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Autore: alicejoyparish    13/10/2014    0 recensioni
Salve a tutti! Questa è la mia prima ff in assoluto, nata un pò per noia un pò per mettermi alla prova con qualcosa che mi piace, ovvero il mondo di Naruto. Per quanto riguarda l'ambientazione, diciamo che è un "what if" che, grosso modo, parte dopo l'allenamento di Naruto con Jiraya. Ovviamente mi sono presa tante "licenze poetiche" per poter introdurre nuovi personaggi. Buona lettura a tutti!
- Tu cosa ne pensi?
- Penso che stiamo per imbatterci in qualcosa che avremmo voluto evitare se solo fossimo stati più intelligenti
- Non sei d'accordo con il Gran Maestro?
- Io e il Gran Maestro abbiamo molto spesso idee discordanti...dico solo che non sarà una cosa piacevole.
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kakashi Hatake, Naruto Uzumaki, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Erano da poco passate le sei del mattino quando giungemmo nei pressi di un ponte: aldilà di esso, un piccolo sentiero che percorreva lateralmente la montagna, inerpicandosi fin dove l'occhio si perdeva, ed i miei compagni cominciavano già a pregustare il meritato riposo dopo una missione tutt'altro che semplice, non tanto per scontri fisici con nemici, quanto per la lunghezza di tempo che tale incarico richiedeva.

- Non vedo l'ora di tornare ad un pò di civiltà...mi sono rotto di tutti questi alberi

- Strano detto da te Koichi

- Che vorresti dire Amari?
Non prevedo nulla di buono dalla conversazione di questi due...

- Proprio tu parli di civiltà? Ad altri occhi sembra che tu riesca a farne a meno con molta tranquillità
Koichi a quel punto si lanciò in una profonda ed estenuante difesa di se stesso, elencando vari motivi e giustificazioni e azioni  contro la teoria del compagno. Daisuke Nakagura procedeva silenzioso come sempre, assorto ma vigile. Vidi i suoi occhi scrutare intorno con aria circospetta

- Non ti sembra strano Akiko?

- Non aver incontrato uno straccio di anima viva negli ultimi chilometri, sopratutto così vicini alla meta? Tutto talmente calmo ed intatto come se fosse una trappola ben studiata? Si la cosa puzza anche a me- risposi

- Meglio tenere gli occhi aperti- fu la sua semplice risposta.
Continuammo a camminare lungo il sentiero per il santuario, tenendo gli occhi sempre ben aperti, ma nulla si muoveva. Era tutto calmo ed immobile. Fin troppo. Qualche ora dopo eravamo giunti all'enorme accesso del tempio e, lungo la passerella sulla sommità, disposti in ordine e nascosti dietro maschere imperturbabili, stavano le guardie armate di lance lunghe e corazze spesse.

- Siamo la spedizione che giunge da Hana- disse Daisuke a gran voce, per farsi sentire oltre lo spessore della porta che aveva tutta l'aria di essere di ferro. Nessuna risposta giunse dall'altra parte, ma la porta gigante, quasi per magia, si aprì quel tanto che bastava per farci entrare. Scambiai uno sguardo con Daisuke e, a passi lenti, ci facemmo largo nel passaggio: davanti a noi c'erano un enorme spiazzo di terra battuta, circondata da alberi e nessuno di fronte a noi se non una figura incappucciata a tal punto da non distinguerne neanche i tratti somatici. La cosa mi puzzava sempre di più. Diedi un'occhiata al veicolo ( se tale poteva essere definito una tale diavoleria!) del Gran Maestro e Koichi e Amari continuavano a parlottare tra loro, come se "un'accoglienza" simile fosse normale. Abbastanza distanti dalla porta, rallentammo ulteriormente il passo e contemporaneamente si richiuse la porta dietro di noi con una velocità impressionante, come se fosse fatta di carta e non di ferro, e la figura davanti a noi scomparve nel fumo. Una Copia d'ombra. Io e Daisuke scattammo immediatamente in posizione difensiva vicino al veicolo che scortavamo, muniti entrambi di kunai, mentre gli altri due (come diavolo avevano fatto anche solo a prendere il livello di chunin solo i Kami sanno!) stavano ancora riflettendo su cosa si stava prospettando loro. Degli shuriken arrivarono nella nostra direzione e sia io che Daisuke riuscimmo ad evitarli, mentre Koichi e Amari vennero colpiti di striscio. Era tutto molto strano. Lanciai dei kunai verso destra, da dove era partito un singolo shuriken, e riuscii a distinguere perfettamente un lamento sommesso: avevo colpito qualcosa o qualcuno. A quel punto ci bombardarono di shuriken e io e i miei compagni cercammo proteggere il veicolo del Gran Maestro; Koichi improvvisamente ruppe lo schema difensivo e si allontanò, diventando un facile bersaglio per i nemici. In effetti non pensai molto, ma mi buttai verso di lui insieme ad un kunai che proveniva da uno specifico albero alla mia sinistra e non ebbi modo di schivarlo o deviarne la traiettoria. Riuscii a salvare quell'idiota ed il kunai mi si ficcò nel braccio sinistro, punto nè vitale nè doloroso.

- Basta così!- ordinò la voce imperiosa di qualcuno che non era nel mio campo visivo. Un samurai apparve all'improvviso da dietro un albero ed alzò la mano verso l'alto: un comando certo, ma ero ancora indecisa se fosse positivo o negativo per noi.

- Ci dispiace Gran Maestro Asari, ma era necessario.
Asari, probabilmente sentitosi chiamato in causa, uscì in quel momento dal suo riparo sicuro e mi si avvicinò, poggiando una mano sulla spalla del mio braccio illeso e disse al mio orecchio

- Ottimo lavoro- poi guardando davanti a sé e dicendo a voce più alta per essere udito anche dagli altri- sono sicuro che volevate avere una conferma delle nostre ben più che note intenzioni non bellicose Samurai, ma ho qualche dubbio che servisse così tanto...impegno nel constatarle- disse con enorme diplomazia- voi sapete di me e dei miei uomini, ma noi nulla di voi.
Il samurai fece un cenno nella direzione degli alberi e vidi dei ninja spuntare fuori e, con mio grande disappunto, che la maggior parte erano appartenenti a Iwa.

- Avete ragione Gran Maestro, ma così è stato molto più rapido ed affidabile capire che eravate coloro che stavamo aspettando e non degli intrusi.Io sono il Capitano Shibatane, a guardia del tempio sacro del Vento. Siete i benvenuti a questa grande riunione. L'infermeria si trova oltre questa piccola radura sulla destra- disse guardando prima i miei compagni e poi me, beccandosi in risposta uno sguardo omicida. Tutta questa situazione non iniziava per niente bene, ed erano solo le 8 del mattino.
  
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