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Autore: Princess Kurenai    13/10/2008    1 recensioni
Conto alla Rovescia per la coppia KakuzuIno. Dieci Flashfic per descrivere il loro rapporto. {Dedicata a ElderClaud}
Genere: Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ino Yamanaka, Kakuzu
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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.: CountDown ~ KakuzuIno Version :.



§ 10 - Le Notti §

Ino era una prostituta.
Un donna che, come tante, per campare vendeva il suo corpo al miglior offerente.
Era bella e intelligente, poteva avere un futuro luminosissimo, spentosi alla prematura morte del padre - unico suo parente.
Aveva perso tutto e si era ritrovata nella strada.
Non poteva dire di non averci provato, aveva provato con molti altri lavori, ma alla fine l'unico che la faceva vivere era quello che un giorno l'avrebbe fatta morire - era una sua impressione.
Infatti, dietro quel trucco, dietro quel bellissimo corpo, dietro tutto, Ino era più morta che viva.
Ogni notte perdeva anni di vita.
Ogni notte fino all'arrivo di Kakuzu, un uomo che per dieci notti - il tempo che si era fermato a Kyoto - l'aveva fatta rinascere.
Era un uomo d'affari che aveva chiaramente giocato con lei, ma per una volta non si era sentita usata come un oggetto.
Si era sentita una persona.


§ 9 - Righe §

La Yamanaka già sapeva che prima o poi Kakuzu se ne sarebbe andato e che l'avrebbe lasciata.
Ma non si sarebbe mai aspettata quella piccola lettera di nove righe:
" Non ho aspettato il tuo risveglio.
Un taxi mi aspettava per riportarmi a Osaka.
Forse ci rivedremo, o forse no.
Dipende tutto dai miei affari.
Ma ti allego qui il mio biglietto da visita.
Contattami se hai bisogno di altri soldi.
Ho messo anche il pagamento di stanotte.
Arrivederci,Kakuzu K."
Era un chiaro invito per farli da prostituta personale, la sua frase 'Contattami se hai bisogno di altri soldi' diceva chiaramente quello.
E Ino non avrebbe di certo ignorato quella proposta.
Voleva vivere.
Voleva uscire da quel bordello sudicio.
E Kakuzu le aveva appena dato l'opportunità di farlo.
Avrebbe continuato quel suo lavoro da prostituta, ma sarebbe stata solo di un uomo.


§ 8 - Gli Alberghi §

Aveva appena fatto in tempo a fare le valige - o meglio, la valigia dato che aveva ben poco da portarsi dietro - che Kakuzu era tornato a Kyoto dopo neanche un mese dalla sua prima visita.
Ancora una volta la sua era una 'visita di piacere', ma di un altro tipo: un piacere finanziario.
L'uomo era il possessore di una lussuosa catena di alberghi e, come scoprì all'inaugurazione dove si era imbucata per parlargli, quello che aveva appena aperto era l'ottavo della prefettura.
Ammirata, Ino, si guardava attorno in quell'immensa hall piena di distinti uomini ed elegantissime donne.
Si sentiva quasi fuori posto e forse lo era seriamente.
Lei era una prostituta e non una di quelle donne di alta società.
Non era il suo posto, ma lo sarebbe diventato.
E questo, solo grazie a Kakuzu e ai suoi soldi.


§ 7 - Ore di Viaggio §

Seduta in quella macchina lussuosa ascoltava musica.
Kakuzu, che l'aveva caricata in auto appena finita l'inaugurazione, stava seduto al suo fianco mentre l'autista guidava lungo quell'autostrada.
" Dove siamo diretti?", domandò lei, per interrompere quel silenzio.
Ino non amava particolarmente i misteri e, soprattutto in quel viaggio, voleva sapere tutto.
L'uomo si mosse, oscurando il vetro tra i due passeggeri e l'autista.
" Dall'altra parte della regione.", disse con calma.
" Quindi...", fece un calcolo ma fu anticipata dal moro.
" Sette ore di viaggio, Ino."
Erano tante ma entrambi sapevano come farle passare, la bionda infatti sorrise maliziosa e strisciò verso di lui.
" È molto lungo...", mormorò spingendolo con decisione contro il sedile per potersi mettere a cavalcioni sulle sue gambe.
" Con te il tempo volerà sicuramente.", ribatté baciandole il collo senza indugi.
Quelle sette ore sarebbero sicuramente volate via.


§ 6 - Domande e Risposte §

Ino era una chiacchierona un po' pettegola che, una volta fuori dal lavoro, si lasciava andare in lunghe conversazioni di cui era lei a dirigerne i ritmi.
La stessa cosa era capitata con Kakuzu, durante quell'interminabile viaggio dove avevano dato sfogo a tutte le loro voglie.
Di tutta la conversazione però, Ino, si sarebbe sempre ricordata di sei domande, con rispettive risposte.
" Kakuzusan, posso chiederle quanti anni ha?"
" Quarant'uno."
Era molto grande in confronto a lei.
Poteva essere suo padre.
" Sa quanti anni ho io?"
" No."
" Vuole indovinare?"
" Venti?"
" Ventuno. Sono maggiorenne. Posso chiederle dove abiterò?"
" Avrai un appartamento vicino alla mia villa."
" Bello. Ma lei è sposato?"
" Sì."
" E lei come si chiama?"
" Tsunade... Ino, parli troppo."
E dopo quell'ultima domanda e risposta, Kakuzu la bloccò di nuovo sotto di sé, baciandola.


§ 5 - Baci §

Le prostitute non devono mai essere baciate.
Non era una regola ma Ino aveva sempre cercato di rispettarla, tanto che in quei ventuno anno si ricordava solo cinque baci, di cui solo due da prostituta.
Il primo era quello che sua madre le dava prima di andare a letto.
Il secondo e il terzo erano solo di suo padre ed entrambi trattavano della morte.
Uno infatti le era stato dato al funerale di Fujiko Yamanaka, sua madre, mentre l'altro poco prima che la vita di Inoichi Yamanaka, suo padre, si spegnesse.
Erano baci sulla fronte o sulla guancia ma pur sempre 'baci'.
Il quarto le era stato dato, sulle labbra, da Sakura Haruno.
Colleghe di lavoro e occasionalmente amanti.
Avevano litigato e l'Haruno l'aveva baciata.
Il quinto invece era tutto di Kakuzu ed era il più speciale di tutti.
Era il suo primo vero bacio da 'donna libera'.


§ 4 - Mesi §

Si era scioccamente invaghita di Kakuzu e ne stava pagando le conseguenze.
Erano passati quattro mesi e ogni giorno l'uomo andava nel suo appartamento e stava con lei.
Facevano sesso.
Parlavano.
Ino cucinava e cenava, o pranzava, con lui.
Come se fossero marito e moglie.
Ma Kakuzu aveva già una moglie e aveva anche un figlio - Kotaro - e lei era solo una prostituta.
Non era niente.
Ma in quei quattro mesi illusione di essere importante l'aveva fatta innamorare.
In quattro mesi il suo cuore era stato comprato da quell'uomo dall'aspetto imponente e un poco burbero.
La Yamanaka era solo ed esclusivamente di Kakuzu e questo, le andava bene.
Ma quando aveva capito di essersi innamorata, no.
Non le andava bene.
Se lei era di Kakuzu anche lui doveva essere suo.
Ed era impossibile ma ormai... non poteva più tornare indietro.


§ 3 - Secondi §

Quando ami troppo e difficile rinunciare all'amore.
Quel sentimento è ormai la tua vita e rinunciando ad esso saresti morta.
Era quello ciò che Ino aveva pensato mentre guardava il coltello che stringeva in mano.
Era affilato e lucente.
Ben curato.
Un aiuto perfetto per una come lei.
Era sempre stata forte e coraggiosa, non era una vigliacca ma... amava troppo quel dannato uomo.
E se non poteva averlo non voleva neanche più pensarlo e, per l'ultima volta, si dimostrò decisa e sicura.
Durò tutto tre secondi.
Un secondo.
Sollevò il coltello posandolo sulla calda pelle del polso.
Un altro secondo.
La lama percorse tagliando di netto la vena.
Il terzo, sentì solo cadere il coltello per terra insieme al suo corpo.
Decisa fino all'ultimo gesto della sua vita.
Ino era sempre stata così, neanche la ricchezza e l'amore l'avevano cambiata.


§ 2 - Frasi §

" Ino, sei libera di andare e fare ciò che vorrai. Io non ti fermerò."
Al suo risveglio quelle erano le prime parole che aveva seriamente capito.
Non era morta.
Era rimasta in coma per giorni.
E Kakuzu era andato a trovarla, riprendendola con fredde parole di rimprovero.
Quasi quelle di un padre con una figlia.
Ma non le aveva sentite.
Tutti i suoi pensieri erano rivolti al suo fallimento.
Era viva e doveva ancora sopportare quella situazione.
Ma a quelle due frasi, semplici ma liberatori, tutto si era illuminato.
" Ino, sei libera di andare e fare ciò che vorrai. Io non ti fermerò."
Deglutì e guardò l'uomo.
" Come?"
" Hai abbastanza soldi per cavartela. Ti lascio l'appartamento ma dovrai pagare l'affitto. Trovati un lavoro."
" Come?", ripeté.
Gli occhi verdi dell'uomo la fissarono seri.
" Vivi, Ino. Punto e basta."


§ 1 - Anno §

Si scostò i capelli dal viso e sorrise alla donna che si fermava davanti a lei.
" Salve signora e benvenuta. Spero che il suo soggiorno in questo albergo sia di suo gradimento."
" Grazie. Ho prenotato una camera, l'attico per la precisione."
" Farò arrivare al più presto qualcuno che la aiuti.", eseguì un leggero inchino e chiamò dei ragazzi per prendere le valige della ricca donna.
Ino era cambiata molto in quell'anno.
Era maturata, non era più una prostituta ed aveva un lavoro onesto - e soprattutto ben retribuito.
Tutto era perfetto.
" Ino. Non perdere tempo.", una voce profonda la distolse dai suoi pensieri.
Un altro sorriso illuminò il suo bel viso.
" Agli ordini, capo."
Kakuzu, il suo nuovo datore di lavoro, la osservò tornare alla reception.
Quello era stato il suo ultimo favore per quella prostituta che aveva trasformato in una donna.
   
 
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