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Autore: Reika_Kun    13/10/2014    1 recensioni
Itachi, stanco di una vita vuota e carica di sofforenze decide, nonostante la promessa fatta a Sasuke, di lasciarsi andare. Ma cosa potrebbe succedere se Sasuke, tornato a Konoha di soppiatto, dovesse trovare un diario segreto nella vecchia stanza di Itachi nel quartiere degli Uchiha?
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Itachi, Sasuke Uchiha
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Naruto Shippuuden, Contesto generale/vago
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Pagine di Diario

 

“-Winter has come for me, can't carry on
The chains to my life are strong but soon they'll be gone
I'll spread my wings one more time

Is it a dream?
All the ones I have loved
Calling out my name

The sun warms my face
All the days of my life
I see them passing me by

 In my heart I know I can let go
In the end I will find some peace inside
New wings are growing tonight-”

Within Temptation – The Swan Song



 

 

Era una giornata piacevolmente calda nonostante fosse arrivato l’autunno, il sole filtrava coi suoi raggi dalle fronde degli alberi tappezzando il sentiero del bosco di macchie luminescenti, conferendogli l’aria di essere una di quelle immagini che si vedono nei racconti illustrati per bambini. I suoi passi erano a malapena udibili lungo il sentiero di terra, salvo quelle volte in cui le foglie scricchiolavano sotto i suoi piedi.

Itachi non sentiva di aver preso alcuna direzione razionalmente, semplicemente lasciava vagare il suo corpo nel bosco ai suoi occhi infinito sperando di trovarvi il nulla dall’altra parte se non un luogo dimenticato in cui poter finalmente andarsene in pace. In lontananza il giovane poteva udire il suono scrosciante di una cascata e ciò riportò la sua mente a quel giorno di pioggia della sua infanzia. Quel giorno in cui si era ripromesso di fare ciò che proprio in quel momento lo aveva portato a vagare come uno spettro in un bosco sperduto fuori di un villaggio poco conosciuto: lasciarsi lentamente abbracciare dalla nera signora che tutti temevano, ma che tuttavia era inevitabile incontrare prima o poi. Insomma, voleva solo morire in silenzio.

Inizio Flashback

La pioggia batteva incessantemente sul suo corpicino minuto ma lui non sembrava curarsene, vagando con sguardo assente lungo il sentiero che conduceva fuori dal villaggio. Aveva il volto coperto di graffi, una benda che gli copriva la fronte ed un occhio e qualche botta su braccia e ginocchia. Presto sarebbe stato lontano dalle persone che tanto lo odiavano e che volevano soltanto che sparisse, ma qualcosa andò storto. Si imbatté in un gruppo di uomini che non faticò ad identificare come ninja di Konoha, sperò solo che suo padre non fosse tra questi. “Cosa ci fai qui, piccolo?” Disse quello che ipotizzò fosse il capo mentre gli si avvicinava e lo prendeva con sé sotto il mantello. Non rispose e l’uomo misterioso allora lo prese in braccio. “Hai un posto dove andare?” Gli chiese e il suo tono risultò stranamente gentile alle orecchie abituate a sentire insulti del bambino. Non rispose di nuovo. Sentì il suo corpo fradicio venire avvolto dal mantello dell’uomo mentre questo dava ordini ai suoi uomini di riprendere il cammino. Non si ribellò, nonostante lo stesse riportando al villaggio e non fece altrettante storie quando lo portò direttamente a casa sua, offrendogli tacitamente ospitalità. Ma non era solo l’uomo che aveva i capelli biondi, c’era una bellissima donna con i capelli rossi e un pancione enorme che lo accolse prima con stupore e poi, quando quello che doveva essere suo marito le spiegò come lo aveva trovato, con un sorriso. Gli avevano chiesto più volte se aveva un nome ma anche in quel caso non rispose. Restava chiuso nel suo silenzio. Arrendendosi, la coppia gli aveva offerto un pasto caldo ed un letto in cui dormire e lui, in un tacito ringraziamento aveva accettato. Aveva parlato solo il giorno successivo, quando l’uomo dai capelli biondi se n’era andato. “Perché hai la pancia cosi grossa e perché ogni volta che la guardi la accarezzi e sorridi?” La donna gli aveva sorriso e mentre si accarezzava distrattamente il pancione gli aveva risposto. “Perché c’è un bambino in viaggio. Tra poco avrò un piccolo.” Il bambino non aveva detto nient’altro, ma l’aveva aiutata in casa per quanto le sue minuscole dimensioni gli permettessero di fare.

Verso sera, l’uomo dai capelli biondi era ritornato e subito aveva comunicato alla moglie che quel bambino era il figlio della sua amica Mikoto e che era sparito da circa due giorni. La donna osservandolo riconobbe la somiglianza con la sua amica e subito gli chiese perché fosse scappato. Ma lui non rispose nemmeno in quel caso. L’uomo gli disse che domani sarebbe dovuto tornare a casa sua perché la sua famiglia era in pensiero. E cosi fu. Solo, prima di andarsene il bambino aveva accarezzato la panciona della donna ed era scoppiato in lacrime. I due ovviamente non compresero il perché, ma cercarono comunque di consolarlo. “Promettetemelo..” Aveva singhiozzato il bimbo, attirando ancora di più la loro attenzione su di sé. “Promettetemi che il fratellino sarà felice quando arriverà. Promettetemi..” Un altro singhiozzò scosse il piccolo corpo e la stretta sul vestito della donna si fece salda. “Promettetemi.. che gli vorrete bene e che non lo lascerete solo!” La donna dai capelli rossi, intenerita dall’aver sentito chiamare il suo piccolo “fratellino” dal bimbo, gli poso un bacio sulla fronte e gli promise che avrebbe fatto tutto il possibile per il “fratellino”. Lo stesso fece l’uomo, anche lui commosso dalla dimostrazione di tanta innocenza. Cosi, infine, il bambino tornò a casa sua.

Fine Flashback

Mentre ripercorreva con la mente quei ricordi, Itachi non si era accorto di esser giunto presso un piccolo burrone ed volato di sotto, vedendosi strappato ai suoi pensieri. Si rialzò a fatica, ignorando il dolore alle ginocchia ed ai fianchi dovuto alla botta appena presa e si guardò attorno. Era la cascata, non avrebbe mai immaginato che fosse cosi bella e al contempo cosi lontana dal villaggio. Dato che nessuno si inoltrava nel bosco, avrebbe potuto rifugiarsi anche qui. Si immerse nella fonte e subito notò che dietro la cascata c’era una piccola grotta. Perfetto. L’acqua gli scivolò addosso e per un po’ si beò di quel getto ghiacciato, poi oltrepassò il muro d’acqua e si sedette stancamente per terra, la schiena appoggiata ad una parete e le ginocchia leggermente ripiegate. Chiuse gli occhi. Iniziava il conto alla rovescia.

 

 

Il villaggio di Konoha era addormentato. Tutti si stavano riposando in vista del nuovo giorno. Non c’era momento migliore per intrufolarsi di nascosto. Sasuke saltò sui tetti degli edifici con rapidità e maestria mentre si dirigeva verso il vecchio quartiere degli Uchiha. Aveva solo un po’ di nostalgia, non c’era nessun motivo particolare per cui era tornato cosi furtivamente. Se Naruto avesse saputo che lo aveva avuto a portata di mano per qualche minuto si sarebbe strappato i capelli dalla frustrazione. Il solo pensiero fece scappare un ghigno all’Uchiha, che superati i primi blocchi di case del suo vecchio quartiere, si ritrovò davanti alla sua vecchia casa. Con la mente e il cuore colmi di ricordi vi entrò. Ripercorse le stanze della casa lasciandosi dietro una scia di memorie per ognuna di esse, fino quando non si trovò di fronte alla stanza di Itachi. Vi era entrato poche volte, per quanto il fratello non avesse mai dimostrato nessun particolare fastidio quando lo faceva. Aprì la porta. La stanza era in immacolato ordine, gli oggetti sistemati meticolosamente ai propri posti. Tutto sarebbe sembrato pulito se non fosse stato per l’evidente strato di polvere che regnava in ogni angolo della casa e per quel piccolo dettaglio che attirò subito l’attenzione di Sasuke. Sotto il letto di Itachi si intravedeva una piccola scatola con lucchetto e fu proprio la luce di quest’ultimo ad attirare il giovane che, una volta presa la scatola incriminata, forzò con facilità il lucchetto e osservò il contenuto. Era un diario.

 

*******

Cari lettori,

è una nuova storia, non molto lunga, incentrata sui fratelli Uchiha ed in particolare sul passato –chiaramente inventato in parte- di Itachi. La canzone che ho scelto per iniziare, di cui sono stati espressi sia nome che artista, richiama molto a mio parere lo stato d’animo di Itachi e la sua tristezza.

Spero che possiate apprezzare questo nuovo lavoro forse un po’ malinconico. Fatemi sapere che ne pensate se vi va. :)

A presto,

Eresseye.

  
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