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Autore: Horisshii_    13/10/2014    0 recensioni
«Non prenderti le colpe che sai di non avere, Taiga, non cercare di giustificare ciò che mi è accaduto accusandoti. Se c'è un colpevole, quello sono solo io. Lo ammetto, volevo superarti, e allora mi sono allenato, e mi sono allenato così tanto da essermi distrutto» lo interruppe Himuro, guardandolo intensamente negli occhi.
«E poi sai come si dice, la gelosia è una brutta bestia» aggiunse.

Titolo non sense sorry, ma non so prorpio che titolo mettere. (ugh.)
E' passato un anno dalla vittoria della Seirin alla Wintercup, e, ovviamente, ne sono successe di cose.
Tipo? Chissà.
Genere: Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Taiga Kagami, Tatsuya Himuro
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Kagami stava facendo qualche tiro nel solito campetto.

 Aveva appena giocato una partita, quindi avrebbe dovuto riposarsi, ma dentro di sé aveva così tanta energia che non riusciva proprio a stare fermo.

Dopo l'ennesimo tiro, decise di andare a bere un sorso dalla sua borraccia, ma mentre si dirigeva verso la sua borsa, qualcuno si avvicinò a lui.

«Ciao, Taiga» una figura alta e snella salutò il giocatore della Seirin, che, dopo aver udito il saluto, sorrise ed esclamò alquanto sorpreso: «Oih Tatsuya! Ne è passato di tempo».

«Già, già! Sai, mi mancava il Giappone...» ridacchiò il nero, mentre si sedeva sul muretto che recintava il campetto.

«Penso che al Giappone mancavi tu, invece! Qual buon vento ti porta di nuovo qui, amico?» chiese Taiga, che era particolarmente contento della visita del compagno.

«Volevo vedere come ve la state cavando. La Seirin ha giocato una ottima partita oggi!» rispose Himuro.

«Mh... si» annuì Kagami, mentre lanciò una palla e fece canestro. Dopo aver ripreso abilmente la palla, si rivolse all'amico:
«Anche la Yosen non se la sta cavando male» affermò.

«Davvero? -chiese l'altro- Bene, mi fa piacere» aggiunse, con un tono leggermente soddisfatto.

«Vuoi giocare?» chiese il ragazzo dai capelli color mogano, avvicinando il pallone ad Himuro.

«Vorrei -sospirò l'amico- ma purtroppo...»

«Purtoppo cosa?» lo interruppe Taiga.

«Beh... è difficile da spiegare ma, non posso più giocare a basket» rispose Himuro, sorridendo.

«Come non puoi? -disse Kagami, con la voce tremante- Cosa significa? Non... n-non puoi più giocare?!»

«Circa tre mesi fa mi hanno operato alla spalla... frattura del legamento. Non è che io non possa più giocare, è che non sarebbe prudente. In più il ritorno in campo è altamente sconsigliato dai medici quindi...» spiego il ragazzo sorridendo, e quel sorriso infondeva una calma assurda, ma non a Kagami che, incredulo, era rimasto immobile a fissare l'amico, anzi, il fratello.

«Questo significa che abbandonerai per sempre il basket?» chiese, sperando di ricevere un 'no' come risposta, ma convinto di ricevere un 'sì'.

«No, affatto.»

Quella risposta sorprese l'asso, che sgranò gli occhi.

«Ora alleno una squadra di minibasket insieme ad un amico, Zack, non so se hai presente. Ovviamente con la spalla in queste condizioni non posso fare molto, ma sono felice di allenare quei bambini -continuò Tatsuya- sono così teneri quando ti chiamano coach, quando vogliono che tu li assista, quando ti chiedono di allacciargli le stringe delle scarpe, quando esultano per i loro rari canestri... sono contento della mia piccola squadra, guardare la partita dalla panchina ha comunque un lato affascinante» più parlava di quella squadra di bambini, di piccoli puffi alti a malapena un metro, più i suoi occhi brillavano.

«Non significa niente! Tu, tu non puoi più giocare! Non potrai più praticare lo sport che ami! Cazzo, cazzo, cazzo, è tutta colpa mia! Se solo io...» irruppe Kagami, pieno d'ira, e di odio per se stesso.

«Non prenderti le colpe che sai di non avere, Taiga, non cercare di giustificare ciò che mi è accaduto accusandoti. Se c'è un colpevole, quello sono solo io. Lo ammetto, volevo superarti, e allora mi sono allenato, e mi sono allenato così tanto da essermi distrutto» lo interruppe Himuro, guardandolo intensamente negli occhi.
«E poi sai come si dice, la gelosia è una brutta bestia» aggiunse.

«Questo significa -si rassegnò Kagami- che la partita che abbiamo giocato l'anno scorso, quella contro la Yosen, è stata la nostra ultima partita?»

«Beh sai, ci sono alcune probabilità, poche, che io possa tornare a giocare... non ora, forse fra un paio di anni, forse fra una decina» Gli rispose Himuro, giocando con l'anello della sua famosa collana.

«Tatsuya! Non voglio sapere se ci sono delle probabilità, voglio delle certezze: giocheremo di nuovo insieme? Non importa se lo faremo come rivali o come fratelli, ma avremo modo di giocare un'altra, un'ultima partita insieme?» chiese Taiga, con tono deciso.

«Chissà.» rispose Himuro.



Angolino spastico


(Hell)ò gentaglia~
Aaaaaalloora, che dire? Cheee questa fic era in programma da agosto, ma dato che sono una grande procrastinatrice, l'ho scritta solo in questi giorni (ughh)
Quindi, se state pensando che io  mi sia ispirata a Free! *piange*, mi dispiace dirvi che... no.
E' stata la KyoAni a copiare l'idea a me no amica, cosa cavolo stai dicendo?!
Himuro è il mio personaggio preferito in assoluto di KuroBas, e, dato che amo far soffrire tutti i personaggi che amo, basandomi su una scena dell'episodio 26 che so a m e m o r i a ho partorito questa... cosa.
In realtà non sono riuscita a scrivere ciò che mi immaginavo nella mia testa (cioè un perfetto film con tanto di scene drammatiche e strappalacrime /?) maa dato che sono pessima (sia come persona che come scrittrice) è uscita questa... cosa. [-autocit.]
Boooh, spero vi sia piaciuta, anche se è stata scritta a caso, scusate eventuali errori di battitura (tastiera scrausa, gnè)
 

   
 
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