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Autore: paola_99_t4e    14/10/2014    4 recensioni
Tratto dal terzo capitolo.
Sono imbarazzata, ma sono costretta ad guardare avanti, altrimenti inciamperò come al solito. Vengo subito attratta da un volto dall'aspetto simpatico, già visto prima: é Alice. Mi saluta con la mano e mi fa cenno di avvicinarmi. Solo quando inizio a fare i primi passi mi accorgo che non è sola. Con lei c'è una ragazza bionda da urlo e tre ragazzi, uno più bello dell'altro.
È la mia prima ff, siate curiosi e clementi, please.
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alice Cullen, Edward Cullen, Emmett Cullen, Isabella Swan | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward, Carlisle/Esme, Emmett/Rosalie
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Sono Isabella Swan, per gli amici Bella. Ho 17 e devo frequentare il quarto anno di liceo. Fino a qualche ora fa vivevo a Phoneix con con mia madre Renée ed il suo secondo marito Phil. Lui, essendo un giocatore di baseball, viaggia molto e mia madre soffriva a non averlo vicino per vivere la loro quotidianità di neo sposini. Per permettere alla mia svampita mamma di seguire il suo maritino per il mondo ho deciso quindi di trasferirmi da mio padre Charlie a Forks, una piccola e piovosa cittadina nello stato di Washington, dall'altra parte degli States.
Mia madre e mio padre sono sempre stati molto diversi: lei espansiva ed estroversa, incostante e svampita: un'eterna bambina. Lui serio e riflessivo, affettuoso ma timido: un orso tenerone.
Mi è sempre piaciuto vivere con mia madre, le giornate con lei volano via, trascorse all'insegna del divertimento, ma non mi sento mai me stessa al 100% perché devo essere l'adulta della situazione. Non è una cosa che mi pesi particolarmente, ma non mi permette di vivere la mia adolescenza come tutti i miei coetanei. 
Trascorrere il tempo con mio padre, principalmente vacanze e feste scolastiche, è il massimo: lui con uno sguardo capisce cosa penso e cosa provo, sa quando esserci in silenzio perché sono triste e non ho neanche la forza di sostenere una conversazione, e quando fare il chiacchierone a macchinetta per strapparmi un sorriso; nel nostro rapporto è lui l'adulto, ma non fa mai pesare la sua autorità: è un papà magnifico. Per questo non è un sacrificio per me andare a vivere con lui, anzi. Non vedo l'ora che l'aereo atterri a Seattle, la città più vicina a Forks dotata di aeroporto. Da qui ci sposteremo con la volante della polizia di papà fino alla mia nuova città.

Finalmente l'aereo è atterrato e, dopo aver ritirato le valigie, mi metto alla ricerca di un uomo alto, con capelli e baffi neri e degli occhi cioccolatosi ed espressivi quanto i miei. Eccolo! Inizio a correre e, giunta di fronte a lui, gli salto al collo. Dopo qualche minuto gli sussurro all'orecchio <Mi sei mancato, papà!>
<Anche tu, principessa mia, anche tu!> mi dice con un tono commosso, stringendomi di più.
Poco dopo ci stacchiamo e ci incamminiamo verso il parcheggio parlando del viaggio.
All'improvviso ci fermiamo. Mi guardo intorno alla ricerca della volante e, non trovandola, mi volto verso mio padre e lo guardo stranita, ma lui fa finta di niente e mi porge un pacchetto blu. È il mio colore preferito e lo adoro in ogni sua sfumatura. Dubbiosa lo afferro e lo apro. Intanto mio padre mi spiega <Ad agosto è stato il tuo compleanno ed ora sei venuta a vivere qui. Consideralo un regalo di compleanno e di benvenuto. E poi ti aiuterà ad essere indipendente>. Fianlmete riesco ad aprire la scatoletta: all'interno ci sono delle chiavi di un'auto. Le prendo con mano trmante e clicco sul tasto di apertura automatica, senza sapere bene dove puntare, per capire a quale auto appartengono. 
Si accendono le luci di un'auto fantastica: non sarà una ferrari o una bmw ma secondo me è stupenda.

Ha il tettuccio bianco e le porte e i cofani blu. E piccola anche se è una cinque porte e anche gli inerni sembrano da urlo. Gia la amo!
Mi volto di nuovo verso mi padre e gli risalto al collo. 
<Grazie, è il più bel regalo che potessi farmi>
<Prego piccola mia. Ti voglio bene>
<Anche io papà, tantissimo>
Ci stacchiamo, mettiamo le valigie nell'auto e mi metto alla guida. Destinazione: Forks!
  
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