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Autore: acator    12/10/2014    1 recensioni
Cosa succederebbe se la vita dell'intera popolazione londinese dipendesse da te? Dalla tua conoscenza, dal tuo sangue freddo, dalla tua astuzia? Quando la situazione ti richiede di salvare il tuo peggior nemico, il tuo peggior incubo... Riusciresti a rimanere razionale? Rischieresti di morire per salvare non solo tutti i tuoi amici e la stessa Londra, ma anche lui, l'uomo che ti ha rovinato?
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jim Moriarty, John Watson, Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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MAKE UP YOUR MIND

 




“Ciao Honey! Quanto tempo! Che ne dici se ci scambiassimo due paroline?

Al 221 B di Baker Street? Solo io e te. JM.”

 

“Sherlock mi spieghi cosa diavolo sta succedendo?! Non mi avevi detto che si era ucciso sparandosi in bocca?!” mi domandò John infuriato.

Non lo so. Non saprei cosa pensare. E tutto ciò mi fa impazzire.

“E poi perchè mai dovremo raggiungerlo a Baker Street?”

“Devo” rispondo atono.

“Come scusa?” John mi guarda con aria interrogativa.

Devo raggiungerlo John. Ha chiesto di incontrare solo me, non ha mai menzionato te”

“E tu credi davvero che ti lascerò andare da solo da quel pazzo criminale? L'ultima volta tu hai...”

Non riesce a finire la frase. Ma so esattamente cosa sta pensando. Abbassa gli occhi come a chiedere scusa, come ad essersi pentito dei suoi pensieri. Come se tutto il dolore degli ultimi tre anni fosse riaffiorato di colpo.

“Si che lo farai John. Ora hai una famiglia non ti lascerò correre un simile rischio”

“Per l'amor del cielo Sherlock” interviene Mary, rimasta fino ad allora in disparte “Non puoi andare da solo chissà cos'ha in mente quell'uomo”

“Io devo andaci da solo Mary. Non voglio che siate coinvolti in questa faccenda perciò rimanete qui e Mycroft...” mi giro verso mo fratello.

Basta un semplice sguardo.

Uno sguardo di supplica, lo imploro con gli occhi di salvare John e Mary, di tenerli lontani da Baker Street, di tenerli lontani da Moriarty. Dirglielo a voce sarebbe troppo umiliante e poi non è da me.

“D'accordo Sherlock” dice soltanto. Freddo e distaccato come suo solito ma, non posso fare a meno di notare un po' di preoccupazione nella sua voce, come se volesse mettermi in guardia, dirmi di stare attento e di non osare troppo come faccio sempre.

Mi avvio verso l'auto nera quando John mi ferma stringendomi un braccio

“Fa attenzione mi raccomando” dice preoccupato ma allo stesso tempo con tono nervoso e arrabbiato perchè non può venire con me per aiutarmi, per evitare il peggio, per salvarmi.

“Certo John” rispondo.

“Ah John” dico prima di salire sull'auto “Ricordati che Sherlock è un nome da femmina”

Con la coda dell'occhio lo vedo sorridere.

 

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“Allora ci siamo capiti?” la voce di Moriarty rieccheggia per il soggiorno del 221B.

L'uomo a cui è stata rivolta la domanda annuisce in modo sottomesso.

“Molto bene”

“Ma poi saranno libere vero?” dice con tono spaventato.

“Certamente. Sono pur sempre un uomo di parola”

L'altro uomo rimane in silenzio mentre carica l'arma. Una lacrima gli cade sulla pistola.

“Ohoooo no no no stai tranquillo” dice il consulente criminale avvicinandosi all'uomo con le movenze di una madre che vuole rassicurare il suo bambino dopo un brutto incubo.

“Non serve avere paura della morte, non è spaventosa è solo... Un processo inevitabile. La tua morte servirà a salvare tua moglie e tua figlia non ti basta questo?” L'altro uomo annuisce.

“Eccelente”

“Ecco perché evito i sentimenti. Sono stupidi, irrazionali e pericolosi” dice Moriarty voltando le spalle all'uomo. Quest'ultimo in un impeto di rabbia gli punta la pistola alla testa.

Trema.

Non riesce a fare altro.

“Credi sul serio di riuscire a premere il grilletto?” agilmente il consulente criminale si gira e gli prende la pistola sbattendolo al muro per poi puntargli l'arma al cuore.

“Non fare il furbo con me!” urla “Non ne usciresti vivo” concluse con voce maniacale ridandogli la pistola.

“Ricordati sempre che per ogni anzione c'è una consegueza” dice tirando fuori un cellulare.

“No no ti prego io... Mi dispiace giuro non lo farò più! Ti prego loro non centrano nulla con tutto questo!”

“Le hai tirate tu in ballo nel momento stesso in cui mi hai disubbidito” dice con voce tranquilla Moriarty

“Tutto ciò è colpa tua allora dimmi chi preferisci? Tua moglie o tua figlia?”

“Ti supplico io...”
 “RISPONDI!”

L'uomo non parla. Lo fissa con le lacrime agli occhi. Si pente di ciò che ha fatto. Si pente di aver sfidato quell'uomo. Si pente di tutto.

In quel momento una macchina si ferma davanti all'appartamento.

“Sei molto fortunato, ora ho un altro giocattolo” dice sorridendo e mettendo via il cellulare.

“Finalmente sei arrivato caro Sherlock Holmes”

 

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Ed eccomi arrivato al 221B di Baker Street. Casa mia. Mi fermo ad osservare la porta.

Cos'è? Codardia questa sensazione? Paura?

No. Devo rimanere calmo.

Apro la porta lentamente e finalmente entro. Inizio a perlustrare il primo piano anche se sono sicuro che Moriarty è al piano superiore.

“Shelock!” sento la flebile voce della signora Hudson che mi chiama. È legata ad una sedia e un rivolo di sangue le scende lungo la tempia. Questa me la paghi Jim.

Mi avvicino alla mia padrona di casa e, mentre la slego le do delle istruzioni chiare e precise.

“Ora lei uscirà da questa casa e si dirigerà a Scotland Yard. Non si fermi, non parli con nessuno e non contatti John. Sono stato chiaro?” La donna annuisce e mi sussurra un “stai attento caro” ed esce dall'appartamento.

Mi incammino verso le scale che portano al piano superiore dove c'è lui. Moriarty.

Prendo un grosso respiro ed inizio a salire le scale e, finalmente, mi ritrovo faccia a faccia con la mia nemesi.

“Moriarty” dico senza staccargli gli occhi di dosso “Holmes” dice lui con un sorrisetto che non mi piace per niente.

Vedo un uomo accanto a lui. Ha una pistola in mano ma non mi pare un sottoposto di Jim.

“Ora possiamo iniziare il gioco” dice d'un tratto il consulente criminale.

L'uomo gli spara al fianco e Moriarty cade a terra emettendo un flebile suono. Non riesco a capire e rimango sorpreso che si sia fatto prendere così alla sprovvista. Ci deve essere qualcosa sotto.

Vedo l'uomo puntarsi poi la pistola alla tempia

“Non lo faccia!” urlo ma lui si spara cadendo a terra morto.

“M-mio caro Sherlock ora ti spiegherò... Le regole del mio nuovo gioco”.



 

NOTE: Questa è la prima storia su Sherlock che scrivo quindi mi farebbe piacere ricevere commenti :) (come a tutte le persone che scrivono storie immagino...) il titolo “make up your mind” è un modo di dire inglese e significa “decidere” (es: make up your mind! We haven’t got the whole day to decide!) Spero che la storia vi piaccia comunque avviso già ora che non sarà lunga come storia non penso arriverò ai 10 capitoli ma nella vita non si sa mai. Tanti saluti.
Acator

 

  
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