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Autore: Unintended    13/10/2008    1 recensioni
"Un tempo ero diverso.
E forse tu mi avresti amato, amato davvero.[...]
Un tempo ero diverso. Ed ero migliore, perché tu ancora non c'eri."
Genere: Romantico, Triste, Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un tempo ero diverso.
Qualcuno diceva che i miei occhi sembravano brillare, e ridere. Qualcuno era convinto che con il mio sorriso sarei riuscito a conquistare il mondo.
La gente si ubriacava del suono della mia voce.
Un tempo ero diverso.
Vivevo della mia musica e delle mie passioni. Vivevo di emozioni. Vivevo per far emozionare.
Ero pieno dell'orgoglio della creazione, perché ogni volta che sedevo al pianoforte riuscivo a dare vita a qualcosa di unico e di sensazionale.
Adesso, nella mia testa, rimbomba solo il silenzio. Un silenzio rumoroso e opprimente, che pulsa senza interruzioni, che riempie ogni secondo. È un silenzio che svuota.
Un tempo ero diverso.
Avevo ambizioni e sogni incontrollabili, avevo speranze e desideri giovani e folli.
C'è stato un tempo in cui credevo che sarei stato in grado di comporre la musica più bella del mondo.
Quella musica avrebbe gridato il tuo nome. Avrebbe gridato il tuo nome così forte da riempire il silenzio che c'è adesso. Mi avrebbe fatto tornare a sorridere.
E tu, nell'ascoltarla, mi avresti guardato negli occhi e forse avresti pianto.
Un tempo ero diverso.
E forse tu mi avresti amato, amato davvero. Perché tu ora non mi ami, non mi ami come io amo te. Sei innamorata del mio debole riflesso, di quell'alone di fama. Ti sei innamorata del mio successo e della musica che un tempo riuscivo a creare.
Se mi avessi conosciuto prima, ti saresti davvero innamorata di me. E avremmo potuto avere una vita insieme.
Alla fine è solo colpa tua, te ne rendi conto?
Tu, così meravigliosa e forte, sei sempre stata il mio punto debole. E se non rido più è perché sei entrata con prepotenza nella mia vita, con il tuo amore insincero. Se non riesco più ad emozionarmi è perché tu mi hai svuotato, se ho smesso di sognare è perché mi hai fatto credere che fosse solamente una perdita di tempo.
Volevo comporre la musica più bella del mondo per te, e tu non me l'hai permesso.
Quanti uomini hai avuto? A quanti di loro hai fatto lo stesso?
Sei sempre stata di una bellezza travolgente. Ricordo ancora perfettamente quella notte lontana.
Ricordo le tende tirate e la luce soffusa provenire dalla lampada sul comodino. Ricordo il tuo corpo, perfetto e bianco. Ricordo i miei occhi chiusi e le tue mani leggere su di me. E le tue labbra.
Ricordo il suono dei tuoi sospiri. Ricordo ogni singola parola sussurrata.
Moriresti per me?
Un tempo ero diverso. Ed ero migliore, perché tu ancora non c'eri.

Con un debole respiro, l'uomo appoggiò la testa al petto della donna distesa al suo fianco.
Nessun rumore.
I capelli scuri di lei ricadevano sul cuscino formando strani disegni.
Lui si strinse a lei un po' di più e per un solo, impercettibile istante, sulle sue labbra si disegnò uno splendido sorriso.
Nessun rumore.
«Ho dovuto farlo. Lo capisci? Ho dovuto...» sussurrò lui, avvicinandosi piano all'orecchio di lei.
Le accarezzò i capelli scuri con estrema e voluta lentezza. Le baciò il viso con delicatezza esasperata. Disegnò il contorno delle sue labbra con le dita.
Nessun rumore. Il cuore di lei aveva smesso di battere.
«Sei così bella quando dormi. E adesso dormirai per sempre.»

  
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