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Autore: Ofeliet    14/10/2014    1 recensioni
« Reo-nee!! » Hayama si agitò, alzandosi in punta di piedi e sventolando la mano per attirare la loro attenzione. Accanto a lui c’era Nebuya e stava trangugiando una qualche schifezza. Akashi si appuntò di fargli un discorso sul cibo insalubre, prima o poi, e di farlo smettere. Non poteva permettersi di perdere all’improvviso un centro del suo calibro per colpa di qualche schifezza.
« Bene, ci siamo tutti? » controllò Reo, cercando anche Mayuzumi con lo sguardo. Non trovandolo, i suoi occhi si ridussero a delle fessure nei confronti di Nebuya.
« Gorilla del cavolo, ti ho chiesto di fare solo una cosa! » sbottò.

{ Rakuzan | canon e post!canon | covo di pazzi | maneggiare con cautela }
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Rakuzan
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Families ~'
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« Sei-chan! »

Con calma, cercando di non irritarsi troppo per quel nomignolo, Akashi diresse la sua attenzione verso uno dei suoi compagni di squadra. Odiava dal profondo il soprannome che Reo gli ha affibbiato, ma doveva far buon viso a cattivo gioco.
Reo era un suo senpai – eccentrico e tutt’altro che etero, ma pur sempre senpai – e non voleva dare in nessun modo un cattivo esempio. Certe volte voleva pure scambiarsi con l’altro, per evitare di avere a che fare con il resto della squadra per certe questioni. Ma poi scacciava l’idea, divertito. L’altro si sarebbe fatto sopraffare fin troppo facilmente.
« Sì, Reo? » voleva che quel disturbo finisse presto. Voleva allenarsi, visto che l’Inter High si stava avvicinando. E lui aveva intenzione di vincerlo.
« Ultimamente sei sempre qui solo ad allenarti! Lo sai che non ti fa bene. »
« Ti ho lasciato il comando delle matricole. » Reo mise le mani sui fianchi.
« Sei-chan. » iniziò, cercando di sembrare il più intimidatorio possibile. « Stare da solo è noioso! Vieni. » e senza troppi preamboli lo afferrò per un braccio, trascinandolo fuori dalla palestra. Passato lo stupore iniziale, Akashi cercò di riscuotersi.
« Reo, sono capace di camminare da solo. » disse, scuotendo il braccio per farsi lasciare. Reo obbedì – la sua occhiataccia sembrava aver funzionato. « Verrò con te. Ma non trascinarmi. E, quando avremo finito, mi lascerai in pace per il resto della settimana. »
Aveva capito da settimane che intimidire Reo non portava da nessuna parte. Non si trattava di Nebuya o Hayama, con i quali era molto più facile avere a che fare. Con Reo bisognava scendere a patti e compromessi. Ma, alla fine, quello più problematico era Mayuzumi.
Lui era come Kuroko. Gli ricordava tantissimo il sesto uomo fantasma. Peccato che questi, al contrario di Tetsuya, aveva ancora meno peli sulla lingua e aveva anche meno problemi nel dire schiettamente le cose. In questo Akashi lo apprezzava, tranne quanto il senpai si rivolgeva anche nei suoi confronti con parole tutt’altro che gentili. Ma, finché era uno strumento per raggiungere la vittoria, non se ne lamentava.
Perché era la vittoria lo scopo finale.
La loro passeggiata durò poco, terminando proprio davanti alla fontanella messa a disposizione del club di basket.
« Reo-nee!! » Hayama si agitò, alzandosi in punta di piedi e sventolando la mano per attirare la loro attenzione. Accanto a lui c’era Nebuya e stava trangugiando una qualche schifezza. Akashi si appuntò di fargli un discorso sul cibo insalubre, prima o poi, e di farlo smettere. Non poteva permettersi di perdere all’improvviso un centro del suo calibro per colpa di qualche schifezza.
« Bene, ci siamo tutti? » controllò Reo, cercando anche Mayuzumi con lo sguardo. Non trovandolo, i suoi occhi si ridussero a delle fessure nei confronti di Nebuya.
« Gorilla del cavolo, ti ho chiesto di fare solo una cosa! » sbottò. « Perché mi sono fidato?! » mentre Mibuchi si passava una mano sul volto con aria nervosa, Nebuya riprese a mangiare le sua patatine. Salvo separarsene subito, dopo aver intercettato l’occhiataccia di Akashi. Quel ragazzo lo inquietava da morire.
« Andiamo a cercare Chi-chan! » disse a quel punto Reo, come se avesse trovato la soluzione ai problemi dell’umanità. Ovviamente quell’appellativo usciva dalla sua bocca solo in mancanza del numero cinque, perché la prima – e unica – volta in cui Reo ha usato quell’appellativo Mayuzumi non si è dimostrato un esempio di gentilezza. E la cosa non era andata a finire così bene.
Akashi vide sparire con rapidità i regolari della squadra, limitandosi a un’alzata di spalle. Vide in quell’occasione una possibilità per tornare ad allenarsi.
Certo, non prima di andare a fare una capatina sul tetto a punzecchiare l’ombra del Rakuzan.


« Dovevi vederlo, Shin-chan, era davvero un amore! »
« Mibuchi-se… Reo-nee, non me ne frega niente. »
« Era molto più autoritario! Ma era anche così freddo… »
« Reo-nee… Non mi interessa! »
« Un po’ mi manca, se devo essere sincero. »
In tutta risposta, ricevette solo uno sbuffo esasperato.





Ehhhsalve!!
Come al solito, mi presento arrandom, appaio arradom. (?) E scrivo arrandom. (???)
E, 'sta volta, me ne esco con una cosuccia sul Rakuzan. Su quel covo di pazzi quale è il Rakuzan. *cough*
Se volete la verità, nient'altro che la verità, solo la verità, volevo farla più lunga. Ma poi...boh. E' rimasta shorty come Akashi, no, aspe- *zac zac*. E non mi dispiace. Ovviamente, il secondo pezzo è un post!canon, mentre il primo è ambientato prima dell'Inter High. Inoltre, mi piace scrivere di Reo (l'ho scoperto per puro caso, ma mi piace *O*) e di come si relaziona ai suoi adorabili (<3) compagni.
Devo dire ancora qualcosa? No, sembra di no.
Spero solo che vi piaccia, allora!
   
 
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