Anime & Manga > Naruto
Ricorda la storia  |      
Autore: Rei Murai    13/10/2008    4 recensioni
Ben venuti nel mondo virtuale. Questa sera, per commemorare la notte delle stelle, vi proponiamo un gioco diverso. Qualcosa per stuzzicare le vostre menti. Siete pronti? Bene, mie piccole Orihime, comincia il vostro viaggio…chi sarà il vostro pastore?
fic inizialmente scritta per il contest sulle festività ^O^ KibaNeji!!!!
Genere: Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kiba Inuzuka, Neji Hyuuga
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Si racconta in Giappone che in un tempo molto lontano, una dea scese sulla terra e innamoratasi di un pastore, in gran segreto gli si diede in moglie partorendo i suoi figli.
Quando il padre della dea lo venne a sapere, allontanò la figlia, riportandola dall’altra parte dell’ Amanokawa e rinchiudendola nelle sue stanze. Per evitare poi che i due innamorati si ricongiungessero, il dio, espanse il fiume rendendolo in attraversabile, confinandovi il pastore dalla parte opposta.
Orihime, così si chiamava la dea, pianse tanto, per così tanto tempo, che alla fine il dio, suo padre, si commosse per le tante lacrime e concesse ai due di potersi rincontrare.
I due si possono ricongiungere solo una volta l’anno, la settima notte del settimo mese, con il ritiro della via lattea e solo se il cielo e privo di nubi rinnovando così il loro amore.
A commemorare questa leggenda il 7 luglio si festeggia Tanabata, anche chiamata la festa delle stelle…

VIRTUAL

- La camera dei desideri -

Ben venuti nel mondo virtuale.

Questa sera, per commemorare la notte delle stelle, vi proponiamo un gioco diverso.

Qualcosa per stuzzicare le vostre menti.

Siete pronti?

Bene, mie piccole Orihime, comincia il vostro viaggio…chi sarà il vostro pastore?

Con un gesto seccato levò il casco per la realtà virtuale poggiandolo sul tavolo.

Aveva accettato che l’Uzumaki si piazzasse in casa sua, il giorno del suo compleanno, sperando che il biondino si decidesse a fargli una festa. Che, tra un bisticcio e l’altro, riuscisse a costringerlo a invitare un po’ di gente e festeggiare assieme il compleanno e quella stupenda festa che fin da piccolo l’aveva affascinato e che segnava anche la data della sua nascita.

Il 7 luglio sarebbe finito a meno di mezz’ora da lì e, nonostante tutto, l’Uzumaki non aveva fatto che entrare in casa sua, chiamandolo con quell’odioso soprannome che aveva riciclato dalla leggenda che vi era legata e gli aveva infilato in mano il casco virtuale esclamando di aver trovato un nuovo gioco, qualcosa di dannatamente interessante, che sarebbe stato il suo regalo di compleanno.

Dopo aver passato un’ora con il casco in testa e aver costatato che non succedeva nulla si era stancato e mandando a quel paese il biondino era uscito dal gioco.

Peccato che quello che si trovava di fronte non fosse il salotto di casa sua.

Inarcò un sopracciglio fissando il lungo corridoio pieno di porte che gli si trovava di fronte.

Dove si trovava il corridoio in realtà, si sarebbe dovuto trovare un salotto, non troppo grande e grezzamente arredato dove, appena fuori dalla portafinestra, ci sarebbe dovuto essere attaccato il ramoscello di bambù con i Tanzaku attaccati qualche ora prima.
Con passo incerto si mosse per il corridoio arrivandone fino alla fine dove un'unica porta si stagliava aperta di fronte a lui.

Una brezza leggera spirava attraverso la finestra aperta, l’odore d’incenso e il rumore delle bancarelle lo avvolgevano trasmettendogli un vago senso di pace.

La camera era una stanza piccola e dal pavimento scricchiolante, un letto a baldacchino al centro della stanza e i tendaggi che si muovevano vento erano l’unico arredamento in essa presente a parte le miriadi di canne di bambù attaccate alle pareti.

Sembrava che la stanza fosse stata creata all’interno di una foresta e che i rami di bambù cui pendevano i Tanzaku, avessero sfondato le pareti costringendo quella festività a entrare nello spazio angusto con i desideri di tutti quanti.

- ben venuto…-

Sobbalzò voltandosi verso il letto e trovandovi una figura stesa sopra nell’oscurità.

L’uomo, o così gli era parso dalla voce, stava comodamente sdraiato su un fianco con la vita e le gambe bagnate dalla tiepida luce lunare che penetrava dalla finestra ed il viso in ombra. Distingueva a malapena i lunghi capelli che si disperdevano sul lenzuolo di un color nero dai riflessi blu notte.

Rimase sulla soglia, indeciso se avvicinarsi o no, con lo sguardo puntato sulla figura nera.
- ben venuto…-

Ripeté nuovamente questi con un minimo movimento del capo che si alzava a incontrare lo sguardo con il suo.
Sapeva che lo stava fissando dritto negli occhi, avvertiva un vago brivido percorrergli la spina dorsale e spegnersi sulle gambe facendolo irrigidire appena, ma l’impossibilità di non poterlo ricambiare distinguendone i lineamenti lo facevano innervosire.

Con passo lento si avvicinò alla figura stesa sul letto, titubante e incerto di ciò che stava facendo, sobbalzando poi per la somiglianza con lui che questi aveva.

Il corpo dalla pelle chiara era fasciata da un lungo yukata porpora, tipico delle festività estive, che ricadeva morbido sui fianchi. I lunghi capelli neri erano sciolti e si disperdevano a ventaglio sulle lenzuola, creando dei morbidi riflessi sul tessuto illuminato a tratti dalla luna, ma la cosa più stupefacente era lo sguardo. Quegli occhi azzurri, quasi color del giacchio, solitamente privi d’espressione, che lo fissavano carichi di malizia, spogliandolo lentamente con lo sguardo.
Neji Hyuuga, sdraiato su quelle lenzuola di raso, lo fissava dal basso, con espressione d’inequivocabile lussuria.
Fece un passo indietro avvertendo un vago calore imporporargli le guance.

Aveva ammesso con se stesso da qualche tempo di avere una cotta per il cugino della sua compagna di classe, anche se gli era capitato raramente di parlarci. Forse era più corretto dire che aveva ammesso con se stesso da qualche tempo di essere attratto sessualmente dal moro, ma tutto quello non aveva senso.

- Hyu-Hyuuga, che ci fai qui? E soprattutto dove si trova il “qui” in questione? –

Il moro sorrise, un leggero inclinarsi verso l’alto degli angoli della bella bocca rosea che si spense poco dopo per lasciare spazio alle parole.

- Qui non si trova da nessuna parte. Questa è la camera dei desideri dove ogni voglia viene soddisfatta, dove l’immaginabile diventa possibile –

Annuì poco convinto lasciando però scorrere lo sguardo sul corpo roseo del ragazzo.

O lo Hyuuga era diventato pazzo o quello era uno scherzo ben congeniato dei suoi amici per festeggiare il suo compleanno.
Più propriamente la seconda. Sì, tra qualche istante, da qualche parte di quella stanza buia, Naruto sarebbe saltato fuori dal nulla e urlando “sorpresa!” l’avrebbe preso in giro per il resto dell’anno.

Sospirò sedendosi sul bordo del letto.

- Ok, Neji. Dove sono gli altri? –

Il moro inarcò un sopracciglio.

Nessun insulto o rimprovero per l’essersi permesso di chiamarlo con il suo nome, cosa che generalmente faceva imbestialire l’altro.

Nessun segno visibile di arrabbiatura sui lineamenti fini, quasi femminei che lo attraevano tanto.

Dio cosa avrebbe voluto fargli se tutto quello non si fosse trattato di uno stupido e poco ben congeniato scherzo.

- Gli altri? Di che stai parlando Kibachan? -
Altro sospiro.

- Vi ho scoperto smettila di fare la scena. Non ci crederebbe nessuno a te che mi chiami per nome – un mezzo ghigno si dipinse sulle labbra del castano – o devo cominciare a credere che tu sia impazzito del tutto? –

Neji continuava a fissarlo con la solita calma impassibile con cui fissava qualsiasi cosa.

Solo per un’attimo notò una luce divertita negli occhi color del ghiaccio dell’altro, scintilla che si spense sulle labbra prima che queste lo afferrassero trascinandolo in un lento e dolce bacio che lo costrinse a sdraiarsi sotto di lui.

Ok, quello scherzo cominciava seriamente a piacergli.

- Non c’è nessun altro qui a parte noi due, Kibachan. -

Puntò gli occhi dorati dentro quelli ghiaccio dell’altro per poi sospirare.

Scherzo o meno non poteva ignorare ciò che gli stava rivoltando con tanta forza lo stomaco.

Lo desiderava.

Desiderava avere quel corpo contro il proprio, quelle labbra sulle sue…desiderava Neji Hyuuga come mai aveva desiderato qualcuno e se lui gli si proponeva a quel modo, con quella palese voglia che gli premeva contro la coscia, non lo poteva davvero ignorare.

Il passo per afferrare le sue labbra era stato veloce, con gesti altrettanto rapidi gli aveva sfilato lo youkata, rendendosi conto solo in quel momento di indossarne uno anche lui ma non dandoci peso.

Tutta la situazione era strana, fuori dal normale.

Ogni bacio del moro bruciava sulla sua pelle imprimendosi come un marchio.

Le sue mani sembravano serpenti che si muovevano lenti e lascivi lungo il suo corpo.

Ogni gesto era un tremito, ogni bacio un gemito.

Fuori dalla finestra poteva quasi avvertire i rumori della festa e lo scoppio dei fuochi d’artificio ma non gli interessava.

Quel compleanno era particolare, si stava avverando un suo sogno, un suo terribile desiderio nascosto.

I gemiti contro l’orecchio dello Hyuuga, la sua gamba che si strusciava contro l’erezione e poi il suo corpo, che lascivo, si sdraiava sulle lenzuola, nudo e senza freni, aspettando che Kiba gli salisse addosso.

Non poteva essere vero.

Mentre si accingeva a prenderlo se ne rendeva sempre più conto.

C’era qualcosa che stonava in modo dannatamente sbagliato.

Uno come Neji non sarebbe mai stato sotto di sua spontanea volontà eppure era così dannatamente invitante mentre allargava le gambe pronto a riceverlo.

Lo voleva.

Lo voleva così tanto che sentiva che se non l’avesse avuto sarebbe impazzito.

Che se non l’avesse posseduto lì, in quel preciso istante lui….

- Kibakun! –

Per un istante l’immagine di Neji traballò per poi scomparire completamente scambiata con una forte luce e il viso di Naruto che lo fissava sorridendo.

Che diamine era successo?

Dov’era finito Neji??
Naruto poggiò il casco della realtà virtuale sul tavolino basso della sua sala per poi voltarsi verso di lui

- tra poco cominciano i fuochi d’artificio, è quasi mezza notte, muoviti –

Lanciò uno sguardo all’orologio e poi di nuovo al biondo che uscendo dalla porta di casa raggiungeva un gruppo di cinque persone che lo aspettavano sul pianerottolo.

Non poteva crederci.

Si era lasciato trascinare e fregare da uno stupido gioco!

Eppure lui era convinto di averlo tolto quel dannato casco…e poi lo Hyuuga, e la camera…

Con rammarico lasciò la sedia traballando fino al gruppetto.

Poco male, si sarebbe fatto lasciare uno di quei caschi da Naruto, in fondo erano il suo regalo di compleanno e se lo meritava.

Fuori, sotto l’aria calda e piena di odori della tipica giornata estiva, alzò lo sguardo verso il cielo dove, di li a poco, si sarebbe consumato lo spettacolo pirotecnico.

Per un solo istante si era azzardato ad abbassare lo sguardo, incrociando quello silenzioso e freddo dello Hyuuga prima che questi gli si avvicinasse affiancandosi a lui.

- Buon compleanno Inuzuka –

Aveva borbottato appena prima di oltrepassarlo lasciando solo con Naruto ghignando tra sé e sé.

Per un po’ si sarebbe goduto il suo personale Hyuuga virtuale nell’attesa di avere quello vero.

- davvero divertente quel gioco non è vero Orihimechan? –

Naruto sorrise compiaciuto del suo stesso prendere in giro l’altro ma al posto della solita rispostaccia dell’Inuzuka, dopo il primo fuoco d’artificio, gli arrivò soltanto un

- Si, davvero divertente, Naruchan

Fin!

la risposta ad eventuali recensioni sarà messa nel prossimo capitolo di Particolarmente tu!

   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Rei Murai