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Autore: 9dolina0    13/10/2014    4 recensioni
Breve OS dal sapore edonistico.
Bulma e Luna, la fidanzata di Trunks, attendono con ansia il rientro di quest'ultimo dall'ennesima battaglia contro i cyborg. Nel mentre, ingannano il tempo (e l'ansia) disquisendo sulla bellezza morale ed estetica del giovane rampollo di casa Brief, andando a toccare anche il passato della scienziata.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mirai!Bulma, Mirai!Trunks, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nick EFP/Forum: 9dolina0
Titolo: Rara bellezza
Personaggi: Mirai!Trunks/nuovo personaggio, Mirai!Bulma
Frase/Citazione scelta: Il fiore che sboccia nelle avversità è il più raro e il più bello di tutti
Rating: giallo
Genere: introspettivo, romantico, sentimentale
Note: Questa storia partecipa al Contest "La Coppa del Cinema" di Nede 

 

 

 

La vera bellezza non è solo quella interiore.

Luna lo sapeva, sapeva benissimo che se avesse espresso ad alta voce un simile pensiero, sarebbe stata giudicata una persona molto frivola.

Ma lei l’avrebbe certamente capita, perché lei tanta perfetta bellezza l’aveva portata in grembo per ben nove mesi.

 

***

 

Trunks era uscito di casa il giorno prima e ancora non aveva fatto rientro.

Il paesaggio desolato che si apriva alla vista di Luna affacciandosi alla finestra di ciò che rimaneva della splendida e gloriosa Capsule Corporation altro non sembrava che il riflesso del concetto di vita che ormai avevano i terrestri.

E vita, ormai, non aveva un significato molto diverso da morte.

Prima di darle quell’ultimo bacio, Trunks le aveva giurato che ce l’avrebbe fatta, che avrebbe definitivamente mandato all’Inferno i cyborg 17 e 18 – ammesso e non concesso che avessero un’anima –; ma quella che per il suo amato era una certezza, per lei era solo l’ennesimo, azzardato, disperato tentativo che sarebbe andato in fumo.

Luna aveva paura, e non riusciva a nasconderlo nemmeno a lei.

 

Bulma la osservava da un po’.

L’ormai non più giovanissima scienziata aveva sempre avuto un buon rapporto con la fidanzata del suo unico figlio. Doveva ammetterlo: Luna era una brava ragazza e Trunks stravedeva per lei. A volte, la donna si chiedeva se la distruzione che avevano portato i cyborg non avesse ammorbidito il suo carattere.

Si sarebbe davvero affezionata a Luna come a una figlia se le circostanze in cui l’avesse conosciuta fossero state diverse?

Facendo i conti con sé stessa e ammirando la compostezza con cui la giovane continuava da ore e ore a fissare il paesaggio fuori dalla finestra in attesa del ritorno del suo innamorato, Bulma si rendeva conto che la distruzione portata dai cyborg aveva infuso in lei maggiore tolleranza.

Chissà, magari in un’altra vita, in un altro mondo dove a regnare fosse stata la pace, lei sarebbe stata gelosa di quella bella ragazza dai capelli neri e gli occhi verdi di cui il suo adorato figlio si era innamorato.

Ma le cose, purtroppo, erano andate diversamente.

 

Non sapeva perché, a un certo punto, ella avesse desistito dal continuare a guardare fuori e le avesse rivolto quella strana domanda.

 

«Suo padre gli somigliava?»

 

Sì, certo.

Bulma avrebbe voluto urlare quel con tutte le sue forze e far sapere a Luna quanto Trunks e Vegeta fossero simili, sia nei lineamenti marcati del viso che nella forza d’animo.

Ma lei aveva davvero voglia di rimembrare il passato?

Bulma sapeva che Vegeta non aveva mai accettato quel figlio mezzosangue e che era morto, ucciso dai cyborg, ancor prima di vederlo.

Gli faceva ribrezzo.

E a Bulma faceva altrettanto ribrezzo l’idea che, nonostante tutto, continuasse ad amare il padre di suo figlio con tutte le sue forze.

Da quando Trunks era tornato dal passato, madre e figlio non avevano ancora avuto modo di parlare. Sapeva che il ragazzo aveva conosciuto Vegeta e immaginava che la reazione dell’uomo fosse stata tutt’altro che benevola nei suoi confronti.

Lei moriva dalla voglia di sapere come fosse andata, e la sua curiosità non riguardava tanto il modo in cui nel passato avessero sconfitto C17 e C18, quanto come Trunks se la fosse cavata con suo padre.

 

«Sì» sussurrò Bulma a mezza bocca, lasciando intendere che l’argomento non le piaceva poi così tanto.

 

Luna se ne accorse, ma non riuscì a tacere.

Lei e Trunks si erano conosciuti un paio di anni prima a seguito dell’ennesimo attacco da parte dei cyborg al villaggio in cui viveva la ragazza.

Si era salvata per miracolo; o, meglio, lui l’aveva salvata.

A quanto ne sapeva, era probabilmente l’unica fortunatissima superstite.

Aveva perso tutto: la sua famiglia, la sua casa, i suoi amici; ma il destino le aveva regalato, nel momento in cui riaprì gli occhi dopo l’esplosione, la visione del ragazzo più bello che avesse mai visto. Lì per lì, Luna aveva addirittura pensato di essere morta e di avere davanti a sé un angelo.

Poi, la consapevolezza si fece strada dentro di sé e altri forti boati la riportarono immediatamente alla realtà.

 

Luna aveva imparato a capire quanto Trunks fosse speciale soltanto a poco a poco.

Aveva scoperto quasi subito che la sua intenzione era quella di eliminare i cyborg, ma solo dopo averlo visto spiccare il volo e diventare improvvisamente biondo aveva capito che lui qualche possibilità poteva avercela sul serio.

Non ebbe subito il coraggio di chiedergli da dove derivassero i suoi incredibili poteri. Già il fatto di essere ospite praticamente fissa di Bulma Brief l’aveva messa non poco in soggezione. Certo, della Capsule Corporation rimaneva poco o nulla, ormai; ma la fama che si portava dietro quell’incredibile donna non sarebbe morta nemmeno con la distruzione del pianeta.

 

Del padre di Trunks, però, non aveva mai parlato.

Quelle poche cose che Luna aveva saputo sul conte del principe Vegeta gliele aveva raccontate il suo ragazzo, senza però che scendesse mai nei dettagli.

Lo aveva capito: Trunks non era stato un figlio voluto.

Non dal padre, per lo meno.

E il peso di questa consapevolezza aveva macchiato di una perenne ombra scura il volto pur sempre affascinante di sua madre.

 

«Hai un figlio meraviglioso, Bulma. E anche tu lo sei. Ma a volte mi chiedo se tanta bellezza, la bellezza di Trunks, non sia un’eredità paterna, il segno tangibile e visibile di ciò che erano i valorosi guerrieri saiyan. Tu non parli mai di Vegeta. So che ti fa male farlo, ma vorrei capire cosa ha spinto una donna brillante come te a finire tra le braccia di colui che tutti reputano un assassino.»

 

Come le fosse venuto in mente di porre una simile domanda, non lo sapeva neanche lei.

La verità era che ogni volta che Trunks andava a sfidare i cyborg, Luna viveva col terrore che non tornasse, e la sua mente cercava distrazione in pensieri contorti e, alle volte, abbastanza scomodi.

D’altra parte, lei era sempre stata ammaliata da quel meraviglioso ragazzo dal portamento virile e fiero e dallo sguardo penetrante e vagamente rattristato.

Per assurdo, poi, durante i pochissimi minuti in cui lo aveva visto il giorno prima, appena tornato dal suo viaggio nel passato, sembrava che Trunks fosse cambiato ulteriormente.

E in meglio.

Una muscolatura più accentuata, un incedere più sicuro, uno sguardo più virile.

E felice.

I suoi occhi trasmettevano felicità ed ebbrezza allo stato puro.

Vedere il suo ragazzo in quello stato le aveva mandato il cuore in tilt; perché, d’accordo, Trunks era bellissimo sempre, ma quando sorrideva in quel modo diventava l’emblema della perfezione.

 

«Molti credono che sia colpa del fascino del male. Non è vero. Vegeta aveva sofferto. La sua esistenza era stata tutt’altro che facile, ma solo in pochi hanno avuto il buonsenso di ragionarci sopra e di capirlo. Anzi, forse sono stata l’unica a farlo. Ma non è bastato. Non è bastato a riplasmare il suo cuore e a renderlo più malleabile ai sentimenti umani.»

 

«Ma lui non era umano.»

 

«E non lo sarebbe mai diventato. Ma io ero innamorata di lui e faticavo a guardare in faccia la realtà. Avresti dovuto conoscerlo, sai? Avresti senz’altro capito da dove deriva il fascino di Trunks. Non credere che tutti i guerrieri saiyan fossero così. Ho conosciuti altri uomini appartenenti a quella razza che non avevano un briciolo della bellezza e della fierezza di Trunks e Vegeta. Ma loro due hanno vissuto con la consapevolezza di essere stati usurpati entrambi della loro libertà, di dover sottostare al volere e alla perfidia di qualcuno che aveva tolto loro tutto ciò che avevano, o quasi. Vegeta ha reagito indurendo il suo cuore, Trunks aprendolo il più possibile. Pur nell’opposizione del loro approccio alla vita, hanno dimostrato di essere più simili di quanto non credessi inizialmente, e ciò mi ha fatto male. Sono state le avversità in cui sono vissuti a renderli così, dannatamente fieri, sprezzanti e affascinanti; e quando un fiore trova la forza di sbocciare anche in simili condizioni, contro tutto e contro tutti, sfidando il proprio destino, non può che diventare il più forte e il più bello di tutti.»

 

Le parole morirono in gola a Luna nel momento esatto in cui avrebbe voluto proferirle.

Quanto aveva amato quella donna l’uomo che l’aveva resa madre?

E quanto doveva aver patito sapendo che lui non riteneva né lei né la creatura che portava in grembo alla sua altezza?

Per la prima volta da quando si conoscevano, Luna corse incontro a Bulma e l’abbracciò.

La scienziata non le aveva mai fatto da madre, né era riuscita a costruire con lei un rapporto più forte di un semplice affetto tra suocera e nuora; ma ciò che le aveva appena detto aveva contribuito in modo decisivo a buttar giù quella corazza che, nonostante gli anni e le tragedie che aveva vissuto, Bulma Brief non aveva mai fatto definitivamente cadere.

 

***

 

Trunks era tornato a casa così come era uscito.

Il suo corpo non recava alcun segno della lotta appena conclusa, nonostante il suo sorriso tradisse un evidente entusiasmo, indice di un successo.

Luna l’aveva visto arrivare a piedi, mentre percorreva con lentezza quasi estenuante il vecchio viale ormai sterrato che portava verso la Capsule Corporation.

 

«Ho vinto» aveva sussurrato il ragazzo, mostrando il più bello dei suoi sorrisi e accogliendo in un abbraccio le due donne della sua vita.

 

Bulma piangeva di gioia e Luna faceva altrettanto, ma nessuna delle due ebbe la forza di rompere quel momento chiedendo i particolari della battaglia.

Era chiaro: tornare nel passato aveva fatto maturare Trunks sotto ogni aspetto e il confronto diretto con Goku, Vegeta e gli altri guerrieri che avevano tante volte cambiato il destino dell’umanità, aveva segnato il giovane saiyan a tal punto da farlo sembrare quasi un’altra persona.

 

Bulma si era affrettata a preparargli la cena.

Avevano mangiato tutti insieme, nonostante nessuno avesse poi chissà quale appetito, e avevano riso tutti e tre, godendo, per la prima volta dopo anni e anni di terrore, della meravigliosa sensazione che recava la pace.

 

«Si è fatto tardi, e io ho bisogno di riposare.»

La scienziata si era affrettata, appena terminata la cena, a lasciar soli i due ragazzi.

Erano giovani, belli e innamorati, e sebbene a lei non fosse mai toccato in sorte di essere ricambiata in toto dall’unico uomo che avesse mai amato, comprendeva benissimo la sensazione idilliaca che nasceva in corpo quando, finalmente, si aveva l’opportunità di stare soli con la persona amata.

 

Trunks e Luna, dal canto loro, avevano capito, ed entrambi sorrisero con benevolenza alla donna.

La solitudine, in quel momento, era tutto ciò che ancora desideravano dalla vita.

I due ragazzi non stavano insieme da prima che Trunks compisse il viaggio nel tempo. Entrambi avevano più volte temuto di non riuscire a vedersi mai più e ciò aveva spinto entrambi a lasciarsi andare a un lungo abbraccio prima di fare l’amore.

La loro era stata un passione consumata sul divano della sala da pranzo. Ad andare nella loro stanza non ci avevano pensato minimamente: se c’era una cosa che avevano imparato dalla terribile esperienza dei cyborg era proprio che non bisognava mai temporeggiare per manifestare i propri sentimenti.

Il tempo, in fondo, era più tiranno di quanto si potesse pensare.

 

Quel lungo abbraccio continuò anche dopo la fine dell’amplesso, prolungando nei due giovani i dolci piaceri dell’intimità. Luna si sentiva protetta tra le braccia dell’essere più potente del mondo e sapeva che quella meravigliosa sensazione sarebbe durata una vita intera.

La loro vita.

Insieme.

 

«Prima o poi mi dirai quanto è davvero cambiata la tua vita dopo aver salvato la mia?»

 

«Certo. Lo farò nel giorno del nostro matrimonio.»

 

FINE

 

 

 

 

Angolo dell’autrice

 

Questa OS nasce dalla volontà di mescolare assieme l’edonismo e la virtù.

Ovviamente, un simile accostamento non sempre è facile – e felice – e molte volte si cade nello stereotipo tipicamente cortese del bello = virtuoso.

Ammetto candidamente che è ciò che ho fatto con questa fanfiction.

Ho voluto giocare sulla contrapposizione tra Bulma e Luna, che si basa non solo sul diverso legame che hanno con Trunks, ma anche sulle diverse esperienze di vita vissute e sulla differenza di età.

Proprio per quest’ultimo motivo, ho voluto che la giovinezza di Luna spiccasse anche nella sua non troppo opportuna domanda a Bulma sul padre di Trunks e nella diversa concezione di bellezza che esprimono le due protagoniste.

Luna è ammaliata in tutto e per tutto da Trunks: ne riconosce la bontà, l’eleganza, la fierezza, la prestanza e l’estrema bellezza. Nel chiedere a Bulma se questa bellezza l’abbia eredita dal principe dei saiyan, si riferisce propriamente all’aspetto esteriore del ragazzo. Bulma è una donna matura che, pur essendo ben consapevole del gradevole aspetto fisico del suo splendido figlio, pone la questione in maniera diversa, sottolineando come spesso il fascino di una persona derivi da una serie di atteggiamenti che assume – portamento, incedere, sguardo – e che tali atteggiamenti sono tipici di chi ha brillantemente superato delle terribili avversità. Certo, a Vegeta poi è andata male, ma Trunks ha ancora una vita davanti.

Spero che la storia vi sia piaciuta e che non vi abbia annoiati, nonostante sia quasi esclusivamente introspettiva.

Grazie di cuore a Nede che, organizzando il contest cui partecipa la storia, mi ha dato la giusta ispirazione.

Un bacio a tutti,

9dolina0

 

   
 
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