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Autore: lapoetastra    14/10/2014    1 recensioni
[Il Labirinto/The Maze Runner]
[Il Labirinto/The Maze Runner]I pensieri, i sentimenti e i desideri di Newt dopo la fuga dal Labirinto di Thomas, il suo migliore amico.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Da quando sei scappato dal Labirinto, ogni giorno per me è sempre uguale.
Mi sveglio la mattina, e prima ancora di vedere la luce dolce e soffusa del Sole, la consapevolezza che te ne sei andato mi colpisce come un pugno allo stomaco.
Mi toglie il respiro.
Mi soffoca.
Mi manchi, Thomas.
Mi mancano le tue risate, la tua ostinazione, la tua opposizione alle nostre regole.
Mi manca il tuo continuo desiderio di libertà, di fuga da questo posto, che ti ha portato via da me, alla fine.
"Questa è una prigione", dicevi.
Io non la pensavo così, perchè finchè ero con te mi sembrava di essere a casa.
Quella casa di cui non ho memoria, come tutti, qui dentro.
Ma da quando te ne sei andato, io odio la Radura.
Non posso che guardarmi attorno, e pensare a ciò che abbiamo fatto insieme.
Non posso che ascoltare gli altri ridere divertiti, e ricordarmi delle nostre, di risate, che facevano girate tutti.
Ho capito cosa significa avere un vero migliore amico, con te.
Ora però sono solo.
Hai promesso che saresti tornato da noi.
Per indicarci la via di fuga che ti ha riportato nel mondo reale.
Per aiutarci a scappare.
Lo hai giurato.
Ed io, ogni mese, puntualmente, ho aspettato con ansia, con desiderio, di vederti uscire da quell'ascensore.
Di sentirti chiamare il nome, in quel modo che mi faceva venire i brividi lungo la schiena.
Di abbracciarti.
Ma tu non sei mai tornato.
Ogni mese l'ascensore sale, ma dentro c'è solo un nuovo ragazzo, un Novellino, un Pive, come lo chiamiamo noi, confuso e spaventato, proprio come eri tu il primo giorno.
Tu però non ci sei mai.
Nonostante tutto, oggi ci spero ancora.
E' quel giorno del mese.
Il giorno in cui arriva l'ascensore.
Imploro, prego, desidero che ci sia tu, lì dentro.
Che sia ritornato da me.
Sento un rumore metallico e gracchiante.
Oh, quante volte l'ho già udito!
Mi avvicino, tremante e speranzoso.
Le porte dell'ascensore si aprono con un clangore ferroso.
Guardo dentro.
< Newt! Sono io! Sono Thomas! Sono tornato da te. Ti avevo giurato che l'avrei fatto, ricordi? Ed eccomi qui. Oh, Newt, sono così felice di vederti, amico! Mi sei mancato così tanto... Ma adesso sono qui, e prometto che non ti lascerò mai più. >
Queste sono le parole che ogni mese spero di sentire uscire da quell'ascensore, insieme a te.
Ma niente.
Il mio cuore perde un altro piccolo ma fondamentale pezzo.
Perchè in quell'ascensore, anche questa volta, tu non ci sei.
C'è solo un ragazzino, piccolo e magro.
I suoi occhi trovano i miei.
E mi sembra di vedere te.
Ma non sei tu.
Devo imparare ad accettare la realtà, se voglio sopravvivere.
Tu non tornerai più, qui.
Nella Radura.
Da noi.
Da me.
 
   
 
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