'Ascoltami piccola,-Delia strinse la piccola mano di Noelle,che nonostante avesse solo sei anni,metabolizzò tutto in un attimo.-devo dirti una cosa.
Noelle annuì serrando le labbra piccole e carnose,che forse non avrebbero sorriso più.
'I tuoi genitori,-proseguì Delia.'
'Sono andati in cielo,non è così?-chiese Noelle ormai rassegnata al fatto che non avrebbe avuto più i suoi genitori accanto.
Delia annuì,nonostante fosse la sua maestra,le voleva un gran bene. Noelle era la piccola bambina insicura nella sua classe delle elementari,era derisa da tutti. Faceva fatica ad ambientarsi in quella che sarebbe potuta apparire una dolce scuola elementare. 
Noelle abbassò il capo spostando una ciocca di capelli dietro l'orecchio,mentre Delia singhiozzava davanti alla piccola.
Noelle lanciò uno sguardo al cielo,poi sussurrò: 'Perchè non mi avete portato con voi?'
...
'Una firma qui,signora.'-Delia strinse fra le mani la penna,con la quale subito dopo,sospirando,segnò la sua firma in modo meticoloso ed elegante.
'Bene,ora Noelle può vivere con lei.'-rispose l'uomo nel retro della scrivania.
Delia esultò entusiasta,poi si diresse verso il salone,dove Noelle aspettava seduta su di una sedia con le gambe a penzoloni e lo sguardo basso e perso.
'Ehi,piccola.'-la voce di Delia la fece sussultare,poi ritornò ai movimenti precedenti,che subito dopo cessarono quando la piccola scese con un saltello dalla sedia.
'Andiamo a casa.'-aggiunse la donna.
Noelle annuì,dall'incidente dei suoi genitori non ha più sorriso,se non pianto o sussurrato al cielo.
...
'Eccoci arrivati.'-Delia sbloccò le portelle dell'auto permettendo alla piccola di scendere da essa. La sua altezza non le permetteva di compiere passi da giganti,ma era affascinante nella sua insicurezza. 
Noelle si guardò attorno,osservando la casa della sua maestra e nuova 'mamma'.
Delia aprì la porta della casa sospirando soddisfatta,poi posò il mazzo di chiavi sul comodino accanto all'attaccapanni. 
'Ti preparo qualcosa di mangiare.'-sussurrò la donna.
Noelle annuì serrando le labbra,poi rivolse uno sguardo alla fila di libri che quasi facevano fatica ad essere contenuti negli scaffali. Ne sfiorò la parte anteriore con i polpastrelli,affascinata da quello che quelle pagine avrebbero potuto rappresentare.
Lanciò un'occhiata alle scale,poi con le esili e corte gambe salì gli scalini. Il corridoio della casa non era molto lungo,ma tanto ampio da contenere ai lati tre camere. Noelle ne aprì una,e di fronte si ritrovò un bambino. Dal suo aspetto sembrava più grande di lei,ma di poco. Il bambino inarcò le sopracciglia incuriosito,poi sorrise.
'Ciao,tu sei Noelle?'-chiese lui posando la penna sul quaderno,ed avanzando verso la bambina.
Noelle annuì,poi chinò il capo.
'Io sono Niall,il tuo nuovo fratello.'-sussurrò il bambino tendendo una mano a Noelle,che subito dopo strinse.
'Piacere Niall.'-disse lei annuendo.
Niall sorrise,i capelli biondi erano meticolosamente sistemati in una cresta,e gli occhi azzurri incombevano sul dolce viso di Noelle.
'Vieni,ti faccio vedere la tua camera.'-disse il bambino stringendo la mano di Noelle.