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Autore: elettra1991    13/10/2014    19 recensioni
Sono passati quasi sei anni dalla morte di Draco. Harry, Ron, Blaise, Elenie, gli Auror, ma soprattutto Hermione hanno dovuto imparare a convivere con l'accaduto. Ma ci sono veramente riusciti? Sono stati capaci di voltare sul serio pagina, o i loro vecchi fantasmi torneranno a tormentarli? Qualcosa di strano tornerà a muoversi nell'ombra, e per affrontarlo dovranno nuovamente riunirsi tutti. Il seguito di "Qui dove batte il cuore...", in cui tutto troverà finalmente risposta.
Genere: Romantico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Il trio protagonista, Nuovo personaggio | Coppie: Draco/Hermione
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Qui dove batte il cuore...'
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So we lie here in the dark
All the wrong things on fire
In sickness and in health
To be with you, just to be with you







Draco Lucius Malfoy era sempre stato un solitario.
Non perchè odiasse le persone, ma semplicemente perchè non era mai stato capace di relazionarsi con esse fino in fondo.
Era diffidente. Non aveva fiducia nel prossimo, tutto qui.
E così, fin da quando era piccolissimo, aveva cominciato a contare solo su se stesso.
Poi, durante gli anni ad Hogwarts, qualcosa era cambiato.
Prima era arrivato Blaise, la spalla di un amico, la mano tesa sempre pronta ad aiutarti.
Poi Sebastian, una guida, un mentore che gli aveva mostrato la via.
E infine era arrivata Hermione, l'amore, quello vero, quello che dura per sempre.
Loro l'avevano aiutato a crescere, a diventare un uomo. Gli avevano insegnato che da soli si può fare tutto, ma che insieme il tutto si può condividere, facendolo diventare così ancora migliore.
E questo gli era rimasto dentro, anche in quegli anni bui che era stato costretto a passare lontano da loro.
Giornate come quella, poi, gli ricordavano quanto fosse importante il valore di una famiglia, degli amici.
Draco era solo, in quel momento, solo a camminare sulla spiaggia. La risacca del mare era l'unico suono che si poteva avvertire.
Il ragazzo si chinò, a raccogliere una manciata di sabbia, lasciandosela poi scivolare tra le dita.
Alcuni granelli caddero sulla cravatta nera, e lui si affrettò a rialzarsi.
-Draco!-
Il biondino si voltò, guardando Blaise che lo raggiungeva, stretto in un completo quasi identico al suo.
-Sta per cominciare- lo avvisò il moretto con espressione seria -Non vorrai fare tardi-
Malfoy alzò il viso verso il cielo autunnale, grigio come le sue iridi, quindi prese un respiro profondo ed annuì.
-Andiamo- disse infine, accostandosi al suo migliore amico.
-Forza- mormorò Zabini, incoraggiante, dandogli una pacca sulla spalla -Ce la puoi fare-
Il viaggio di ritorno gli sembrò assurdamente breve. Risalì rapidamente la piccola collinetta, e si ritrovo in un piccolo spiazzo battuto appena dal vento che spazzava le onde.
Erano già tutti lì. E a lui, ogni secondo che passava, sembrava che lo stomaco si stringesse sempre di più.
Certo, il luogo era bellissimo. Elenie e Alice ci avevano messo tutto l'impegno possibile, ne era ben conscio.
Ovunque c'erano fiori. Rose bianche, ma soprattutto blu, le preferite di Hermione.
Nessuno poteva scordarlo.
E poi la gente. Non erano molti, ma tutte le persone importanti erano lì, solide e ferme come pilastri, a dare il loro sostegno.
C'era tutto il loro gruppo ovviamente, seduto nelle prime file.
C'erano alcuni Grifondoro, ex compagni di scuola di Hermione, e c'era Luna Lovegood.
C'era la famiglia Weasley, stretta e unita come non mai.
C'erano i signori Granger, che gli fecero un cenno con la mano. Lui rispose chinando il capo, sospirando nel vedere Jean che si asciugava una lacrima furtiva.
Sarebbe stata una lunga giornata.
E poi, notò Draco, voltandosi appena, c'erano i suoi genitori.
Tutti e due. Un po' lontani dagli altri, un po' riservati, ma comunque presenti.
Le tragedie uniscono le persone, nessuno poteva saperlo meglio di lui.
-Possiamo cominciare-
La morsa allo stomaco di Draco si fece pesante come un macigno. Guardò il piccolo funzionario Ministeriale che prendeva posto su un altare improvvisato, e che gli stava facendo cenno di raggiungerlo.
Malfoy guardò gli occhi di sua madre, che gli fece un debole sorriso per fargli coraggio, quindi l'espressione austera di suo padre.
No.
Non era come lui.
Non lo sarebbe mai stato.
Lui aveva fiducia.
Lui aveva forza.
Lui aveva coraggio anche per gli altri.
Anche per lei.
Nella vita e nella morte.
Si costrinse a fare qualche passo verso il prete, quindi si voltò verso ai presenti, un nodo in gola e la mente vuota.
Poi nell'aria si diffuse una musica lenta, leggera.
E lei arrivò.



In your wedding dress
To have and to hold
Cause even at my best
I wanna let go



Stretta al braccio di suo padre, camminava verso di lui, con un sorriso che sembrava nascondere il più meraviglioso segreto dell'universo.
Era splendida.
L'abito bianco la fasciava come una nuvola, e tutti i presenti si alzarono al suo passaggio, ma lei non aveva occhi per nessuno.
Solo per lui, splendido nel suo completo nero, che l'attendeva all'altare.
E Draco non ebbe più paura. La stretta allo stomaco divenne una carezza piacevole, e si ritrovò a sorridere.
Hermione era davanti a lui, stretta in un abito da sposa, bella come non era mai stata.
Esattamente due anni dopo il suo risveglio dal coma, era pronta a diventare sua moglie.




-Mezzosangue dannazione! Possibile che devi fare sempre di testa tua?-
Era passato quasi un mese dalla battaglia a casa di Cavendish, ma le cose non accennavano a migliorare. Hermione rimaneva in quel letto, senza dare segni di vita. L'unica cosa positiva era che il bambino sembrava reagire bene e, dopo una minaccia di aborto che aveva quasi fatto morire Draco, tutto sembrava essere tornato a posto.
Malfoy, dal canto suo, non sapeva più cosa fare. L'aveva pregata, supplicata, insultata anche, perchè era certo che lei lo sentisse perfettamente.
E così alla fine, l'aveva buttata sull'orgoglio.
Ma non era cambiato niente. Lei rimaneva lì, perfettamente immobile.
E per Draco, ma anche per gli altri, era sempre peggio. Harry e Ron ormai passavano lì, anche loro, gran parte della giornata, cercando di tenere insieme a forza i pezzi del loro trio.
Ne avevano passate tante insieme, sarebbero sopravvissuti anche a questo.
Malfoy invece sembrava spegnersi ogni giorno di più, per quanto cercasse di tenere alto il morale almeno quando stava nella stanza di Hermione. Era visibilmente dimagrito, dormiva lo stretto necessario a non crollare.
Anche quel giorno di autunno stava lì, in piedi accanto al letto di colei che amava.
La guardava, vegliava il suo sonno, e languiva.
-Cristo, Hermione- disse infine, inginocchiandosi accanto al suo letto e posando la fronte sulla mano di lei -Come puoi farmi questo? Avevi giurato che mi saresti stata sempre accanto. Dove sono finite le tue promesse? Come posso fidarmi di te adesso, se mi lasci?-
Sentì una lacrima scivolargli su una guancia, ma non se ne curò.
Non servivano maschere con lei. Era l'unica che non l'avrebbe mai giudicato.
-Voglio stare con te, dannazione. Voglio che cresciamo insieme nostro figlio, voglio che tu diventi mia moglie-
Strinse i denti, sentendo la sua mano fresca e morbida a contatto con la propria fronte.
-Ti ho sentito sai...Non puoi più rimangiartelo adesso-
Draco spalancò gli occhi, e alzò di scatto la testa.
Lei era lì. Quelle parole sussurrate le aveva dette davvero. E ora lo guardava, gli occhi semichiusi e un sorriso stentato sul volto pallido.
Era sveglia.
-Oh mio Dio- rantolò il biondo tirandosi su e avvicinandosi a lei.
Le baciò le labbra, la fronte, le guance, il naso...ovunque riuscisse ad arrivare.
Se la strinse al petto, badando a non farle male, ma poi fu lui a seppellire il viso nel collo di lei.
-Grazie- mormorò, senza sapere nemmeno lui a chi si stesse rivolgendo.
Grazie di avermela restituita.
Grazie di avermi concesso di avere fiducia.




And you hold me in your arms

And all that I can feel
Is my future in your hands
And all that I can see
Is how long ever after is
It's all that I can do
To be with you, just to be with you




-E con il potere conferitomi, io vi dichiaro marito e moglie. Può baciare la sposa-
Senza farselo ripetere, Draco prese il viso di Hermione tra le mani, e posò le labbra sulle sue. La ragazza gli allacciò al collo le braccia sottili, scoppiando a ridere mentre lui la sollevava da terra.
-Ti amo-
-Ti amo anche io- gli sussurrò dolcemente lei, quando lui la rimise a terra -Grazie per aver avuto sempre fede in tutto questo-
Draco le sorrise appena. Nessuno dei due avrebbe dimenticato le grandi cose accadute in quel giorno.
Era stata la loro seconda chance. Perciò avevano scelto quella data per celebrare il loro matrimonio.
Nel giro di pochi istanti tutti gli amici si accalcarono attorno a loro, riempiendoli di abbracci e risate.
-Non è stato tanto difficile dopotutto, no?- rise Blaise, stringendo il suo migliore amico.
-Idiota- sibilò Draco, ma sorrideva.
Poi venne il turno di Pansy, alla quale il pancione e qualche chilo in più avevano donato un'espressione molto più materna.
Uno dopo l'altro tutti lo strinsero, o gli diedero la mano, perfino Ron ed Harry, anche se quest'ultimo ci mise forse un po' troppa forza.
Arrivarono anche i signori Granger, che abbracciarono la figlia.
Hermione, dal canto suo, sembrava brillare di luce propria.
Aveva in mano il mondo.
Le sembrava quasi impossibile, poter essere tanto felice. Poi si voltava e incrociava gli occhi di Draco, e tanto bastava a ricordarle che sì, era tutto vero. Vero e meraviglioso.
A un tratto sentì qualcuno tirarle la gonna. Hermione abbassò il viso e incrociò due occhi verdi come la speranza, che la stavano fissando gioiosi.
L'erba attorno ai suoi piedi si era riempita di margherite.
-James! Birbante che non sei altro, vieni qui-
Hermione rise nel vedere Elenie correrle incontro, barcollando sui tacchi.
La Benèfica la abbracciò brevemente, quindi si inginocchiò accanto al figlio.
-Ma sono bellissimi questi fiori, amore! Aspetta che li veda papà!-
Manco fosse stato chiamato, Harry apparve accanto a loro. Sollevò il bambino, che subito gli afferrò gli occhiali.
-Temo che abbia un po' troppo spirito Potter- ridacchiò Hermione.
-Già. E unito alla magia Benèfica, ho idea che da grande sarà un concentrato di guai- commentò Harry, scompigliando i capelli scuri di James, già sparati in tutte le direzioni, proprio come i suoi.
Scoppiarono a ridere tutti e tre insieme, finchè Hermione non sentì una mano calda e forte scivolare nella sua.
-Vieni con me, signora Malfoy?-
La ragazza sorrise e, sollevando appena il vestito candido, seguì il neo-marito tra le due ali di folla.
Fece un cenno a Laine, che cullava il suo secondogenito di neanche un mese, e poco più in là vide Chris strizzarle l'occhio.
Draco le passò un braccio attorno alle spalle, e la condusse all'interno, dove si sarebbe tenuto il ricevimento.
-Ti ho già detto che sei bellissima oggi?- le sussurrò all'orecchio, facendola voltare verso di lui.
-Attento a te Malfoy, guarda che potrei abituarmi a tutta questa gentilezza- sorrise la ragazza.
-Ti consiglio di approfittarne- mormorò lui, baciandole il collo con desiderio -Oggi con questo vestito stai tirando fuori la parte più nascosta di me-
Hermione gli infilò le dita tra i capelli, lasciando che la bocca del ragazzo ghermisse la propria in un bacio languido, appagante.
-Ehm ehm-
Un colpo di tosse alle loro spalle li fece separare di scatto. Hermione ebbe la decenza di arrossire, mentre Draco era perfettamente a suo agio.
Sophie e Alice li guardarono di sottecchi.
-Credo che qui ci sia qualcosa che vi appartiene- commentò la Parker.
Malfoy lasciò cadere il braccio che ancora cingeva il fianco di sua moglie, e la guardò chinarsi di fronte alla cosa più meravigliosa che fosse mai esistita.
O meglio, le due cose.
Cose che prendevano forma in due testoline biondissime, in due paia di manine grassocce che ora si muovevano allegramente verso la sua mezzosangue.
Alexander Antares Malfoy
Honor Alya Malfoy.
I suoi figli. Suoi e di Hermione.
Ricordava come se fosse ieri quella notte di un anno e mezzo prima, quando erano venuti al mondo, a pochi minuti di distanza l'uno dall'altra, così come ricordava il giorno in cui, molto tempo prima, gli avevano detto che sarebbero stati due gemelli.
Hermione l'aveva preso in giro, dicendogli che doveva sempre dimostrare che i Malfoy fanno le cose meglio degli altri. Lui, invece, aveva fatto semplicemente un colpo, udendo quella notizia..
Ma ora quei due bambini erano, insieme alla loro madre, tutto quello che bastava a farlo respirare.
Così uguali a lui nei colori, così uguali a lei nei lineamenti.
Perfetti.
La sua vita.
Honor e Alexander.
Niente nomi di stella. Su questo era stato irremovibile. Loro dovevano essere l'alba di un giorno migliore, più luminoso e splendente, e non la semplice continuazione del grigio passato che era stato fino a quel giorno.
Ma Hermione non si era lasciata convincere del tutto. Mai che gliela desse vinta, nemmeno su questo.
Quindi erano anche Alya e Antares. Non era giusto, aveva detto la Granger, non era giusto non rendere onore ai Black che si erano distinti in quella famiglia, pochi ma presenti. Lui in primis, ma anche Narcissa, e Sirius, e Regulus.
I nomi dei suoi figli erano dedicati anche a loro, e lui non aveva proprio potuto dirle di no.
-Ehi piccola- Draco prese Honor in braccio, lasciando che lei gli mangiucchiasse la cravatta senza lamentarsi.
-Sei proprio diventato un clichè- lo prese in giro Hermione -Il padre con il cervello in pappa di fronte alla figlia femmina-
-Anche davanti a sua madre se è per questo- borbottò contrariato Draco, scuotendo la testa, ma senza vergognarsene per nulla.
Gli altri intanto li raggiunsero, prendendo rumorosamente posto a sedere.
-Credo che dobbiate raggiungerli- li avvisò Alice -Dopotutto siete gli ospiti d'onore-
-In realtà no- disse Hermione, con un mezzo sorriso, guardando di sottecchi Draco, a cui brillavano gli occhi.
-Che vuoi dire?- domandò incuriosita la Parker, controllando nel frattempo Hope e Blake, che si rincorrevano per la sala, prima di essere recuperati dai rispettivi padri.
-Ora capirai- mormorò Draco, lasciando che sua moglie chiedesse silenzio e prendesse la parola.
-Scusatemi, vi ruberò solo qualche minuto- cominciò Hermione, una volta che tutti furono in ascolto -So che vi sembrerà strano, o quantomeno inusuale, ma io e Draco non resteremo qui con voi, adesso-
Sorrise appena, nel vedere le facce un po' dubbiose e un po' stranite dei suoi amici.
-Questo pranzo è solo per voi, diciamo, per dirvi grazie di averci sostenuto fino qui, perchè tutti l'avete fatto, chi più chi meno, in un modo o nell'altro-
La voce le tremava per le emozione, così si prese qualche istante di pausa, durante i quali incrociò gli sguardi meravigliati, ma anche felici, di Harry e Ron.
I suoi testimoni di nozze.
I suoi migliori amici.
Non sarebbe stata niente, senza di loro.
-Io e Draco vogliamo goderci una giornatina tutta per noi, visto che domani si lavora- e qui una doverosa occhiataccia a Carrigan, che fece spallucce.
Ignorò le risatine sarcastiche dei ragazzi, che già immaginavano in cosa avrebbe consistito la loro "giornatina", ma poi si ricordò che in sala c'erano anche i suoi genitori, e li trucidò con lo sguardo, arrossendo.
-E infine...- continuò.
-Mezzosangue- la interruppe Malfoy, ironico -Guarda che non devi guadagnarti una E all'esame di Trasfigurazione. Direi che hai detto abbastanza-
E, evitando per un pelo un pugno, la trascinò via, salutando tutti.
-Puoi occuparti di loro?- chiese Hermione ad Alice -Veniamo a prenderli domattina, se non è troppo disturbo-
-Ma figurati. Tra mia figlia, mio marito e mio fratello, cosa vuoi che siano due marmocchi in più?-
Mentre la Granger abbracciava l'amica, riconoscente, Draco si chinò fino a trovarsi allo stesso livello dei suoi figli. Guardò i loro occhi, grigi come i propri, ma in un certo senso meno freddi, come se il calore di Hermione li avesse in qualche modo contaminati.
Carezzò i capelli di Alexander, e i riccioli chiarissimi di Honor.
-Staranno benissimo, non vi preoccupate- li rassicurò Alice.
-Basta che li tieni lontani dal figlio di Potter- ribattè Draco, serissimo, facendosi spingere via dalla moglie.
Dopo un ultimo bacio di Hermione ai bambini, furono fuori.
Senza dirle niente, Draco la portò alla spiaggia, e insieme si sedettero davanti al mare.
-Ci avresti creduto, se otto anni fa ti avessero detto che saremmo arrivati qui?- gli chiese Hermione, posando il capo sulla sua spalla.
-Più che altro credo che sarei scappato- mormorò Draco, passandole le dita sulla pelle liscia del braccio.
Inaspettatamente lei scoppiò a ridere.
-Probabilmente anch'io. Eri veramente un idiota, Malfoy-
Il ragazzo alzò le spalle, poi la guardò.
Era una visione, così bella, mentre rideva con i riccioli al vento.
Gli aveva dato tutto. Una famiglia, dei figli.
L'amore.
Lei era tutto. Era la vita stessa, la cosa più sacra di tutte, da preservare e proteggere.
E ora, con una fede al dito a dimostrarlo, l'avrebbe fatto fino alla fine dei suoi giorni.



Fine






Eccoci qui. Fa quasi paura dirlo, perchè ho iniziato la prima parte di questa storia la bellezza di sei anni e mezzo fa, e ora scrivere la parola "Fine" significa chiudere per sempre una cosa che mi ha accompagnato per tantissimo tempo. Significa fine dei giochi, fine delle serate passate a studiare la trama, fine delle scuse perchè postavo sempre in ritardo, fine degli aggiornamenti, fine dei ringraziamenti per le meravigliose recensioni. Fine.
Un lieto fine, però, come chiedevate a gran voce e come ho sempre saputo che sarebbe dovuto essere. Ho immaginato quest'epilogo praticamente fin dall'inizio, era l'unica cosa certa, perchè lo dovevo a loro, a voi, e anche a me, perchè amo troppo sapere che, almeno nelle storie, esiste una cosa che somiglia all' "Happily Ever After".
Non sono brava nei saluti finali, anche perchè rischio di commuovermi persino attraverso lo schermo di un computer, quindi credo che farò una cosa un po' generale, visto che poi comunque troverete i vostri ringraziamenti "personalizzati" nelle vostre caselle. A tal proposito mi piacerebbe tanto potervi risentire tutti, anche coloro che magari hanno letto senza mai commentare, giusto per potervi dire grazie personalmente almeno una volta. Altrimenti nessun problema, sappiate che il mio "grazie" è esteso a ogni singola persona che, anche senza mai palesarsi, abbia seguito questa storia, perchè senza di voi non sarei mai andata da nessuna parte. Un grazie va poi a quelle persone che mi seguono da tanto, e che ormai posso considerare quasi delle "amiche virtuali". Non serve che vi nomini, tanto sapete chi siete no? Credo che sentirvi, anche se solo tramite Efp, sarà la cosa che mi mancherà più di tutte!.
Che altro dire? Qua sta già diventando una cosa lunga e noiosa, ma ho già detto che non sono brava con gli addii, quindi sto cercando il modo migliore di farlo e non lo trovo, a quanto pare. Avevo anche pensato di creare una terza parte, addirittura, ma alla fine ho accantonato questa idea. Draco ed Hermione hanno detto tutto ciò che avevano da dire, e non voglio rischiare di trovarmi a raccontare qualcosa di già visto e già letto, quindi per ora è così, salvo ripensamenti. Credo di dover veramente chiudere, adesso, mando un abbraccio a tutti voi, e vi ringrazio ancora di tutto quello che avete fatto per me negli ultimi anni...grazie per avermi supportata, consigliata, insultata anche, ma comunque sempre seguita. È stato bellissimo scrivere questa storia per voi e con voi.

Gaia.

  
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