Cinque
minuti con Tom
Kaulitz
5 anni di attesa,di
tensione e adesso
avrei conosciuto il sogno di tutta la mia vita.
Avevo un
fidanzato,una migliore amica,una famiglia,un lavoro. E adesso
stavo per realizzare anche un mio sogno.
-Quando ti
saluterà cosa devi dire?- mi continuava a ripetere Ali
-Ali devo solo stare
calma-
-E non devi essere
provocante- ci aveva interrotte Niki.
-No e poi secondo te
io piaccio ad uno come lui?-
Anni di attesa,di
proteste di pianti,di sfoghi,di voglie.
Mille concorsi,mille
corse per le prime file,tutto per un suo sorriso
dedicato solo per me.
Stavo dietro la
transenna pronta ad aspettare il mio turno. Ognuna
aveva fatto la fila separata per uno di loro. Ali e Niki mi stavano
aspettando
fuori,mi tenevano la mano e mi incoraggiavano. Il mio ragazzo geloso di
Tom?
No.
Solo un
sogno,illusione. E se avevo vinto quel concorso era stato per
merito suo,per le sue spinte e per i suoi “PUOI”
“LO SO,TU PUOI”.. un motivo in
più per il quale lo amavo,un motivo in più per il
quale io la mattina lottavo
contro il sonno,solo per vederlo sorridere fuori la macchina. Solo per
godere
del suo sapore alla panna e fragola,di tutti quei bomboloni che non gli
provocavano neanche una carie.
Quel sorriso
perfetto,quella pancia piatta,quelle ossa che quando
stavamo abbracciati,davano fastidio.
-Simo ci sei?-
-Si-
Non non
c’ero. Con la testa soprattutto. Troppo impegnata a
raggiungere altro,troppo impegnata a ricordarmi di me e di lui. Del
nostro
primo bacio.
La signora bionda
che stava davanti la porta rossa,si mosse.
-Signorina- disse-
Tocca a lei-
La mia testa
reagì all’impulso di tornare indietro,baciai il
mio
ragazzo e poi presa carta e penna entrai.
C’era un
divano nero,un tappeto e i muri vuoti. Come si sarebbe
sentito un bambino al centro dell’attenzione di vecchi
nonni,così ero io. Presa
dalla paura,dalla vergogna. Erano solo 5 minuti,solo 5 e poi sarei
andata a
riabbracciare i miei accompagnatori. Non so perché ma il
numero 5 mi stava
stretto in quel momento. Forse
volevo fossero di meno,forse di più. Ali era già
uscita dalla porta verde per
Bill,ma io ero all’interno. Di solito,nella vita
“normale” perdevo 5 minuti
solo per pensare,ma adesso dovevo dire qualcosa.
-Siediti- mi disse
Tom.
Non lo avevo ancora
visto,stava appoggiato al muro con la spalla e i
rasta ancora più lunghi cadevano parallelamente al petto.
-Ciao- dissi.
-Sei qui per i 5
minuti?-mi chiese
-Si,per cosa dovrei
essere?-
Rise,lui.
–Sei timida?-
Ero timida? Ero
spaventata in quel momento.
-No,sono molto
estroversa!-
-Di cosa vuoi
parlare?- disse sedendosi accanto a me,che
involontariamente,se non per provocazione avevo accavallato le gambe.
-Di tutto,ma non
credo che 5 minuti siano sufficienti-
Prese dalle mie
mani,la penna e il foglio,scrisse il suo nome e
l’appoggiò sul tavolino,che io non avevo
minimamente notato da quando ero
entrata.
-Vuoi i fatti?-
chiese lui,leccandosi quel coso di ferro che rendeva
le sue labbra più perfette di come erano.
Mi morsi,il labbro.
Per sbaglio,paura oppure solo per fargli capire
che per me era un buon inizio.
Si
avvicinò a me,alle mie gambe e appoggiò la sua
mano sulla mia mini
di jeans.
In quel momento
apparve Niki nella mia testa. Io amavo quel
ragazzo,avrei dovuto dire “No Kaulitz,per rispetto,per legge
tu non devi
toccarmi”,ma con un battito di ciglia scacciai il suo
riflesso.
Mi avvicinai a Tom
anche io.
Sorrisi con tutta la
malizia possibile.
-Cosa vorresti
farmi?-
-Non so,baciarti?-
chiese lui,mettendo la mano oltre la gonna..
-Potrei non saperlo
fare,Kaulitz…-
dissi io..
-No- si morse le
labbra- questo è impossibile-
Fu un attimo. Non
avevo il tempo neanche di rispondere perché tutto
quello che poi è successo nei 3 minuti restanti è
stato solo per puro caso.
Le sue labbra gelide
premettero con insistenza sulle mie,lasciai
entrare la sua lingua,la sua saliva dentro la mia bocca. Il suo sapore
mi stava
facendo perdere i sensi, e poi il ferro che morsi,quel sapore che
è ancora oggi
impresso nella mia testa.
Prese
velocità con le lingue e poi con le mani. Sentii il piacere
invadermi,la voglia prendermi e per quei secondi restammo solo
noi,così.
-E tu eri quella che
non lo sapeva fare?-
Lo zitti io. Mi misi
tra le sue gambe,e presi poi le sue mani.
-Kaulitz!- ordinai
Capì
tutto,prese le sue mani e le poggiò sul mio sedere ed
iniziai a
morderlo ancora e ancora e ancora.
-Meno due minuti
alla fine di tutto- mi disse
-Meno due minuti
alla predica del mio ragazzo che sta fuori- dissi io
Rise.
-Sei proprio quella
giusta,lo tradisci e non te ne fai una colpa?-
-Beh,io non ho fatto
niente…-
Riprendemmo a ridere
assieme e poi mi ritrovai stesa sul divano di
pelle,schiena al muro,tra le sue braccia. Ovunque con lui,con le sue
labbra.
Non erano baci
scambiati per caso,erano baci passionali. Chi baciava
meglio? Chi avevo il gusto migliore?
Per me lui era il
gusto del sogno,io per lui quello del proibito. Era
sempre un ragazzo che stava baciando una fidanzata. Aveva torto anche
se era
una star,anche se era il ragazzo dei miei sogni.
-Polipo sono finiti
i 5 minuti- dissi abbassandomi la gonna.
Si passò
la lingua sulle labbra. Io mi morsi le mie.
-Comunque al
prossimo concorso- mi disse
-Alla prossima
Kaulitz!-
Prima di uscire rise
e mi palpò il sedere.
**
-Allora
com’è andata?- chiese Ali che aveva avuto
un’avventura del
genere con Bill..
-Bene-
-Che ti ha fatto?-
chiese Niki.
-Niente,amore..
secondo te io farei mai una cosa per farti del male?-
Si
rincuorò e poi dopo averci aperto gli
sportelli,iniziò a guidare
per tornare a casa.