsi rispettare da chiunque. Mancava molto a tutti e non appena pronunciò quel nome, una strana aria tetra e triste si diffuse tra tutti. 
Ci pensò sempre il ragazzo con la bandana a cercare di tirare su il morale di tutti.

"Eddai, ragazzi, cosa sono quelle faccie da morto? Vi ricordo che Zane NON E' MORTO", ed enfatizzò quelle parole, come a voler dire che c'era ancora speranza, e di non disperarsi totalmente.

"Locke ha ragione. Finchè noi abbiamo speranza, Zane può sempre tornare", continuò una ragazza mora dai capelli molto corti ma arruffati, dai vestiti molto provocanti. In un certo senso quelle parole riuscirono in qualche modo a risollevare gli animi di tutti, che ripresero le faccende che stavano facendo poco tempo prima. Ad un certo punto la stessa ragazza che aveva appena parlato, dato che era vicino alla porta di ingresso alla sala, sentì un rumore strano, come se qualcuno stesse correndo in fretta e furia. Sperò non fosse l'unica ad essersene accorta.

"Ragazzi, sentite anche voi questo rumore di passi?", chiese in generale. Nessuno gli rispose, ma rimasero in silenzio tutti, visto che sapevano benissimo che Yuna possedeva un udito molto sviluppato. Effettivamente il rumore c'era.

"Chissà che diavolo è? Provo a controllare", disse sempre Yuna e si accinse ad aprire la porta con molta calma. Non fece nemmeno in tempo a posare la mano sulla maniglia che fu costretta ad arretrare dato che la porta per poco non veniva sfondata da una ragazzo dai capelli viola. Lo riconobbero tutti.

"Riku?! Ma che diavolo ti salta in mente?! Potevi farmi male sul serio!", disse Yuna rivolta al ragazzo, che però non rispose dato che sembrava svenuto, visto che aveva un enorme bernoccolo sulla testa. Dalla porta si udì una voce femminile, che tutti riconobbero come quella di Aqua, che entrò poco dopo il corpo di Riku.

"Scusate ragazzi, ma non siamo riusciti a fermarlo, è stato più forte di noi", disse tutto d'un fiato facendo la linguaccia a tutti.

"Ma cos...", disse Yuna a bocca aperta, proprio mentre una altra persona faceva il suo ingresso nella sala. Aveva capelli neri, come la pece. Occhi rossi, come sangue. Un vestito nero che tutti ben conoscevano. L'altezza era quella. Il fisico anche. Ci furono secondi di silenzio, come se il tempo si fosse fermato. Poi fu il ragazzo appena entrato a rompere quel silenzio, sorridendo ed esibendo il saluto militare.

"Heila, è da un po che non ci si rivede!", disse soltanto. Altri secondi di silenzio. Poi ci fu il marasma generale. Alcuni scoppiaro a piangere, altri rimasero a bocca aperta mentre alcuni corsero verso il ragazzo, non credendo a quello che vedevano. La ragazza dai capelli rosati di prima fu una di quelle che rimase a bocca aperta. Non ci poteva credere. Era proprio lui. Non stava sognando!

"ZAAAAAAANEEEEE!!!", esclamò Yuna correndo ad abbracciare l'amico che rispose all'abbraccio mantenendo sempre costante quel suo sorriso sincero.

"Yuna! Sono felice di vedere che stai bene Ahahaha. Eddai non piangere mi sembra di essere ad un funerale!", rispose all'esclamazione, mentre Yuna si stringeva sempre di più. Alla fine chiunque ci fosse in quella sala corse ad abbracciare Zane, (con ovvie eccezioni), che ormai pensavano fosse spacciato e del quale non sentivano la voce da tre mesi. Ci vollero una ventina di minuti prima che tutti si riscossero ed asciugassero le lacrime. Cioè prima che Aqua riuscisse a staccare di dosso a Zane circa quattordici persone. 
Alla fine alcune si risedettero al tavolo, altri rimasero in piedi, mentre Zane, Aqua e Riku (che nel frattempo si era ripreso da quella botta. Si scoprì che era stato lanciato da Zane nel tentativo di fare un entrata ad effetto), presero posto a capotavola, pronti a spiegare quello che è successo. In breve Aqua spiegò a tutti i presenti l'ora precedente, ovvero dal risveglio di Zane fino alla sua entrata trionfale (come la indicava lo stesso Zane) di poco fa. Inoltre fu lo stesso Zane ad ammettere che ormai si ricordava di tutti loro, della base e di chi fosse.

"Non so cosa mi sia successo, ma quello che conta è che ora io mi sia ristabilito e che finalmente posso ancora parlare con tutti voi", disse commosso.

"Anche per noi è lo stesso, Zane. Credo di parlare a nome di tutti se dico che siamo superfelici di rivederti!", disse una ragazza bionda, dai capelli ricci e molto lunghi.

"Già, Terra ha ragione. Molti di noi ti davano ormai per perso. Io sono uno di quelli, e ti chiedo umilmente scusa Zane, ad aver anche solo pensato a tali fesserie", disse invece un ragazzo molto alto, con in testa una bandana bianca, dal quale si intravedeva capelli biondi raccolti.

"Non ti scusare, Snow. Anche io avrei avuto quei pensieri dopo tre mesi di coma. Ma tutti voi mi avete pensato lo stesso, e questo per me è gia tanto. Ma ditemi, dove sono Cloud e Leon? Non li ho ancora visti pensavo che fossero insieme a voi", chiese stavolta turbato il ragazzo. Fu sempre la ragazza rosata a rispondere.

"Sono entrati nella sala del consiglio. Sono stati chiamati circa 10 minuti fa. Tra poco dovremmo entrare anche io e Cecil". Zane si sorprese. Cecil? Infatti guardò alla sua sinistra fino a scorgere  un ragazzo molto alto, dai capelli bianchi e lunghi, dal viso leggermente pallido e con addosso un'armatura di acciaio lucente.

"Cecil! Non pensavo che avessero nominato te come Maggiore. Pensavo volessero nominare Noct", disse indicando un'altro ragazzo vicino. Cecil sembrava indispettito da quell'affermazione.

"Beh, si vede che lo meritavo più io che lui, dato che come tutti sappiamo Noct è uno che non prende troppo seriamente i compiti che gli vengono affidati", replicò infastidito sghignazzando però verso il compagno alla sua destra, che sbuffò ma non disse nulla.

"Ahahaha beh forse hai ragione. Ricordo che Noct difficilmente segue gli ordini che gli vengono impartiti. Fortuna che nelle vicinanze c'è Stella, altrimenti farebbe quello che più gli aggrada ahahah", a quell'affermazione quasi tutti risero, eccetto lo stesso Noct che divenne rosso come un peperone e Stella, una ragazza dall'altro capo del tavolo, che prese delle colorazioni molto simili a quelle di Noct. 

"Beh, allora direi che è venuto il momento che mi manifesti anche io nella sala del consiglio". Affermazione che suscitò proteste e mugugni da parte di quasi tutta la sala. Fu ancora la ragazza dai capelli rosa a prendere la parola, nonostante il brusio che si sentiva.

"Ascolta, Zane. Non puoi entrare lì dentro come se nulla fosse. Non sei più un Maggiore, ergo ti è proibito entrare nella sala del consiglio". Zane concentrò la sua attenzione sulla ragazza.
"Direi di no. La sala l'ho già vista. Me la ricordo. Così come mi ricordo del Colonnello e degli altri capi di Stato. Non vedo il motivo di questo divieto, Light". Light sbuffò.

"Non è questione di conoscere. Il fatto è che è categoricamente", ed enfatizzò la parola,
"proibito che tu entri lì dentro. A meno che di non essere un Maggiore o un Capitano, nessuno ha il permesso di ingresso. Nemmeno tu. E tralasciando il fatto che i capi di Stato sono cambiati da molto tempo, ma tu non eri, come dire, presente quando è successo". A quelle parole Zane si stupì. Non pensava che tali capi di Stato potessero cambiare così in fretta. Sospettava che questo era dovuto a ciò che aveva causato tre mesi fà, ma evitò di parlarne.

"Molto bene, allora aspetterò che il consiglio concluda".

"Potrebbe essere una buona idea, ma solitamente dovrebbero uscire prima dell'inizio del consiglio. Se tutto va bene tra una decina di minuti Leon, Cloud e il Colonnello dovrebbe uscire. Aspettiamo e vediamo. Se il Colonnello è d'accordo allora potrai entrare, altrimenti dovrai restare fuori". Zane annuì e si preparò a rincontrare i suoi vecchi amici e il Colonnello. L'attesa diventò molto snervante per tutti. Il silenzio che si era creato venne interrotto dal solito Locke.

"Ah, la sapevi l'ultima, Zane?", chiese ad un tratto a Zane.

"Hm? Cosa, Locke?", rispose il ragazzo, curioso dalla domanda del compagno.

"Cecil e Rosa pare si siano messi insieme. Non trovi sia buffo?", disse ridendo come un bambino. Tutti ad eccezione dei due interpellati, che divennero rossi come un peperone, si misero a ridere, Zane compreso.

"Ahahaha, sei diventato Maggiore e già ti dai da fare con le ragazze. Sei proprio un birbantello", disse facendo l'occhiolino al Maggiore. Il quale abbassò la testa tutto rosso e maledì Locke, la sua domanda e l'ironia di Zane. Le risate si protrassero per un minuto circa, venendo interrotte ad un tratto dalla porta opposta a quella da cui erano entrati Zane, Aqua e Riku. Non appena la porta si aprì, Zane si alzò in piedi, tremante. Si aspettava uscissero Cloud e Leon dalla porta. E proprio loro uscirono. Avevano inizialmente la testa bassa e non si accorsero della presenza di Zane, il quale potè assaporare qualche secondo l'immagine di Cloud e Leon, che finalmente rivedeva e poteva riabbracciare dopo così tanto tempo. Non appena Leon alzò la testa, il suo sguardo cadde sulla figura del ragazzo dai capelli neri. Rimase imbambolato, per diversi secondi, senza sapere cosa fare. Che stesse sognando? Zane era proprio davanti a lui. Lo aveva lasciato ore prima sul letto dell'infermeria, in coma, con poche possibilità di sopravvivenza secondo i medici. Ci mise un pò a mettere a fuoco l'immagine di Zane, mentre qualche lacrima iniziò a scendere dai suoi occhi. 

"Zane...", pronunciò a bassa voce e corse verso il suo amico, ansioso come non mai di poterlo riabbracciare. Non appena Cloud sentì la voce di Leon che a bassa voce diceva il nome del loro amico, alzò la testa. E rimase anche lui di stucco nel vedere Leon correre verso Zane. Anche per lui ci furono secondi di immobilità. Poi come l'amico corse verso il ragazzo, fregandosene di tutti gli altri. Leon travolse completamente Zane, mentre alle sue spalle comparve anche Cloud. Anche Zane aveva le lacrime agli occhi e non smetteva di ridere. Nessuno parlò. Perchè un gesto, vale più di mille parole. Per diversi minuti rimasero abbracciati, mentre nessuno, appunto, osò parlare. Ma si vedeva dal viso di tutti che tutto, o quasi, sembrava ritornato alla normalità. Il silenzio e la felicità del momento furono interrotti da un colpo di tosse che usciva dalla porta da cui erano appena sbucati Leon e Cloud. Tutti si girarono e come se riportati alla realtà, risposero al colpo di tosse con il classico saluto militare. I tre ragazzi abbracciati si riscossero e si rivolsero alla figura che era appena entrata. Tuttavia nessuno dei tre rivolse il saluto militare come tutti, anzi, guardarono la figura dell'uomo avanzare verso di loro, quasi
con fare di sfida.

"Colonnello, è un piacere rivederla. Vedo che è più in forma del solito", disse per primo Zane, con ancora la voce rotta dall'emozione. Davanti a lui vi era un ragazzo, probabilmente qualche anno in più di lui. Portava capelli neri ordinati. La veste era molto lunga, di un colore blu scuro, con venature dorate. Portava anche una mantella di un grigio molto scuro mentre le mani erano vestite di guanti leggeri di velluto bianco. Portava sulle spalli i chiari simboli che rappresentavano il suo grado all'interno dell'organizzazione. Aveva una voce molto giovanile e calda.

"Zane. Anche io sono felice di sapere che stai bene e che ti sei risvegliato. Tuttavia non è mai stata mia abitudine sentire rivolgerti a me con l'epiteto formale di "Colonnello". Deduco che questo vuoto di memoria ti abbia cambiato di personalità?", chiese in modo molto amichevole. La tensione si poteva sentire del tutto nell'aria. Tutti trattennero il fiato.

"Deduce male, Mustang. Ma è stata la prima volta che ci siamo visti dopo tre mesi e più. Ci tenevo a fare bella figura", rispose anche con lui con fare amichevole. Passò qualche secondo prima che entrambi scoppiassero a ridere come dei bambini e si abbracciassero con foga.

"Ahahaha mi sei mancato, razza di insubordinato che non sei altro".

"Sentimento reciproco, colonnello dei miei stivali Ahahaha", rispose Zane.
La tensione si sciolse e tutti scoppiarono a ridere.

"Evviva, tutto è tornato alla normalità! Stasera si festeggia! Avete capito? Si F-E-S-T-E-G-G-I-A!", urlò Locke, sillabando lettera per lettera l'ultima parola. Ci furono mormorii di assenso da parte di tutti.

"Calma, calma, signor Locke. Non mi sembra di aver dato un tale ordine", disse Mustang, rivolgendosi all'interpellato, il quale abbassò la testa contrito.

"O meglio. Non mi sembra di averlo dato a te!", disse ridendo di gusto mentre tutti gli altri continuarono a ridere di Locke, che nel frattempo si era fatto piccolo piccolo.

"Forza, avvertite tutta la struttura. Dite che il Maggiore Zane si è svegliato e di preparare immediatamente i preparativi per la festa!". Ci furono esclamazioni di gioia e quasi tutti uscirono dalla sala abbracciandosi e ridendo di gusto. Rimasero solamente Light, Cecil, Leon, Cloud, Mustang e Zane.

"So già cosa vuoi dirmi Zane. La mia risposta sarebbe stata sì, se fosse ancora in corso il consiglio, ma è appena terminato, perciò mi dispiace molto", disse rivolto a Zane. Il quale rimase a bocca aperta. Sembrava gli avesse lento nella mente. A bocca aperta erano anche Light e Cecil, dato che si aspettavano anche loro di entrare nella sala del consiglio. La sorpresa venne interrotta dallo stesso Mustang.

"Non vi preoccupate voi due", disse, indicando i due, "Erano cose che nemmeno voi due potevate sentire, almeno per il momento", concluse rivolgendosi ancora a Zane.

"Ora Zane, io e te abbiamo ancora molto di cui parlare. Devo informarti di molte cose e avvenimenti che sono successi. Ma ci sarà tempo. Ora goditi solamente la festa. Ne riparleremo nei giorni successivi". Zane annuì.

"Signore, non crede che dovrebbe anche informarci immediatamente riguardo la composizione delle squadre? Con il rientro di Zane come Maggiore, non dovrebbe cambiare?", chiese Light curiosa al colonnello.

"No. Le squadre rimarrano tali. Cecil manterrà il ruolo di Maggiore della squadra Alpha. Non ci saranno cambiamenti. Zane fungerà da "jolly". Entrerà nella squadra che più ne avrà bisogno".

"Ah, avete anche cambiato le squadre operative? WOOOOOOW! Posso sapere quali sono?", chiese tutto curioso e impaziente Zane al colonnello, sbavandogli addosso. Il quale sbuffò e scosse la testa.

"E va bene. Basta che la smetti di sbavare sul mio mantello. Ti ricordo che è costato una barca di soldi".

"Dunque. La squadra Alpha è comandata dal Maggiore Cecil. E' formata da Snow, Stella e Terra. La squadra Beta è capitanata da Leon ed è formata da Noctis, Vaan e Yuffi. La squadra Gamma, invece, è comandata da Cloud è e al suo interno abbiamo Rosa, Cole e Ashelia. Mentre l'ultima squadra invece è capitanata da Lightning e ne fanno parte i tre rimanenti, ovvero Tidus, Seifer e Yuna. Come vedi sono cambiate molto da quando c'eri tu", spiegò brevemente Mustang.

"E' vero. Non me lo aspettavo. Sembrano molto equilibrate, ma non sono io a doverlo giudicare", disse Zane, contento di aver saputo la composizione delle squadre.

"Beh, che dite, ce ne andiamo anche noi? I preparativi sono lunghi da fare e abbiamo poco tempo. Forza, al lavoro scansafatiche!", disse urlando il colonnello. Gli altri cinque vennero presi alla sprovvista e corsero via, ad aiutare i propri compagni nei preparativi della festa, proprio mentre un agitatissimo Locke annunciava il risveglio di Zane alla base, e un urlo di gioia riempì completamente l'edificio...






"E così si è svegliato...Non che non ne fossi sorpreso, ma speravo rimanesse a dormire ancora un bel pò", disse una figura misteriosa, avvolta in un cappuccio Nero, mentre sulla balaustra di un immenso castello guardava una luminosa luna, dalla forma molto simile a quella di un cuore. Dietro di lui, comparve una seconda figura ammantata, leggermente più bassa.

"Cosa ti preoccupa? Non sarà certo uno come Crusher a ostacolare i nostri piani. Ti ricordo che L'Energy fino ad ora non ha fatto nulla di cosa grave da nuocerci", rispose il secondo arrivato.

"Io non mi riferivo a Crusher, ma a quella "cosa" che porta al suo interno. Un qualcosa che potrebbe rovinare tutti i piani che ci eravamo prefissati".

"Devo dunque eliminare questo Crusher una seconda volta?", chiese con una freddezza glaciale il secondo.

"No. Ascoltami bene, Isa. L'unica cosa che devi fare è chiamare i nostri alleati. E avvertirli del pericolo. Devono prepararsi e non farsi cogliere impreparati. L'Energy non è un problema, ma quell'entità sì. Avvertili e digli di prepararsi ad incontrarmi. Sono sicuro che staranno a sentire quello che ho da dire. Poi recati nel mondo del Nord e attendi ulteriori ordini da parte mia". Detto questo la seconda figura annuì e sparì in un portale oscuro, mentre la prima continuò a fissare la luna.

"Sargeras, eh? Sono proprio curioso di vedere quello che sai fare". E svanì anche lui in un portale oscuro, non lasciando traccia della sua presenza...




"A quanto pare si è svegliato dal suo torpore...", disse una figura incappucciata nei pressi di un lago, mentre di fianco a lui l'ennesima figura ammantata, ma nettamente più alta di lui, tirava dei sassi verso il lago.

"Ah si? E ti preoccupa?", chiese al primo che aveva parlato.

"No, o meglio. Mi preoccupa quello che quelle creature vogliono fare ora".

"Cosa hanno intenzione di fare? Se è dichiararci guerra, non ci sono problemi".

"Nulla di simile. Ma si preparano ad incontrare il nostro capo. Stanno venendo qui".

"Ah sì? Tsk, devono averne di coraggio. Non credo ci dovrebbero essere problemi. Credo che quel mercenario e quel suo compagno immortale bastino a coprire le spalle al capo", disse, lanciando sempre più sassi verso il lago.

"Sì, forse hai ragione, ora rientriamo", disse alzandosi. Il compagno annuì. E così si avviarono nella foresta retrostante. Prima che riuscissero a varcare la soglia della foresta, vennero fermati all'improvviso da una folata di vento fortissimo e da un muro di terra che impedì loro di continuare il cammino.

"Alla fine sono arrivati ehehehe", disse il più alto dei due.
Dietro di loro, comparvero due figure, una molto alta, l'altra più bassa, entrambe avvolte da un'armatura, rispettivamente dorata e argentata mentre impugnavano ciascuno una strana spada a forma di chiave.
"Non eravate voi i nostri obbiettivi, ma direi che possiamo approfittarne", disse quella più alta. La seconda annuì e portò la spada davanti a lui, creando una strana luce bianca.

"Vuoi che ci pensi io?", chiese l'incappucciato più alto. Ma l'altro gli fece un cenno con la mano e si fece avanti. All'improvviso i due in armatura si diressero con uno scatto verso il più basso dei due, proprio mentre da sotto il cappuccio, in corrispondenza degli occhi si videro due luci rosse, con delle strane linee nere...






EPILOGO: Zane finalmente si risveglia dal suo stato di coma che ormai durava da più di tre mesi. Finalmente riabbraccia tutti i suoi amici, Leon e Cloud compresi, mentre facciamo la conoscenza del leader dell'Energy, che nient'altri è che Roy Mustang, l'alchimista di fuoco. Nel frattempo però alcuni individui misteriosi agiscono nell'ombra, e il loro obbiettivo sembra propio Zane...Una domanda sorge spontanea. Saranno tutti nemici dell'Energy? Oppure il nemico è Sargeras? I piani e le idee di moltoi si intrecciano e collidono...





ROY MUSTANG (si pronuncia Roy Mastang)

RIKU (si pronuncia normalmente Riku)

TIDUS (si pronuncia Tidus)

LIGHTNING ( si pronuncia laitonin)





 
 
  
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