Anime & Manga > Ranma
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Autore: whiteserval    13/10/2014    3 recensioni
"Ti è mai capitato di sentirti la persona più sfortunata del mondo? Che la vita che fai è terribilmente noiosa e che la gente che ti gira intorno non fa altro che avanzare pretese insensate senza renderti nulla in cambio? Ebbene, quest'oggi il più grande artista marziale di tutti i tempi, il mitico, insuperabile, Ranma Saotome si sentiva esattamente così."
Ciao a tutti! Questa è la mia prima fanfiction! Spero vogliate dedicare un po' di tempo nel leggere la mia storia e di strapparvi un sorriso!;)
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Ranma Saotome, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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< Che sta succedendo qua sopra? > chiese  la  vecchia Obaba, salendo le  scale  e  accendendo  la  luce,  accompagnata da Soun, Nabiki  e  Kasumi.

< Ryoga è scomparso! >  si   agitò Akane  iniziando  a  cercare  in  giro per  la  stanza, sperando  di  trovare  il  suo protetto addormentato da qualche parte
< Oh cielo! > ansimò  la  maggiore delle Tendo, portandosi  le mani alla bocca, attirando l'attenzione di Ranma

< Ma lei da quando è qui? >

< In questo momento ci troviamo in quello che precedentemente era la disastrata prima torre; ha fatto un bel lavoro sistemandola vero? Comunque l'ho convinta  io  a  stare  con  noi, non sarà  più  costretta  a  lavorare per Seyta > spiegò la castana con il caschetto passandosi  una  mano tra  i  capelli: allora adesso sono tutti riuniti!
A parte  il  lurido vecchiaccio e...

< Piccolo Ryoga! Dove sei?! > chiamò  la  mora affacciandosi fuori dalla finestra, disperata.

Improvvisamente, però, una risposta;  lei  alzò gli occhi verso il tetto  e  lo vide
< Oh cielo, Ryoga come sei finito là sopra?! > esclamò con più  o  meno  lo  stesso tono  e  la stessa reazione della sorella più grande.

Il ragazzo con il codino uscì fuori  e  si  aggrappò  al  muro bianco per raggiungere quella brutta porchetta che giocava in bilico sul tetto

< Sta attento! > si preoccupò  la  fidanzata, coprendosi  il  viso con le mani per impedirsi di guardare
< Tranquilla, lo prendo per la bandana e te lo riporto qui! > la rassicurò  lui, sperando  di  riuscire ad afferrarlo per qualcosa di più resistente, altrimenti avrebbe fatto patè  di  suino spiaccicato.



Grazie  alla  sua agilità  si  aggrappò  su  una tegola del bordo  e  cercò di tirarsi su; ce l'avrebbe anche fatta  se  non fosse stato per quell'insaccato che  lo  spingeva giù con una cattiveria immane

< Dannato prosciutto, piantala! > urlò allungando  una  mano per cercare di acchiapparlo, ma questo  si  scansò facendo un piroetta...

A pensarci bene non gli dispiaceva l'idea del patè.

A convincerlo ancora di  più fu  il  vedere  il  suo odiato amico/rivale in miniatura prendere due secchi d'acqua usciti magicamente dal nulla e lanciandogliene uno appresso.

< Mancato! > lo beffeggiò  aprendo  le  mani  ai  lati della testa dopo aver evitato il colpo.

Il piccolo dai lunghi canini, inferocito, si preparò  a  tirare anche l'ultimo secchio, tuttavia Ranma con un balzo, lo agguantò con forza e,  grazie  al  braccio libero,  si  imbucò nella finestra in basso, ritornando con  i  piedi  per  terra; non si accorse però che l'acqua contenuta nell'arma provvisoria del bimbo-salsiccia, andò ad inondare tutta  la  stanza fracicando tutto  e  tutti, tranne ovviamente quest'ultimo

< Ti odio maiale... > farfugliò  la  rossa zuppa d'acqua porgendo  il  moccioso alla Tendo, la quale  in  quel momento, era impegnata  a  coccolare, con gli occhi  a  cuoricino, una piccola micetta rosa  e  una paperella con il piumino giallo.



Quella stupida maledizione non  si  bloccava proprio con nulla! Nemmeno con un ringiovanimento simile!

Si sarebbe mai liberato  di  quel corpo da donna?

Per un attimo si fermò  a  guardarsi  e  un secondo dopo per la mente gli balenò un idea geniale...


Perchè non sfruttare la sua immensa bellezza?








Il sole stava sorgendo, la  sua tiepida luce  si  spandeva tra i cinque colli ricoperti  da  una  brillante rugiada  e  le bianche torri risplendevano di  un  colore ambrato; veramente una magnifica mattinata, dove gli uccellini svolazzavano cantando melodiose canzoni  che  accompagnavano  i  dolci movimenti  di  due fanciulle, simili ad angeli, le  quali passeggiavano allegramente sul quarto ponte  della  vasta dimora  dei  Kowalski, ammirando  lo  splendido paessaggio che le circondava.


Dietro  una  delle statue  che  imbruttivano quel meraviglioso luogo,  un  minuscolo omino  con  più  di  quattrocento anni camminava nascosto silenziosamente  in  punta di piedi  e  con le manine rinseccolite tenute come  un  t-rex, spiando  le   due  figure paradisiache  che  attraversavano  la  struttura, aspettando  il  momento propizio  per  prenderle alla sprovvista... ora!

< Siete mieee! > urlò, lanciandosi imitando  la  rana verso  di  loro, non  si  aspettava certo che  le  ragazze fossero pronte  a  contrattaccare  con  tanta furia: una  lo  agguantò, immobilizzandolo, mentre l'altra  gli  assestò una gomitata sul capo talmente bene che lo stecchì  in  pochi secondi

< Accidenti Akane, per poco non gli spaccavi la testa! >

< Cosa? Ranma, ti ricordo che sei stato tu a dirmi di colpirlo con tutta la mia forza! >
la ragazza con il codino era sul punto di replicare, ma  si  fermò: non ne valeva la pena di mettersi a discutere per la capoccia fradicia del vecchiaccio.

< Brave figliole, l'avete preso! Sono fiero di voi. > si  complimentò Soun, seguito dalle figlie, dall'anziana amazzone, da  quattro marmocchi più tre animaletti, un vero  e  proprio battaglione.

< Mph, un giochetto da ragazzi, avevamo architettato tutto in ogni dettaglio, questo dannato pervertito non cambierà ma- Argh! > la povera rossa non riuscì  a  finire  di  vantarsi che  un  giovane diciottenne dalle dimensione ristriminsite gli  si  era azzeccato al petto, facendola diventare di  un  colorito simile  al  blu; questo fece guadagnare  al  bagarozzo un'altro bernoccolo

< Perché queste pupe sono così violente? > si  lamentò prima di posare  lo  sguardo su Obaba  e  rimanere pietrificato.

< Sai Happy, ti ricordavo più bello... > confessò la pluricentenaria, osservando la sua vecchia fiamma andare in mille pezzi.





L'ultima imponente torre  si  inalzava davanti  a  loro  in  tutta la sua magnificenza; una sola porta  li  separava dalla vittoria:  ai  nostri intrepidi avventurieri mancavano  da  sconfiggere  i  due polacchi, quindi  si  stavano preparando per dare  il  meglio  di  loro stessi, addirittura si procurarono una teiera gialla d'acqua calda per  i  maledetti di Jusenkyo ( la stessa che si vede  in  ogni episodio ) in modo tale  da  farli tornare normali;  il piccolo Genma decisero invece di lasciarlo così, un po' per  il  terrore  di  vederlo  da  fanciullo, evitando così di bloccare la crescita  ai  mocciosi, ma soprattutto perchè da panda puccioso era irresistibile.


Ranma diede  un  calcio  al  portone, sfondandolo, come presto avrebbe fatto con quell'idiota  di  Seyta.


< Esci fuori damerino! > gridò guardandosi attorno: certo  che  quel posto non era niente male!
C'era praticamente di tutto, ed era anche ben sistemato!
 
Curiosando  in  giro si aveva come l'impressione di trovarsi in un Hotel  a  Cinque Stelle, dotato  di: un grosso tavolo lungo cinque metri nella sala  da  pranzo neanche dovessero mangiarci sopra dei brontosauri, una vasca idromassaggio nel bagno, un cinema in salotto, una piccola palestra  e, per finire, un numero spropositato  di  camere da letto.


< Che cos'è? Possibile che sia La casa del Grande Fratello?! > disse Akane convinta, facendo comparire sulla testa  dei  presenti un gocciolone, quella ragazza ne diceva di scemenze ogni tanto.

Improvvisamente  un  rumore inconfondibile  di  passi, aumentava sempre di più e tutti si voltarono in allerta dalla parte da cui esso proveniva

< Saotome! Che ci fai qui?! Non vedi che sono impegnato a sistemare?! > strepitò  il  biondino dagli occhi azzurri, mostrandosi agli intrusi vestito con  una  tuta  da  muratore con tanto di cappellino di plastica che faceva pandan con  i  capelli, fiamma ossidrica in una mano  e  il  prezioso cimelio di famiglia Szczatka, usato crudelmete per pulire  la  polvere, nell'altra.
< Non è ovvio? Sono venuto a distruggere quello spazzolino gigante per far tornare  la  memoria ai miei amici, in  più  ho  tutta l'intenzione di fartela pagare per il casino che hai combinato! > ribattè  il  diretto interessato stizzito, incominciando pericolosamente a scrocchiarsi le dita

< Ah, è così... alla fine ti sei deciso a riconoscere che sono tuoi amici... beh ormai è troppo tardi! Non ti darò mai il mio Szczatka! > dichiarò Seyta  battendo  le  mani, facendo comparire  da  non si sa dove il suo "braccio destro" vestito  di  nero < Filip! Pensaci tu a questi seccatori! > ordinò  al  suo man in black scialacquino, poco prima  di  scappare tra  i  corridoi più buii dell'edificio, ignorando le proteste del ragazzo con il codino.


< Non si preoccupi mio altissimo ( levissimo ) signorino, finirò  in  un attimo! > urlò per farsi udire  dal  suo connazionale, ed  ebbe ragione, peccato  che  in teoria doveva essere lui  a  sistemare loro, non il contrario...

Il poveretto stramazzò  a  terra con dei ficozzi sulla testa e con un occhio nero
< Fermati maledetto! > gridò il gruppetto partendo all'inseguimento, calpestando senza pietà il malcapitato.



 
Il giovane polacco correva senza meta  tra  le  fredde mura  di  quella dimora da  lui  stesso arredata, mentre stringeva tra le mani la sua spazzola: l'avrebbe presto usata per assoggettare anche quel Saotome con tutti i suoi amici!

O forse no...

< Scacco matto Seyta! Hai perso! >
 
L'artista marziale gli  si  parò davanti, impedendogli  di  proseguire oltre, cercò  di  cambiare direzione  ma  gli altri gli avevano chiuso le uscite; era come un topo in trappola!

< Basta, ti prego! > lo pregò la minore delle Tendo con gli occhi languidi...

Possibile che non poteva far altro che arrendersi?


Ranma si avvicinò  a  lui  e  con uno scatto  gli  sottrò  lo Szczatka, lo buttò  a  terra, quindi lo distrusse con  un  piede, questa volta era finita: il cimelio  di  famiglia  si  illuminò  e  tutti gli effetti furono annullati, i  ricordi riempirono nuovamente  le  menti vuote dei suoi compagni, i  quali tornarono al loro aspetto originale.

Il lava cervalli non  aveva  ancora fatto  a  tempo  a  spegnersi del tutto che  le  tre accanite spasimanti, Ukyo, Kodachi  e  Shampoo, dell'erede della scuola Saotome, si  andarono  ad  avvinghiare  a  quest'ultimo come polipi, provocando le  crisi di gelosia  di  Akane  e  Mousse, preso  a  bastonate da Obaba, insieme agli attacchi isterici  di  Kuno  e  Ryoga che avevano preso ad azzuffarsi, Happosai tiranneggiava  e  Soun  e  Genma obbedivano sotto lo sguardo divertito  di  Kasumi  e  quello annoiato  di  Nabiki.

Il polacco fece un sorriso amaro < Siete proprio una bella squadra...te l'avevo detto Saotome, sei fortunato! >


Il silenzio piombò nella stanza; solamente dopo  un  po' la mora con  i  capelli corti prese la parola:
< Seyta, io non capisco, perchè ti ostini  a  desiderare le persone che girano intorno a Ranma invece  di  cercarti tu dei veri amici? >

< Credi che sia facile? La mia famiglia è ricca, vero, ma  è  anche piena di impegni. Tutti quelli che  ho  conosciuto puntavano solo  ai  miei soldi, per poi andarsene quando avevo bisogno del loro aiuto; perfino nelle faccende domestiche!  I  miei sono sempre all'estero  e  hanno tagliato i viveri  a  tutti quelli che lavoravano qui, dimenticandosi completamente che c'ero anche io! Sono rimasto solo con Filip ad occuparmi di questa vuota villa; per questo ho comprato al mercato lo Szczatka, in modo da ripopolarla con dei nuovi amici e quelli di Saotome erano perfetti! Così allegri  e  pieni di vita! Peccato... stavo facendo gli ultimi ritocchi  e  poi... >


Finito il triste racconto, il polacco cadde sulle ginocchia incominciando  a  piangere in maniera teatrale...

Davvero schockante, soprattutto perchè erano venuti  a  sapere che la spazzola era stata comprata al mercato...

Altro che cimelio di famiglia!

< Seyta, mi dispiace, io non lo sapevo. > mormorò il ragazzo col codino, impietosito dalla scenata; allora era veramente fortunato!

Adesso che  ci  pensava, doveva essere brutto vivere  da  soli anche se pieni zeppi  di  soldi, lo  sapevano tutti che  la  vera ricchezza era ben altro.


Fortunello  si  mise ad osservare  le  sue amiche smorfiose, i  suoi rivali antipatici, infine la sua famiglia  e  la sua Akane, la piccola gorillina violenta che poco tempo prima, in quella torre, gli era sembrata un vero angelo; il solo pensiero di quello che stava per succedere tra loro gli colorì il viso di rosso.

Accidenti, come avrebbe fatto senza di loro?

La sua esistenza sarebbe stata senza calore!

Non riusciva proprio  a  condannare quel dannato damerino per ciò che aveva fatto, infondo  lui  c'era passato  in  un  lungo periodo di solitudine, perciò  si  poteva dire che lo capiva!

< Sai, non credo di avere tanta fretta di tornare a casa, infondo domani è domenica, che  ne  dici di sfruttare questa meraviglia  di  posto? Lo spazio non  ci  manca di certo... >

Ranma non riuscì nemmeno  a  finire la frase che tutti  i  suoi "amiconi" esultarono, sparpagliandosi come scarafaggi nelle varie stanze come  se  stessero  a  casa loro; intanto  il  volto di Seyta  si  illuminò di  una  nuova luce < T-tu... Oh, Saotome! Dimmi, cosa posso fare per sdebitarmi?! > chiese con ancora gli occhi gonfi  e  lucidi; il ragazzo con il codino fece un sorriso  a  trentadue denti.



La quinta torre della dimora dei Kowalski non  era  mai stata così rumorosa, il gruppo di pazzotici scalmanati non aveva smesso un solo istante di fare casino, nè quando  si  mangiava, nè quando  si guardava  il  film di Godzilla sul maxi-schermo in onore ad Akane, tanto di meno quando si giocava ai giochi  di  socetà...insomma un macello infernale per tutta  la  giornata.





< Saotome, sei  proprio sicuro  di  volerlo fare? >

< Certo che sì, Seyta! é  uno  dei  miei sogni nel cassetto! >

< Sai che sei proprio strano? >

< Non farti domande  e  parti! >

Il biondo sorrise, accendendo  i  motori: ne aveva conosciuti di svitati, ma quel Ranma li batteva proprio tutti!

Sul grande spiazzale  di  marmo bianco,  la  combriccola di Nerima si piegava letteralmente  in  due dalle risate alla vista del loro stimato/odiato  e  amato ragazzo con  il  codino aggrappato come  un  bradipo  alla  coda dell'elicottero dei Kowalski mentre urlava come  un  pazzo: una scena  del  genere sarebbe rimasta  per  sempre impressa nella  loro  memoria, proprio come  per  sempre sarebbe durata la loro amicizia.



Fine.



Ciao a tutti! Grazie infinite per essere arrivati  fin  qui! Il mio cuoricino  si  è riempito di gioia! XD
Soprattutto quando ho visto che i carissimi ( RyogaHibiki,  VioletLumos, Gretel85  e  P-Chan05 ) sono stati così gentili da lasciarmi un piccolo segno del loro passaggio,dandomi anche dei preziosi consigli, ed in più mi hanno spronato  a  continuare questa storia!
Vi starete chiedendo il motivo per il quale  è  finita così all'improvviso...beh, la verità è che questa follia altro non era che un sogno!XD Non scherzo...
L'ho riportato cercando  di  essere  più  fedele possibile ad esso, anche se in realtà per farli rinsavire dal loro stato di "schiavitù" ,quindi per farli tornare marmocchietti, toccava ucciderli!" In seguito ho pensato:
"Naaah, troppo violento!"
Diciamo che essendo  la  mia prima fic (e sottolineo che è la prima cosa che scrivo, a parte i temi in classe) volevo andare più sul Soft,
forse un giorno  mi  cimenterò  in  qualcosa di un po' più serio ;D
Finisce così? E Ranma e Akane? Cosa faranno il giorno dopo?
Sconteranno la punizione per  non aver fatto i compiti per lunedì! Ahahah, poveri!
Mi fermo qui! Grazie per aver letto!
*(Si informano i gentili lettori che la visione di questo testo è a pagamento. Sono stati detratti dal vostro conto 100 euro)

Un saluto affettuoso,
Whiteserval
  
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